Parlando di treni

Un po’ di tempo fa scrivevo questo post in cui esprimevo il disagio di certi viaggi in treno e me ne sono ricordata stasera andando alla conferenza sui trasporti nell’erbese.

In questa conferenza ho potuto constatare che la situazione non è affatto migliorata, anzi forse si è aggravata per il disinteresse della regione che forse ritene marginale il nostro territorio. Basti dire che da mesi i pendolari usufruiscono di uno sconto sull’abbonamento per i continui ritardi dei convogli dovuti ai motivi più disparati: solo un treno su quattro arriva in orario

Ho imparato questa sera che esiste un’Agenzia per il TPL (Trasporto Pubblico Locale) che si occupa di monitorare tutta la rete dei trasporti ferroviari e su strada della zona Como, Varese, Lecco. Da questa agenzia vengono alcune proposte che mi sono parse interessanti, tra queste l’attivazione di una linea ferroviaria Erba-Merone-Como, che potrebbe togliere traffico automobilistico dalla statale sempre troppo intasata con tempi di percorrenza biblici per fare pochi chilometri.

E’ stata una serata ben riuscita: c’era parecchia gente (e, incredibile a dirsi, anche molti giovani!!!)  e ci sono stati anche numerosi e interessanti interventi da parte del pubblico presente. Speriamo che le proposte presentate possano andare a buon fine e non restino solo parole al vento….

 

Trasporto Pubblico: punto dolente….

Vivere in una piccola città ha molti vantaggi per quel che riguarda la qualità della vita: tutto è più a misura d’uomo…. Ma c’è anche il solito immancabile altro verso della medaglia: in una grande città i servizi pubblici ti consentono spostamenti più veloci e capillari, qui a Erba e dintorni, se non hai l’auto ti trovi troppo spesso in grosse difficoltà. Ne sanno qualcosa i numerosi pendolari che si servono delle Ferrovie della Nord o gli studenti che devono raggiungere Como o Lecco, per non dire Cantù…

E’ proprio per affrontare queste problematiche che si è pensato a una conferenza su questo tema spinoso. Vi attendiamo numerosi!!!

Ecco la locandina dell’evento:

trasporti-como

Attualità della “Populorum Progressio”

L’incontro promosso dal Granis di Erba come ogni anno  all’inizio dell’avvento, inizia con la lettura di una serie di brani tratti dalla “Populorum Progressio”:  il tema dell’incontro è infatti la figura di Papa Paolo VI, recentemente  elevato agli onori degli altari.

Note biografiche: Giovan Battista Montini nasce nel 1897 a Concesio, un piccolo centro vicino a Brescia, da una famiglia benestante; il papà è avvocato e viene eletto deputato nel Partito Popolare. Cresce in un ambiente di sicura osservanza cattolica e di culura elevata, ma ha salute cagionevole  e per questo non sarà chiamato alle armi durante la Grande Guerra. Nel 1920 viene ordinato sacerdote e ben presto viene inviato nella Nunziatura di Varsavia. Tra il 1924 e il 1933 è alla guida della FUCI (prima quella lombarda e poi quella nazionale) ed è in questo periodo che si rende conto della necessità di formare laici preparati culturalmente e politicamente.  Si scontra col fascismo per le continue ingerenze nelle università e nella cultura. Viene costretto a dimettersi dalla FUCI per contrasti con alcuni membri della Curia Romana, poco propensa alle innovazioni. Nel 1937 viene nominato sostituto alla Segreteria di Stato vaticana e qui comincia la sua collaborazione col futuro papa Pio XII. Nel 1954 viene nominato Vescovo di  Milano ed è qui che  impara a conoscere la  realtà vissuta dalla gente comune, la povertà degli immigrati e la vita difficile degli operai: visiterà più volte Sesto San Giovanni, che veniva allora definita la Stalingrado d’ Italia; dà il via al “Piano Montini” per la costruzione di nuove chiese nelle zone di recente urbanizzazione e indice una missione che vede impegnati 1288 sacerdoti, per contrastare la crescente scristianizzazione della società.  Nel 1963 viene eletto Papa col nome di Paolo VI e porta avanti il Concilio Vaticano II indetto dal suo predecessore Papa Giovanni XXIII.  E’ il primo papa che parla all’ONU dove fa risuonare alto il suo grido “MAI PIU’ LA GUERRA!!!”. E’ il primo papa che viaggia per il mondo per sottolineare l’universalità della Chiesa di Cristo e da questi suoi viaggi deriva la consapevolezza degli squilibri inaccettabili tra popoli ricchi e popoli poveri, consapevolezza che ispira la sua enciclica “Populorum Progressio”.

Qui si conclude la prima parte della biografia di Paolo VI (la seconda parte verrà ripresa nell’incontro del prossimo 17 marzo) e si procede a commentare l’enciclica al centro di questo incontro.

Pope Paul VI leaves the Basilica of the Annunciation in Nazareth after celebrating a mass, on January 05, 1964, during his visit to the Holy Land. It is the first visit ever of a pope to the Holy Land (Jordan, Israel, Jerusalem and the Palestinian territories).
Pope Paul VI leaves the Basilica of the Annunciation in Nazareth after celebrating a mass, on January 05, 1964, during his visit to the Holy Land. It is the first visit ever of a pope to the Holy Land (Jordan, Israel, Jerusalem and the Palestinian territories).

In essa  si afferma con forza il concetto che lo sviluppo non può essere solo economico, ma deve essere uno sviluppo integrale; si afferma che la sfida non è avere di più, ma promuovere la capacità di pensiero, lo sviluppo solidale dell’umanità fondato sul dialogo, sulla giustizia, sulla pace,  sulla fraternità: i popoli più avanzati devono prendere per mano quelli più poveri e accettare di destinare un po’ delle loro ricchezze a favore di chi è nel bisogno. Negli appelli finali si afferma che il mondo soffre per mancanza di pensiero.

A questo punto il nostro relatore, Don Walter Magnoni, interrompe la sua riflessione e ci pone una domanda su cui soffermarci durante il breve intervallo: -Cosa dice Paolo VI al mondo di oggi?

Nella seconda parte del convegno, ci sono  molti interventi dei presenti volti a sottolineare diversi punti della riflessione mattutina: la necessità di ritornare a formare le coscienze, di abituare i ragazzi delle scuole a pensare, a rendersi conto che , oltre ai diritti, abbiamo anche dei doveri cui non ci possiamo sottrarre; l’esempio di coraggio datoci da Papa Montini nell’affrontare la solitudine delle decisioni difficili e nel rompere consuetudini consolidate, coraggio che dovremmo dimostrare anche noi oggi di fronte a situazioni inaccettabili (come la chiusura del centro di accoglienza di Como); l’attualità della figura di Paolo VI. L’ultimo intervento, quello di Enrico Ghioni merita di essere ripotato più ampiamente: “Paolo VI, ha detto Enrico, è il punto di svolta per capire il nostro tempo. La povertà dà fastidio, disturba le coscienze e da ciò dipendono le distorsioni cui assistiamo oggi in campo sociale e politico. L’avarizia, si legge nella Populoruma progressio, è forma di sottosviluppo morale e le politiche di discriminazione di oggi sono una forma meschina di avarizia. Nella gestione della cosa pubblica non si può improvvisare e invece oggi ogni proposta di riforma è frutto di improvvisazione ed ha il solo fine di vincere la prossima tornata elettorale; si procede per slogan e non per logica riflessione”.

Il relatore, dopo aver commentato i vari interventi, si è soffermato su come la pastorale sociale della Diocesi di Milano è stata portata avanti dai vescovi del dopoguerra fino ad oggi. E’ sempre più necessario trovare il tempo per pensare, valutando bene le conseguenze anche a lungo termine delle decisioni prese.

Questo incontro del Granis è stato tra i più interessanti cui io abbia partecipato, per cui agli organizzatori e al validissimo relatore va il mio più sentito ringraziamento.

UTE: Malattie esantematiche – De Gasperi

Oggi non ho potuto assistere alle lezioni UTE: mi hanno trattenuto i miei doveri di nonna, ma, grazie all’amica e socia-ute Angela D’Albis, ecco qui di seguito il riassunto delle lezioni odierne.

Oggi, alle 15, il nostro docente dott. Rigamonti, insieme ad una giovane dottoressa, ci ha parlato delle malattie trasmissibili da bambino ad anziano e delle vaccinazioni.

Poiché i nonni sono un’istituzione irrinunciabile per i loro nipoti e si prendono cura di loro soprattutto quando sono ammalati, è importante conoscere sia le malattie dei bambini sia i rischi che corrono i nonni quando i bambini sono ammalati.

Le malattie infantili sono esantematiche. Si dividono in: virali e batteriche: le principali sono:

  • Morbillomalattie-esantematiche
  • Varicella
  • Rosolia
  • Parotite
  • Pertosse
  • Scarlattina o IV malattia
  • VI malattia
  • Bocca-mani-piedi

Per le malattie virali, il soggetto può crearsi gli anticorpi o col vaccino o contraendo la malattia. Non servono gli antibiotici.

Le malattie batteriche, invece, possono essere curate con gli antibiotici.

Per il morbillo, la parotite, la rosolia c’è il vaccino che adesso è diventato obbligatorio. La varicella è virale, ma può avere più di una manifestazione (per esempio il Fuoco di Sant’Antonio o l’herpes sulle labbra o a livello dei genitali).

Pertosse e scarlattina sono malattie batteriche e possono essere curate con l’antibiotico. Quinta e sesta malattia sono virali, ma non c’è il vaccino. Anche la malattia bocca-mani-piedi è virale.

Il dott. Rigamonti ha ribadito l’importanza delle vaccinazioni, ma anche della prevenzione e ha concluso dando dei consigli di igiene per la prevenzione.

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Alle 16,  il prof Cossi ci ha parlato di Alcide De Gasperi.

alcide_de_gasperi_2Alcide De Gasperi nasce a Pieve Tesino provincia di Trento il 13 aprile 1881. In quel periodo nascevano anche Mussolini (1883) e Hitler (1889).

In questo periodo, il Trentino Alto Adige fa parte dell’impero austro-ungarico. De Gasperi è, quindi, austriaco, proprio come Hitler. I due respirano la stessa aria, ma fanno scelte molto diverse.

De Gasperi, pur essendo di famiglia modesta, frequenta il liceo a Trento e la facoltà di filosofia a Vienna. E’ un cattolico “nativo”, cioè la religione ce l’ha nel sangue, ma la passione politica gli nasce negli anni universitari. Viene a contatto con il pensiero antisemitico del Borgomastro (sindaco) di Vienna, ma non sarà mai antisemita. Conosce un esponente del modernismo, ma poi se ne allontana.

Dopo la laurea diventa giornalista a Trento e poi entra come parlamentare a Vienna. Può farlo perché in Austria non c’è il conflitto tra stato e chiesa come in Italia. Non gli piace il pangermanesimo e si batte affinché  tutte le popolazioni minoritarie che fanno parte dell’impero siano tutelate. Non è, tuttavia, un irredentista.

Durante la guerra è costretto a sospendere il giornale per non pubblicare la condanna dell’Italia che è entrata in guerra con la Triplice Intesa.

Dopo la guerra, quando il Trentino è diventato italiano, De Gasperi torna a fare il giornalista e lotta affinché  l’autonomia della sua terra venga salvaguardata. Con l’avvento del fascismo, però, le autonomie del Trentino avranno poca vita.

Diventa esponente del Partito Popolare di Don Sturzo. Purtroppo, questo partito sottovaluta Mussolini e il Fascismo e alcuni parlamentari accettano di far parte del governo formato da Mussolini su incarico del re. Il loro intento è di contenerlo. Purtroppo, non ci riusciranno.

-Well done, Angela! Sei stata rapidissima e veramente efficace. GRAZIE!!!

Durand & Durand.

Domenica 4 Novembre, alle ore 16.00, presso l’oratorio di Arcellasco, la compagnia teatrale “ALBATEATRO” rappresenterà la commedia brillante “DURAND & DURAND”.

TRAMA – Per potere sposare la sua amata, Alberto Durand, droghiere, si finge suo cugino, il famoso avvocato Alberto Durand che viene fatto passare per droghiere. Quando il genero e la moglie del finto avvocato si recano nello studio di Parigi per assistere ad una arringa, ricevono la visita della suocera e della futura moglie del vero avvocato, rimanendo così tutti coinvolti in una girandola di scambi di persona e di equivoci.

Detto questo, si può ben capire che se volete passare un pomeriggio divertente e diverso dal solito, non vi resta che venire a vedere questo spettacolo…

Harry.

Una vicina mi chiede aiuto: un gattino miagola disperatamente da tre giorni vicino a casa sua: è caduto in un pozzetto e non si riesce nè a vederlo nè a raggiungerlo.

Chiamo il Comune e la centralinista, dopo un giro di telefonate interne, mi dà il numero dei Vigili del Fuoco, ma la prassi prevede di passare dal 112 ed ecco che un’altra gentilissima  centralinista mi mette a contatto  coi Vigili del Fuoco di Erba, che subito si allertano.

Passano pochi minuti e arriva il camion dei pompieri. Subito localizzano il gattino e fatti alcuni rilievi individuano il da farsi. Rimuovono la copertura del pozzetto senza danneggiarla, ma c’è ancora un tubo che impedisce al gattino di uscire …. è incredibile quanti attrezzi portino con sè i Vigili del Fuoco e di quanta professionalità e sensibilità siano capaci!!!! Veramente ammirevoli….e il loro è un servizio gratuito…!!!

Questo non è Harry, ma gli somiglia molto anche se harry è molto più carino
Questo non è Harry, ma gli somiglia molto anche se Harry è molto più carino

Alla fine il bel gattino dal pelo fulvo e dagli occhi grigio-azzurro-verdi riesce ad uscire dalla trappola mortale in cui era caduto e possiamo così rifocillarlo: un grosso scatolone è la sua prima cuccia, una vaschetta  di plastica di un vecchio gioco, riempita di sabbia,  diventa il suo angolo per i bisognini e cominciamo a offrirgli acqua e qualche briciola di prosciutto cotto.  Dapprima spaventatissimo, non si lascia avvicinare e resta rannicchiato in un angolo, poi si  lascia  accarezzare e a quel punto vuole solo stare in braccio.

Ora è rintanato sotto un mobile della cucina; ogni tanto esce per bere, mangiare o fare pipì nella sabbia. E’ un maschietto e avrà forse un mese di vita.  Credo sia nato e vissuto in qualche casa nei dintorni…. è stato forse abbanonato o si sarà smarrito? Samuele osserva che il suo pelo ha lo stesso colore dei capelli  del principe Harry e decide che lo chiameremo proprio come lui.

Ora Harry deve riprendere le forze e dimenticare il trauma di questi giorni, poi  spero di poter trovare una famiglia che lo possa accogliere e amare ….

Una proposta alla città.

Alla nostra UTE non basta più offrire opportunità di aggiornamento culturale e di socializzazione ai non più giovanissimi … ora fa proposte di grande interesse a tutta la cittadinanza.

Il dr. Filippi, già alto dirigente di una grande azienda multinazionale e ora docente universitario, terrà un corso di 42 ore sulle tecniche di marketing, la cui conoscenza è indispensabile per chi intende avviare un’attività economica.  Le lezioni si terranno nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 19 alle ore 21 a partire dal 15 gennaio 2019.

Per iscrizioni e informazioni: tel. 031 3332130 – cell. 339 8158904; email: info@UTE-erba.it    volantino-corso-di-marketing

 

Ute: Europa tra presente e futuro-Cervello fino …fino a quando?

Il processo di integrazione europea ha ormai una lunga storia, che ha visto i suoi albori con il documento di Ventotene, isola di fronte alle coste laziali, in cui il governo fascista confinava tutti gli oppositori.

Alla fine del secondo conflitto mondiale, i Padri Costituenti inserirono nella nostra Carta Costituzionale, agli articoli 10 e 11, l’istanza di organi internazionali che potessero farsi garanti e custodi della pace e il diritto di asilo per chi non può esercitare la sua libertà nel paese in cui abita.

In Francia inoltre si sente la necessità di stringere rapporti di collaborazione con la Germania, ricca di carbone per rifornire le proprie industrie e questo porta a pensare a un’unione di Stati europei non più in competizione tra loro, ma collaboranti per il benessere di tutti. E’ del 1950 la dichiarazione di Schumann, cui seguì nell’anno seguente l’istituzione della C.E.C.A. (Comunita’ Europea Carbone e acciaio) cui aderisce anche l’Italia insieme con Belgio, Olanda e Lussemburgo (oltre naturalmente a Francia e Germania).

Nel 1956 si arriva alla firma del trattato di Roma che sancisce la nascita della CEE (Comunità Economica Europea) e nel 1957 gli Stati aderenti firmano un trattato per l’utilizzo pacifico dell’energia atomica (EURATOM).

Qui si è conclusa la prima delle sei lezioni che il dr. Spagnuolo terrà sul tema “Europa”, lezioni quanto mai opportune in vista delle elezioni europee e, a giudicare dall’applauso finale della sala al completo, tutti hanno apprezzato molto la chiara ed esauriente (come sempre) esposizione del nostro apprezzatissimo docente.

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Il cervello, come il giadiniere, pota i rami secchi
Il cervello, come il giadiniere, pota i rami secchi

Il dr. Lissoni  ha continuato a parlarci del cervello, della sua mirabile struttura e delle sue strabilianti capacità. E’ stato consolante sapere che il cervello si modifica in continuazione ad ogni nostra nuova esperienza cognitiva o sensoriale e che continua a rigenerarsi, anche se a ritmi più lenti che nell’età evolutiva, anche nell’età adulta, anche dopo i 70 anni. E’ vero poi che il cervello elimina ciò che non utilizziamo (si dimenticano le cose fatte una volta e poi tralasciate) e a questo proposito ha menzionato il detto inglese: USE IT OR LOSE IT (usalo o lo perdi).  Da ciò consegue la necessità di fornire sempre nuovi stimoli al nostro cervello sia di tipo cognitivo (continuare ad imparare) sia aiutandolo a restare in forma col movimento regolare: camminare, nuotare, andare in bici…

Anche questa lezione è stata molto gradita e apprezzata da tutti per la capacità del nostro docente di rendere semplici anche le cose difficili: è stato un bel pomeriggio !!