Quando la vita diventa poesia…

due anime, lo stesso cuore...
due anime, lo stesso cuore…

La mia cara amica Piera mi ha sorpreso un’altra volta….

Mi sono decisa a svuotare la cassetta della posta ingombra di propaganda elettorale e di pubblicità e, in fondo, ho trovato un biglietto….Leggendolo mi sono commossa per il pensiero gentile  della mia amica, ma ho sentito anche un po’ di invidia (invidia buona, naturalmente) per lei che, mia coetanea, può ancora provare emozioni tanto intense e vivere momenti di felicità così piena pur dopo tanti anni di vita matrimoniale….. Ecco quanto scrive Piera, la poetessa che mi  fa dono dei suoi versi:

COMUNIONE/INCANTO

Bellezza,//armonia,//meraviglia,//scoperta,//stupore://credo siano elementi indispensabili della mia vita//fino a quando //

scopro una sensazione// d’empatia//di scambio//di rispondenza// di fragile filo che unisce.

I tuoi occhi mi guardano// e domandano;// il mio cuore si emoziona //e risponde….

Un non detto fortissimo//una paura di spezzare l’incanto//….una comunione……

Non ci sono parole!// Nell’angolo più intimo di noi// all’unisono///scoppiano fuochi d’artificio,//volano farfalle.

e piango e piango// e, mentre scendono da sole le lacrime,//ripasso silenziosamente // l’alfabeto della felicità.

Una data, una storia…

E’ arrivato il giorno della pubblicazione e della vendita al pubblico, che pare stia rispondendo molto bene: wp_20170625_10_40_01_proil libro che si vede nella foto è quello scritto da Bruna, da Roberto e da me; in esso compaiono anche alcune ricerche fatteci pervenire dal dr. Andreoni, noto cultore e scrittore di storia locale.

Perchè partire proprio dal 1517? Perchè è l’anno in cui le due preesistenti comunità di Brugora e di Comeggiano (ora Bindella) si sono unite nell’unica parrocchia di S. Pietro e Paolo di Arcellasco d’ Erba.

E’ una storia minore, certamente, ma può raccontare l’evoluzione di un mondo che, pur nella povertà e nelle vicende tragiche di cui è stato protagonista e testimone, ha saputo mantenere vive le proprie tradizioni culturali e religiose, suo  vero ed unico collante identitario.

Certo è un libretto senza troppe pretese e che non ha le caratteristiche del saggio storico; la sua sola  finalità è quella di rendere un servizio: raccogliere le notizie degli ultimi 500 anni della parrocchia di Arcellasco e renderle patrimonio  di tutta la comunità. Là dove i documenti in archivio non ci potevano più venire in aiuto,  è stato il custode delle memorie della parrocchia, il sig. Riccardo, a fornirci notizie e materiale preziosi.

Questo libro è il frutto di un notevole impegno ….speriamo sia apprezzato…

 

 

 

Una sera con Neri.

Neri ai piedi del monumento ai caduti di Erba
Neri ai piedi del monumento ai caduti di Erba

Giampiero Neri, ieri sera, ad Arcellasco ha letto alcune sue composizioni che potremmo definire prosa poetica o poesia senza schemi espressivi. Il temaconduttore è quello della memoria dei luoghi in cui l’autore ha trascorso la prima parte della sua vita: Erba, i paesi vicini, i personaggi della sua infanzia.

Neri è infatti solo uno pseudonimo: il suo vero nome è Giampietro Pontiggia, nato a Erba, in via Majnoni, un giovedì di mercato del 1927. Ha la bellezza di novant’anni!!!!

La lettura dei versi è stata intervallata da brani musicali eseguiti da Marco e Dafne Colombo; la voce di quest’ultima è veramente splendida e Dafne sa modularla con sensibilità e bravura … peccato che a tratti il suono degli strumenti (in un locale dall’acustica non certo perfetta) sovrastasse la voce di Dafne, impedendo di apprezzarne in pieno le sfumature.

Molto divertente è stato il dibattito che è seguito alle letture: Neri, erbese di nascita, confessava di non sentirsi affatto milanese, nonostante i quasi 70 anni di permanenza in quella città, mentre tra il pubblico un anziano nato a Milano, ma residente a Erba, ricordava la sua milanesità. Ciò conferma quello che io stessa ho sperimentato: i luoghi in cui si vivono gli anni giovanili lasciano in noi un “imprinting” indelebile, che ci caratterizza per tutta la vita.

Come era prevedibile, le presenze allo spettacolo sono state davvero poche: ad Arcellasco la poesia non è molto seguita, nè apprezzata…. Peccato!

 

Appuntamenti per una festa.

_b-a4-ss-pietro-e-paolo-brugora-arcell-1574La festa patronale di Arcellasco che si celebrerà domenica 25/6 p.v., quest’anno assumerà un particolare rilievo perchè verrà ricordata l’unione tra le orginarie parrocchie di S. Pietro in Brugora e di  S. Ambrogio in Comeggiano (attuale Bindella) avvenuta 500 anni fa.

Si comincerà già da giovedì 15/6 con la messa delle ore 20.30 celebrata da don Gildo, che alla fine  presenterà il suo ultimo libro ” Credere e ricredersi“.

Sabato 17/6  alle ore 21  Giampiero Neri parlerà di ” Poesia e territorio erbese con intermezzi musicali di Marco Colombo.

Mercoledì 21/6, sempre alle ore 21, mons. Erminio de Scalzi, vescovo ausiliario di Milano parlerà sul tema: “La parrocchia ieri e domani, nel passato e nel futuro”.

Venerdì 23/6  alle ore 19 si aprirà la cucina e si darà inizio al torneo di calcio.

Sabato 24/6,
sempre alle 19, apertura cucina e spettacolo musicale dei Blue Filters.

Domenica 25/6 : Ore 10.30 Il vicario episcopale mons. Maurizio Rolla presiederà alla celebrazione della messa ;
ore 12.30: pranzo insieme;
ore 15 : giochi  – ore 16 : preghiera e lancio dei palloncini;
ore 16.30: spettacolo dei Super Zero;
ore 18: S. Messa nella chiesa di S. Ambrogio a Bindella e poi processione fino alla chiesa parrocchiale;
ore 19.30 : apertura cucina;
ore 21: concerto del corpo musicale di Rebbio.

Per il momento però vorrei porre l’attenzione ai primi tre appuntamenti, raccomandando a tutti gli amici di Erba e dintorni di accorrere numerosi.

Una lunga giornata particolare…

Ieri ho trascorso una giornata particolare: ero rappresentante di lista in uno dei 15 seggi elettorali cittadini e mi sono alternata con i giovani e meno giovani che avevano avuto il mio stesso incarico.

Ho avuto modo di conoscere persone con la passione per la loro città, che sanno spendersi senza garanzie di un tornaconto, per rendere un servizio alla comunità.  In particolare ho conosciuto dei giovanissimi e delle giovanissime, che hanno costituito una propria lista e sono rimasti a “presidiare” la sede elettorale; mi è piaciuto parlare con loro, sentire i loro progetti, scoprire in loro una serietà di impegno  che difficilmente troviamo rappresentata nei media nostrani.

Ci siamo fatti buona compagnia e abbiamo studiato insieme le tabelle che riportavano i casi di validità e di nullità del voto, fino alla chiusura dei seggi. A quel punto ognuno è andato al suo posto di osservazione.

Io ero stata assegnata a un seggio la cui presidente, molto compresa della sua responsabilità, effettuava tutte le operazioni con estrema pignoleria, ma anche con estrema cura….. solo che questo, se ha garantito correttezza, ha anche implicato una notevole lentezza nell’espletamento dello scrutinio ed è così che l’ultima scheda è stata aperta alle quattro e mezza del mattino, quando eravamo tutti esausti…..

Io almeno ho potuto andarmene, ma il team degli scrutatori ha dovuto restare per espletare tutte le formalità e i controlli del caso.

All’ingresso della scuola, in cui peraltro ho lavorato per tanti anni, c’erano  ancora i ragazzi che aspettavano la proclamazione dei risultati, nonostante il sonno appesantisse visibilmente i loro sguardi.

Intanto gli uccellini cominciavano già a cinguettare per darsi la sveglia a vicenda e per far capire a tutti i “concorrenti” che il territorio era ben presidiato…Terminava così una lunga giornata particolare….

In bocca al lupo, ragazzi!

Quante volte ci siamo sentiti dire che i giovani di oggi si interessano solo di social, musica e, nei casi migliori, sport ! e quante volte abbiamo dovuto constatare, con dispiacere, il loro diffuso assenteismo quando si è trattato di andare a votare.!….

Per loro fortuna, sono nati in un’epoca in cui il voto è un diritto acquisito e non riescono a sentirne l’importanza per i sacrifici di tanti giovani come loro che, in altre epoche, hanno dato la vita per conquistarlo.

giovani-pd-alla-cena Se questo è il panorama che abbiamo immaginato fino ad oggi, a Erba c’è un gruppo di giovani che vuole sfatare questa idea poco entusiamante: Luca Gallarati e i suoi amici, tutti sotto i trent’anni, si  sono riuniti per presentarsi alle elezioni amministrative di Erba, appoggiando la candidatura di Ghioni insieme al PD. Vogliono portare avanti le istanze dei loro coetanei, che sono spesso costretti a uscire dalla città sia per trovare strutture in cui divertirsi, sia per trovare luoghi di incontro e di studio, sia (e sempre più) per trovare lavoro.

La ristrutturazione del centro di Erba e quella della vecchia stazione ormai inutilizzata, offre un’ occasione unica, da cogliere al volo;  i ragazzi l’hanno capito e vogliono poter far sentire le loro proposte e, comunque vadano le cose, potranno almeno dire di averci provato.

In bocca al lupo, ragazzi!

Un’occasione per contare.

Chissà se la gente di Erba si rende conto di quali interessi siano in ballo in questo momento con l’elezione della nuova amministrazione comunale?

A sentire certi discorsi parrebbe di no e si direbbe di no anche vedendo un diffuso  disinteresse da parte dei cittadini, mentre invece appaiono molto interessati gli impenditori e i professionisti….e il motivo c’è.

Una volta, là dove ora c’è il cosiddetto centro di Erba, c’erano invece grandi stabilimenti industriali ora dismessi e c’è la necessità di ridisegnare la città, di darle un volto nuovo e un’identità nuova.

Dobbiamo lasciare queste opere nelle mani di chi, anche a buon diritto, pensa di fare un grande affare o vogliamo dire la nostra su come deve essere la città in cui dovranno vivere i nostri figli e nipoti?

L’occasione per contare è alle porte; informiamoci, partecipiamo e cerchiamo di capire chi potrà guidare la realizzazione di questi progetti tenendo sempre come punto fermo il bene comune….

Donne domani.

ragazze-che-giocano-a-calcioUltimo giorno di catechismo: una preghiera, un ghiacciolo seduti all’ombra dei grandi alberi e poi …a giocare!!

Per la prima volta ho visto organizzare spontaneamente una partita di calcio: maschi contro femmine….e le bambine giocavano con convinzione, cercando di attaccare il portatore di palla, con movimenti semplici ed efficaci.

Queste bambine di 9/10 anni saranno domani donne più libere, forse, con meno sensi di inferiorità verso gli uomini, ma si spera anche senza desiderio di prevaricare….solo donne consapevoli della propria parità di diritti e di doveri, consapevoli del proprio valore e  della propria dignità.