Tutti a teatro!
Il mese di gennaio è dedicato alla pace e, per riflettere su questo bene fondamentale giovedì sera al teatro Excelsior potremo assistere allo spettacolo “LA SCELTA” di cui copio e incollo di seguito la presentazione che ho trovato sulla rete….
“……. ascolterete quattro storie vere provenienti da uno dei conflitti più atroci, sanguinosi e assurdi che l’essere umano abbia mai combattuto. Nei libri di storia la chiamano ‘Dissoluzione della Ex-Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia’… ma sui muri di Sarajevo trovi una definizione molto più semplice ‘Welcome to Hell’, ‘Benvenuti all’Inferno’. Raccolte durante il conflitto bosniaco dalla dottoressa Svetlana Broz e affidate alla voce di Marco Cortesi e Mara Moschini, queste quattro storie rappresentano straordinarie testimonianze di eroismo, coraggio e umanità.
Storie vere di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rompere la catena dell’odio e della vendetta, persone che hanno avuto la capacità di vedere oltre il loro egoismo e di rischiare la loro vita per salvare quella di altri. Storie vere, autentiche, genuine. Storie effettivamente raccolte con un piccolo registratore sui campi di battaglia… Con oltre 450 repliche tra Italia, Europa e Stati Uniti “La Scelta” è uno spettacolo di teatro civile capace di scuotere e illuminare le coscienze.”
Credo che sarà uno spettacolo dalle grandi emozioni….non perdiamo questa occasione !!!
Unità dei Cristiani
Cinquecento anni fa Martin Lutero dava inizio alla Riforma Protestante e questa ricorrenza rende più importante la tradizionale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Oggi tutti, credo, siamo convinti più che mai che lo scandalo della divisione non abbia più senso e quindi siamo tutti chiamati a impegnarci perchè si realizzi la preghiera di Gesù “Ut unum sint”, mettendo al centro della nostra azione il tanto che ci accomuna.
In questi giorni si stanno realizzando in zona molte iniziative che vedono riuniti in preghiera cattolici , protestanti e ortodossi…..iniziative del genere dovrebbero ripetersi molte volte durante l’anno e non solo in occasione della settimana per l’Unità dei cristiani.
Cambiamenti … stimolanti…
Rientro a casa che è quasi sera e trovo nella cassetta della posta un cartoncino: qualcuno è passato per prendere la lettura del contatore del gas , ma io non c’ero e quindi mi invita a provvedere personalmente a inviare l’autolettura al mio fornitore…- Poco male – penso- domani provvederò….-
Poche ore dopo mi arriva la telefonata di un’amica anziana e sola, angosciata : anche lei ha trovato la stessa cartolina nella posta , perchè lei sì era in casa, ma non apre a nessuno: ha troppa paura di ladri e truffatori e teme che anche in quella cartolina sia nascosto un qualche tentativo di truffa. La rassicuro: i suoi timori non hanno ragion d’essere, un truffatore avrebbe agito diversamente. Le dico che c’è solo da mandare la lettura del contatore alla compagnia del gas, credendo di confortarla, invece ottengo l’effetto contrario: si angoscia ancora di più perchè lei non sa proprio come fare, non saprebbe da dove cominciare… Le dico subito che non deve preoccuparsi: è una cosa semplice e l’aiuterò.
Il giorno dopo eccomi munita di occhiali e del necessario per scrivere e vado dall’amica. Insieme leggiamo il contatore, prendiamo il codice cliente dalla fattura e chiamiamo il numero verde: al primo tentativo non risponde nessuno, ma al secondo tutto funziona come si deve e quando la voce al telefono conferma l’avvenuta registrazione della lettura, la mia amica si commuove : lei ormai certe cose nuove non le sa affrontare e si sente a disagio in questo mondo che cambia vorticosamente……
A tutti i miei coetanei e a tutte le mie coetanee (70 o giù di lì) che dicono:”Ah, quando ci sono cose nuove io lascio fare ai miei figli” io raccomanderei invece di cercare di stare al passo con le nuove invenzioni e con le nuove procedure burocratiche fin che hanno la possibilità di farlo: un giorno potrebbero vivere più serenamente e avere meno paura del mondo che li circonda. Noi siamo più fortunati di quelli che si sono visti piombare addosso le nuove tecnologie quando ormai erano troppo in là con gli anni, noi siamo ancora in tempo e possiamo ancora imparare.
I cambiamenti non devono paralizzarci, ma anzi ci devono stimolare a restare attivi e …in campana….
Ero straniero …
Chi non ricorda questo brano evangelico…..
Allora i giusti gli risponderanno:
“Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.
E il re risponderà loro:
“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
E’ per coerenza con queste parole e per rispondere all’invito di Papa Francesco che qui ad Arcellasco verranno resi abitabili alcuni locali della parrocchia per ospitare temporaneamente, in attesa di sistemazione definitiva, una famiglia (o forse due) di profughi. La decisione deve essere ratificata dal Consiglio Pastorale interpellato su questo problema dalla Caritas cittadina.
I locali in questione sono vuoti o sottoutilizzati e mi sembra logico poterli destinare a chi non ha ancora trovato una sistemazione dignitosa e vive in condizioni di disagio e di precarietà.
Ogni parrocchia era stata invitata ad attivarsi in questa direzione e ora anche Arcellasco potrà rispondere all’appello con fatti concreti: sono orgogliosa di appartenere a questa comunità.
UTE: Omaggio a Puccini.
Oggi alle 16 in Sala Isacchi ha avuto luogo un evento straordinario: il m. Alessandra Zapparoli ci ha introdotto alla comprensione dell’opera lirica, guidandoci a individuare le tecniche musicali adottate da Puccini per “rivestire di note” le parole sempre belle di Luigi Illica nelle opere di Bohème, Tosca e Butterfly.
Il maestro al pianoforte evidenziava i momenti espressivi più intensi poi il soprano Silvia Conti eseguiva dal vivo il brano che si stava analizzando; il tutto era completato dai bellissimi filmati montati ad hoc dal prof. Francesco Pintaldi.
In questo modo abbiamo potuto apprezzare, come forse mai prima d’ora, la bellezza di brani già sentiti tante volte, ma mai assaporati fino in fondo : la freschezza di Mimì che si presenta in tutta la sua semplice sincerità, l’appassionata preghiera di Tosca piena di dolore , l’insensata illusione di Butterfly che vuole ad ogni costo aggrapparsi a una speranza che appare vana a tutti tranne che a lei, la dolcezza del coro a bocca chiusa che suona come una tragica, dolcissima ninna-nanna.
Alla fine tutti i presenti hanno indirizzato la proverbiale “standing ovation” sia al maestro Zapparoli per la sua dotta lezione, sia al soprano Silvia Conti che si è cimentata in una prova di grande difficoltà, dovendo eseguire i vari brani interrompendosi di volta in volta per lasciare spazio alle spiegazioni del maestro. Un particolare plauso va anche al coro e al prof. Francesco Pintaldi per i filmati che prepara appositamente per le lezioni dell’UTE.
Purtroppo la paura della neve e del ghiaccio ha tenuto lontani dall’UTE molti soci, che non hanno potuto così vivere un momento di grande intensità e bellezza.
Impronte sulla neve.
Il nostro cortile condominiale, un tempo pieno di grida di bambini, ora è spesso malinconicamente silenzioso e vuoto. Per questo deve essere stato scelto come dimora ideale da una famigliola di scoiattoli, che sempre più spesso si mostra tranquillamente mentre va alla ricerca di cibo andando su e giù per gli alberi. Stamattina ne ho visti due sgattaiolare in fretta tra un albero e l’altro, lasciando sulla neve le loro piccole impronte. Sono scoiattoli grigi, quelli che stanno facendo scomparire gli scoiattoli rossi nostrani, sono invasori…..ma sono ugualmente molto carini e simpatici.
Ricordando don Ireneo…
Leggo sul quotidiano on line Erbanotizie che è morto padre Ireneo, il cappellano dell’Ospedale Fatebenefratelli di Erba. Aveva 97 anni .
Ho di lui un ricordo che spesso mi si riaffaccia alla mente. Quand’ero più giovane avevo spesso bisogno di momenti di “revisione” del mio motore, cioè avevo bisogno di piccoli interventi chirurgici che necessitavano il ricovero ospedaliero. Quando ero all’ospedale di Erba , vedevo ogni sera arrivare in reparto don Ireneo: non molto alto, magro, capelli bianchi corti e sorriso cordiale sulle labbra. A ognuno rivolgeva una parola buona e si informava dei motivi del ricovero.
Ricordo che una sera , nel bel mezzo della solita conversazione, disse a un certo punto: ” Vede signora, se chiedo agli uomini come stanno, cominciano subito a raccontarmi le loro pene, le loro sofferenze con molti particolari; se faccio la stessa domanda alle donne, queste parlano soprattutto della preoccupazione di aver dovuto lasciare soli i figli, il marito e gli altri familiari…..”
Con queste poche parole, padre Ireneo aveva fatto un elogio molto bello alle donne, che sovente sono attente più alle esigenze di coloro che amano che alle proprie.