Ero straniero …

Chi non ricorda questo brano evangelico…..

Allora i giusti gli risponderanno:

“Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.

E il re risponderà loro:

“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

E’ per coerenza con queste parole e per rispondere all’invito di Papa Francesco che qui ad Arcellasco verranno resi abitabili alcuni locali della parrocchia per ospitare temporaneamente, in attesa di sistemazione definitiva, una famiglia (o forse due) di profughi. La decisione deve essere ratificata dal Consiglio Pastorale interpellato su questo problema dalla Caritas cittadina.

I locali in questione sono vuoti o sottoutilizzati e mi sembra logico poterli destinare a chi non ha ancora trovato una sistemazione dignitosa e vive in condizioni di disagio e di precarietà.

Ogni parrocchia era stata invitata ad attivarsi in questa direzione e ora anche Arcellasco potrà rispondere all’appello con fatti concreti: sono orgogliosa di appartenere a questa comunità.

UTE: Omaggio a Puccini.

con Illica
Illica e Puccini

Oggi alle 16 in Sala Isacchi ha avuto luogo un evento straordinario: il m. Alessandra Zapparoli  ci ha introdotto alla comprensione dell’opera lirica, guidandoci a individuare le tecniche musicali adottate da Puccini per “rivestire di note” le parole sempre belle di Luigi Illica nelle opere di Bohème, Tosca e Butterfly.

Il maestro al pianoforte evidenziava i momenti espressivi più intensi poi il soprano Silvia Conti eseguiva dal vivo il brano che si stava analizzando; il tutto era completato dai bellissimi filmati montati ad hoc dal prof. Francesco Pintaldi.

In questo modo abbiamo potuto apprezzare, come forse mai prima d’ora, la bellezza di brani già sentiti tante volte, ma mai assaporati fino in fondo : la freschezza di Mimì che si presenta in tutta la sua semplice sincerità, l’appassionata preghiera di Tosca piena di dolore , l’insensata illusione di Butterfly che vuole ad ogni costo aggrapparsi a una speranza che appare vana a tutti tranne che a lei, la dolcezza del coro a bocca chiusa che suona come una tragica, dolcissima ninna-nanna.

Alla fine tutti i presenti hanno indirizzato la proverbiale “standing ovation” sia al maestro Zapparoli per la sua dotta  lezione, sia al soprano Silvia Conti che si è cimentata in una prova di grande difficoltà, dovendo eseguire i vari brani interrompendosi di volta in volta per lasciare spazio alle spiegazioni del maestro. Un particolare plauso va anche al coro e al prof. Francesco Pintaldi per i filmati che prepara appositamente per le lezioni dell’UTE.

Purtroppo la paura della neve e del ghiaccio ha tenuto lontani dall’UTE molti soci, che non hanno potuto così vivere un momento di grande intensità e bellezza.

Impronte sulla neve.

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Il nostro cortile condominiale, un tempo pieno di grida di bambini, ora è spesso malinconicamente silenzioso e vuoto. Per questo deve essere stato scelto come dimora ideale da una famigliola di scoiattoli, che sempre più spesso si mostra tranquillamente mentre va alla ricerca di cibo andando su e giù per gli alberi. Stamattina ne ho visti due sgattaiolare in fretta tra un albero e l’altro, lasciando sulla neve le loro piccole impronte. Sono scoiattoli grigi, quelli che stanno facendo scomparire gli scoiattoli rossi nostrani, sono invasori…..ma sono ugualmente molto carini e simpatici.

Ricordando don Ireneo…

Leggo sul quotidiano on line Erbanotizie che è morto padre Ireneo, il cappellano dell’Ospedale Fatebenefratelli di Erba. Aveva 97 anni .

Ho di lui un ricordo che spesso mi si riaffaccia alla mente. Quand’ero più giovane avevo spesso bisogno di momenti di “revisione” del mio motore, cioè avevo bisogno di piccoli interventi chirurgici che necessitavano il ricovero ospedaliero. Quando ero all’ospedale di Erba , vedevo ogni sera arrivare in reparto don Ireneo: non molto alto, magro, capelli bianchi corti e sorriso cordiale sulle labbra. A ognuno rivolgeva una parola buona e si informava dei motivi del ricovero.

Ricordo che una sera , nel bel mezzo della solita conversazione, disse  a un certo punto: ” Vede signora, se chiedo agli uomini come stanno, cominciano subito a raccontarmi le loro pene, le loro sofferenze con molti particolari; se faccio la stessa domanda alle donne, queste parlano soprattutto della preoccupazione di aver dovuto lasciare soli i figli, il marito e gli altri familiari…..”

Con queste poche parole, padre Ireneo aveva fatto un elogio molto bello alle donne, che sovente sono  attente più  alle esigenze di coloro che amano  che alle proprie.

 

UTE:Dopo la pausa natalizia, si riprende alla grande….

Martedì 10 gennaio
ore 15  – Eventi e ricorrenze :  L a POPULORUM PROGRESSIO di Paolo VI e i problemi dello sviluppo nel mondo contemporaneo   – docente: don Ivano Colombo
ore 16  – La ragione degli altri : CULTURA DEL LAVORO, CULTURA DEL SORRISO: “IL LATO SOLEGGIATO DELLA VITA”  – docente : Mariella Russo.
Venerdì 13 gennaio.
ore 15  – Storia delle donne nel Novecento : LA DONNA TRA FAMIGLIA E LAVORO NEL NOVECENTO.   docente : Massimiliano Cossi.
ore 16  – Verrà recuperata la lezione del 16 dicembre scorso: IL GRANDE MELODRAMMA PUCCINIANO : Bohème – M. Butterfly – Tosca. . Sarà presente la soprano   Silvia  Conti, che eseguirà i i brani più conosciuti con l’accompagnamento del coro e la direzione del M° . Alessandra Zapparoli
Sarà un’occasione unica e preziosissima per lasciarsi emozionare dalla musica e da una voce splendida. L’evento credo meriti un’ampia risonanza.

UTE: Buon Natale con Giotto!

Ieri Samuele ha preso a calci il camino e non poteva indossare le scarpe, per questo non siamo potuti andare all’UTE ad assistere all’ultima lezione. Dev’essere stata molto bella! Il tema era “la natività nell’arte”.

Giotto nativitàCredo che i nostri docenti , don Colombo e Manuela Beretta, non abbiano potuto prescindere dalla famosa “Natività” di Giotto che si può ammirare nella Cappella degli Scrovegni.

E’ diversa dalle altre :  c’è San Giuseppe accovacciato a terra e molto pensoso; alle sue spalle la Madonna che ha appena partorito e che si occupa del Neonato. San Giuseppe, pur essendo in primo piano, appare isolato, quasi estraneo a quello che sta accadendo dietro di lui:  è un uomo ed è difficile per lui capire il mistero che si sta compiendo.

La Madonna, sdraiata, sta ricevendo dalle mani di chi l’ha aiutata nel parto il Bambino già avvolto in fasce alla maniera d’un tempo: con braccia e gambe legate attorno al corpo; intanto i pastori ascoltano l’annuncio degli Angeli. C’è l’asinello con l’immancabile bue, secondo la tradizione popolare.

E’ una natività poco oleografica, che ridà umanità ai protagonisti di un evento misterioso e unico.

Con questo post auguro a tutti un sereno Natale e un nuovo anno pieno di cose buone per tutti, anche a nome di noi tutti dell’UTE di Erba.

UTE: L’impiegato nella letteratura – Presentazione: In cammino verso Santiago.

Con l’industrializzazione si hanno due figure di impiegati: l’operaio e l’impiegato amministrativo. Quest’ultimo viene pagato più dell’operaio, pertanto si ritiene superiore; inoltre non comprende le lotte sociali e le teme.

L’impiegato aspira ad essere parificato alla borghesia, ma non ne ha né la cultura né i mezzi economici e questo ingenera in lui invidia e rancore; teme la meccanizzazione e nell’informatizzazione che possono mettere a repentaglio il suo posto di lavoro.  I suoi valori sono : rispetto dell’autorità, ordine, disciplina, diligenza nel lavoro, decoro e rispettabilità.

In Italia, dopo l’unificazione  ci fu l’esigenza di uniformare le varie amministrazioni pubbliche degli stati preesistenti e la strada scelta fu quella di “piemontesizzarle” tutte senza distinguere tra quelle più avanzate e quelle più arretrate..

Dopo questa introduzione il prof. Galli ci ha letto alcuni passi della commedia teatrale “Le miserie di monsù Travet” e un divertente brano del primo libro di Fantozzi, che ben ritrae il clima natalizio all’interno di una grande azienda.

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in-cammino-verso-santiago-libroNella seconda ora la scrittrice Enrica Mambretti ci ha presentato il suo libro “In cammino verso Santiago”, il diario da lei scritto giorno per giorno durante il suo pellegrinaggio.

Il racconto è stato accompagnato da bellissime fotografie , che ci hanno consentito di ammirare paesaggi bellissimi e suggestivi e penso che a molti dei presenti sia venuto per un attimo il desiderio di partire, ma 800 chilometri a piedi non sono impresa adatta a tutti…

Io avevo già letto il libro e questa presentazione mi ha fatto meglio percepire lo spirito che anima i pellegrini verso Santiago di Compostela.

Non chiamiamola banda….

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Se sentite parlare di banda musicale, vi viene in mente una musica militaresca, molto cadenzata, qualche lamento di ottoni un po’ maltrattati da suonatori un po’ anzianotti?

Fino a ieri sera questo era quello che associavo all’idea di banda musicale di paese, ma poi ho avuto modo di ascoltare la banda “Cav, Masciadri” di Pontelambro. Il concerto , che era stato organizzato da una ONLUS erbese che si occupa da vent’anni di ragazzi disabili, ha avuto luogo nella chiesa parrocchiale di Arcellasco.

Già appena entrata il mio primo pregiudizio si è polverizzato: i componenti della banda non avevano i capelli grigi, anzi credo che l’età media si aggirasse sui vent’anni, visto che molti erano proprio dei teen ager. Poi il concerto è cominciato e sono rimasta felicemente sorpresa dalla dolcezza che si sprigionava sotto la guida di un giovanissimo maestro…. nessuna marcia militare o inno fracassone…. ma melodie ora dolci ora solenni riempivano le volte della chiesa. Non era la classica banda, ma una vera e propria orchestra fatta di strumenti a fiato e di percussioni. E una menzione particolare merita il giovanissimo primo clarino : veramente molto bravo!!

Penso che molti come me siano stati colti alla sprovvista, almeno così ho capito io dagli applausi degli spettatori, che alla fine hanno tributato al corpo bandistico una entusiastica standing-ovation.

Il concerto è stato seguito da un semplice rinfresco , che ha dato modo a noi tutti di conoscere meglio sia i componenti della banda, sia l’attività dell’Associazione “NOI GENITORI” che tanto bene opera sul nostro territorio.