Auguri alla nuova vicesindaco.

Erba sta registrando la realizzazione del più democratico dei sogni: quello che ogni cittadino possa aspirare alle cariche più elevate, proprio come asserivano i Cinquestelle con il loro tanto denigrato “UNO VALE UNO”.

Ma il fatto è che a Erba non ha vinto il M5s, nossignori! Ha vinto la destra !!

Eppure troviamo alla carica di vicesindaco la signora Sofia Grippo, che nel suo CV, vanta esperienza di faccende domestiche e assistenza agli anziani: mestieri che meritano tutto il nostro apprezzamento (ogni lavoro se svolto con serietà e competenza dà dignità a chi lo fa), ma viene un dubbio: quali competenze può vantare la sig.ra Grippo nell’espletamento delle deleghe che le sono state assegnate?

Caprani ha scelto come vicesindaco Sofia Grippo della Lega che riceve le deleghe di Polizia locale, sicurezza, Protezione civile, sport, gemellaggio, eventi, politiche giovanili. ….21 ore fa (PrimaComo)

E’ comunque doveroso fare gli auguri alla nuova vicesindaco e soprattutto alla città di Erba.

BREVE STORIA DEGLI ORATORI PARROCCHIALI

Come ho già avuto modo di scrivere, stiamo allestendo una mostra sulla storia dell’oratorio di Arcellasco, ma mi è sorta una domanda: come sono nati gli oratori? Ecco la risposta di Wikipedia opportunamente sintetizzata.

Inizialmente gli oratori erano piccoli luoghi di culto dove i fedeli si riunivano a pregare (il termine deriva appunto dal latino orare, pregare).

Il primo oratorio nel senso moderno fu creato da san Filippo Neri intorno al 1550, con l’intento di creare una comunità di religiosi e laici unita in un vincolo di mutua carità sullo stile degli apostoli. Le finalità dell’oratorio di San Filippo Neri (primo oratorio) erano quelle della preghiera, coinvolgendo uomini comuni e di cultura nella lettura della Bibbia, e dell’educazione dei ragazzi.

Sulla scia di Filippo Neri, nacque l’idea di Giovanni Bosco.

Nel 1841 incontrò dei giovani nella sacrestia della chiesa di San Francesco d’Assisi a Torino per il primo di una serie di incontri di preghiera. La sua passione educativa per i giovani lo portò ad avvicinare sempre più ragazzi, tra i quali Domenico Savio. I primi affollati incontri non avevano un posto fisso. Solo nel giorno di Pasqua del 1846 l’Oratorio si stabilì sotto una tettoia con un pezzo di prato, la tettoia Pinardi a Valdocco.

Dall’esempio di Don Bosco, l’Oratorio è diventato sempre più luogo di aggregazione e formazione, sia religiosa sia umana. Le strutture si sono attrezzate e ingrandite, oltre a diffondersi per tutta Italia, con maggior diffusione nel Settentrione. In particolare l’arcivescovo di Milano card. Andrea Carlo Ferrari promosse la creazione di un oratorio maschile e di un oratorio femminile in ogni parrocchia.

Dal 2001 una serie di provvedimenti legislativi nazionali e regionali ha riconosciuto la «funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori parrocchiali», promuovendo quindi la costruzione e la ristrutturazione delle strutture oratoriali.

Nel 2013 la CEI ha pubblicato la nota pastorale del valore e la missione degli oratori nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo dal titolo Il laboratorio dei talenti, primo documento nazionale del suo genere sul tema degli oratori in Italia

Nella nostra diocesi gli oratori sono coordinati nella F.O.M. (Federazione oratori Milanesi) guidata da don Stefano Guidi che ci ha onorato della sua presenza il 17 giugno scorso.

Un secolo di vita in oratorio.

Si sta avvicinando la tradizionale festa patronale di Arcellasco e, come ormai accade da tempo, anche quest’anno sarà possibile visitare una mostra allestita per l’occasione dal Gruppo Culturale Lazzati di cui faccio parte. Il tema scelto ci ha dato modo di ricostruire, attraverso foto, testimonianze scritte, interviste e documenti vari, la storia dell’Oratorio parrocchiale dalle sue origini, alla fine del 19° secolo fino ai giorni nostri.

19 luglio 2017 Cascina SpinaLa quantità del materiale che abbiamo raccolto tra i parrocchiani di tutte le età e sulle pagine on line della parrocchia è stata veramente ingente. E’ forse la prima volta che tante persone si sono sentite coinvolte ed è stata anche la prima volta che siamo riuscite a far partecipare anche i giovani, che stanno realizzando un filmato con le interviste che hanno rilasciato a loro alcuni parrocchiani più anziani, disponibili a collaborare a questo progetto. In fondo la finalità di queste iniziative è proprio quello di rafforzare il senso comunità e di unire tra loro gruppi che tendono a chiudersi nel loro piccolo orticello.

Da tutto il materiale recuperato, abbiamo ricavato oltre venti grandi cartelloni con foto di diverse epoche e di diversi momenti della vita della comunità: è stato necessario un gran lavoro di selezione del materiale pervenuto e di ricerca sulle pagine internet (soprattutto facebook – Arcellasco c’è) e poi altrettanta fatica per assemblare il materiale suddividendolo per temi.

locandina mostra oratorio3La mostra potrà essere visitata solo in questo fine settimana: sabato 25 dalle ore 16 alle 23 e domenica dalle 9 alle 22 con interruzioni nelle ore del pranzo e della messa delle 10:30.

Speriamo tuttavia di poterla riproporre questo autunno all’inizio dell’anno oratoriano.agosto 57 partita a carte

 

Auguri ai nuovi consiglieri e alla città.

Ebbene sì! Gli Erbesi votano più per abitudine a destra che a ragion veduta, ma dobbiamo accettare il risultato delle elezioni e sperare che la nuova giunta comunale, opportunamente stimolata dall’opposizione , sappia risvegliare la città dal suo lungo torpore.

Un augurio sincero agli eletti e alla città.

A Erba si vota per eleggere il sindaco.

Ho avuto l’opportunità e il privilegio di seguire l’iter che ha portato alla stesura di un programma unico per il centro sinistra e alla scelta del candidato sindaco per la nostra città.

Ho visto mettere in campo tanto impegno, tanta tenace fiducia nei valori della democrazia, tanta capacità di mettere a fuoco i problemi della città e di individuare le possibili soluzioni.  Tracciate le linee generali del programma si doveva trovare la persona giusta che potesse farle proprie e proporle in modo credibile ai nostri concittadini e a questo punto è partita un’intensa opera di mediazione con le diverse personalità che parevano le più adatte al ruolo.

Non era facile proporre un’impresa che poteva sembrare senza possibilità di riuscita, ma l’insistenza della squadra del PD alla fine è riuscita a convincere una persona che pare proprio la più giusta per la situazione attuale della città: competente ed esperta di problemi amministrativi, umile e capace di ascolto, sguardo deciso sui problemi da risolvere e concretezza nelle soluzioni proposte.

Chissà se gli erbesi sapranno apprezzarlo?

Da Presidente a Presidente.

Nel corso di una breve, ma intensa cerimonia alla presenza delle autorità cittadine, il neoeletto Presidente UTE, dr. Umberto Filippi, ha conferito a Maria Guarisco (Mariuccia) il titolo di Presidente onorario a vita dell’associazione.

Un grazie infinito a Mariuccia per i tanti anni spesi a sostenere l’UTE e un grande augurio al dr. Filippi, con la certezza che  saprà sempre svolgere al meglio i suoi nuovi compiti.

 

Confronto tra candidati sindaco.

Avevo un terribile ricordo di una situazione analoga di cinque anni fa, quando era stata evidente la parzialità con cui era stato condotto allora il dibattito.

Devo invece dare atto alle giornaliste del “Giornale di Erba” di essere state veramente imparziali ed equamente distanti nei confronti di tutti e tre i candidati.

283987027_751236972917207_3575943651169762877_nLa sala del Lario Fiere che ospitava l’evento era piena  e chiaramente divisa in due tifoserie. Sono state poste ai tre candidati le stesse domande riguardanti le loro proposte politiche e a tutti è stato concesso lo stesso spazio, infatti un cronometro scandiva i minuti a disposizione di ognuno.

Doriano Torchio, al solito, è stato spontaneo e originale, ma non sono sempre apparse chiare ed organiche le  sue proposte.

Caprani è apparso insolitamente dimesso, le sue risposte a volte sono state poco pertinenti (vedi politiche giovanili: che cosa c’entravano i suoi figli?). Era come se fosse lì controvoglia, come se si sentisse a disagio.

Berna ha risposto a tono e in modo esauriente e concreto a tutte le domande che gli sono state poste, dimostrando idee chiare sulle proposte programmatiche e sul cammino da intraprendere in caso di vittoria. Qualcuno gli ha rimproverato il fatto di essersi preparato al dibattito e di avere letto le risposte, ma questo può solo dimostrare la sua serietà nell’affrontare le situazioni, non affidandosi al caso, ma con la prudenza, l’umiltà e la saggezza che esse richiedono.

Forse non riesco ad essere imparziale, visto che sono nella lista PD che sostiene Berna, ma davvero mi pare il miglior candidato per la carica di sindaco della nostra città.

Con i ragazzi de “LoSnodo”

Ieri mi è sembrato di rivedere una scena della mia infanzia, quando i “vecchi” ci raccontavano attorno al camino le loro storie intrise di buoni insegnamenti.

La scena però era molto diversa: non c’era un caminetto acceso, ma un tavolo e qualche microfono, non c’erano bambini intenti ad ascoltare, ma i giovani erbesi e dei paesi vicini che danno vita a “LoSnodo” e al posto della nonna c’era un “NONNO” molto speciale: l’avvocato Guzzetti, già presidente della fondazione Cariplo e protagonista di tanta parte della vita politica lombarda del recente passato.

I ragazzi hanno prima di tutto esposto il problema legato alla loro sede, che potrebbe presto ospitare un posto di polizia, stando a una delibera del Consiglio Comunale, ma questo contrasterebbe con le finalità per le quali la fondazione Cariplo ha sostenuto le spese per la riqualificazione dei locali della ex – stazione ferroviaria di Erba.

Poi sono cominciate le domande  dei ragazzi sulla politica, sul futuro dei giovani, sulle disuguaglianze che si accentuano sempre più, su come combattere la povertà economica ed educativa.

Nelle risposte, è emersa a tutto tondo la figura di un uomo che ha inteso la politica come servizio e che ha sempre avuto come stella polare i valori e i principi presenti nella nostra Costituzione. Giustamente alla fine dell’incontro i ragazzi hanno consegnato una tessera di socio onorario a questo esponente di una classe politica che ha saputo far risorgere il nostro paese dalle rovine del secondo conflitto mondiale.

Il monito proincipale che i giovani si sini sentiti ripetere a più riprese è stato quello di impegnarsi in politica, di far sentire le loro voci, perchè è il loro futuro e il futuro di questo pianeta che è in pericolo.