Responsabilità oggettiva e Sinner.

Cosa è la responsabilità oggettiva?

Da Wikipedia “La responsabilità oggettiva, in diritto, è un tipo di responsabilità giuridica nella quale il soggetto è chiamato a rispondere di un illecito, civile o penale, senza che il fatto sia stato commesso con dolo o con colpa.

E’ il tipo di responsabilità che deriva dalla posizione che occupi e che ti rende responsabile di atti che non hai compiuto personalmente, ma che sono stati compiuti da persone di cui sei responsabile.

Chi si meraviglia per il patteggiamento di Sinner non ha capito che non poteva fare diversamente per uscire da un incubo che si protraeva da troppo tempo: in questo caso patteggiare non è un’ammissione di colpa o paura del giudizio: la responsabilità oggettiva ti cade addosso senza poter fare nulla, non hai fatto nulla di male, ma ti ritrovi a pagare per errori di altri.

Credo che un anno di angoscia sia stata una pena sufficiente e anche i tre mesi di sospensione sono di troppo.

UTE: I salotti musicali – Il giorno del ricordo.

Il Maestro Scaioli oggi ci ha intrattenuto commentando ed eseguendo al pianoforte brani scritti nelle prima metà dell’800 da musicisti di grandissimo rilievo nella storia della musica.

In quel momento storico il pianoforte ebbe una grandissima diffusione ed era presente in molte case della nobiltà e della borghesia; in esse si radunavano spesso musicisti, cantanti, pittori, poeti, romanzieri che discutevano tra loro e intrattenevano i presenti. Vennero chiamate Schubertiadi le serate in cui Schubert si esibiva al pianoforte accompagnando il cantante che era stato invitato insieme a lui.

Proprio di Schubert il M.° Scaioli ha eseguito Standchen, che si può ascoltare cliccando sul link. Sono poi seguiti brani di Mendelssohn (che riscoprì e diffuse le musiche di Bach), di Schumann, di Chopin, Liszt , musicisti tra loro contemporanei tutti morti molto giovani, ad eccezione di Liszt che, dopo una brillantissima carriera di concertista, si ritirò dalle scene per dedicarsi alla composizione e negli ultimi anni di vita si fece sacerdote.

Queste lezioni di musica dal vivo inframmezzate da brevi e sapienti commenti sono momenti di vera gioia per tutti noi dell’UTE.

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GIORNATA DEL RICORDO – Vent’anni fa una legge istituiva la “Giornata del Ricordo” per fare memoria dei fatti tragici che videro gli Italiani cadere vittime dei soldati titini in Istria, Trieste, Gorizia.

Il Prof. Cossi per parlare di quei giorni terribili si è basato sulle ricerche di due storici molto apprezzati , Pupo e Spazzali, riportate nel loro libro “FOIBE”.

Le foibe sono inghiottitoi profondissime, presenti nelle zone carsiche. Nel settembre/ottobre del 1943 col collasso del fascismo e la proclamazione dell’armistizio, nelle terre istriane i partigiani slavi presero di mira prima i soldati italiani, poi tutti gli appartenenti all’amministrazione nel periodo fascista e, infine, anche i civili italiani che non si erano mai occupati di politica, ma che avevano il torto di essere italiani. In seguito quelle terre furono controllate dai militari tedeschi, ma quando nel 1945 la Germania si arrese ecco un’altra ondata di crimini orribili. Tedeschi e italiani venivano presi prigionieri e giudicati con processi sommari che finivano sempre con la condanna a morte. I cadaveri venivano gettati nelle foibe e si hanno però prove di persone che vi venivano gettate ancora vive, condannandole a una morte lenta e crudele.

Negli anni che seguirono gli Italiani che erano rimasti nelle loro case, furono costretti ad abbandonarle e a fuggire portando con sé ben poche cose.

Io ho avuto due colleghe che ricordavano la loro fuga con la famiglia da quelle terre che erano rimaste nel loro cuore.

Letture: La moglie ad Olonia e i dané in Svizzera (M. Alzati)

E’ un romanzo ambientato in una cittadina brianzola che non è mai esistita: doveva nascere dalla fusione di due piccoli comuni che però non hanno mai trovato un accordo per questa unione.

IL protagonista è un certo Giannino che lascia il posto in banca per intraprendere un’attività in proprio e diventare imprenditore. Dopo gli inizi un po’ incerti, la sua attività comincia a prosperare: sono gli anni del boom economico e tutto va a gonfie vele. A un certo punto il suo commercialista gli suggerisce di trovare una persona fidata a cui intestare un conto in Svizzera in modo da sfuggire alle grinfie del fisco. Di chi fidarsi se non della adorata mogliettina? Poi però intreccia una relazione clandestina con la sua segretaria e le intesta un appartamentino dove incontrarsi lontano da occhi indiscreti, ma si sa … il paese è piccolo, la gente mormora e .. poi ci si mette la crisi economica…

E’ una lettura facile e leggera che dà uno spaccato di vita paesana in un piccolo centro della Brianza, con gli amici che si ritrovano al bar per parlare di calcio e di tutto un po’. Sullo sfondo le vicende dell’Italia e del mondo nel periodo post-bellico e fino alla fine del boom. Il linguaggio è volutamente semplice e risente dell’influsso del dialetto locale. L’autore conosce bene i luoghi che descrive e la sua gente e riesce a delineare bene caratteri e vicende dei personaggi che popolano il racconto.

Esci dalla tua terra …

Si legge nella Bibbia che il Signore Dio disse ad Abramo:

«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
…”

A queste parole seguiva una promessa di grande prosperità e di un futuro glorioso. E Abramo partì.

Oggi, qualcuno, che si crede molto più in gamba del Signore della Bibbia, ripete lo stesso comando non a un capo-famiglia o a un capo-villaggio, ma a un popolo intero di più di due milioni di abitanti … e con quale prospettiva? Di diventare i “paria” in paesi confinanti che non li vogliono.

Non credo che i Palestinesi possano essere contenti di questa prospettiva… e Trump dovrebbe ritornare in sé e rendersi conto che ancora gli manca qualcosa per diventare onnipotente, onnisciente ed eterno … forse con i suoi soldi e con quelli dei suoi amici , crede che un giorno potrà riuscirci (non credo proprio!!)… ma alla fin dei conti anche lui è solo un uomo che sta vivendo l’ultima parte della sua vita…

UTE: Invito alla lettura di Ben Pastor – Africa: lo schiavismo

La prof. Granata ci presenta sempre nuovi scrittori contemporanei e ieri ci ha parlato di Ben Pastor, pseudonimo di Maria Verbena Volpi , nata a Roma nel 1950 e ora cittadina americana. Negli Stati Uniti ha sposato un militare da cui deriva il cognome Pastor. E’ insegnante universitaria di storia e scienze sociali.

Scrive preferibilmente in inglese. Il suo primo romanzo “LUMEN” viene pubblicato nel 2000. Il protagonista è un militare, come in altri suoi libri successivi, e la trama mischia sapientemente dati storici e ambientazioni accuratissimi con elementi tipici dei romanzi gialli. Altri romanzi: La finestra sui tetti – La voce del fuoco – I misteri di Praga.

Nel 2024 ha pubblicato il primo romanzo scritto in lingua italiana: “la fossa dei lupi” che è la continuazione della storia dei personaggi dei “Promessi Sposi”.

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LO SCHIAVISMO IN AFRICA – Lo schiavismo è un fenomeno che è sempre stato presente in tutto il mondo fin dall’antichità, ma che ha avuto in Africa un’ incidenza particolare. Si diventava schiavi come prigionieri di guerra o per debiti (presso gli Ebrei il Giubileo prevedeva la liberazione degli schiavi).

Tra il ‘400 e il ‘500 i Portoghesi che si erano visti sottrarre dagli Spagnoli lo sfruttamento delle rotte atlantiche verso l’America, si diedero alla circumnavigazione dell’Africa per raggiungere l’Oriente e pertanto costruiscono dei porti lungo le coste africane. In seguito, per prendere possesso dei territori interni ebbero bisogno di mano d’opera locale, che ottennero sottomettendo gli indigeni con la collaborazione di capi-villaggio e di trafficanti arabi. Poi questa abominevole tratta prese la via delle colonie nel nuovo mondo: dal Congo le navi negriere portoghesi partivano per le piantagioni del Brasile. Successivamente Francesi e Inglesi intrapresero lo stesso tipo di “commercio” per rifornire di mano d’opera il Nord America. Gli Arabi partendo dal Sudan deportavano schiavi neri verso l’India e l’estremo Oriente.

Ufficialmente in Europa la schiavitù fu dichiarata fuorilegge nel 1815 col Congresso di Vienna, ma nei fatti essa continuò ad essere praticata e ancora oggi vi sono forme di sfruttamento decisamente assimilabili alla schiavitù.

A questo punto don Ivano ci ha accennato alla nascita dello stato della Liberia, in cui, per un provvedimento legislativo del presidente statunitense Monroe, venivano avviati gli schiavi liberati. Questi, pur rappresentando una piccola minoranza rispetto alla popolazione locale, presero il sopravvento e questo portò poi a una lunga e disastrosa guerra civile, che si è conclusa solo recentemente .

Un altro piacevole pomeriggio offertyo dall’UTE! Grazie!!

La torre di Babele.

C.E.I.:Genesi 11,1-4
1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. 2 Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 3 Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. 4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra»
Toccare il cielo: ecco la sfida! Sentirsi onnipotenti, non accettare più di essere creature limitate, voler dimostrare di essere come Dio … questo è il peccato degli uomini di Babele e questa è la tentazione dei potenti di oggi. Come finirà?

Trump & Co.

Ieri alla cerimonia di insediamento di Trump è stata impressionante la parata di multimiliardari da cui era circondato.

Nelle mani di pochi uomini è concentrata la ricchezza di buona parte del pianeta e la loro influenza sul potere politico di uno dei paesi più potenti al mondo non può che far tremare le vene ai polsi.

E’ per questo smisurato potenziale economico a sua disposizione che Trump può parlare di prendersi Panama, la Groenlandia e chissà cos’altro?

Mi chiedo: è moralmente accettabile che un uomo solo (es. Musk) possa disporre di ricchezze superiori a quelle possedute da molti paesi ? Non è pericoloso che una persona sola possa pensare di assumersi l’onere di raggiungere Marte? Chi può controllare che tutta quella tecnologia sia messa a servizio del bene comune?

I progetti di Trump mi richiamano alla mente la presunzione di chi voleva costruire una torre tanto alta da raggiungere il cielo, ma vide poi naufragare miseramente il suo progetto nella confusione più totale.

Ute: Il bestiario impossibile di Toti Scialoja – Il clavicembalo col piano e forte

Antonio (detto Toti) Scialoja è nato a Roma nel 1914 e, dopo essersi dedicato agli studi di giurisprudenza, sente di essere più attratto dall’arte che dal diritto. Nei salotti romani conosce gli artisti più noti del suo tempo, ai quali dedica una poesia costruita sui loro nomi, e si cimenta nella pittura dipingendo nature morte, ottenendo gli elogi di pittori come Gattuso e Brandi.

Si dedica anche alla scenografia di opere teatrali, ma la guerra e la censura pongono termine a questa sua attività e Toti si unisce ai partigiani.

Alla fine della guerra si dedica alla poesia ispirandosi ai favolisti antichi (Fedro), ma le sue brevissime favole in rima non hanno la pretesa di insegnare nulla, sono spesso giochi di parole ricchi di assonanze e allitterazioni, che suscitano un sorriso.

Negli anni ’70 del novecento si dedica nuovamente alla pittura dopo aver studiato gli artisti statunitensi; insegna poi all’Accademia d’Arte Romana basandosi non sulla teoria, ma sulla pratica della pittura.

Il prof Creuso non si smentisce mai e riesce sempre a stupirci proponendo argomenti molto originali e insoliti; questa volta inoltre si è fatto aiutare nella lettura delle poesie dalla bravissima Mita Bonzoni, che ha saputo interpretare con garbo e con estrema efficacia i versi dello Scialoja, di cui copio e incollo qui sotto qualche esempio:

«Una zanzara di Zanzibar / andava a zonzo, entrò in un bar, / “Zuzzerellona!” le disse un tal / “Mastica zenzero se hai mal di mar».

«Questa sarta tartaruga / fa modelli in cartasuga, / sotto gli occhi ha qualche ruga / con due foglie di lattuga / se le bagna, se le asciuga, / ma non sogna che / la fuga».

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IL CLAVICEMBALO COL PIANO E IL FORTE: storia di uno strumento rivoluzionario- Noi dell’UTE di Erba conosciamo il M°. Scaioli da molto tempo come valente pianista che accompagna le lezioni-concerto dei nostri amatissimi docenti Maria Rosaria Cannatà e Vincenzo Petrucci; oggi però lo abbiamo conosciuto nella veste di relatore e docente. Infatti ci ha accompagnato attraverso il tempo per ricostruire la storia del pianoforte moderno.

Gli antenati di questo strumento sono tantissimi e il primo di essi, il salterio, risale addirittura a 8 secoli prima di Cristo. Era uno strumento che veniva suonato pizzicando le sue corde con le dita o percuotendole con un “martelletto”. Passarono molti secoli e nel XV secolo fu inventata la spinetta che era provvista di una tastiera attraverso la quale veniva azionata la penna che pizzicava le corde. Molto simile era anche il virginale (nato in Inghilterra) del secolo successivo, il quale però era inserito in un mobile di legno di elegante e raffinata fattura. Tra il 1600 e il 1700 si diffonde il clavicembalo, strumento molto usato nella musica barocca simile nella forma a un moderno pianoforte a coda, ma non consentiva di variare l’intensità dei suoni. Ecco perciò che fi costruito il clavicordo, le cui corde venivano percosse da martelletti sensibili al tocco più o meno intenso del musicista. Era lo strumento preferito da Bach, ma era molto piccolo.

Nel 1702 Cristofori, un costruttore italiano di clavicembali, rivoluzionò gli strumenti a tastiera, ideando il clavicembalo col piano e il forte, ma non trasse benefici dalla sua invenzione, che fu, invece, sfruttata in Germania.

Il fortepiano, lo strumento di Mozart, Beethoven, Haydn), in voga soprattutto nel periodo napoleonico, era fatto di solo legno.

Il pianoforte moderno ha 88 tasti, di cui 52 bianchi e 36 neri; alla tastiera sono stati aggiunti tre pedali che prolungano o ammorbidiscono il suono; le corde più lunghe e spesse producono i suoni più gravi; i suoni medi vengono prodotte da due corde più sottili, mentre i suoni più alti vengono prodotti da tre corde corte.

Il M°. Scaioli ha intervallato le sue spiegazioni con l’esecuzione di brani di Mozart, Haydn, Beethoven, che hanno incantato i presenti. Quanti applausi dopo ogni brano!!

E’ stato un pomeriggio veramente delizioso.