28 ottobre 1970

E` ancora notte fuori, quando mi sveglio con brividi violenti che mi scuotono tutta. La febbre sale vertiginosamente … “Oh, no” – mi vien da pensare subito – ci risiamo!!”

Poi subito mi rendo conto che non sara` come le due volte precedenti , perche` mancano solo una decina di giorni al termine della gravidanza. Sveglio mio marito e in fretta prendiamo la valigia gia` pronta da qualche giorno e andiamo all`ospedale che dista poche centinaia di metri.

Segue ricovero immediato …. poi verso mattina  …vengo portata in sala travaglio, dove dopo alcune violente contrazioni vengo presa da una specie di strana sonnolenza. Mi riprendo quando l`ostetrica di turno mi invita a passare in sala parto e li` mi accorgo che qualche cosa sta preoccupando chi mi assiste ….pochi minuti dopo due braccia robuste mi schiacciano come fossi un tubetto di dentifricio ed ecco che si sentono i primi vagiti. E` nata! E` una femmina! Pesa quasi 4 chili! Era quello che avevo desiderato, una femminuccia!  Ero diventata mamma!

(Le donne fanno meno fatica ad accettare i misteri della fede, perche` sperimentano dentro di se` il miracolo e il mistero della vita, cosi` almeno e` per me…).

E` successo proprio 43 anni fa: era nata mia figlia Grazia . Oggi le ho preparato una tortina celiaca del tutto sperimentale, sia per gli  ingredienti, sia per gli attrezzi di fortuna usati. Quando Samuele verra` a casa da scuola, prepareremo insieme un`atmosfera di festa per augurarle:

BUON COMPLEANNO!!!  

UTE: la Belle époque nel mondo e nel Pian d’ Erba.

Ore 15: Belle Époque: un’ epoca in fermento – Le contraddizioni di un secolo al tramonto (docente dr. Massimiliano Cossi)

Un breve filmato mostra immagini della Parigi di quel tempo, quando la cultura , la lingua e l’ arte francesi dominavano il mondo. La musica invece aveva come suo fulcro la Vienna di Francesco Giuseppe.

L’ Europa è al centro delle vicende mondiali : qui  si concentra la potenza economica, politica, industriale coloniale e culturale ed è l’ Europa che controlla il 60% dei territori del mondo.

Tra tutte le nazioni europee , l’ Inghilterra detiene il mito dell’ invincibilità : il suo impero coloniale è il più vasto che si sia mai visto nella storia dell’ umanità.

Questo quadro apparentemente splendido però presenta alcune incrinature, che fanno presentire la fine di questo eurocentrismo, infatti a Oriente si affaccia sulla scena mondiale il Giappone che entra in conflitto con la Russia per il predominio sulla Manciuria , territorio appartenente alla Cina.

Molte sono le invenzioni e le scoperte che vengono realizzate in questo periodo, che favoriscono la colonizzazione di vaste aree del mondo e l’ arricchimento delle classi dominanti.

E’ quindi un periodo di grande fermento e di grande creatività, che genera un clima di spensieratezza e di ottimismo tra le classi più agiate, ma tra la gente del popolo, che si dibatte nella miseria, questo può solo suscitare inquietudine e voglia di ribellione. Per difendere i diritti dei lavoratori nasce il partito Socialista di Turati con le Camere del Lavoro. In Sicilia sorgono i Fasci dei Lavoratori e nel 1903 vengono occupate le terre padronali; Crispi invierà l’ esercito e spazzerà via ogni tentativo di rivendicazione col pugno di ferro.

A Milano la gente affamata scende nelle piazze e Di Rudinì invia il generale Bava Beccaris che sparerà sulla folla causando 82 vittime; per vendicare questa strage nell’ anno 900 l’ anarchico Bresci  ucciderà a Monza il re Umberto I.

L’ efficacia espositiva del docente ha fatto sì che tutti i presenti seguissero con particolare attenzione  la sua interessante lezione.

 

Ore 16: Belle Époque nel Pian d’ Erba.

I fratelli Turati , proprietari della Villa del Soldo a Orsenigo, allevavano cavalli di razza e pensarono di costruire nella zona dell’ attuale centro sportivo Lambrone un ippodromo . La vicinanza con la corte che risiedeva a Monza favorì l’ accorrere in città per le gare di ippica di un gran numero di appassionati, oltre che dei membri della nobiltà e della ricca borghesia industriale. In breve l’ ippodromo di Erba divenne uno dei più importanti in Italia. Anche altre manifestazioni sportive furono realizzate: gare di canottaggio sul lago di Pusiano, gare di tiro a segno e gare ciclistiche.

A Erba e dintorni si concentra la vita mondana dell’ élite al potere e gli eventi che qui hanno luogo attirano l’ attenzione di tutta l’ Italia.

La lezione inframmezzata dalla narrazione di gustosi episodi risalenti a quel periodo e dalla lettura di documenti originali è stata particolarmente apprezzata dai soci che affollavano la sala.

Cosa è mancato a Roma quel 16 ottobre.

70 anni fa nel ghetto di Roma si stava svolgendo il rastrellamento di 1022 ebrei da parte delle SS. Solo 25 di loro sopravvissero.  Mi pare che sia molto appropriato ricordare quei tragici avvenimenti con questa poesia di Bertold Brecht.

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c’era rimasto nessuno a protestare.

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Quando un diritto viene calpestato per una categoria di persone, possiamo essere certi che prima o poi lo stesso diritto verrà negato anche a noi. L’ indifferenza verso le sofferenze altrui è un grave peccato di omissione: forse ci creiamo un alibi dicendoci : cosa posso fare io? Non conto nulla…..Ma anche chi non conta nulla ha almeno una voce per gridare il proprio dissenso e la propria indignazione…..ed è questo che è mancato quel giorno a Roma…

Ute: un pomeriggio molto interessante.

Ieri all’ UTE il “nostro” don Ivano , coordinatore insostituibile della nostra associazione , ci ha intrattenuto sul documento conciliare che va sotto il nome di “DEI VERBUM” , che mette a fuoco tutto ciò che concerne la Rivelazione della Parola di Dio. Leggendo QUI si possono rivedere e rinfrescare le proprie conoscenze in merito.

Il nostro docente si è comunque soffermato principalmente sul problema di come leggere le Sacre Scritture, che non possono essere certo  intese come qualche secolo fa, quando ogni cosa che non fosse coerente col testo letterale della Bibbia veniva tacciata di eresia. Da questa visione miope sono venute tante sofferenze e tante atrocità, come i roghi sulle piazze o il carcere e le torture anche per personaggi importanti come Galileo.

Gli studi archeologici dell’ 800 hanno però dato il via a una serie di studi sui testi antichi e tra questi anche la Bibbia ha potuto essere reinterpretata alla luce della conoscenza degli stili letterari in uso presso le culture antiche .

Ai miei scolari insegnavo sempre ad esempio che il racconto della creazione è il racconto quasi poetico di un qualcosa che gli uomini di 3.000 anni fa potevano esprimere solo ricorrendo a immagini mitiche, ma che ora la scienza può spiegare più razionalmente: i giorni biblici possono essere interpretati come ere geologiche. Ciò che alla fine conta è che nella Creazione si è manifestato l’ intervento divino.

La Bibbia insomma non è un trattato di storia o di scienza e va interpretata risalendo agli antichi testi scritti in lingue antiche e in contesti storici difficilmente decifrabili con certezza.

Sarebbe bello che nell’ ora di religione nelle scuole si studiasse la Bibbia, con lo stesso spirito con cui si studiano i poemi epici, non per fare proselitismo, ma per conoscere e capire uno dei testi su cui si fonda la nostra civiltà.

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Il dr. Mauri ci ha poi introdotto quello che sarà l’ argomento di sua competenza: la Belle Époque nel territorio erbese e dintorni.

Per Belle Époque si intende quel periodo storico che va dal 1870 circa al 1914, un lungo periodo di pace (come non era mai accaduto in Europa dai tempi dell’ Impero Romano-le guerre c’ erano ma erano guerre coloniali, fuori dall’ Europa) nel quale tra le classi dominanti , grazie alle conquiste tecnologiche e allo svilupparsi dell’ industria, si diffuse un notevole benessere economico con conseguente ostentazione  e spreco di ricchezza . Naturalmente la maggior parte della popolazione rimaneva in uno stato di grande miseria e povertà , per cui cominciarono a diffondersi anche i nazionalismi e le idee anarchiche, con conseguenti ripetuti regicidi.

In quel periodo era la Francia a dettare legge nel campo della cultura, della moda e delle arti in genere, ma qui nell’ erbese questo modo di concepire la vita come spensieratezza, ottimismo e godimento delle cose belle della vita, cominciò anche un po’ prima che in Francia: dopo il  matrimonio del principe Umberto di Savoia con la sua seconda moglie, la cugina Margherita, donna di non straordinaria bellezza, ma di grande fascino e di grande intelligenza politica.

I due principi si insediarono nella Villa Reale di Monza attirando attorno a sè molte famiglie nobili che si stabilirono nei dintorni per partecipare alla vita di corte. Margherita capisce subito che non sarà una moglie felice, date le plateali infedeltà del marito, ma sa che lei è comunque destinata a diventare regina d’ Italia e come tale cerca di accattivarsi la benevolenza dei suoi sudditi e di affascinare la nobiltà . A lei furono dedicate una torta , un tipo di pizza ben noto anche oggi, vari teatri e lo stile liberty che caratterizza questa epoca fu inizialmente chiamato qui da noi “stile Margherita”.

La Brianza , vicina alla sede dei principi, diventa meta dei numerosi viaggi di Margherita e del suo seguito; il Pian d’ Erba , in particolare, diventa zona turistica di grande attrazione: i nobili riaprono le loro ville, sorgono alberghi e ristoranti e a Erba nasce un ippodromo famoso in tutta Italia a quei tempi. Si ricordano numerose escursioni verso la grotta più grande della Lombardia, il Buco del Piombo, che fa parte del territorio cittadino, e l’ inaugurazione dell’ asilo di Arcellasco, ora frazione del nostro comune.

Inutile dire che entrambi gli argomenti sono stati seguiti dai numerosi presenti con grande interesse e grande soddisfazione.

Ricordando Edith Piaf.

Singer Edith Piaf performing.
Singer Edith Piaf performing.

C’era una grandissima cantante francese dalla voce ineguagliabile per espressività e capacità di emozionare: Edit Piaf . Piaf nel linguaggio corrente significa “passerotto” e lei assomigliava veramente a un passerotto spaurito: così  piccola, minuta, gracile ….ma appena cominciava a cantare si trasformava , la sua voce riempiva i teatri e penetrava nell’ anima. Spesso componeva da sé i testi delle sue canzoni , che avevano spesso un sapore autobiografico. Ha avuto una vita molto difficile, ma spero che, Là dove si trova ora, abbia pesato positivamente la gioia che ha saputo dare a chi la ascoltava.

Ecco il testo di una delle su canzoni più famose:

Non! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette rien
Ni le bien qu’on m’a fait
Ni le mal tout ça m’est bien égal !

Non ! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette rien…
C’est payé, balayé, oublié
Je m’ en fous du passé!

Avec mes souvenirs
J’ai allumé le feu
Mes chagrins, mes plaisirs
Je n’ai plus besoin d’eux !

Balayés les amours
Et tous leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro …

Non ! Rien de rien …

Non ! Je ne regrette rien …
Ni le bien, qu’on m’a fait
Ni le mal, tout ça m’est bien égal !

Non ! Rien de rien …
Non ! Je ne regrette rien …
Car ma vie, car mes joies
Aujourd’hui, ça commence avec toi !

Ecco qui il video per ascoltare questa canzone dall’ incredibile voce del “Passerotto”

 

Emigranti. (De Amicis)

Cogli occhi spenti, con le guance cave,     
Pallidi, in atto addolorato e grave,
Sorreggendo le donne affrante e smorte,
Ascendono la nave
Come s’ascende il palco de la morte.

E ognun sul petto trepido si serra
Tutto quel che possiede su la terra.
Altri un misero involto, altri un patito
Bimbo, che gli s’afferra
Al collo, dalle immense acque atterrito.

Salgono in lunga fila, umili e muti,
E sopra i volti appar bruni e sparuti
Umido ancora il desolato affanno
Degli estremi saluti
Dati ai monti che più non rivedranno.

Ho ascoltato la lettura di questa poesia alla radio e credevo fosse stata composta in questi giorni, in  occasione della tragedia di Lampedusa, poi ho sentito il nome dell’autore e ho capito che i migranti di cui parla il De Amicis, sono i nostri compatrioti che lasciavano il nostro paese per sfuggire alla fame, alla miseria e al malgoverno .

I tempi cambiano , ma i volti e i gesti della sofferenza sono sempre gli stessi.

 

 

Paura dei disabili a scuola?

Genitori cambiano scuola ai figli per la presenza di un alunno disabile.

La legge per l’ inserimento dei disabili a scuola è stata approvata più di trenta anni fa e ancora assistiamo a casi di grave intolleranza come quello accaduto nella scuola di Napoli (cliccare sul link in alto).

Ho già avuto modo di ricordare tempo fa  una mia esperienza risalente al periodo antecedente la promulgazione della legge e la riassumo qui brevemente.

Un istituto di riabilitazione e recupero di bambini con handicap aveva iscritto tra i 57 bambini residenti che dovevano frequentare la prima classe, alcuni suoi pazienti con gravi difficoltà motorie e/o di apprendimento. Eravamo in due a dover prendere in carico le due sezioni di classe prima previste dal provveditorato e l’ impresa si presentava ai limiti delle umane possibilità. Riuscimmo a convincere il collegio docenti ad assegnare l’ unica insegnante di sostegno  alle nostre sezioni  e facemmo insieme una scelta per quei tempi poco praticata. Considerammo gli iscritti come un unico gruppo da dividere in tre sottogruppi che si modificavano secondo le diverse attività e sui quali ruotavamo a turno noi tre insegnanti.

Non avevamo locali adatti, non avevamo una palestra, nè un laboratorio, ma con l’ aiuto dei bambini gli spazi venivano adeguati alle varie esigenze. Dopo un primo periodo di sconcerto fra i genitori e i colleghi, in breve tempo i nostri bambini si mostrarono entusiasti  di questa scuola un po’ movimentata e anche i genitori furono ben felici dei risultati che ottenevano tutti, perchè dovendo adeguare la didattica e le attività anche alle esigenze dei meno fortunati, ne beneficiarono tutti e tutti raggiunsero gli obiettivi programmati .

Questo “modus operandi” si protrasse per ben tre anni , finché le autorità scolastiche non si rassegnarono a riconoscere la necessità di tre classi  effettive e noi insegnanti proseguimmo a programmare per classi aperte, come avevamo fatto fin dall’ inizio.

Ricordo quel periodo come uno dei più faticosi della mia esperienza scolastica per i tanti progetti che abbiamo dovuto sottoporre ai dirigenti scolastici, ma è stato anche un periodo di grande entusiasmo, di grande sintonia con le colleghe e di grandi soddisfazioni.

Se la scuola mette a disposizione risorse adeguate, sia professionali che economiche , i genitori non devono temere nulla dall’ inserimento dei disabili, anzi devono considerare questa evenienza come una preziosa opportunità di crescita per i loro figli, crescita nel sapere e crescita in umanità.

 

La forza dell’ amore.

Alcune amiche-facebook di Modena hanno postato questa foto, che mi ha molto colpito.

E’ una tomba scoperta durante alcuni scavi intorno alla città e risale al V secolo dopo Cristo, un periodo in cui non doveva essere troppo facile vivere: l’ Impero Romano era ormai in completo sfacelo , le incursioni barbariche si susseguivano con gli inevitabili orrori legati ad avvenimenti del genere. Ci si immagina un clima di paura, di violenze, di inselvatichimento generale eppure c’ era chi in mezzo a questo bailamme riusciva a restare umano, a nutrire sentimenti delicati e profondi…. La foto dei reperti trovati nella tomba è commovente: vi appaiono gli scheletri di un uomo e di una donna, entrambi giovani, sepolti insieme e si tengono per mano ….così nella morte come era stato in vita.

Il fatto che siano stati sepolti insieme mi fa pensare che siano anche morti insieme, forse durante un’ incursione cruenta o per una malattia, e che chi li ha sepolti abbia voluto comporli in quel gesto per tramandare nei secoli un messaggio che vale sempre: l’ amore è più forte della violenza, delle guerre, dell’ odio e può superare ogni barriera, anche quella del tempo.