UTE: Varietà degli esseri viventi presenti sulla terra – Don Milani e i poveri di Sa. Donato.

Proseguendo il discorso cominciato nella lezione precedente, il dr. Gatti ha posto questa domanda: Come preservare la biodiversità?

Vi sono molti modi per preservare la biodiversità: prima di tutto bisogna proteggere le specie a rischio e conservare il loro habitat, combattendo l’inquinamento, immagazzinando, ove necessario, il patrimonio genetico di specie a rischio di estinzione e reintroducendo nell’ambiente esemplari di specie ormai non più presenti localmente. Anche diffondere la conoscenza delle specie a rischio è un modo per favorirne la sopravvivenza.

Gli ambienti, che più hanno subito mutazioni a causa dell’azione dell’uomo, sono le aziende agricole, dove, per motivi di produttività, è stata ridotta radicalmente la biodiversità, abbandonando le specie meno redditizie a favore di quelle con rendimento più vantaggioso. Un tempo le famiglie che vivevano di agricoltura, miravano all’autosufficienza, coltivando specie diverse, ora (a partire dai primi anni 60 del secolo scorso) per la diminuzione di mano d’opera e per l’introduzione di macchine agricole sempre più potenti, si è arrivati alla specializzazione delle aziende, che , a volte, producono un solo tipo di prodotto. Inoltre, poiché le specie coltivate sono più vulnerabili di quelle spontanee, si è resa necessaria l’introduzione di prodotti chimici che hanno inquinato i terreni.

La perdita di biodiversità è un danno per tutto l’ambiente e per la cultura, perchè si perdono tutte quelle conoscenze che per secoli i nostri antenati si sono tramandati di generazione in generazione.

I cereali sono la specie più colpita dall’erosione della biodiversità, infatti dall’inizio del ‘900 ad oggi è scomparso il 90% delle specie di cereali. Sono presenti ad oggi in particolare due tipi di frumento: il grano tenero per la panificazione e la dolceria, il grano duro per la produzione di pasta. Si sta cercando di proteggere il grano “Senatore Cappelli” meno diffuso (nonostante non richieda l’uso di antiparassitari), perché richiede tempi più lunghi per la pastificazione contenendo meno glutine delle altre specie. In sintesi: le cause della diminuzione della biodiversità sono: la ricerca di maggiore produttività, ragioni di mercato e nuove metodologie di coltivazione.

Alla fine il dr. Gatti ci ha mostrato un prodotto del suo orto, che è una vera rarità: la cipolla di Brunate, di cui ci parlerà nella prossima lezione.

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DON MILANI – La prima destinazione di don Lorenzo dopo la sua ordinazione sacerdotale è stata la parrocchia di San Donato di Calenzano, dove il vecchio parroco provava per lui affetto e stima. Alla morte (1953) di quest’ultimo, però, il giovane prete venne chiamato in curia, dove gli furono contestate le sue simpatie per i giovani operai comunisti della sua parrocchia, che egli accoglieva nella sua scuola serale e le sue provocatorie omelie in tempo di campagna elettorale.

E’ per queste sue posizioni che nel 1954 don Milano viene trasferito a Barbiana, una piccolissima parrocchia sull’Appennino, nella cui canonica non c’era né luce, né telefono, né acqua corrente. Anche nella nuova parrocchia don Lorenzo apre subito una scuola serale, convinto com’è che lo sviluppo intellettuale vada di pari passo con lo sviluppo del linguaggio e che sia essenziale insegnare prima di tutto a leggere e a scrivere perché la fede verrà di conseguenza.

E’ nella quiete di Barbiana che scrive il suo primo libro “Esperienze pastorali”, il quale ottiene l’imprimatur del vescovo, ma suscita poi aspre critiche e accuse di eresia da parte di importanti critici cattolici, che gli contestano l’appoggio alle organizzazioni sindacali, le critiche ai cattolici impegnati in politica per la loro scrsa incisività sulle politiche nazionali che privilegiano i ricchi.

In seguito a queste reazioni così negative, il vescovo di Firenze, Dalla Costa, ordina il ritiro del libro dal commercio e l’ “Osservatore Romano” arriva a dire che il libro “non doveva essere pubblicato”.

Don Milani amava profondamente la Chiesa e voleva rinnovarla dall’interno (sull’esempio di San Francesco).

Il prof. Cossi è un grande affabulatore e le sue lezioni sono sempre piacevoli da seguire e interessanti: tutti manifestano grande gradimento.

UTE: Antibiotico-resistenza – Organizzazione aziendale: le risorse umane.

Il nostro Presidente, Umberto Filippi, oggi ci ha intrattenuto su un argomento di particolare attualità: la settimana dal 18 al 24 novembre è infatti dedicata all’uso consapevole degli antibiotici, che sono una grande risorsa per difendere la nostra salute, ma purtroppo vengono mal usati e sono diventati una causa di morte: 33mila morti in Europa, di cui 10mila solo in Italia (dati del 2022).

Gli antibiotici sono di diverse specie e hanno una tossicità selettiva, cioè sono in grado di contrastare generi specifici di batteri. Sono stati scoperti casualmente da Jan Fleming nel 1928, ma sono stati applicati solo nel 1941.

Possono essere battericidi o batteriostatici a seconda del modo in cui aggrediscono i batteri.

Vengono usati sia nella terapia di patologie che colpiscono le persone, ma vengono utilizzati anche in agricoltura, in zootecnia e in veterinaria.

Come già detto, questo largo uso di tali farmaci ha portato all’insorgere dell’antibiotico-resistenza (la cartina che segue illustra dove questo fenomeno è più diffuso)

A questo punto ci si può chiedere: cos’è l’antibiotico-resistenza? E’ la capacità di un batterio di non soccombere sotto l’azione dell’antibiotico.

E’ accaduto (o forse accade ancora) che in zootecnia sono stati usati questi farmaci per curare malattie degli animali , ma anche per prevenirle, mescolando l’antibiotico al mangime. Questo ha ingenerato una mutazione del batterio, che non viene più debellato quando colpisce l’uomo. A questo punto è intervenuta una veterinaria presente in sala per puntualizzare che la prassi corretta, seguita dagli allevatori (ma ci sono sempre i furbetti) è quella di somministrare il farmaco solo in caso di necessità e solo agli animali colpiti dal batterio; inoltre è previsto per legge un periodo di sospensione del trattamento farmacologico prima che l’animale venga inviato al macello.

La mutazione dei batteri può avvenire in tre modi:

  1. Trasduzione: si verifica quando un virus attacca un batterio e ruba parte del suo DNA. Questo virus può quindi attaccare un altro batterio e rilasciare i geni che ha preso precedentemente;
  2. Trasformazione: a volte ci sono geni che fluttuano nell’ambiente intorno ad un batterio. Il batterio può assorbire questi geni e aggiungerli al proprio DNA;
  3. Coniugazione: due batteri possono scambiare i geni fondendosi l’uno con l’altro e trasmettendo i geni l’uno all’altro attraverso una connessione.

E’ importante utilizzare gli antibiotici solo quando è necessario e assumerli secondo la prescrizione medica per tutto il tempo previsto; interrompere il trattamento potrebbe favorire la mutazione dei batteri e ingenerare antibiotico-resistenza. I medicinali scaduti vanno riciclati negli appositi contenitori presenti presso tutte le farmacie.

E’ stata una lezione esposta con la solita chiarezza e con un linguaggio accessibile a tutti i presenti, che hanno molto apprezzato.

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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE: LE RISORSE UMANE – Il nostro socio Ermanno Forni e suo figlio Luca ci hanno intrattenuto su un argomento di cui sono particolarmente esperti, avendo avuto modo di lavorare in importanti aziende nazionali ed estere.

Dopo averci descritto la struttura e l’organigramma di una grande azienda , Ermanno ha focalizzato la sua presentazione sulle RISORSE UMANE, quel reparto di un’azienda che si occupa della gestione del personale.

E’ complesso il procedimento necessario per poter assumere un dipendente.

Il primo passo è la SELEZIONE: Bisogna prima di tutto delineare il PROFILO della posizione da coprire; vedere se si può fare un reclutamento interno all’azienda o se bisogna cercare all’esterno; si deve quindi procedere alla scrematura delle candidature pervenute e i candidati che hanno superato gli step precedenti verranno intervistati prima dal selezionatore e poi dal responsabile della funzione a cui il candidato deve essere applicato.

Si procede poi alla VALUTAZIONE: essa è prevista al termine del periodo di prova, ma vengono effettuate anche valutazioni periodiche per controllare il raggiungimento degli obiettivi e l’acquisizione di conoscenze e misurare il margine di miglioramento in vista di eventuali promozioni o aumento di retribuzione. I sistemi di valutazione sono nati negli anni del dopoguerra e non sempre sono adeguati alle condizioni mutate del mondo del lavoro, inoltre spesso sono utilizzati da persone poco qualificate e quindi è molto importante la formazione, che deve continuare per tutto il periodo lavorativo.

Il SISTEMA PREMIANTE – Dopo aver valutato le prestazioni degli individui, si può prevedere di premiare i meritevoli con strumenti monetari (aumento di stipendio) o non monetari (corsi di formazione, riconoscimenti pubblici); naturalmente l’azienda deve poter disporre di risorse adeguate.

Sono importanti per la gestione aziendale anche le RELAZIONI SINDACALI, che sono regolate dai contratti nazionale e aziendali.

Da questa lezione abbiamo potuto comprendere quanto sia complessa e difficile dirigere un’azienda.

Grazie , Luca! Grazie Ermanno!

Ute: Turner e il sublime – Evoluzione geologica e biologica dell’Africa.

William Turner (1775-1851) è uno dei pittori inglesi più rappresentativi e innovatori di inizio ‘800. E’ stato quello un periodo di grandi sconvolgimenti politici, sociali ed economici (rivoluzione industriale inglese) e la cultura, come sempre, ha rispecchiato tali eventi. Neo classicismo e Romanticismo interpretavano in modi diversi le sensibilità del tempo: il Neoclassicismo inseguiva il bello-ideale, frutto dell’ingegno umano (ad es. Canova tra gli scultori); il Romanticismo prediligeva in pittura gli ambienti naturali, variegati. Turner, tra i pittori romantici rappresenta la corrente del “Sublime” che si ispira a situazioni di terrore: calamità naturali, precipizi, incendi …. la natura non è governabile, né controllabile.

Turner fece la sua prima mostra all’età di 14 anni e fin da giovanissimo fu accolto nella Royal Academy. I suoi primi quadri traggono ispirazione dal pittore di paesaggi Claude Lorrain, ma ben presto trova un suo modo originale di esprimersi : a poco a poco scompare l’impostazione classica e le sue tele tendono non a descrivere il reale, ma a suscitare emozioni.

Il Naufragio – 1805

Con il passare degli anni la sua pittura si avvicina sempre più all’astrattismo (di cui è considerato un precursore): le forme sono sempre più sfumate e gli elementi naturali in movimento formano vortici potenti.

Nelle sue opere è anche presente il contrasto tra il passato glorioso e il presente dominato dalla tecnica come si vede nel quadro “La Temeraire trainata al suo ultimo ancoraggio” :

La Temeraire trainata verso l’ultimo ancoraggio.

la bella gloriosa nave che ha combattuto le battaglie contro Napoleone viene trainata da un battello a vapore verso il cantiere dove verrà smantellata.

Sono stati ritrovati molti suoi studi fatti ad acquerello che oggi possono essere considerati vere opere compiute e che richiamano la pittura astratta.

La prof. Beretta sa sempre intrattenere i suoi uditori in modo piacevole e coinvolgente: grazie!

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EVOLUZIONE GEOLOGICA E BIOLOGICA DELL’AFRICA – Quella di oggi del dr. Sassi è stata una lezione di BIOGEOGRAFIA che studia la distribuzione di animali e piante nelle diverse zone del nostro pianeta.

Per capire perchè in Africa non ci sono canguri e in Australia non ci sono elefanti, bisogna ricorrere alla geologia e tornare all’origine dei continenti. Come è risaputo un tempo (260 milioni di anni fa – periodo Permiano)) tutte le terre emerse erano unite tra loro a formare la PANGEA . Poi nel Triassico si cominciarono a delineare delle “spaccature” che si andarono via via accentuando nel Giurassico fino a essere più definiti nel Cretacico. Da questo momento le specie subirono evoluzioni diversificate nei vari continenti ormai separati tra loro

Già nel Triassico i mammiferi (la lezione del dr. Sassi ha dovuto necessariamente delimitare la sua analisi a queste specie) si erano diffusi in tutte le terre emerse, ma è nel Cretacico che compaiono i mammiferi veramente africani, pur continuando le migrazioni di animali dall’Eurasia all’Africa. Tra i veri africani troviamo: l’oritteropo, l’elefante, il lamantino, il dugongo, la talpa dorata, le varie specie di tenrec e altri.

E i leoni, le iene, le giraffe? Sono arrivati in Africa dal nord e i gorilla come le altre scimmie sono originari dell’Asia.

Molto piacevole anche questa lezione: il dr. Sassi non delude mai….

Si era alla fine dell’estate …

Si era alla fine dell’estate. Bisognava raccogliere il mais, seminato in primavera in un campo al “Punt di gaj” (ponte dei galli – non so se scrivere Galli o galli). I terreni erano di proprietà di una famiglia numerosa; ricordo i nomi di qualcuno dei fratelli: Ada, Albertino, Cesarina (che aveva perso una gamba sotto i bombardamenti) . Non so quale tipo di contratto fosse stato stipulato (certamente solo a voce) per consentire ai miei di coltivare uno dei loro campi.

Dopo la semina primaverile seguivo spesso mia madre e mio padre che andavano a sarchiare le piantine durante la loro crescita. A un certo punto, non saprei dire quando, bisognava fare la “séma”, cioè si tagliava la cima della pianta( forse per consentirle di far ingrossare di più le pannocchie?)

Poi le foglie della pianta cominciavano a seccare, il loro ciuffo diventava scuro e quando i chicchi erano ben maturi si decideva il momento del raccolto.

Quell’anno era tornato a casa in licenza mio fratello maggiore Vincenzo che stava facendo il servizio militare e anche lui venne coinvolto nella raccolta del mais. Ho in mente l’immagine di lui che , rosso di fatica , di caldo e grondante sudore, arrivava al carro che sostava sul sentiero e lì scaricava la cassetta piena di pannocchie che portava sulle spalle. Io avevo forse 6/7 anni e collaboravo andando a prendere l’acqua alla fattoria e distribuendola a chi stava lavorando. Quando non ero occupata in questa incombenza andavo spesso nei filari vicini a raccogliere qualche grappolo d’uva ormai quasi matura e me la gustavo anche e soprattutto se era ancora un po’ asprigna. Anche meli e peri godevano del privilegio di qualche mia visita.

Intanto il carro si riempiva e a sera il granoturco veniva scaricato sull’aia . Non ricordo come in quell’occasione si sia effettuata la spannocchiatura, ma ricordo bene una sera quando tutti i vicini si sono radunati su un’aia della contrada per questa operazione.

Al centro le pannocchie formavano una piccola montagna, attorno erano seduti su cassette gli spannocchiatori alla luce flebile di un paio di lampade elettriche. C’era un’aria di festa; i grandi lavoravano e chiacchieravano tra loro e ogni tanto si sentiva lo scoppio di qualche risata . Anche noi bambini ci sentivamo coinvolti in questa atmosfera e partecipavamo per un po’ alla separazione delle pannocchie dalle brattee che le ricoprivano, ma poi ci allontanavamo un po’ dall’aia illuminata e giocavamo a nascondino nel buio.


Per ricompensa gli spannocchiatori ricevevano un bicchier di vino o qualche biscotto preparato dalla “rasdora” e alla fine qualcuno tirava fuori una fisarmonica ( mi pare di ricordare un nome: Luciano) e l’aia diventava una balera all’aperto.

Ricordo che mentre tornavamo a casa, quella musica allegra accompagnava i nostri passi, mentre diventava sempre più flebile…

Un nuovo trend?

Sono in atto cambiamenti epocali, che rendono questo momento storico inquieto e spesso inquietante; tante oscure nubi sembrano voler occupare l’orizzonte: guerre, carestie, tecnologia disumanizzante, cambiamento climatico, disuguaglianze sociali e diritti negati. Cosa resta da fare a noi comuni mortali? Lamentarsi e piangere non ha mai prodotto effetti positivi; forse vale la pena cercare i segnali “buoni” che pure esistono, e che ogni tanto riescono ad affiorare, e contribuire a metterli in evidenza per alimentare la speranza, una virtù indispensabile per continuare ad accettare la fatica di vivere.

In questi giorni mi ha fatto piacere vedere come i giovani campioni del tennis, Sinner, Musetti, Alcaraz, Draper, Zverev, abbiano inteso dare di sé un’immagine positiva, ribadendo l’importanza dell’amicizia, della correttezza, della lealtà, della gentilezza. Ho visto anche molti personaggi dello spettacolo anche di grande fama, mettersi al servizio di iniziative umanitarie e solidali: forse essere maleducati e trasgressivi a tutti i costi non è più così di moda.

Questo mi sembra un fatto che può incoraggiare i nostri ragazzi a ignorare i modelli e i messaggi negativi che possono frastrnarli e confonderli.

Se l’essere persone autenticamente perbene (e non moralisticamente ipocrite) diventa un “trend” vincente, si può ancora sperare…

Letture: L’amore molesto.

Ho trovato qui, in casa di mia filgia, il primo romanzo scritto da Elena Ferrante intitolato “L’amore molesto”

Racconta di Delia, una ragazza non più giovanissima, che torna a Napoli, sua città natale, in occasione del funerale della madre Amalia.

Delia non è convinta della versione ufficiale che definisce suicidio la causa della morte della madre e comincia ad indagare sui fatti e sulle persone che hanno segnato i suoi ultimi giorni di vita . E’ così che in un alternarsi di racconto (quasi una cronaca) delle sue indagini e flash-back ricorrenti che Delia rivive e comprende il proprio passato e quello della sua famiglia.

Già in questo primo romanzo si sente che c’è la stoffa di una grande narratrice che riesce a descrivere situazioni e personaggi con estrema efficacia, anche abbinando tra loro aggettivi e sostantivi che, forse, a nessuno verrebbe in mente di accostare: “vuotezza astinente” riferito a una gettoniera di ascensore, per esempio.

E’ poi efficacissima e spietata nel delineare le figure maschili che appaiono nelle vicende narrate: il padre, pittore da strapazzo, è violento e gelosissimo della sua bella moglie, la quale diventa spesso il capro espiatorio e la vittima della sua meschinità e delle sue frustrazioni; l’amico della madre (e non l’amante) Caserta non esita a mettere in pericolo Amalia facendone ingelosire il marito senza che ve ne sia motivo e alla fine risulta anche subdolo; il figlio di Caserta, Antonio, non esita a cacciare di casa il padre ormai un po’ rintronato, il padre di Caserta poi alla fine si scopre essere stato il pedofilo che ha abusato di Delia, episodio che ha molto condizionato l’ esistenza dell’intera famiglia di Delia.

Fa da sfondo alla vicenda la città di Napoli con i suoi suoni, i suoi odori, le sue luci, le ombre il linguaggio colorito e il vociare chiassoso dei ragazzi per le strade.

Il titolo del romanzo è da attribuire, credo, a quella mescolanza particolare di amore/odio/paura dell’abbandono/gelosia, che caratterizza l’amore infantile per la madre, ma può riferirsi anche a quelle molestie subite dalla protagonista e mai confessate nemmeno a se stessa.

Io e il passaporto: un rapporto difficile,

Era da parecchio tempo che non prendevo l’aereo e avevo un po’ dimenticato le varie formalità, ma il controllo della polizia è filato liscio, anche se ovviamente i vari pezzi di titanio che mi porto addosso da tempo hanno richiesto un’ispezione particolare della poliziotta di turno.

Io, Grazia e Samu ci siamo avviati verso i gates, ma Grazia si è fermata a guardare i negozi. A un certo punti Samu ed io ci siamo fermati per aspettarla e in quel momento abbiamo sentito dall’altoparlante una voce che diceva:- La signora Wwxxyyjj Catellani è attesa all’ufficio sicurezza – Io e Samu ci siamo guardati perplessi: avevano chiamato proprio me o qualche altra persona col mio stesso cognome? Nessuno di noi due aveva capito che nome fosse stato detto.

Io ho pensato che doveva per forza esserci qualcun altro col mio cognome in quel momento a Malpensa: perchè mai avrebbero dovuto cercarmi? se proprio ero io la persona cercata, mi avrebbero richiamato …. Poi un lampo: guardai nello zaino … mancava il mio passaporto!!!! Corsi immediatamente a recuperlo e ci sedemmo in attesa di conoscere il gate del nostro volo e subito ci raggiunse la notizia che il volo sarebbe partito con quasi due ore di ritardo!!.

Mi sono messa a fare parole crociate fino al momento in cui ci siamo dovuti mettere in fila per l’imbarco e anche qui il passaporto ha voluto mettermi in difficoltà scivolandomi via dalle mani. Istintivamente mi sono piegata per raccoglierlo senza rendermi conto che avevo sulle spalle uno zaino piuttosto pesante e così per qualche attimo ho temuto di non potermi rialzare. Già mi vedevo costretta a chiedere aiuto : che situazione imbarazzante!!! ma poi, con uno sforzo non da poco, sono riuscita a recuperare la posizione eretta, con grande sollievo dei miei compagni di viaggio…

Qualcosa non va…

Non si fa che parlare del caso doping che ha visto al centro delle cronache Jannik Sinner.

Dopo aver letto tanti commenti a favore e a sfavore, mi rimane una sola domanda: ma la quantità di sostanza proibita (un miliardesimo di grammo) trovata era tale da influire sul rendimento dell’atleta?

Se la risposta è “sì” allora l’atleta e il suo staff vanno sanzionati ed esposti alla pubblica gogna; ma se la risposta è “no” allora nessuna sanzione va comminata e non deve nemmeno essere reso pubblico il risultato dell’esame.

Secondo me qualcosa va cambiato nelle regole che governano le vite degli sportivi.