Cartoline brianzole: Agliate.

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Pieve di Agliate (non è pendente come parrebbe nella mia foto !!!! 😀 :D)

Non solo non conoscevo Agliate, ma ne ignoravo l’esistenza….. eppure quello che oggi è solo un piccolo borgo nel cuore della Brianza, un tempo ne era un centro importantissimo, dato che la via che collegava Milano a Como passava proprio per Agliate.

Importante  ai tempi dell’Impero Romano, già nella preistoria vi si era insediata una comunità che traeva beneficio dalla vicinanza del Lambro.

Il monumento più importante di Agliate è senz’altro l’ antichissima Pieve costruita proprio con i sassi  del fiume, là dove un tempo sorgeva un tempio pagano. Quella che vediamo ora risale probabilmente all’XI secolo (alcune fonti dicono IX secolo) ed è uno splendido esempio di romanico, austero, spoglio, semplice eimg_20181114_153206_resized_20181115_033144516ppure profondamente suggestivo.

Accanto alla chiesa sorge un altrettanto ben conservato battistero a pianta ottagonale con vasca per il Battesimo a immersione e con alcuni affreschi sfuggiti agli effetti deleteri del tempo e dell’incuria.

img_20181114_162417_resized_20181115_033006922Come ho detto, la Pieve  sorge vicinissimo alle rive del Lambro, che ieri era particolarmente impetuoso e gagliardo, viste le copiose piogge recenti.

Se vi capita di passare da quelle parti, fermatevi per una breve sosta: ne vale la pena!

 

Harry.

Una vicina mi chiede aiuto: un gattino miagola disperatamente da tre giorni vicino a casa sua: è caduto in un pozzetto e non si riesce nè a vederlo nè a raggiungerlo.

Chiamo il Comune e la centralinista, dopo un giro di telefonate interne, mi dà il numero dei Vigili del Fuoco, ma la prassi prevede di passare dal 112 ed ecco che un’altra gentilissima  centralinista mi mette a contatto  coi Vigili del Fuoco di Erba, che subito si allertano.

Passano pochi minuti e arriva il camion dei pompieri. Subito localizzano il gattino e fatti alcuni rilievi individuano il da farsi. Rimuovono la copertura del pozzetto senza danneggiarla, ma c’è ancora un tubo che impedisce al gattino di uscire …. è incredibile quanti attrezzi portino con sè i Vigili del Fuoco e di quanta professionalità e sensibilità siano capaci!!!! Veramente ammirevoli….e il loro è un servizio gratuito…!!!

Questo non è Harry, ma gli somiglia molto anche se harry è molto più carino
Questo non è Harry, ma gli somiglia molto anche se Harry è molto più carino

Alla fine il bel gattino dal pelo fulvo e dagli occhi grigio-azzurro-verdi riesce ad uscire dalla trappola mortale in cui era caduto e possiamo così rifocillarlo: un grosso scatolone è la sua prima cuccia, una vaschetta  di plastica di un vecchio gioco, riempita di sabbia,  diventa il suo angolo per i bisognini e cominciamo a offrirgli acqua e qualche briciola di prosciutto cotto.  Dapprima spaventatissimo, non si lascia avvicinare e resta rannicchiato in un angolo, poi si  lascia  accarezzare e a quel punto vuole solo stare in braccio.

Ora è rintanato sotto un mobile della cucina; ogni tanto esce per bere, mangiare o fare pipì nella sabbia. E’ un maschietto e avrà forse un mese di vita.  Credo sia nato e vissuto in qualche casa nei dintorni…. è stato forse abbanonato o si sarà smarrito? Samuele osserva che il suo pelo ha lo stesso colore dei capelli  del principe Harry e decide che lo chiameremo proprio come lui.

Ora Harry deve riprendere le forze e dimenticare il trauma di questi giorni, poi  spero di poter trovare una famiglia che lo possa accogliere e amare ….

Due pinguini in pericolo!!!

Ricevo da Avaaz

“Lo scorso inverno, in una colonia di pinguini in Antartide, sono nati 18mila bellissimi pulcini. Ma ne sono sopravvissuti solo due.

Tutti gli altri sono morti di fame e la pesca industriale e il cambiamento climatico minacciano innumerevoli altre specie polari. Per gli scienziati l’unico modo per salvare l’Oceano Antartico è proteggerlo al più presto e ora basta il “sì” di altri 2 paesi per creare un’enorme rete di aree marine protette.”

Per aderire alla petizione per salvare l’Oceano Antartico cliccate qui.

Land-grabbing.

land-grabbingLand-grabbing = furto di terra.

E’ un problema gravissimo, che affligge soprattutto l’Africa, ma anche altri paesi in via di sviluppo ed è forse la causa maggiore (anche più delle guerre) della massiccia fuga dall’Africa cui assistiamo da parecchi anni. Ecco qui alcuni stralci di questo articolo, che ben spiega come non sia sufficiente aiutarli in casa loro…come dicoono alcuni

“E perchè non li aiutiamo a casa loro?
Casa loro?

Andiamoci piano con le parole. Perchè la loro casa è in vendita e sta divenendo la nostra. Per dire: il Madagascar ha ceduto alla Corea del Sud la metà dei suoi terreni coltivabili, circa un milione e trecentomila ettari. La Cina ha preso in leasing tre milioni di ettari dall’Ucraina: gli serve il suo grano. In Tanzania acquistati da un emiro 400mila ettari per diritti esclusivi di caccia. L’emiro li ha fatti recintare e poi ha spedito i militari per impedire che le tribù Masai sconfinassero in cerca di pascoli per i loro animali. La loro vita.
E gli etiopi che arrivano a Lampedusa, quelli che Salvini considera disgraziati di serie B, non accreditabili come rifugiati, giungono dalla bassa valle dell’Omo, l’area oggetto di un piano di sfruttamento intensivo da parte di capitali stranieri che ha determinato l’evacuazione di circa duecentomila indigeni. E tra i capitali stranieri molta moneta, circa duecento milioni di euro, è di Roma. Il governo autoritario etiope, che rastrella e deporta, è l’interlocutore privilegiato della nostra diplomazia che sostiene e finanzia piani pluriennali di sviluppo. Anche qui la domanda: sviluppo per chi?

…… In Africa i titoli di proprietà non esistono (la percentuale degli atti certi rogitati varia dal 2 al 10 per cento). Si vende a corpo e si vende con tutto dentro. Vende anche chi non è proprietario. Meglio: vende il governo a nome di tutti. Case, villaggi, pascoli, acqua se c’è. Il costo? Dai due ai dieci dollari ad ettaro, quanto due chili d’uva e uno di melanzane al mercato del Trionfale a Roma”

Estate (A. Machado)

estate
Frutteti

stracarichi.
Dorate
campagne…

Vetrate
schermate.
Riarsi
cespugli…

Penombra,
arsura,
scirocco…

Tavolozza
completa:
estate.

Davvero una tavolozza completa questa poesia: poche abili pennellate e il quadro è fatto! Quando la sintesi diventa poesia….

Parco Sigurtà e dintorni.

Il Parco-giardino Sigurtà a Valeggio ha mantenuto le sue promesse: è un luogo  veramente incantevole, che offre scorci paesaggistici di grande bellezza. In mezzo a prati curatissimi, spiccano aiuole che, con i loro fiori, formano macchie di colori sotto l’ombra protettrice di alberi secolari. Laghetti con fiori di loto, daini al pascolo e asinelli animano il paesaggio e allietano gli occhi dei numerosi visitatori (stranieri  in gran numero).

Il dr. Filippi, che ha visto nascere il Parco e che ha lavorato a lungo col dr. Sigurtà (che il dr. Filippi ha descritto come uomo di grande ingegno e soprattutto di grande fede), ci ha raccontato la storia del Parco e del suo fondatore e poi ci ha guidato nella visita del centro storico di Borghetto, là dove il Mincio crea giochi d’acqua  di grande suggestione.  Naturalmente anche il pranzo è stato all’altezza delle aspettative: in quelle zone la cucina ha grandi tradizioni.img-20180607-wa0000_resized_20180607_100927925immagini-giugno-19-004immagini-giugno-19-018immagini-giugno-19-014immagini-giugno-19-012

A Valeggio.

valeggio-1Giovedì mattina alle ore sette, un pullman partirà dal parcheggio di via Battisti. A bordo, ci saranno i soci UTE diretti a Valeggio sul Mincio, precisamente al Parco-Giardino SIGURTA’. Ci farà da guida il dott. Umberto Filippi, apprezzatissimo docente della nostra UTE.

valeggio-2Dalle notizie reperibili in internet e dalle foto che illustrano il Parco, credo che sarà una bellissima giornata, anche perchè alle bellezze naturalistiche si aggiungerà un pranzo d’eccezione che si preannuncia come una vera esperienza gustativa.

La cavolaia.

Oggi nel mio orto svolazzava leggera una cavolaia, una, si direbbe, comunissima cavolaia.. Dovrebbe essere un fatto banale , ma invece direi che  l’ evento merita di essere menzionato.

Da molti anni infatti capita raramente di vedere delle farfalle, uccise forse dall’ inquinamento dell’ ambiente e dagli antiparassitari.

Non era così quando, da piccola andavo per i campi insieme ai bambini della contrada. Le si vedeva volare sui campi di erba da foraggio, sui campi di grano chiazzati qua e là dal rosso dei papaveri e le loro ali variopinte davano la sensazione di vedere dei fiori volanti.Ce n’ erano di tante varietà:, ognuna caratterizzata dal particolare colore delle ali  Quando si posavano su quaklche corolla e restavano lì ferme, facendo solo palpitare leggermente le loro ali,    c’ era sempre qualcuno tra noi che provava a catturarle con le mani nude; se riusciva nel suo intento , poi restava sulle sue dita una specie di polvere , che aveva ai nostri occhi un  sapore di magia .

p.s.  Mi sta venendo in mente “La vispa Teresa”…. :-)))