Le ochette del pantano…

wp_20170626_18_04_25_proLe ochette del pantano
vanno piano, piano, piano,
tutte in fila come fanti,
una dietro e l’altra avanti.
Una si pettina, una balbetta
con voce bassa la stessa parola,
una è nell’acqua come una barchetta
fatta d’un foglio del libro di scuola. (Renzo Pezzani)

 

Da piccola ho sentito molte volte cantilenare la prima strofa di questa filastrocca, ma non ne conoscevo per nulla il seguito. La credevo una filastrocca popolare, di autore sconosciuto, invece scopro che è di un poeta piuttosto noto … E’ perfetta per accompagnare la foto scattata sulle rive del Segrino.

Meno plastica, please!!!

C’è una fonte di inquinamento da fibre di plastica confermata, e probabilmente ce l’avete indosso. Gli indumenti sintetici emettono fino a 700.0006 fibre a lavaggio, secondo quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Plymouth. Gli impianti di depurazione delle acque reflue negli Stati Uniti ne intercettano oltre la metà7: il resto finisce nei corsi d’acqua, per un totale di 29.000 chilogrammi8 di microfibre di plastica al giorno, secondo uno studio. Secondo alcuni esperti, queste fibre vengono portate dai sistemi idrici negli insediamenti più a valle, ed entrano nelle case attraverso le condutture. «Siamo tutti a valle di qualcuno», sottolinea la Mason. (brano tratto da questo articolo di Repubblica.it).

Che la plastica, che è diventata così importante nella nostra vita quotidiana, fosse un inquinante pericoloso nelle acque degli oceani era cosa risaputa, ma che inquinasse ormai anche le acque potabili di tutto il mondo è certo una scoperta inquietante.

L’imperativo è dunque: meno plastica, please!

Che nubifragio!!

Ecco un effetto spettacolare (aeroporto di Orio al Serio allagato) e senz’altro molto fastidioso del nubifragio che si è abbattuto stamattina sul nord della Lombardia.

In quel momento io ero in autostrada, da sola sulla mia vettura,  e vedevo con preoccupaqzione l’avvicinarsi di nuvoloni neri e minacciosi…. Pensavo: speriamo che mi lasci uscire dall’autostrada, poi che scoppi pure…

Invece rapidissimamente dal cielo sempre più nero son cominciate a scendere le prime gocce, che son diventate ben presto una pioggia violenta, intensissima, mista a grandine…. Non si vedeva più nulla e mi sono fermata vicino ad altre macchine sulla corsia di emergenza: il fragore dell’acqua e della grandine sul tettuccio dell’auto rimbombava dentro l’abitacolo e non riuscivo nemmeno a sentire la radio che avevo lasciato accesa.

Poi, dopo forse un quarto d’ora, è sembrato che stesse spiovendo e con difficoltà mi sono riimmessa nel traffico, ma subito dopo un altro rovescio violentissimo ha costretto tutti gli automobilisti a procedere a 30/40 all’ora in fila indiana.

Quando finalmente ho visto il cielo rischiararsi, ho ricominciato a respirare…

 

Pensando a Roma.

wp_20170828_14_02_01_proRoma antica : ruderi maestosi;

Roma Imperiale: monumenti imponenti che sfidano il tempo;

Roma medioevale:  chiese austere;

Roma Rinascimentale: fontane mirabili, sculture, palazzi da sogno.

Roma moderna: in evidente difficoltà, ma neanche la meschinità dei suoi amministratori può offuscare la bellezza dei suoi parchi e lo splendore dei tesori che conserva nel suo ventre. Nonostante tutto non l’ho mai vista così bella…

Considerazione: in via dei Fori Imperiali cammini in mezzo al più spettacolare dei musei a cielo aperto….perchè non far pagare anche solo un piccolo pedaggio ai turisti?  Il ricavato potrebbe contribuire alla custodia dell’immenso patrimonio artistico della città.

Il conto da pagare.

L’abusivismo edilizio è la manifestazione estrema dell’arte di arrangiarsi e dell’intenzione furbesca di farsi gli affari propri in barba alle regole. Questo modus operandi a volte pare avere successo e i furbi sembrano più in gamba dei “poveri fessi” che rispettano banalmente le leggi. Ma a volte succede che, se anche lo Stato non arriva a punire i trasgressori, questi si vedano presentare il conto da un esattore inesorabile: la natura.

E’ quello che è successo a Ischia, dove, a detta degli esperti, un terremoto di non eccezionale violenza, ha raso al suolo soprattutto le case frutto di abusivismo.

Chi sperava di poter sanare tutto con una multa o con l’ennesimo condono, ora si trova con un cumulo di macerie e spero proprio che le case abusive non vengano ricostruite a spese dello Stato….sarebbe una beffa inaccettabile.

A Motta.

img-20170807-wa0001Ieri sono stata in Valchiavenna per accompagnare un’amica, che doveva raggiungere i suoi familiari a Motta. E’ stata per me un’occasione per rivedere, in estate, luoghi che avevo già visto una volta in inverno.

Se allora mi aveva affascinato lo splendore della neve che ricopriva i fianchi delle montagne, ieri sono rimasta incantata dal verde incontaminato (almeno apparentemente) dei boschi e dei prati.

Arrivate alla meta (quota 1850), tra le baite costruite pietra su pietra tanto tempo fa, sono rimasta colpita dal silenzio interrotto solo dai richiami degli uccelli e dal suono dei campanacci delle mucche che pascolavano nei recinti.

A proposito di recinti, sono rimasta piuttosto sorpresa nell’apprendere il numero infinito di norme che regolano i rapporti tra i proprietari di baite e di pascoli.

Poco distante c’è anche un laghetto, alimentato da una sorgiva: è piccolo ma delizioso, così incastonato in mezzo ai boschi come una gemma. Tuttavia anche il Lago Azzurro (questo è il suo nome) risente della siccità e il suo livello è ai minimi storici.

Lassù sono previste piogge: speriamo non siano come quella che è caduta qui stamattina, che non è bastata nemmeno a bagnare per terra…

In attesa della pioggia….

attesa-della-pioggia
Claude Monet

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Brianza, sempre conosciuta come  un posto piovosissimo anche d’estate, quest’anno (e non solo quest’anno) sta soffrendo per la siccità.

Ieri sera mi sono addormentata con la certezza, indotta dalle previsioni meteo, che stamattina mi sarei risvegliata con la pioggia, invece al mio risveglio ho visto le foglie pietosamente cadenti dell’ortensia , ho avvertito un’accentuata difficoltà a respirare per un’afa opprimente e ho  capito che la pioggia doveva ancora arrivare.

Uscendo nell’orto mi ha stupito l’atmosfera come di attesa spasmodica di tutti gli esseri viventi intorno a me:  gli alberi immobili, gli uccelli silenziosi e il cielo livido e uniforme solcato soltanto da un aereo, il cui rombo a tratti si confondeva col brontolio lontano del tuono.

Il cielo ora si fa sempre più buio …. stiamo attendendo e invocando tutti una pioggia benefica e ristoratrice, ma di questi tempi accade sempre più spesso che essa si trasformi in forza devastatrice…speriamo non qui e non adesso….

30 luglio 2017: Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani.

Tutti i mezzi di informazione concordano sul fatto che la tratta di esserei umani si è molto intensificata dall’inizio di questo ultimo anno, quindi i dati riportati in questo articolo, che si riferiscono a un’indagine di Save the Chjldren del 2016, credo siano ampiamente superati.

Leggendo l’articolo, vengono i brividi al pensiero di quale disastro umanitario siamo testimoni quasi del tutto indifferenti: cosa accade ai bambini che abbandonano i centri di accoglienza per sparire nel nulla? Si parla di sfruttamento in lavori sottopagati, di sfruttamento sessuale, ma non si parla dell’ipotesi più agghiacciante, di cui ha fatto cenno anche Papa Francesco oggi all’Angelus: il traffico di organi!!!!

E’ da Papa Francesco che ho saputo che la giornata odierna è stata dedicata dall’ONU alla sensibilizzazione contro la tratta di esseri umani, un crimine che ci riporta indietro nei secoli, quando chiunque poteva essere ridotto in schiavitù da chi era più forte di lui.

Ma dopo duemila anni di Cristianesimo, dopo oltre duecento anni dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo e dall’abolizione della schiavitù in Europa, come è possibile che noi tolleriamo certi crimini? Mi chiedo quanta vigliaccheria sia necessaria per approfittare dello stato di abbandono di un ragazzino per trarne profitto …. e qui non sono solo i disgraziati dediti al crimine a essere sotto accusa, ma anche tanti “bravi e onesti” cittadini italiani che li fanno lavorare per pochi spiccioli.

Mi unisco all’appello del Presidente Mattarella e di Papa Francesco.