Per Greenpeace , per l’Amazzonia…per noi…

In questi momenti stiamo sperimentando come sia impossibile prevenire catastrofi come quelle dei terremoti: possiamo solo costruire meglio per limitarne le conseguenze, ma non possiamo comandare alle placche terrestri di fermarsi.

Possiamo però fare molto in altre situazioni per evitare catastrofi ambientali e umanitarie, per questo incollo qui un appello di Greepeace:

Una centrale idroelettrica potrebbe sembrare una soluzione energetica pulita, ma non è così!

Le aziende come Siemens e General Electric, interessate alla costruzione di grandi complessi idroelettrici, hanno come unico scopo il profitto anche a scapito dell’ambiente e delle persone.

In ecosistemi così fragili, le dighe avrebbero un impatto sociale ed ambientale devastante. Per realizzarle infatti migliaia di chilometri di foresta vergine sarebbero devastati e allagati. La deforestazione e l’allagamento di materia organica produrrebbero emissioni di carbonio e metano che, liberandosi nell’aria, contribuirebbero all’aumento dell’effetto serra.

Villaggi, comunità tradizionali, piante ed animali che dipendono dal fiume sarebbero danneggiati per sempre.

Chi volesse firmare l’appello di Greenpeace può firmare Qui. Una firma non costa nulla, ma serve , se siamo in tanti, a misurare la pressione dell’opinione pubblica mondiale…..e a farci sentire non indifferenti alle sorti dell’umanità .

Poesia: Mattino d’ autunno.

autunno-e1381439458868Mattino d’autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
F. Garcia Lorca

Le poesie più brevi credo siano anche le più difficili da scrivere, perché bisogna scegliere solo le parole essenziali per rendere un’immagine o un’emozione.

Qui Garcia Lorca in cinque versi riesce a darmi la sensazione di esserci io in un bosco, di  vedere il sole che filtra tra le foglie ingiallite rendendole splendenti, di ammirare le trame tessute dai ragni e di godere la pace e il silenzio che regna intorno……Bellissima!!!

 

L’ape e la lantana.

ape su lantanaUn lieve ronzio  ha attirato la mia attenzione nel silenzio che avvolgeva l’eremo di S. Salvatore e mi ha distolto dalla contemplazione del magnifico panorama che si può ammirare da quel luogo di pace: un’ape stava accuratamente esplorando i fiori di una lantana camara.

Osservando il piccolo insetto intento nel suo lavoro, mi sono chiesta come sia possibile che  possa sopravvivere durante l’inverno.  Ho trovato Qui la risposta, che una volta di più mi fa constatare quanto sia meravigliosa la Natura, anche negli aspetti meno appariscenti.

 

Lo sanno gli Svizzeri?

Via mail ho ricevuto questo documento…

Berna/Zurigo/Losanna, 15 settembre 2016

Il rapporto “Dirty Diesel”, pubblicato oggi da Public Eye*, svela gli abusi commessi in Africa dagli imprenditori svizzeri del settore petrolchimico.

L’esclusivo rapporto, risultato di tre anni di inchiesta, svela per la prima volta come le aziende svizzere attive nel commercio di materie prime siano implicate nei problemi del settore dei carburanti in Africa. Alcune imprese svizzere proprietarie di distributori di benzina fanno infatti affari agendo in modo vergognoso all’interno della catena di produzione e distribuzione. Nell’Africa occidentale ad esempio, le aziende Vitol, Trafigura e Addax & Oryx approfittano dei deboli standard africani per vendere carburanti di bassa qualità e realizzare guadagni a discapito della salute pubblica degli africani. Le analisi svolte da Public Eye su campioni prelevati nei distributori di benzina di otto Paesi hanno mostrato risultati scioccanti: i carburanti contengono fino a 378 volte il tenore di zolfo autorizzato in Europa. Questi prodotti contengono poi altre sostanze altamente nocive, come benzene e idrocarburi policiclici aromatici, a livelli egualmente proibiti dalle norme europee.

 

Public Eye dimostra che le aziende svizzere non solo vendono carburante tossico, ma addirittura lo producono mescolando diversi prodotti petroliferi semilavorati ad altre sostanze chimiche al fine di creare ciò che l’industria chiama “la qualità africana”. Questi carburanti altamente inquinanti vengono principalmente prodotti nella regione ARA (Amsterdam-Rotterdam-Antwerpen), dove gli imprenditori svizzeri dispongono di importanti infrastrutture, quali raffinerie e depositi. Le società svizzere producono in Europa carburanti che non potrebbero mai essere venduti nel vecchio continente e sono responsabili di buona parte delle esportazioni verso l’Africa occidentale di gasolio e di benzina ad alto tenore di zolfo. Diversi paesi dell’Africa occidentale esportano quindi verso l’Europa petrolio greggio di ottima qualità, ricevendo in cambio del carburante tossico.

 

La produzione e la vendita di carburante tossico sono illegittime e violano il diritto alla salute della popolazione africana. Secondo un recente studio dell’OMS, l’Africa è vittima del più elevato aumento di inquinamento dell’aria nelle zone urbane a livello mondiale. Le proiezioni del Consiglio Internazionale per un Traffico Pulito (ICCT) – organizzazione non governativa nata in seguito allo scandalo VW – prevedono che l’inquinamento dell’aria legato al traffico stradale causerà, entro la fine del 2030, tre volte più decessi prematuri in Africa che in Europa, Stati Uniti e Giappone messi insieme. Le malattie respiratorie rappresentano già un grande problema in questa regione ed i gas di scarico sono classificati come cancerogeni dall’OMS. Per fermare questa bomba ad orologeria, i governi africani devono adottare standard più rigorosi. I commercianti svizzeri devono invece rispettare i diritti umani in tutti i paesi nei quali operano, come indicato nei Principi Guida dell’ONU su imprese e diritti umani, in vigore dal 2011.

 

Nel rapporto sulla sostenibilità del 2015, il CEO Jeremy Weir annunciò che Trafigura sarebbe diventata un “leader riconosciuto in materia di responsabilità sociale delle imprese”. La società aveva espresso la volontà di ispirarsi ai Principi Guida dell’ONU. Alla fine di settembre Public Eye ed altre organizzazioni non governative dell’Africa occidentale invieranno un contenitore riempito di aria inquinata proveniente da Accra, capitale del Ghana, all’azienda ginevrina. Mediante questo simbolico “ritorno al mittente”, Public Eye invita Trafigura a rispettare la parola data, impegnandosi a vendere carburante conforme agli standard europei ovunque nel mondo.

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E’ proprio di ieri la decisione degli Svizzeri di limitare l’ingresso di stranieri nel loro paese e a Como si è affollato un numero mai visto di emigranti in attesa di poter entrare in territorio svizzero.
Quale logica c’è nel rendere invivibile i paesi africani per poi respingere quelli che ne fuggono? La chiamiamo logica dello sfruttamento feroce e criminale?
Il documento che ho copiato sopra è stato inviato da un padre missionario in Africa.

Mattina d’autunno.

campo-aratoAnche la pianura può essere molto bella in una mattina serena d’autunno: lo sguardo può spingersi lontano sui campi di stoppie sbiadite e su quelli giù arati . Il sole , sorto da poco,fa luccicare le zolle scure e fa salire dal suolo una nebbiolina leggera, che dà un tocco di magia al paesaggio.  Casolari ridenti spuntano qua e là tra alberi e cespugli ancora verdi, ma di un verde già stanco, un po’ spento. Si sente venire da un boschetto lo strillo chiassoso di un pavone, cui fanno coro dei passeri petulanti e delle  più timide tortorelle.

Mi fermo per un attimo ad ascoltare.

Letture: Pellegrinaggio d’ autunno di Hermann Hesse.

Sto leggendo alcuni racconti brevi , opere giovanili di Hermann Hesse e voglio trascrivere qui un breve brano tratto da “PELLEGRINAGGIO D’AUTUNNO”.

pellegrinaggio d'autunnoIl giovane Hermann sta facendo un viaggio a piedi per ritrovare immagini e ricordi della sua giovinezza. Camminando in solitudine ha tempo di osservare e di riflettere . A un certo punto scrive:

…..Grandi stormi di storni volavano sui campi in formazione a V, con un forte frullar d’ali……. Nella valle avanzava lentamente il gregge di un pastore nomade e alla sua leggera polvere si mischiava l’esile fumo azzurrognolo della pipa del pastore…….la bellezza della terra parlava la sua lingua lieve e struggente, senza curarsi di chi la ascoltasse.

Una cosa mi pare strana e incomprensibile….: come un albero si innalzi verso il cielo e come i venti, senza rumore, posino in una valle; come le foglie gialle della betulla cadano dai rami e come gli stormi di uccelli trovino la strada nel cielo azzurro. Quell’eterno mistero ci stringe il cuore in modo così umiliante e dolce al tempo stesso che deponiamo ogni superbia, quella superbia con cui di solito si parla dell’inesplicabile, ma, ben lungi dal soccombere, accogliamo grati ogni cosa e, con modestia e orgoglio, ci sentiamo ospiti dell’universo….

Oltre alla bellezza della descrizione mi piace l’idea di sentirsi “ospiti dell’universo” , non dominatori e padroni…. Ospiti ! Essere ospiti comporta l’ atteggiamento di rispetto  di chi occupa provvisoriamente uno spazio che non gli appartiene e perciò ha il dovere di trattarlo con cura , di custodirlo , per lasciarlo intatto ad altri ospiti futuri.

Questa è un’idea molto attuale che ispira anche il documento di Papa Francesco “Laudato si'”, oltre all ‘ ecologia moderna.

Poesia: Ultimi giorni d’estate di H. Hesse.

E’ stata un’estate molto piacevole in Brianza: calda sì, ma non torrida; i giorni caldi si alternavano a piogge e temporali diurni , ma più spesso notturni concedendo così dei piacevolissimi risvegli . Io poi ho avuto la fortuna di passare molti giorni con figli e nipoti e questo mi ha reso quest’estate particolarmente gradita.

Ora però qui a Londra già si vedono i segni della fine della bella stagione , i primi presagi d’autunno…..

Ho trovato questa poesia di Herman Hesse che interpreta bene i miei sentimenti e le mie sensazioni di questi momenti.

ULTIMI GIORNI D’ESTATE (H. HESSE)
fiori d'estateNonostante il caldo opprimente di questi giorni, sto molto fuori.
So fin troppo bene quanto questa bellezza sia effimera,
come rapidamente si accomiata ed io sono così bramoso,
così avido di questa bellezza dell’estate che declina!
Vorrei vedere tutto, toccare tutto, odorare e assaporare
tutto ciò che questo rigoglio estivo offre,
vorrei conservare tutto questo e tenermelo per l’inverno,
per i giorni e gli anni futuri, per la vecchiaia.

In giardino, sulla terrazza, sulla torretta sotto la meridiana,
ogni giorno sto seduto per ore, e con matita e penna,
con pennello e colori disegno accuratamente le ombre mattutine
sulla scala del giardino e le contorsioni dei grossi serpenti
del glicine e cerco di riprodurre le lontane, limpide tinte
delle montagne al crepuscolo, diafane come un sospiro
eppure fulgide come gioielli.

Quindi rientro in casa stanco, molto stanco,
e quando la sera metto i miei fogli nella cartella,
quasi mi dà tristezza vedere quanto poco del tutto
ho potuto segnare e fissare per me.

Un solo cuore….

C’era chi voleva dividere l’Italia : un ‘Italia a nord del Po e un’altra a sud del “sacro fiume”, oggetto anche di riti piuttosto pittoreschi (eufemismo).

E forse costui contava sul fatto che noi riusciamo  a dare vita a fazioni irriducibilmente in conflitto e a dividerci su qualunque argomento, fosse anche solo una questione di sport o di gastronomia.

Ma il nostro è anche un paese in cui le tragedie, i disastri, ricorrono con straordinaria frequenza, data anche la particolare fragilità e la particolare posizione geografica del nostro territorio (a questo si deve aggiungere anche l’insipienza, piuttosto generalizzata, di chi  ignora la prevenzione).

Quindi inevitabilmente le catastrofi accadono e le conseguenze sono terribili :centinaia di vittime, interi paesi distrutti in pochi attimi e le grida di dolore si levano alte e strazianti.

A questo punto questo popolo “sparpagliato” si ritrova a “sentire” con un solo cuore e non ci sono più terroni e polentoni, nè nord o sud: le iniziative di solidarietà si moltiplicano in ogni angolo del paese ad opera di gente di ogni credo politico e di ogni ceto sociale. Ci scopriamo Italiani e basta!

E’ ciò che sta accadendo in queste ore….