Stamattina in auto….

Stamattina, andando in auto verso Lecco, ho potuto ammirare ancora una volta la bellezza di questo angolo di Lombardia: nell’azzurro intenso del cielo , spiccavano le cime innevate dei monti lontani ; il sole brillava più che mai dopo gli acquazzoni recenti e faceva scintillare l’acqua dei laghi, mentre il verde dei boschi sembrava più lussureggiante che mai. Se questi posti sono così belli ora, nonostante la cementificazione di questi ultimi decenni, chissà come dovevano apparire nel passato…..E allora mi sono ricordata della descrizione che ne fa Stendhal (circa due secoli fa) all’inizio di “La certosa di Parma” :

Pusiano……Su queste colline ineguali gli alberi nascono come vogliono, la mano dell’uomo non li ha ancora guastati, costretti a rendere. Tra queste colline stupende, movimentate, giù, a precipizio, verso il lago…….C’è nobiltà, e tenerezza, e tutto parla d’amore, non c’è niente che ricordi le brutture della civiltà. I paesi, a mezza costa, si nascondono nel folto degli alberi, e sopra si vedono spuntare i loro bei campanili; i campi sono piccoli, tra i boschi di castagni e di ciliegi selvatici…..E più lontano, stupefacenti, ecco le Alpi, coperte di neve, così severe e brusche……E poi da qualche paese nascosto dietro gli alberi, si sente suonare una campana, e la fantasia ne è provocata, e il suono cade sull’acqua , e diventa più dolce, malinconico, rassegnato……

Chiunque questa mattina abbia potuto ammirare il paesaggio, può testimoniare che Stendhal non ha esagerato….

Semplice bellezza.

WP_20160510_12_44_59_ProIn mezzo alla siepe di lauro  che delimita il mio giardino , è cresciuta una pianta di rosa canina,  che io amo in modo particolare : prima di tutto perchè è un dono di qualcuno dei merli , numerosi, che hanno colonizzato gli spazi condominiali e poi perchè apprezzo in questa pianta la sua capacità di sopravvivere  immutata forse da milioni di anni. E’ la progenitrice di tutte le rose di questo mondo,  che certo sono più appariscenti, più profumate, ma non hanno la sua semplice primordiale bellezza.

Paesaggi primaverili.

Castel_Goffredo-CampagnaStamattina ero in auto e guidando sull’autostrada quasi vuota per il primo tratto, ho potuto anche gettare uno sguardo al paesaggio: anche la pianura è bella in primavera soprattutto ora che cominciano a ricomparire siepi , cespugli selvatici e boschetti a interrompere la distesa dei prati. Tutti questi elementi , considerati un inutile impaccio, erano scomparsi del tutto forse per rendere più agevole il lavoro delle varie macchine agricole e le campagne padane parevano trasformate in una desolata e monotona steppa in mezzo alla quale sorgevano qua e là dei tristissimi casolari ormai cadenti. Ora pare che i contadini abbiano capito che anche ciò che pare inutile ha invece una sua importante funzione ecologica e la campagna ha ora un aspetto più vivo e più vario.

PanoramaBrivio3_1500Tuttavia quando sono uscita dall’autostrada e ho ritrovato i paesaggi della Brianza, con il verde nuovo della primavera sugli alberi , sui prati e sulle montagne, con i laghi scintillanti solcati da barche e canoe e sullo sfondo le montagne innevate…..non ho potuto fare a meno di rallentare un po’ il passo per godermi la vista di tanti scorci paesaggistici di rara bellezza.

Il segnale.

Ieri era una brutta giornata qui: pioggia intermittente, cielo scuro, basse temperature tutto il giorno, ma io sono uscita e sono andata a votare. Al seggio non c’era una gran folla, ma è anche vero che era di prima mattina… L’esito negativo del referendum mi pareva piuttosto scontato, ma sono andata a votare…

E  se andavi a votare, era quasi d’obbligo votare SI’. E io ho votato SI’….non per far dispetto a Renzi o perchè volessi dare una spallata al suo governo. Non ero nemmeno convinta che se avesse vinto il SI’ e fosse stato raggiunto il quorum , il nostro mare sarebbe stato salvato una volta per tutte; anzi ero convinta che comunque fossero andate le cose non sarebbe cambiato granché ….

E allora perchè sono andata a votare? Innanzi tutto non mi piace non votare, non avvalermi di un’occasione per contare qualcosa, per far sentire la mia voce; poi ho pensato che bisognava dare un segno ai nostri governanti: la conferenza di Parigi di qualche mese fa ha visto tutti impegnati a parole a cambiare rotta per salvare il pianeta e si è detto in tutte le salse che siamo arrivati al punto di non ritorno, che siamo ancora per poco in tempo a cambiare il nostro modo di vivere su questa Terra e che se si continua a far finta di nulla consegneremo alle generazioni future un mondo invivibile…….e allora bisogna pur cominciare una buona volta ad abbandonare le fonti fossili di energia, per sviluppare e valorizzare sempre più quelle rinnovabili….e ieri poteva essere l’occasione giusta per dire: proviamoci!

Forse il segnale è stato dato , speriamo che qualcuno lo interpreti al meglio.

 

Sotto il cedro…

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Sotto il cedro oggi, primo giorno di primavera
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Sotto il cedro nel mese di novembre.

In questo strano inverno ormai finito, almeno secondo il calendario, le primule non hanno mai smesso di fiorire….. forse l’ inverno non è mai cominciato….

 

UTE: il medico e l’alpinista – Musica romantica.

Nella nostra zona è molto diffusa la passione per le passeggiate sulle montagne vicine ed è per questo che il nostro dr. Alberto Rigamonti ha voluto rispolverare un po’ di consigli utili soprattutto agli escursionisti meno giovani.

Prima di tutto la montagna va affrontata con prudenza e in modo graduale: non ci si deve avventurare in escursioni troppo impegnative se non  si è adeguatamente allenati e se non ci si è sottoposti almeno ad un cardiogramma.

Bisogna sempre tenere conto di: età, stato di salute, forma fisica, esperienza escursionistica, capacità di adattarsi alle situazioni e di gestire esperienze al limite. E’ anche necessario curare l’alimentazione privilegiando i carboidrati, gli zuccheri, le proteine vegetali, e grassi in quantità minima. Importante è portare sempre acqua con sè.

Chi soffre di diabete deve stare molto attento all’idratazione, mentre i cardiopatici devono temere gli sbalzi troppo repentini di altitudine (ad esempio è meglio evitare seggiovie, funivie , ecc.) . In caso di capogiri o difficoltà respiratorie, meglio fermarsi.

C’è poi chi soffre di mal di montagna , con la presenza di sintomi quali cefalea , nausea, vertigini  nei casi più lievi fino ad arrivare al disorientamento, alla perdita di coordinazione e di memoria nei casi più gravi.


 

Nella seconda la docente Zapparoli ci ha intrattenuto con immagini stupende che accompagnavano brani di musica, del periodo del Romanticismo, aventi come tema la  natura. E’ così che abbiamo potuto riascoltare i “Notturni” di Chopin, “Il sogno di una notte di mezza estate” di Mendelssohn, il famosissimo “Mattino” di Grieg,  “La Moldava ” di Smetana e per finire “Finlandia ” di Sibelius che riporto qui di seguito.

 

Si fa presto a dire Brianza…

Laghi brianza.jpg_20092123352_Laghi brianza Si fa presto a dire Brianza, ma quali sono i suoi limiti territoriali e cosa ne ha fatto una zona tanto particolare?

Ieri sera ho imparato molte cose nuove su questa terra  in cui vivo da 47 anni.

Ho imparato che il nome Brianza, a parte alcune fantasiose ipotesi formulate da vari autori, deriva da antiche parole celtiche che vogliono dire “alture abitate fortificate”.

Ho imparato che il nucleo originario della Brianza era costituito da cinque pievi a ridosso dell’ Adda ,  esentate dal pagamento delle tasse da Bernabò Visconti, che era allora in lotta contro l’ esercito del Papa, e che, elargendo questo privilegio, intendeva assicurarsi la lealtà e il sostegno delle popolazioni locali. Questo particolare trattamento , rinnovato per secoli, fece sì che la zona prosperasse molto più dei paesi circostanti, che aspiravano a far parte della Brianza. A testimonianza dell’eccezionale ricchezza del territorio resta una descrizione del bottino fatto dai Veneziani , vincitori in una delle tante battaglie, durante un saccheggio nella zona.

Con l’ avvento del dominio spagnolo  le cose cambiarono radicalmente e la ricchezza di un tempo svanì sotto il peso di un governo rapace. Vennero poi gli Austriaci che, pur imponendo tasse pesanti, realizzarono molte opere pubbliche a vantaggio del territorio. Con Napoleone finisce definitivamente ogni trattamento particolare, la Brianza perse i suoi connotati e i suoi confini si dilatarono….

Moltissimi scrittori nel corso della storia magnificarono la bellezza del territorio e la laboriosità della sua gente, e se ancora oggi la Brianza incanta tutti coi suoi laghi , i suoi boschi, i suoi monti, si può solo immaginare quanto fosse meravigliosa prima dell’ inquinamento e della selvaggia speculazione edilizia di questi ultimi decenni.

Un grazie di cuore al dr. Ghioni per la sua dotta e interessantissima esposizione e un grazie anche al gruppo culturale Lazzati che ha organizzato l’ evento.