Autunno a Londra.

Il cambiamento del clima e` evidentissimo anche qui a Londra: chi la pensa  come  un luogo sempre grigio , umido e freddo , ora deve ricredersi . Io stento a capire come un tempo questa citta` abbia potuto dare nome a uno dei colori piu` tristi che si possano immaginare , il fumo di Londra, dato che in genere ora e` si` battuta dalla pioggia, ma sono piogge intermittenti e la nebbia compare solo raramente, perche` il vento  porta  via l`umidita` assieme alle nubi e da` modo al sole di farsi vedere .

E` cio` che sta accadendo in questi giorni: ieri Sam ed io giocavamo a palla in cortile e si vedevano delle persone sedute sui  balconi, in maniche di camicia , a godersi il sole ancora caldo; e noi potevamo riposare all`ombra degli alberi ancora verdi.

In casa non si accendono i caloriferi .

C`e` pero` il buio che arriva molto presto nel pomeriggio a ricordare che l`autunno comunque e` arrivato e comincia piano piano ad addormentare alberi e animali come ogni anno.

 

 

Ecocena ? Sì, grazie!!!

Avete mai sentito parlare di ecocena? Forse no, del resto anch’ io l’ ho sentito per la prima volta qualche giorno fa quando sono stata invitata a parteciparvi.

In un locale dell’ Oratorio di Crevenna (Erba alta)  è stata offerta a oltre 100 persone una cena a base di prodotti del Commercio Equo e Solidale offerti da SHONGOTI , provenienti in genere dalle cooperative dell’ Associazione Libera, oltre che da due aziende agricole locali.  Gli studenti dell’ Istituto Alberghiero cittadino, sotto la guida dei loro insegnanti, hanno provveduto a cucinare e a servire in tavola. Abbiamo gustato vari piatti ben preparati, che sono stati tanto più assaporati , perchè conditi da piacevoli conversazioni con persone amiche in un’ atmosfera serena e rilassata.

Un rappresentante di “LIBERA” verso la fine della serata, ci ha illustrato  le attività e  gli obiettivi  dell’ Associazione, che è stata creata da Don Ciotti nel 1995 con lo scopo di utilizzare i beni confiscati alla mafia per creare lavoro vero e offrire una speranza di futuro a gente altrimenti costretta a sottostare ai ricatti della criminalità.

negozio di Shongoti a Erba

E’ senz’ altro stata una lodevole iniziativa che spero possa ripetersi in futuro: rappresenta infatti un momento di promozione per SHONGOTI, per LIBERA  e per le aziende che vi contribuiscono,  un’ occasione di cimentarsi sul campo per i ragazzi della scuola alberghiera ,  un’ occasione per gustare prodotti di qualità e per trascorrere una serata diversa senza spendere troppo per tutti i partecipanti.

Grazie quindi ai volontari che hanno reso possibile la realizzazione della prima ECOCENA !!!

Autunno.

L’ autunno risveglia colori  incredibili, forse i più belli che la natura ci offre nello scorrere delle stagioni. La luce del sole si fa ogni giorno più breve, ma le foglie degli alberi ,che se ne sono nutrite nei mesi scorsi  ,  ora ce la restituiscono arricchita di sfumature infinite.

Tempo di migrare…

Stamattina passando sul  ponte sul Lambro ho visto parecchie anatre selvatiche e germani reali . Sembravano godersi un momento di riposo per recuperare le forze dopo un lungo volo di trasferimento, infatti ce n’ erano molti appollaiati sui sassi che affioravano dalle acque basse e alcuni dormivano con la testa sotto l’ ala , mentre altri  allungavano lentamente di tanto in tanto il collo per affondare il becco nell’ acqua; altri  galleggiavano pigramente lasciandosi cullare dalla corrente che scorreva via piano piano. E’ tempo di migrazioni , di lunghi viaggi per sfuggire al freddo che arriverà….

L’ abete.

Ecco come deve apparire da vicino l' abete abbattuto

Durante uno dei quotidiani temporali che allietano quest’ estate mai cominciata,  qualche sera fa, a un tratto, uno schianto terribile fece tremare i vetri della casa: pensai a un fulmine caduto proprio qui vicino  e sperai che non avesse provocato qualche guaio.

Naturalmente non ci pensai più… poi andando dopo un paio di giorni sul balcone, notai che c’ era qualcosa  di diverso, ma non riuscii a capire subito cosa fosse cambiato…. dopo un po’ mi resi conto che  sulla collina a sinistra  riuscivo a vedere dei palazzi che non avevo mai visto prima….Abbassai lo sguardo e capii: sul verde della collina spiccava il colore giallastro di un tronco squarciato e ai suoi piedi giaceva la parte superiore dell’ enorme abete che da sempre aveva dominato la collinetta.

Pareva un gigante abbattuto e umiliato. Certamente doveva essere un abete secolare a giudicare dalla sua mole, chissà a quante bufere aveva resistito, eppure in un attimo aveva dovuto arrendersi.

Ora ogni tanto si sentono le voci di chi si affaccenda attorno a quel gigante con arnesi vari per ricavarne legna  e per rimuovere ciò che non può servire.  La vista di quel tronco straziato , che protende la sua ferita verso il cielo , mi rattrista  e mi fa ripensare a una poesia che penso abbiamo studiato tutti sui banchi di scuola.:

La quercia caduta

di Giovanni Pascoli

Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera

che cerca il nido che non troverà.

 

Un orto lillipuziano.

L’ orto, è risaputo, richiede cure costanti infinite: non vuole solo essere annaffiato regolarmente (quest’ anno ci pensa Giove Pluvio, ma non è sempre così), ma va liberato dalle erbacce infestanti e zappettato con diligenza. Se solo lo trascuri per pochi giorni, lo ritrovi infestato da erbacce che soffocano quanto stai coltivando con pazienza e dedizione.

Per questo il mio orto è piccolissimo (potrei dire lillipuziano), saranno forse 6-7 metri quadrati , non di più, però ci coltivo il prezzemolo, il basilico, il rosmarino, la rucola, la valeriana, 12 piante di pomodori, un poco di erbette, e alcune piante di fagiolini rampicanti.  Ogni ortaggio occupa una superficie limitatissima, ma in questo modo ne posso raccogliere ogni volta quanto basta per una persona sola e quando una “produzione ” si esaurisce viene velocemente sostituita con una nuova…..bastano pochi minuti di lavoro…

Mescolando un po’ di valeriana, un po’ di rucola e un pomodoro, ottengo insalate squisite e freschissime. Ieri sera  sono riuscita a farmi un delizioso contorno di fagiolini  dopo averne raccolto una buona manciata.  Prima di partire  per l’ ultimo viaggetto , ho raccolto tutto il prezzemolo e mi sono fatta una squisita salsa verde e con le erbette ho preparato un fragrante “scarpasot” (erbette crude tritate finemente e condite con parmigiano e uovo e poi  fritte -come mi pare le facesse anche mia madre)

Non potrei prendermi cura di un orto più grande, ma non voglio rinunciare al piacere di preparare la semina, di sorvegliare la crescita delle piantine e di raccogliere  poi il frutto delle mie cure: è un piacevole passatempo che dà soddisfazione e permette di gustare ortaggi sicuramente non infarciti di pesticidi  e diavolerie varie. Credo che si possa fare altrettanto su un balcone se non è troppo piccolo.

Una città che cambia…

Oggi andando verso il centro città, ho visto che è stato aperto un nuovo cantiere proprio qui vicino a casa mia: là dove c’ era una vecchia fabbrica vuota da anni  ora ci sono ruspe che abbattono l’ edificio preesistente. Si apre allo sguardo un pezzo di Erba che non avevo mai visto , fatto di capannoni e fabbriche un tempo fiorenti  e oggi troppo silenziosi…

Vi sorgerà un supermercato che sarà molto comodo per chi abita in questa zona….ma mi viene da pensare che mentre prolificano i supermercati, sempre più si vedono saracinesche abbassate di negozi chiusi per sempre e capannoni vuoti con la scritta vendesi o affittasi. Questi tempi di cambi epocali stanno lasciando tracce dolorose anche in questa che era una delle zone più ricche d’ Italia e forse d’ Europa…

Trapeiros.

Da un po’ di tempo ho deciso di riorganizzare gli spazi della casa, visto che sono cambiate le mie esigenze e per questo sto eliminando molte cose che non utilizzo più da anni, per fare posto a ciò che invece è di uso più frequente.

La domanda che mi ponevo prima di mettere mano a questa impresa era: dove posso portare le cose che potrebbero utilmente essere riutilizzate da qualcun altro? E la risposta è venuta spontanea: dai Trapeiros!

Ho portato sedie, un materasso in ottime condizioni, manufatti in ferro, una saldatrice elettrica, piccoli elettrodomestici, un tapis roulant , un lampadario e tante altre cose.

(cliccando sul link  indicato nel post, si possono avere notizie più dettagliate su questa associazione)

In via C. Porta a Erba, c’ è sempre gente che ti aiuta a scaricare il materiale e ti ringrazia. C’ è anche molta gente che lì va ad acquistare e le cose ricominciano a vivere a vantaggio di chi non potrebbe permettersi di acquistare “il nuovo”.  In questa attività sono impegnati parecchi volontari , ma trovano occupazione e un salario dignitoso anche molte persone che altrimenti si ritroverebbero espulse dal mondo del lavoro.

In questa occasione ho portato io il materiale alla sede dei Trapeiros, ma è anche previsto un servizio per il ritiro a domicilio dei materiali più ingombranti.

Credo che questa associazione svolga un lavoro utile sia alla società che all’ ambiente: riciclare, riutilizzare, regalare sono verbi che fanno del bene a tutti, sia a chi dona , sia a chi riceve….