Quasi una nevicata…

I pappi dei pioppi ieri richiamavano una nevicata fuori stagione: riempivano l’ aria e il vento li sospingeva fino a quando giungevano a toccare il suolo o la superficie del lago.
In certi punti del sentiero pareva di camminare su una candida morbidissima moquette.
Quanti tra i miliardi di semi prodotti da una pianta avranno possibilità di svilupparsi?
Uno, due …chissà… Sarà il caso a decidere…

Nonna Mimma racconta …..

Nonna Mimma, che mi onora della sua attenzione, mi ha raccontato una bella storia che ora, col suo permesso, pubblico qui .
Si è aperta la mia stagione teatrale con l’uscita dal nido dei piccoli batuffoli grigi della gabbiana che ha fatto il suo nido, dietro un camino, sul tetto di fronte. Adesso c’è il teatrino dei vari pasti giornalieri sulle tegole roventi: gabbiano e gabbiana si alternano a rigurgitare il cibo che hanno pescato in mare, sento il loro richiamo : “La pappa l’è pronta!” e i tre piccoli sgambettando attaccano la poltiglia predigerita ma due mangiano e il terzo è sempre in ritardo e assaggia appena quelche resta. E’ il terzo anno di replica perchè ormai i gabbiani nidificano sui tetti qui da noi. Il primo anno, novità per me e per loro, quando andavo sul terrazzo, il gabbiano, sempre di guardia sul colmo del tetto, spiccava il volo e mi bombardava con mitragliate di guano che trovavo sulle piastrelle nel punto esatto in cui mi trovavo prima di infilarmi velocemente in casa. Questo capitava anche ai clienti dell’albergo che si affacciavano sui terrazzini. C’era una bella distanza, ma i gabbiani si sentivano minacciati. Si raccontano casi di persone che, aggredite dai gabbiani che avevano nidificato nei pressi del loro attici, non osavano più uscire di casa!!
I piccoli verranno nutriti fino a luglio quando, abbastanza grandi, due più grandi (maschi) e la femmina meno cresciuta, ormai sicuri nel volo, dopo essersi esercitati sul tetto, sempre più rovente, si allontaneranno verso il mare per le lezioni di pesca, pur facendosi sempre nutrire dai genitori.
Dopo tre anni i gabbiani sono diventati miei amici perchè li ho nutriti e, quando mi vedono, volano sul mio tetto; a volte si posano sfacciatamente sulla ringhiera pretendendo bocconi, senza fuggire.
La mia nipotina li ha chiamati Pedro e Camilla . (A questo punto nonna Mimma mi ha confidato un piccolo segreto, che ritengo debba rimanere tale).

Nella foto si vede Camilla di vedetta in alto , sulla sommità del tetto, mentre Pedro più in basso nutre i suoi piccoli.

Ringrazio vivamente nonna Mimma, per avermi raccontato questa storia e per la foto che mi ha inviato.

Sopravvivere allo sviluppo.

Ieri all’ UTE (Università della Terza Età) h potuto assistere a un’ interessantissima e sconvolgente lezione sull’ immigrazione odierna, che riguarda più di duecento milioni di persone nel mondo.
Tra le cause di questo fenomeno epocale c’ è anche lo sviluppo economico , che arricchisce una parte delle popolazioni investite dal fenomeno, ma ne impoverisce un’ altra parte, al punto da non lasciarle altra scelta che fuggire. A questo proposito è stato citato un libro di una famosa e apprezzatissima scrittrice indiana,VANDANA SHIVA, intitolato: “Sopravvivere allo sviluppo”.
Per conoscere meglio questa scrittrice si può cliccare QUI
Io copio/incollo da quella pagina questo breve stralcio, che mi pare significativo:

“All’inizio degli anni ’80, il nome di Vandana Shiva cominciò a circolare anche in Europa associato a quello del movimento “Chipko”. Chipko era nato come movimento di difesa e autodifesa collettiva di gruppi di donne indiane abitanti delle regioni montuose himalayane e legate alle foreste da una sorta di simbiosi, in un tipo di economia completamente diverso da quello dominante, l’economia di sussistenza. Grazie alla quale le popolazioni delle zone rurali e di montagna si garantivano una sopravvivenza dignitosa senza essere opulenta, e soprattutto sostenibile per i secoli dei secoli.

Quelle donne dunque diedero vita a un movimento perché volevano evitare che gli alberi e le foreste, da cui traevano collettivamente sostentamento tutte le famiglie, venissero tagliati dalle imprese multinazionali pronte a disboscare per fare spazio a coltivazioni di eucalipti e altre essenze con la mira di profitti a breve termine.
Due economie si scontravano; di queste, una chiedeva di essere lasciata sopravvivere in pace senza dar fastidio a nessuno e l’altra divorava sempre più territori e risorse, pretendendo di imporre se stessa come unica economia possibile. Che quest’ultima pretesa fosse, anzi sia una forma inaccettabile di violenza, è uno dei temi principali che Vandana Shiva discute nella sua opera. Ma si tratta anche del confronto fra due visioni del mondo. Perciò quelle donne, portatrici di una visione ispirata al valore del principio femminile presente anche nell’antica tradizione cosmologica indiana, cominciarono a legarsi agli alberi, nell’intento di fermare le motoseghe, cioè la distruzione delle proprie fonti di sostentamento sostenibile e anche la distruzione dei propri tesori di conoscenza e sapere, da noi definiti allora “alternativi”.”

I prati in maggio.

Oggi, tornando a casa , ho visto tanti prati fioriti : di questa stagione sono bellissimi, proprio come quello nella foto e navigando sulla rete ho trovato questa semplice, ma stupenda poesia di TAGORE:

IL PRATO
L’erba minuta, che il piede calpesta, si stende

oltre la siepe, oltre la strada; ricopre,

come un morbido tappeto, la terra intera.

Dio vi ha sparso i suoi fiori.

E sorride se tu li cogli per ornare il suo altare.

Al margine del prato, gli alberi stanno in punta

di piedi, per spiare il cielo.

Rolo, il mio paese di origine.

Da tanti anni non vivo più nel mio paese di origine, Rolo, ma mi fa sempre molto piacere ritornarci.
E’ un paesino piccolo di circa 4000 anime, che però vanta una storia antica e nobile, tanto che fino a pochi decenni or sono godeva di un singolare privilegio ereditato dagli antichi signori del luogo: poteva infattirolo scegliersi il parroco. Capitava così che una giunta rossa avesse la facoltà di selezionare le richieste degli aspiranti parroci e decidesse quale poteva essere il più adatto alla comunità. Ora questo privilegio feudale è stato abolito: era veramente un retaggio anacronistico ormai.
Rimane comunque la singolarità di questo paese: così a cavallo tra Emilia e Lombardia, sempre indeciso se gravitare attorno al suo capoluogo , Reggio Emilia, o la città di Modena e hinterland coi quali è meglio collegata.

Fino a qualche decennio fa era , oltre che centro agricolo importante, sede di numerose industrie manifatturiere e il suo centro era un susseguirsi di piccoli negozi sotto i portici caratteristici dei paesi della zona. Ora però molte industrie sono scomparse sotto l’ impeto della globalizzazione e a poco a poco chiudono anche i negozi, che non possono reggere la concorrenza coi supermercati.
Nonostante questo ci sono molti immigrati, asiatici in maggioranza.

Noto però sempre un grande impegno degli abitanti per mantenere viva la comunità e le manifestazioni culturali , civili , religiose e sportive si susseguono in ogni stagione.

Crescere in un piccolo paese è forse più bello e rassicurante che vivere in una grande città: stabilire relazioni umane è più semplice . E’ più facile “sentirsi a casa”. Sono contenta che i miei nipoti abbiano la fortuna di crescere qui.

40^ Giornata della Terra.

Oggi sono tornata dall’ Emilia, dopo una rapida incursione durata 24 ore. Samuele Davide ed Elisa hanno fatto una gran festa incontrandosi, anche se solo per poco.
Durante il viaggio abbiamo avuto modo di meravigliarci di fronte allo spettacolo straordinario della primavera che in questi giorni rende splendido ogni paesaggio: i laghi e i fiumi che splendono al sole, le montagne innevate da poco , il verde dei prati che sembra seta, il giallo dei campi di colza fioriti che sembrano frammenti di sole caduti qua e là sulla pianura, i boschi dalle mille sfumature di verde.

Tutto è così bello che viene spontaneo pensare che sarebbe un grave crimine non preservare tanta bellezza per i nostri bambini e per tutte le generazioni che verranno. Ed è questo il motivo conduttore delle manifestazioni che oggi si tengono in ogni parte del mondo per celebrare la
 Giornata della Terra

E’ un po’ deludente pensare che dopo tanti anni di questa manifestazione siano così diffusi ancora gli abusi che mettono in pericolo il nostro bel Pianeta, ma non si deve mollare la presa e bisogna continuare a sensibilizzare l’ opinione pubblica mondiale su questo che è forse il problema principale a livello globale.

Villa Carcano

Villa Carcano ad Anzano

Tra il 28 Aprile e il 6 maggio prossimi sarà possibile visitare ad Anzano la villa Carcano e il suo parco. La costruzione risale al 1700 ed è opera del Pollack.

Il parco a giudicare dalle foto che troverete cliccando sul link in alto dev’ essere di notevole interesse.

Metano dai ghiacci polari.

Questa immagine, scattata in Siberia, testimonia il progressivo rilascio di metano da parte del permafrost artico, cioè da parte di quei terreni che restavano ghiacciati anche durante la breve stagione del disgelo.

Con l’ aumentare della temperatura del globo , i ghiacci polarie il permafrost si sciolgono liberando il gas che avevano incamerato durante le fasi di formazione del pianeta.

Questo fenomeno, unito all’ inquinamento va ad aumentare l’ effetto serra e quindi si sta creando un circolo vizioso che accelera sempre di più i cambiamenti climatici.

Non tutto dipende dalle attività dell’ uomo, a quanto pare, anche l’ aumento dell’ attività dei vulcani sottomarini potrebbe influenzare il fenomeno.

Questo porterà a una crisi delle forme di vita sulla terra paragonabile a quelle che hanno portato all’ estinzione dei rettili- mammiferi prima e dei dinosauri poi.?…
http://it.paperblog.com/l-emissione-di-gas-metano-dell-artico-760193/