La Terra soffre.

Giornata mondiale per la Terra: qui potete trovare un articolo di FOCUS molto esauriente sul tema del cambiamento climatico.

E’ indubbio: il problema è grave e urgono interventi a breve, medio e lungo termine. Non possiamo più perdere tempo o i nostri nipoti dovranno emigrare in altri pianeti simili al nostro, che pare siano numerosi nell’universo; c’è però un problema ancora irrisolto: come raggiungerli visto che la loro distanza dalla Terra è un problema difficilmente risolvibile?

In attesa di soluzioni così estreme sarà meglio darci una mossa tutti insieme per poter  consegnare ai nostri posteri un pianeta ancora vivibile e, possibilmente, ancora bellissimo come lo abbiamo ricevuto noi dai nostri antenati.

Un ronzio felice.

La primavera appena iniziata invita a riprendere i lavori nell’orto e stamattina mi son decisa ad ascoltare quell’invito almeno per togliere le erbacce che hanno esteso il loro dominio ovunque .

Stavo dunque cercando di liberare le zolle rinsecchite per questa lunga siccità, quando ho sentito sopra la mia testa un intenso ronzio: tra i rami del rosmarino   una schiera di api, che volava freneticamente da un fiore all’altro, sembrava esprimere col proprio ronzio la felicità di tanta ritrovata abbondanza.

La natura, per fortuna, resta indifferente alla stoltezza degli umani e rinnova il suo miracolo nonostante tutto.

Visti da lontano,  i piccoli fiori del rosmarino sono poco appariscenti nel loro tenue e modesto color celeste, ma, se osservati da vicino, sono invece meravigliosamente complessi: un vero prodigio di efficienza per attirare gli insetti e favorire la propria riproduzione.

fiore-di-rosmarino

Gennaio.

potatura_meloSono le 17:22 del 19 gennaio e fuori c’è ancora un po’ di luce…

Il lento allungarsi del dì mi fa sempre sentire più leggera, come se potessi respirare meglio.

Esco in giardino, raccolgo i rami, rinsecchiti dal gelo, degli ultimi fiori autunnali, poto le ortensie, le rose, la salvia, il samumelo e cerco i segni della vita che presto tornerà a sbocciare.

Solstizio.

Oggi è giorno di solstizio d’inverno: il giorno con meno ore di luce e con la notte più lunga.

Prima dell’introduzione del calendario gregoriano il solstizio cadeva il 13 dicembre, giorno in cui si festeggiava Santa Lucia per questo è rimasto il detto popolare: Santa Lucia il giorno più corto che ci sia.

Il solstizio è sempre stato salutato con grande gioia  fin dall’antichità, perchè segnava il “ritorno del sole”.

Nell’antichità

I popoli germanici e scandinavi festeggiavano Jul, dal nordico hiól, jól “ruota” con allusione al sole. Per gli antichi romani era il Sol Invictus e Angeronalia. Ovvero il Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto) istituito dall’imperatore Aureliano. Per i cristiani invece divenne, traslato di qualche giorno, il Natale. Queste le ricorrenze storiche legate al solstizio d’inverno.

Queste righe sono tratte da un articolo del Messaggero, che può interessare i più curiosi.

Se una rondine non fa primavera..

L’autunno sta facendo, come ogni anno, il suo mestiere e il giardino da un po’ di giorni era ormai sommerso dalle foglie cadute dagli alberi vicini. Stamattina mi sono decisa e ho cominciato a raccoglierle in mucchi per poterle poi insaccare e portare alla discarica comunale.

Le  foglie gialle sull’erba  ancora verde sembravano  fiori senza stelo e a far loro compagnia c’erano solo i  tagete che continuano a fiorire fino all’autunno inoltrato. Continuando a rastrellare, sono arrivata ai piedi del cedro pendulo e lì il mio sguardo è stato attirato da una piccola macchia violacea ,,,,,

viola novembrina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • E’ mai possibile? – mi chiedevo, mentre mi chinavo per accertarmi di cosa si trattasse. Ed era proprio una viola mammola, una piccola viola, ingannata dalle temperature piuttosto miti di questi giorni. Però è pur sempre autunno e se una rondine non fa primavera, a maggior ragione non farà primavera nemmeno una viola mammola un po’ confusa e disorientata.

Fino a qualche anno fa, la prima settimana di novembre portava sempre la prima brinata, ora fioriscono le viole …. forse è un altro segno del cambiamento climatico che si sta verificando.

 

Ricchi, super-ricchi e inquinamento.

Nel Vangelo di Luca si legge:

Guai a voi ricchi, perché avete già la vostra consolazione.  Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame….

Ora a puntare il dito contro i super ricchi del pianeta non sono i fautori di una rivoluzione di tipo marxista, ma  IL CONVEGNO DI GLASGOW che denuncia come lo stile di vita dei super-ricchi del mondo non sia più sostenibile: anche se possono permettersi consumi inimmaginabili per i comuni mortali, non è detto, anche in questo caso, che tutto quello che è possibile sia anche lecito.

Una gran parte delle emissioni inquinanti è dovuta a una ristrettissima minoranza di nababbi, che ora si sono inventati anche il turismo spaziale che, in caso si diffondesse, potrebbe diventare un vero pericolo per l’ecosistema planetario.

Porre un limite alla tracotanza di certi super-ricchi dovrebbe essere uno dei primi punti nelle agende degli ecologisti di oggi.

 

Poesia: Giorno d’autunno (R. M. RILKE)

Signore: è tempo . Grande era l'arsura .
Deponi l'ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.
Fa' che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno' di tepore,
che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l'ultimo sapore.
Chi non ha casa adesso, non l'avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell'aria fluttuano le foglie.

La poesia inizia con una preghiera per chiedere a Dio che si ripeta la magia dell’autunno, che ferma il tempo sulle meridiane e fa maturare gli ultimi frutti;  prosegue poi  con un pensiero dolente per chi è solo (forse il poeta stesso): le notti  sempre più lunghe lo vedranno vegliare sui libri e scrivere pagine e pagine per riempire la sua solitudine. Avrà qualche volta anche il desiderio di camminare per le strade buie, accompagnato solo dal cadere delle foglie.

Quanto assomigliano,alle mie, le notti autunnali di Rilke!

Aurora.

aurora a RoloL’aurora ha dipinto di rosa il cielo sulle case ancora addormentate. Comincia un nuovo giorno da riempire di cose belle e buone: il sorriso di quelli che amiamo, la bellezza delle cose intorno a noi, la compassione per chi soffre… e gratitudine a CHI ci dà la possibilità di vivere ancora una volta  tutto questo.