http://www.ilpost.it/2011/12/26/gli-ebrei-israeliani-ultraortodossi-contro-le-donne/
In Israele esiste una minoranza di ebrei ortodosssi che nega l’ uguaglianza dei diritti alle donne, proprio come i musulmani più fanatici.
Ogni estremismo si somiglia , a qualunque credo appartenga, e va condannato senza esitazioni , prima che con la scusa dei contrasti religiosi si arrivi a quello scontro tra civiltà a cui troppi tendono con tutte le loro forze.
Si veda ad esempio ciò che succede in Nigeria contro i cristiani.
Buon Natale 2011!
Sarà per me un Natale particolare che mi porterà la gioia di avere qui con me i miei figli e nipoti, anche se solo per qualche giorno.
Sarà bello ritrovarsi qui la sera della vigilia tutti insieme e cercare di rendere lieta l’ attesa della mezzanotte; sarà bello vivere la meraviglia dei doni nel mattino del 25 con i “cuccioli”che vedono in quel momento realizzarsi una magìa .
Dentro ognuno di noi però ci sarà un angolo di tristezza per gli “assenti” : quelli che non ci sono più e quelli che potevano esserci …
Questo però non mi impedirà di ricordare quelli che sono lontani fisicamente, ma vicini con il cuore e quelli che sono in angustia per motivi di salute o per le tribolazioni che questa crisi porta con sè.
Buon Natale a tutti e un augurio particolare a quelli che passeranno di qui e che, pur non conoscendoli personalmente, considero buoni amici!
I miliardi che lo Stato non vuole.
http://economia.liquida.it/focus/2011/12/20/quei-98-miliardi-di-euro-che-i-concessionari-delle-slot-machine-devono-allo-stato/
Avevo già letto questa notizia qualche mese fa e l’ avevo segnalata anche su “Eldas”.
Già allora il pensiero che lo Stato rinunciasse a incassare 98 miliardi (dicansi NOVANTOTTO miliardi di EURO!!!!!) pareva assurda, ma ora appare addirittura pazzesca: si vanno a chiedere sacrifici a chi già tira la cinghia, si aumenta la benzina, si aumentano tutte le bollette, si aumenta l’ IVA anche sui generi di prima necessità e si fa finta di non sapere che le società che gestiscono le slot-machine devono allo stato una cifra enorme ??!!???
Tutti dobbiamo gridare forte questa notizia, perchè nessuno possa dire “non lo sapevo”. Facciamola rimbalzare da un blog all’ altro, twittiamola e retwittiamola : tutti devono sapere che c’ è un tesoro nascosto da qualche parte proprio qui da noi (non nei paradisi fscali o nelle banche svizzere) e che deve essere portato alla luce prima e nelle piangenti casse dello stato poi.
Stanare le sanguisughe !!!
http://www.repubblica.it/economia/2011/12/19/news/fisco_caccia_evasori-26847517/?ref=HRER1-1
Leggere questo articolo fa venire proprio una gran rabbia : 15 milioni di italiani (e lo scrivo con la lettera minuscola proprio perchè molti di loro sono concittadini di cui mom andare fieri) chiedono gli aiuti per non pagare mense e asili nido. Tra questi ci saranno anche degli indigenti veri, non c’ è alcun dubbio, ma molti sono quelli che fingono uno stato di povertà pur avendo risorse economiche di tutto riguardo. Il fatto è che non dichiarando i loro redditi possono coerentementeinte interpretare fino in fondo la parte dei vigliacchi sanguisughe che si sono scelti.
Di questi tempi costoro dovrebbero vergognarsi di esistere e spero che questo governo li stani e li additi alla pubblica gogna.
Voglia di verità.
Questa foto in bianco e nero di un Al Pacino invecchiato e che porta con dignità ed eleganza tutte le sue rughe , ha vinto il premio di Repubblica per la foto più bella scattata al festival del cinema di Venezia.
Il pubblico è forse stanco di gente mummificata dalla chirurgia plastica, gente che non riesce quasi più a muovere la bocca torturata da mille interventi, nè a sorridere perchè ogni muscolo del viso è pressochè paralizzato.
Mi ha fatto impressione nei giorni scorsi vedere le immagini di Putin anche lui quasi irriconoscibile: il volto liscio come una palla da bigliardo, lo sguardo inespressivo e una leggera tumefazione diffusa rendevano la sua immagine ancor più inquietante di quanto già lo era da sempre.
Al Pacino ha fatto un’ altra scelta, dettata forse dalla consapevolezza che il proprio valore non è legato tanto all’ estetica, ma al suo essere un vero artista.
E il pubblico ora pare apprezzare queste scelte; forse dopo tanta mistificazione della realtà la gente ha finalmente voglia di veritù.
Francesca Comencini, il giorno dopo…
Copio e incollo le riflessioni di Francesca Comencini sulla mobilitazione delle donne del movimento “Se non ora quando?” Mi sembrano parole degne di attenzione:
Quello che mi rimane in mente e nel cuore, per ora, della giornata di ieri è l’estrema pluralità di voci di donne che da quel nostro palco si è levata, e l’estrema attenzione con la quale quella piazza, straordinaria, libera, auto convocata, le ha ascoltate. Mi rimangono in mente le voci delle due ragazze italiane di seconda generazione, Kalida e Elvira, la saggezza e la profondità delle loro parole. Le voci di Giordana Curati di arcilesbica e di Simona Davoli di donne e informazione. Le voci dell’economista Francesca Bettio, che invocava un nuovo new deal delle donne con una chiarezza, un rigore e una libertà che non avevo mai sentito in nessuna manifestazione di piazza. Mi rimangono e mi rimarranno per sempre nel cuore le voci delle nostre sei giovani attrici che raccontavano le giornate e le piccole cose della vita delle cinque ragazze morte a Barletta, e su quella piazza è sceso un silenzio come mai ne avevo sentito uno, un silenzio che respirava insieme per loro, Maria, Tina, Matilde, Giovanna e Antonella. Mi è rimasta la passione con la quale la piazza ha ascoltato l’orchestra Europa Musica e la voglia di raccontare di sé di Emma Marrone, della sua fatica per arrivare lì dov’è e della sua complessità di persona, da Amici a Se non ora quando. Mi sono rimaste tante, tante altre cose. Paola Turci e Marina Rei, gli interventi delle donne di snoq Luisa, Sara, Fabiana, Licia e della giornalista di GIULIA, e tanto altro. In ultimo, mentre facevo il mio intervento, mi è sembrava di parlare di tutta la mia vita e del significato di ogni cosa che ho fatto fino a oggi e che mi ha portata a essere su quel palco a dire quelle parole: mandiamo in frantumi le immagini irreali delle donne e facciamo irrompere la realtà, che, come abbiamo visto anche ieri, è ancora la cosa più poetica che esista.
http://www.senonoraquando.eu/?p=5871
“Madre coraggio” ci ha lasciato.
http://www.corrieredellacalabria.it/stories/cronaca/2191__morta_angela_casella_la_madre_coraggio_che_sfid_le”>
E’ morta Angela Casella, la mamma che sfidò la ‘ndrangheta sul suo territorio. Nell’ articolo linkato qui sopra si può leggere la sua ultima intervista rilasciata a un giornale calabrese qualche mese fa, quando già stava per finire la sua lunga , vana battaglia contro la malattia che l’ ha stroncata.
Mi pare giusto ricordarla, dedicarle un pensiero di omaggio per la forza, la determinazione e il coraggio dimostrato allorchè del suo figlio diciottenne rapito nessuno parlava più.
Non ha potuto aspettare le mosse della polizia nella sua casa di Pavia e se ne è andata tutta sola in Calabria, a S. Luca, a Platì, dove le ‘ndrine controllano ogni cosa, ogni foglia, ogni soffio di vento.
Si è incatenata sulle piazze, si è attendata tra le case dei malavitosi, sfidandoli a mani nude, e facendo risaltare quanta vigliaccheria ci fosse in quei rapimenti che speculavano sui sentimenti dei familiari dei rapiti.
Si è messa a parlare con la gente per le strade e parlava da mamma con le mamme di laggiù, che certo hanno dovuto capire quanta determinazione e quanto coraggio ci fosse in quella piccola donna apparentemente tanto fragile. E le donne si sono schierate dalla sua parte e hanno organizzato fiaccolate di protesta contro i rapimenti e alla fine “madre coraggio” ha potuto riabbracciare suo figlio.
Poi è tornata nell’ ombra a fare la mamma e la nonna, fino a ieri.
Etichette anti-schiavitù.
http://www.unimondo.org/Notizie/Nutella.-Il-lato-oscuro-del-cioccolato
Chi non ha mai mangiato “nutella” e chi non ha mai spalmato una fetta di pane con quella gustosa crema per darla ai propri bambini come merenda?
Ebbene, da ora in poi quando mi verrà voglia di acquistarne un vasetto, credo che ci penserò un po’: pare che il cacao utilizzato dalla ditta Ferrero provenga da piantagioni in cui viene impiegato il lavoro di bambini schiavi. Non ci sono prove dirette di queste accuse che vengono mosse alla ditta piemontese, ma sarebbe bene che noi consumatori facessimo pressione perchè si faccia chiarezza in merito a questo problema.
Dobbiamo pretendere che sulle etichette vengano specificati i paesi di provenienza e il rispetto dei diritti dei lavoratori impiegati in tutto il ciclo di produzione.