L’ altra faccia dell’ 11 settembre

http://www.youtube.com/watch?v=jNiZD1FQevk&feature=player_embedded

Sono appena finite le cerimonie in ricordo dell’ attacco dell’ 11 settembre 2001, che per molti giorni ha riempito giornali e TV. Sono corsi fiumi di parole e di immagini, ma proprio ieri mi chiedevo come mai si facesse riferimento solo all’ abbattimento delle Torri Gemelle e non ci fosse mai nessun accenno all’ attacco al pentagono…. Forse la spiegazione è nel video linkato sopra…. troppi dubbi restano ancora…Sì , se ne è parlato molto, ma qui risulta forse più evidente l’ incongruità di certe versioni ufficiali dell’accaduto.

Comunque siano andate le cose, tante persone hanno perso la vita in seguito a quel giorno tragico, non solo in America, e a tutte loro deve andare il nostro pensiero e il nostro ricordo.

Olmi: una grande anima.

Vorrei suggerire ai cattolici, e io sono tra questi, di ricordarsi più spesso di essere anche cristiani. Il vero tempio è la comunità umana. Più la Chiesa, la casa e noi tutti ci liberiamo degli orpelli, meglio è. Sennò siamo maschere, uomini di cartone. La vera fede, la cultura ideale la si ha solo quando il peso dei dubbi è maggiore delle nostre certezze. Dobbiamo pensare in proprio, sempre. Anche essendo religiosi ci si pongono domande, ci si devono porre domande.”
Olmi risponde seccamente a chi domanda se non si rischia di ridurre il Cattolicesimo a mera accoglienza: “Cos’è più importante dell’accoglienza? Cosa? La sacralità dei simboli? Il simbolo deve rimandare ad una realtà di carne per avere valore. Non è possibile che ci genuflettiamo davanti ad un Cristo di cartone o di legno e poi non abbiamo solidarietà per chi soffre. È troppo comodo . http://www.voto10.it/cinema/not.php?NewsID=2285&Titolo=Ermanno%20Olmi:%20i%20Cattolici%20si%20devono%20ricordare%20di%20essere%20Cristiani

Cosa aggiungere a queste parole pronunciate ieri da Ermanno Olmi durante la presentazione della sua opera, “Il villaggio di cartone”, al festival di Venezia? E’ questo un modo di intendere la religiosità che mi è particolarmente vicino e che invece pare non essere condiviso da molti al giorno d’ oggi. Infatti tanti che frequentano regolamente la parrocchia e le funzioni religiose, non si sentono a disagio nel mostrare insofferenza per chi allunga la mano per le strade o per chi chiede di avere una possibilità di sfuggire alle guerre e alle persecuzioni. 

Sarebbe auspicabile veramente ritornare alle radici  e liberarci degli “orpelli” per dirla con Olmi, che dimostra ancora una volta la sua grande anima.

P.S. Troverete un ottimo articolo su questo argomento anche  a questo link  http://www3.lastampa.it/focus/venezia-2011/articolo/lstp/419013/

E` piu` tardi di quanto credi….

Quasi cinquant` anni fa erano di moda gli scrittori francesi quali: Mauriac, Bernanos, Cesbron e per un lungo periodo mi sono appassionata ai loro romanzi.

Tra questi ne ricordo uno soprattutto per la tematica trattata: un uomo vedeva morire di cancro la giovane moglie senza poter fare nulla per lei.  In un momento in cui la ricerca e la diagnostica erano agli albori in questo campo e quindi nessuna prevenzione era possibile, quando il male veniva diagnosticato era sempre troppo tardi e il titolo riassumeva  questa tesi: il romanzo si intitolava infatti “E` piu` tardi di quanto credi”

Mi e` ritornata alla mente questa lontana lettura proprio qualche giorno fa, scrivendo su eldas (link qui a fianco) il commento a un articolo sulla denuncia dell` immoralita` della vita pubblica italiana da parte dell` arcivescovo Bagnasco. La Chiesa italiana , non ha diagnosticato in tempo utile il male che si insinuava nella nostra societa`, annebbiata dalla ricerca di favori e di leggi benevole nei suoi confronti e solo ora sta correndo ai ripari, mettendo in risalto i guai che certe situazioni hanno portato al nostro paese, ma temo che si debba dire anche a Bagnasco : E` piu` tardi di quanto credi ……. e per riparare a certi guasti ci vorra` molto, molto  tempo…

Bricolage estivo.

Avevo sempre acquistato le vernici al supermercato, ma questa volta non sono riuscita a trovare la tinta che stavo cercando per completare la riverniciatura di una porta esterna e così sono andata in un colorificio, fortunatamente aperto in questo periodo di ferie.

 E’ un negozio antico , che rivela tutti i suoi anni dalla disposizione della merce e dall’ arredo . Il proprietario, non più giovane, ha ereditato dal padre l’ attività e tiene il locale in artistico disordine.  Mi sono messa ad aspettare che venissero serviti i clienti arrivati prima di me e ho avuto modo di vedere come il negoziante fosse prodigo di buoni consigli (inframmezzati a qualche battuta e a qualche motivetto canticchiato sottovoce) per i dilettanti verniciatori, stuccatori , imbianchini che approfittando delle ferie si dedicavano al bricolage, non tanto per passione improvvisa, quanto per risparmiare sulla manodopera.

Intanto guardavo attorno , sugli scaffali, per individuare la vernice che poteva fare al caso mio, ma il campionario esibito era piuttosto limitato e mi stavo convincendo di aver sbagliato negozio. Quando è venuto il mio turno ho mostrato il campiocino che mi ero portata da casa e il negoziante ha cercato su vari cataloghi la tinta che più poteva assomigliargli. Alla fine ne ha scelto uno e lo ha modificato leggermente aggiungendo con un macchinario apposito piccole quantità di nero poi  ha posto il barattolo in una specie di “centrifuga” per amalgamare per bene i due colori . Durante queste operazioni , il negoziante, soddisfattissimo del risultato raggiunto, non ha mai smesso di parlare  simpaticamente, nè di  canticchiare . 

L’ iniziale impressione di trascuratezza e decadenza è diventata apprezzamento per uno che ama il suo lavoro e lo svolge con competenza e passione.

Si muore di più sul lavoro che in guerra…

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=155020&utm_source=Rainews24+via+twitterfeed&utm_medium=twitter&utm_campaign=news

Oggi: un ragazzo di 28 anni abruzzese, muore in un cantiere in Val d’ Aosta : è caduto, nessuno sa come, su un cumulo di tubi ed è morto. Era lontano da casa per guadagnarsi da vivere.

http://www.lettera43.it/cronaca/22036/l-ultimo-saluto-al-militare-tobini.htm   Ieri: a Roma è stato celebrato il funerale di un ragazzo di 28 anni, morto in Afghanistan. Anche lui era lontano da casa per guadagnarsi da vivere. E’ la quarantunesima vittima in dieci anni di guerra.

So già che la notizia di oggi non riempirà i giornali e non avrà l’ attenzione delle maggiori autorità , d’ altra parte come potrebbe essere diversamente? Dall’ inizio dell’ anno sono già 365 le vittime per incidenti sul lavoro ….. come si può leggere sul sito dell’ “Osservatorio indipendente morti sul lavoro”  http://cadutisullavoro.blogspot.com/

Eppure sono certa che il dolore della mamma dell’ operaio sarà straziante come quello della mamma del parà, solo che non sarà abbracciata da Napolitano e non avrà nessun basco da mettere in testa durante il funerale…. Quando si farà qualcosa perchè i luoghi di lavoro siano sicuri almeno come i teatri di guerra per i ragazzi italiani?

Fukushima giorno per giorno (parte 3^)

Sono passati esattamente 4 mesi dal disastro nucleare di Fukushima in Giappone e, vista la scarsità di notizie in proposito, provvedo a continuare questa rubrica quindicinale attingendo ai titoli degli articoli di “Greenreport.it”:

28/6 – * Fukushima: stronzio radioattivo anche nel fondale      marino.  /  * Non si riesce a decontaminare l’ acqua radioattiva imprigionata in centrale.

29/6 – * Ecco come sarà il sarcofago in poliestere per coprire la centrale di Fukushima.

30/6 – * Non c’ è pace a Fukushima: difettose le valvole per decontaminare l’ acqua radioattiva.

1/7 –  * Altri “liquidatori” (personale che lavora in centrale) contaminate e nuove evacuazioni. / * La catena di errori umani a Fukushima. / *Il governo britannico ha cercato di minimizzare il disastro di Fukushima.

4/7 –    * La Tepco al lavoro per evitare nuove esplosioni di idrogeno.

6/7-      *Quattro amministrazioni locali giapponesi pronte a chiudere le centrali nucleari.

7/7 –      * Microbi per decontaminare acqua e suolo di Fukushima?    

8/7 –    *Caos per il riavvio della centrale nucleare di Genkai.

11/7 –    * Fukushima quattro mesi dopo: decine di anni per la dismissione e demolizione della centrale (sempre che si arrivi ad approntare una tecnologia in grado di risolvere il problema)

 Lascio qui il link di questo ultimo articolo , che più di tutti fa capire la reale portata del disastro avvenuto quattro mesi fa: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=11274

AGGIORNAMENTO DEL 13/7 ore 21: Leggo adesso che il governo giapponese ha deciso che si dovrà ricorrere sempre di più alle fonti rinnovabili  per diminuire la dipendenza del paese dal nucleare.