Giornata mondiale della libertà di stampa.

Copio e incollo da: http://www.unimondo.org/Notizie/Giornata-mondiale-della-liberta-di-stampa-protagonisti-i-popoli-arabi

“Il Comitato per la tutela dei giornalisti con sede a New York riporta una dettagliata analisi dei dieci strumenti dell’oppressione online, cioè delle dieci tattiche più usate per il controllo e l’oppressione da parte di diversi regimi: si va dal blocco del web perpetrato dall’Iran – dove il blogger Hossein Ronaghi Maleki è stato condannato a 15 di carcere per aver sviluppato un software anti-filtering software e aver ospitato altri blogger iraniani –, ai sistemi di “filtraggio mirato” adottati in Bielorussia, all’impedimento di accedere alla rete a Cuba, al controllo delle infrastrutture in Etiopia, agli attacchi informatici da parte delle autorità cinesi, ai “crimini cibernetici” nella Tunisia di Ben Ali, al blocco di internet adottato in Egitto durante le rivolte contro il regime di Mubarak, all’imprigionamento dei blogger da parte della Siria fino alle violenze esplicite sui cyber-giornalisti in Russia.”

Nell’ articolo da cui ho tratto questo brano, si possono leggere dati impressionanti circa il numero di giornalisti uccisi, imprigionati o rapiti.  Dovunque i diritti sono negati , i giornalisti (sia della carta stampata che quelli online), che intendono compiere il loro dovere, sono i primi a cadere sotto i colpi dei despoti.

Che la libertà di stampa sia fondamentale oggi più che mai, lo dimostrano le rivolte arabe di questi tempi: non sarebbero mai avvenute senza i nuovi mezzi di comunicazione che travalicano le frontiere e mettono a nudo i misfatti dei potenti.

Cellule staminali portatrici di speranza.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/07/news/superstaminali_per_curare_il_parkinson_test_di_icp_e_policlinico_su_venti_pazienti-14598305/

Sembra incredibile , ma in questa nostra Italia che nega i fondi alla ricerca , i ricercatori riescono nonostante tutto a portare avanti sperimentazioni importanti

In due ospedali di Milano si studia la possibilità di iniettare nei malati cellule staminali prelevate dallo stesso paziente e opportunamente trattate. Queste sarebbero in grado di raggiungere il cervello e bloccare la progressiva distruzione di cellule nervose. I malati di Parkinson ( e ce ne sono tanti , anche molto giovani) possono  sperare che l’ esito della sperimentazione possa aprire uno spiraglio di speranza nel controllo di questa terribile malattia.

Per Elisa…

Elisa Toffoli, nome d’arte, Elisa, in occasione dell’Anno internazionale delle foreste, pianta il suo albero in Kenya. Anzi, a dire il vero, pianta centinaia di alberi in Kenya. La cantautrice, compositrice, polistrumentista, arrangiatrice e produttrice discografica italiana sposa la campagna di Unimondo “1 fan 1 albero” invitando i suoi quasi 300mila fan su Facebook a fare altrettanto.

Ad ogni fan che arriva al portale Unimondo viene, infatti, piantato un albero all’equatore, in Kenya, per fermare il deserto.  http://www.unimondo.org/Notizie/Elisa-Toffoli-riforesta-il-Kenya

E’ con una certa sorpresa che ho letto sul sito di Unimondo questa notizia. Siamo abituati a pensare ai protagonisti di successo del mondo della musica come a persone molto egocentriche e narcisiste dalla vita spesso sregolata e invece ecco che si viene a sapere di questa ragazza giovane, bravissima interprete delle canzoni che lei stessa compone, dai versi alla musica,  sensibile alle campagne ambientaliste, ai temi della solidarietà verso i meno fortunati.

Questa è una bellissima notizia che dovrebbe rimbalzare sulle prime pagine dei giornali e della rete internet: sarebbe di ottimo esempio per i ragazzi, bombardati ad ogni piè sospinto da tanti esempi negativi

Quando si specula sulla povertà…

Quando più di quarant’ anni fa sono arrivata qui in Brianza si era in un periodo di grande immigrazione dal sud e ricordo che alcuni miei alunni , arrivati di recente dalla Calabria o dalla Sicilia, abitavano in locali fatiscenti, in certi casi erano stalle sottratte da poco al loro uso originario e nemmeno ristrutturate,  altri occupavano un locale ricavato alla base di un’ antica torretta, che non aveva certo i carismi dell’ abitabilità.

Ricordo che sentivo una grande indignazione nel vedere dei bambini costretti a vivere in condizioni così miserabili e ancor più mi indignavo al pensiero che comunque c’ era qualcuno che si faceva pagare un affitto per quei rifugi che assomigliavano più a tane che a case.

Ora al posto degli immigrati meridionali ci sono gli immigrati extracomunitari e forse chi affitta loro le case non pone tutta l’ attenzione necessaria al buon funzionamento degli impianti e così accadono le tragedie, come quella nella quale un’ intera famiglia  (papà, mamma, due bambini di 3 e 4 anni e uno in arrivo) sono morti nel sonno per il cattivo funzionamento di una caldaia.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/01/06/news/la_famiglia_sterminata_dal_monossido_la_procura_indaga_il_padrone_di_casa-10898346/

Gli anni passano, ma non cambia il cinismo di chi specula sulla povertà…

Dal panettiere.

Giovanotto: – Lo sa che il giovedì lavoro in un negozio come questo? Lo faccio per arrotondare…. a furia di arrotondare sto diventando un compasso …

Fornaia:-Sempre in vena di scherzi, neh!!-

Giovanotto:- Una volta arrotondavo lavando i vetri al semaforo, ma adesso con le rotonde è dura….-

Il giovanotto se ne va salutando , mentre la fornaia , diventata seria d’ un colpo, dice alla cliente che stava servendo:- Lui ci scherza su, ma la sua è una situazione veramente difficile!-

Non ho osato chiedere particolari, ma ammiro quel giovane che affronta con il sorriso le sue difficoltà.

Non sono mica tutti bamboccioni…

“Non c’ è amore più grande …”

lea_garofalo1E’ una storia terribile quella di Lea Garofalo. Nata e vissuta in un ambiente di ‘ndrangheta, di faide infinite, a un certo punto, forse per amore della figlia cerca di allontanarsi dal paese. Denuncia il proprio compagno e i suoi affari loschi, diventa testimone di giustizia, ma per questo viene ucciso suo fratello.

Per un certo periodo usufruisce di un programma di protezione, poi ci rinuncia, o come dice qualcuno , la protezione le viene tolta. A quel punto sa di rischiare , sa che la sua vita è appesa a un filo , ma sempre per soddisfare una richiesta della figlia , si reca Milano per incontrarla ed è qui che scatta la trappola: Lea scompare. 

Solo ora, dopo un anno, un pentito ha raccontato di come sia stata sequestrata, uccisa e sciolta nell’ acido.

Chissà se questo suo estremo sacrificio basterà a proteggere sua figlia e a darle la possibilità di vivere una vita serena.

 Lea va  ricordata come donna coraggiosa che ha saputo dire “no”. Sta scritto che “non c’ è amore più grande di chi dà la sua vita ” e Lea Garofalo questo lo ha saputo fare.

Omaggio a una mamma.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/10/03/news/modena_dramma_in_una_famiglia_pachistana_uccisa_la_madre_si_opponeva_a_nozze_combinate-7684710/?ref=HREC1-4

E’ accaduto nel paese che confina col comune dove sono nata, quindi conosco bene il modo di vivere delle ragazze della zona e immagino il tormento di una madre pakistana, che sa come il marito sia legato a tradizioni , che in un contesto di tal genere sfociano in imposizioni assurde…. Immagino l’ angoscia di sentimenti violenti e contrastanti: l’ obbedienza cieca al marito cui è stata educata e l’ amore per quella figlia che non vuole sottomettersi alle regole antiche di una terra lontana…. Ma ieri il suo istinto di madre ha avuto il sopravvento ed ha affrontato la morte per salvare la vita a sua figlia….

Se non si impongono per legge i diritti delle donne anche dentro le famiglie  degli immigrati, queste tragedie si ripeteranno all’ infinito. Intanto però credo sia doveroso un pensiero di omaggio per questa madre, che ha donato la vita due volte a sua figlia, offrendo in cambio la sua.

un’ avventura

Comincia qui una nuova avventura.

Che senso può avere per una persona  di una certa età aprire un blog? Per me la molla è stata la necessità, che sentivo forte, di raccontare, ai miei nipotini lontani, i miei vissuti presenti e passati e di fissare in qualche modo le tappe della loro crescita e gli episodi più significativi . E’ un modo per lasciare loro la possibilità di conoscermi meglio, un giorno , se lo vorranno, ma è anche un mezzo per inserirmi nella realtà di oggi, visto che col passare degli anni è inevitabile che si restringano sempre più le possibilità di relazionarsi col mondo circostante.

Ringraio fin d’ ora quelli che avranno la pazienza  di seguirmi in quest’ avventura.