Morire di plastica.

“La presenza di plastica nei mari e negli oceani è una delle maggiori minacce alla conservazione della fauna selvatica in tutto il mondo. Molti animali sono intrappolati nella reti o ingeriscono grandi quantità di plastica fino a causare la loro morte come in questo caso” ha affermato Consuelo Rosauro, direttore generale dell’ambiente nel governo della Murcia”.

Queste righe sono tratte da un articolo di Repubblica.it che riporta la notizia di un capodoglio, specie in estinzione, morto sulle spiagge della Murcia per aver ingerito ben 29 chilogrammi di plastica!!!

Underwater image of a turtle with plastic on his head.
Underwater image of a turtle with plastic on his head.

La plastica, è vero, è molto utile, ma il suo uso scriteriato sta mettendo in pericolo la vita sul pianeta Terra: non solo la vita degli animali marini, ma anche la nostra stessa vita, visto che tracce di plastica sono presenti anche nelle acque potabili….. con quali effetti nel lungo periodo?

Assedio (Poesia per la Siria)

siriaIn Siria la tragedia diventa sempre più terribile, si parla di armi chimiche contro cittadini inermi…..orrore!!!

Per far sentire una voce che viene da quelle terre martoriate propongo questa bella poesia di Muhammad Al Maghut...

Assedio

Ho lacrime blu//a forza di piangere guardando il cielo//Ho lacrime gialle //a forza di piangere sognando spighe d’oro

Vadano pure in guerra i condottieri//nei boschi gli innamorati //ai laboratori gli scienziati

Io //cercherò un rosario e una vecchia sedia //per tornare quello che ero,

un usciere fermo sulla soglia del dolore //almeno finché ogni libro e costituzione e religione

dirà che morirò soltanto // di fame o di prigione.

Nessuno ne parla….

Così comincia un articolo che ho trovato sul sito di Unimondo:

lavoro-neroCon quasi 108 miliardi di Euro evasi ogni anno in Italia uno si aspetta una campagna elettorale all’insegna dei rimedi all’evasione fiscale, almeno nella réclame. Invece, pare che il morbillo faccia più paura, nonostante i dati allarmanti che emergono dal breve, ma esplicito focus sul lavoro nel Belpaese di Censis e Confcooperative: “Negato, irregolare, sommerso: il lato oscuro del lavoro”. Presentato a Roma lo scorso 31 gennaio il focus fotografa un’evasione tributaria e contributiva che ha raggiunto quota 107,7 miliardi, quattro volte la manovra approvata dal Governo Gentiloni a fine anno, una cifra resa possibile dai moltissimi lavoratori che a causa degli alti tassi di disoccupazione hanno accettato un lavoro in nero ingrossando le fila di quei 3,3 milioni di lavoratori impiegati in tutte le false imprese dei settori produttivi del Paese o tra i 100 mila occupati delle false cooperative, che ricorrendo al lavoro irregolare riducono il costo del lavoro di oltre il 50% mettendo fuori mercato le aziende che operano nella legalità……

Credo che non ci sia bisogno di commentare oltre, solo viene spontaneo pensare che in campagna elettorale nessuno voglia inimicarsi quella larga parte del paese che vive nell’illegalità e questo non può che rattristare …..

Le sfide del nostro tempo.

barnabitiAscoltare don Walter Magnoni è sempre un’esperienza piacevole e costruttiva e anche l’incontro di questa mattina a Eupilio, organizzato dal Granis di Erba, lo ha confermato.

Il nuovo Arcivescovo, Mario Delpini, ha indetto il SINODO DELLE GENTI, per interrogare il popolo di Dio al fine di dare risposte nuove e più adeguate  ai problemi di un mondo e di una società in sempre più rapida evoluzione.

Nel documento di preparazione a questo Sinodo minore, ma cruciale vengono proposti tre motivi principali di riflessione:

  • denatalità
  • terza età
  • ambiente.

La Chiesa, popolo di Dio in cammino, deve innanzitutto interrogarsi sul contesto ambientale in cui stiamo vivendo oggi e prendere atto che parlare di Dio oggi è fuori moda, che l’invecchiamento della popolazione comporta problemi di sostenibilità per il sistema pensionistico e sanitario, che il problema del lavoro diventerà sempre più urgente, che i rapporti affettivi sono sempre più liquidi, precari …

Serve coraggio per guardare con obiettività al proprio tempo e alla propria storia, visto che i cambiamenti in atto innescano invece paura…L’immigrazione ad esempio scatena, soprattutto nelle fasce più deboli, la paura di perdere qualche piccolo beneficio conquistato a fatica, ma non possiamo dimenticare il monito evangelico: “Ero straniero ….”, nè possiamo dimenticare  anche che nell’Antico testamento si raccomanda ad ogni passo di soccorrere orfani, vedove e stranieri…

La paura è un’emozione che va ascoltata e rasserenata e la Chiesa di Milano ha fissato, fin dagli anni ’60 con Montini, la sua attenzione sul problema dell’immigrazione (che allora era immigrazione interna, ma che aveva ugualmente creato malumori e resistenze); poi il card. Martini aveva creato la comunità di Monluè dove gli stranieri sostavano per due mesi in attesa di una sistemazione (allora bastavano due mesi!!!); sulla stessa linea di sensibile attenzione al problema immigrazione si erano mossi anche i card. Martini, Tettamanzi e Scola.

Ora il fenomeno migratorio che scuote la nostra società e le nostre certezze, ci lancia tre sfide:

  • una sfida culturale: approfondire i problemi attraverso lo studio  e la lettura di opere che offrano spunti di riflessione;
  • una sfida della memoria: leggere la storia nei suoi processi evolutivi per saperla interpretare: il ritorno nostalgico al fascismo è sintomo di perdita di memoria;
  • una sfida della spiritualità: recuperare il valore delle cose importanti, fondamentali, significative.

Il tema così attuale da fare da spartiacque nella vita politica odierna, ha stimolato una serie di quesiti da parte dei presenti,  a cui don Magnoni ha dato risposte sempre molto condivisibili e obiettive, che io sintetizzo così:

  • Bisogna creare reti di comunicazione interpersonale: usare sì le tecnologie moderne, per poi arrivare alla comunicazione interpersonale; è necessario anche vigilare sulla comunicazione, contrastando fake news e rabbia irrazionale.
  • Per influire sulle scelte economiche, bisogna rendersi conto del potere che abbiamo tra le mani noi consumatori, facendo delle scelte eticamente corrette ed ecologicamente sostenibili; per le delocalizzazioni si dovrà arrivare a una normativa europea che unifichi i sistemi fiscali dei 27 paesi dell’UE, contestualmente ai sistemi previdenziali.
  • Se oggi la minoranza, che si professa cattolica, milita in partiti diversi, deve però farsi portatrice degli stessi valori irrinunciabili nelle diverse aree politiche.
  • Se la società oggi impone a tutti ritmi frenetici, noi dovremmo imporci di agire secondo il motto “Age quod agis” (fai quel che fai) intendendo che è importante fare bene ogni cosa in cui si è impegnati, senza farci trascinare dall’ansia delle tante cose da fare, rischiando così di essere schiacciati dallo stress e di fare male tutto.
  • Lo sport e il gioco sono certamente spazi privilegiati di incontro e di integrazione.
  • Bisogna anche arrivare a imporre un sistema fiscale più equo, che consenta di alleviare il carico fiscale per chi ora sta pagando di più.
  • Bisogna coinvolgere i giovani stranieri (ma direi anche quelli di casa nostra) cristiani nelle iniziative politiche.

La mattinata si è conclusa con la celebrazione della messa e con lo scambio dei numeri di telefono con una persona che mi ha fatto molto piacere incontrare dopo tanti anni. Ho ringraziato su TWitter don Magnoni per il bell’incontro.

Per la pace.

Oggi, primo venerdì di Quaresima per gli ambrosiani, siamo invitati tutti a pregare per la pace.

Sentendo quello che sta accadendo in Siria non si può non sentirsi angosciati e impotenti e quando ci si sente così, ognuno di noi è indotto ad augurare a quelli che stanno soffrendo che il loro strazio possa finire finalmente.

africaLe guerre africane compaiono meno sulle pagine dei nostri giornali, ma sono quelle che spingono sui nostri confini masse di disperati in cerca di sfuggire agli orrori che ogni guerra porta con sè. Per loro, però, ci commuoviamo di meno, perchè non si parla di ciò che sta accadendo nei loro paesi. Forse è per questo che Papa Francesco ci invita oggi a pregare per la pace e in particolare per la pace in Africa.

Chi crede, può trasformare il suo pensiero di compassione verso chi soffre  in una preghiera…..

Aiutateci a ricordare!!!

Per ricordare la fine della Grande Guerra (1918), il gruppo culturale Lazzati della Parrocchia di Arcellasco, invita i concittadini ad aprire cassetti e scatoloni alla ricerca di foto e documenti che ricordino quell’evento e, insieme, si vorrebbe riportare alla luce i momenti sereni e laboriosi degli anni a seguire. A questa iniziativa è stato dato il titolo di “GUERRA E PACE”.

War or Peace
War or peace

Chi volesse rispondere a questo appello, deve scrivere dietro ogni documento (foto, poesie, lettere, cartoline…): nome, cognome e numero di telefono, quidi consegnare il tutto in busta chiusa in SEGRETERIA PARROCCHIALE ENTRO LA FINE DI APRILE.

Il materiale eventualmente raccolto verrà utilizzato per una possibile mostra e/o un calendario; sarà cura del gruppo culturale conservare con cura ogni documento e restituirlo a conclusione dell’iniziativa.

Quaresima, tra tradizioni e superstizioni.

Anche qui è cominciata la Quaresima, che, nel rito ambrosiano, dura 4 giorni in meno rispetto al rito romano.   L’imposizione delle ceneri non avviene perciò di mercoledì, ma la domenica e vuole  richiamarci a un rinnovamento spirituale a un rinnovato impegno.

Pare che la celebrazione della Quaresima (da quadragesima) risalga al II secolo dopo Cristo e che allora prevedesse non solo  l’astinenza dalle carni, ma anche da altri alimenti di origine  animale come il latte, il formaggio e le uova, per tutto il periodo quaresimale.

Durante la celebrazione dei riti religiosi in questo periodo il sacerdote indossa paramenti viola e si dice che l’ avversione della gente di teatro per questo colore sia legata al fatto che in Quaresima anticamente erano proibiti gli spettacoli teatrali e questo per gli attori significava non realizzare incassi e soffrire la fame.

“Nel territorio salentino si personificava la Quaresima con un fantoccio di paglia, chiamato “Quaremma, Coremma o Caremma“. Il fantoccio aveva le sembianze di una donna, vestita di nero, con in mano il fuso e la conocchia, si esponeva all’esterno delle case, sulle terrazze o sui balconi. In altre zone dell’Italia Meridionale la Quaremma veniva appesa ad un filo che correva da una casa all’altra, di finestra in finestra, per le vie del paese, e poi, pubblicamente bruciata o sparata con il fucile il giorno di Pasqua. Dare fuoco alla Quaremma metaforicamente significa dare fuoco alla povertà, bruciare collettivamente la miseria” (da Quaresima e Quaremma).

Buona Quaresima a tutti!

E la gente sta a guardare…

Cosa pensare di un popolo che guarda indifferente le stragi ricorrenti dei propri figli?

In America ieri un ragazzo di 19 anni ha aperto il fuoco uccidendo 17 persone in una scuola…. e questa è la 19^ sparatoria dall’inizio di quest’anno!!!! Ma nessuno parla di limitare il commercio delle armi….dicono che si devono curare le persone instabili: e questo va benissimo.

Ma se una persona instabile ha a disposizione un’arma da guerra, fa certo più danni che se avesse soltanto un coltellino svizzero o una cerbottana….direi io.

Il fatto che queste stragi avvengano preferibilmente nelle scuole, mi fa  pensare che ci sia anche qualche problema nel sistema educativo americano…..non sarà troppo selettivo? tenderà in maniera inadeguata all’integrazione  dei soggetti più deboli? Non so….

Certo è che la misura di armare anche gl’ insegnanti, proposta ventilata da qualcuno, mi pare la meno adeguata per arginare il problema. E intanto padri e madri stanno alla finestra a guardare…