Papa Francesco da quattro anni insieme a noi……
Quattro anni di Papa Francesco, quattro anni in cui ci siamo dovuti abituare (con sorpresa e con piacere) alla sua semplicità , a quel suo sentirsi prima di tutto uomo tra gli uomini, ai suoi gesti che inquietano tanti benpensanti. Leggo e trascrivo da Agi.it
Gesti che rivelano la determinata volontà di Papa Francesco di abbassarsi per raggiungere davvero tutti con un messaggio di pace e di spogliare se stesso e la Chiesa Cattolica da trionfalismi e identitarismi. Questo chinarsi – infatti – è il “segno” del Pontificato di Jorge Mario Bergoglio, gesuita 80enne ma molto moderno nella sua visione di una Chiesa non piramidale….
Leggendo le parole di don Battista Rinaldi per “Fondazione Melazzini” ( un foglio segnalatomi dall’amica Luciana) mi ha colpito in particolare quanto vado trascrivendo:
“….mi pare che papa Francesco si trovi sulla scena come Gesù nel cortile del Tempio, in mezzo a quel gruppo di scribi e farisei che gli portano una donna adultera per metterlo alla prova ed avere di che accusarlo . Anche allora , come oggi, l’apparato del Tempio è molto agguerrito nel mormorare. E……….non mancano neppure alcuni sedicenti saggi che pongono a papa Francesco delle domande precise, in attesa di risposta. ….E anche Francesco, come Gesù, risponde con un ostinato silenzio.
Io sono convinta che papa Francesco sia davvero un dono dello Spirito e auguro a lui, ma soprattutto a noi, ancora lunghi anni alla guida della Chiesa di Roma…
Misericordia.
Oggi a Milano si terrà una cerimonia funebre per dj Fabo, il ragazzo che è andato in Svizzera per ottenere il suicidio assistito.
Certo il suicidio non può essere mai approvato, ma in questo caso come si fa a non avere compassione per chi deve vivere coscientemente in condizioni tanto strazianti (era diventato cieco e tetraplegico)? E, visto che è stata la madre a chiedere questo momento di preghiera, come si fa a non accondiscendere alla sua richiesta dettata dall’amore e da un dolore senza fine?
Sono contenta che la Curia milanese abbia saputo mettere in pratica l’insegnamento della misericordia , tanto caro a Papa Francesco.
Guardonismo gustativo.
Chi cucina al giorno d’oggi?
Forse solo qualche mamma che può permettersi di non lavorare fuori casa e qualche nonna volenterosa che la domenica invita figli e nipoti e dà saggio della sua esperienza culinaria acquisita nel tempo. I risultati sono evidenti : i miei nipoti preferiscono i fagiolini surgelati a quelli freschi o addirittura (e parlo di Samuele) chi ritiene che il pasto più paradisiaco sia quello a base di panini al prosciutto o al salame. Non esistono cibi buoni in assoluto, ognuno di noi forgia il suo gusto nei primi anni di vita e resta legato a quei sapori che ha conosciuto per primi e che sono legati alle atmosfere della propria infanzia.
Questo stato di cose mi rende inspiegabile il dilagare dei programmi di gastronomia ovunque nel mondo: su qualunque canale e qualunque sia il tema del programma, c’è sempre il momento in cui il cuoco propone le sue prelibatezze più o meno elaborate.
Mi pare che si tratti di una forma di “guardonismo gustativo” (non so se esista questa parola, ma se non esiste la invento io ora). La gente, che non può permettersi di gustare cibi soddisfacenti nella vita reale, trova grande soddisfazione a vedere in TV chi cucina piatti prelibati, si fa venire l’acquolina in bocca….poi apre il frigorifero e mangia i piatti pronti comprati al supermercato, cucinati chissà quando con chissà quali ingredienti…..
Non più soli?
Guardando il cielo in una bella notte d’estate, mi sono sempre sentita così piccola….e anche la nostra Terra mi è sempre apparsa come un atomo solitario in un cosmo talmente immenso da non riuscire nemmeno ad immaginarlo.
Ora dovremo cambiare il nostro modo di guardare le stelle: forse non siamo così soli nell’universo, infatti è notizia di ieri che sono stati scoperti ben sette pianeti con condizioni ambientali simili alle nostre.
C’è un particolare non trascurabile: questi pianeti sono lontani 39 anni luce!!! Ciò significa che avendo a disposizione un mezzo di trasporto veloce come la luce, impiegheremmo 39 anni per andare a fare visita ai nostri ipotetici “vicini” interplanetari…..
Tuttavia l’ipotesi, che altri esseri vivano in altri mondi simili al nostro, mi piace, mi fa pensare con minor sgomento all’immensità in cui siamo immersi.
Lettere dal carcere…
“Scrivo da padre, un padre che soffre per il proprio figlio, per tutta la situazione familiare. Sono d’accordo con Lei, solo allontanandolo da questo ambiente il mio bambino avrà un futuro migliore. Se avessi avuto io le stesse possibilità forse non sarei dove sono ora. Decida Lei e stia tranquillo che, visto il mio passato e presente, non farei mai qualcosa che possa influire o danneggiare la vita di mio figlio. Io voglio soltanto il suo bene e mi impegnerò con tutte le mie forze a rispettare le prescrizioni che mi impartirà per il futuro”.
Questa lettera, che è tratta da questo articolo di Repubblica. it, fa sperare che qualcosa stia cambiando, che si possa spezzare quella catena di odio e di soprusi che avvelena l’aria di certe zone e che rendono quasi impossibile per chi vi cresce sottrarsi alle leggi della malavita.
Certo allontanare i bambini dalle proprie famiglie e dalle proprie radici sembra una misura atroce, disumana, ma se è questo il solo mezzo per evitare ai più giovani di rovinarsi la vita seguendo le orme di padri violenti, allora va bene così. E quel che consola è che lo stanno capendo anche i boss stessi…
Il gorilla fantasma….
Come funziona la manipolazione dell’opinione pubblica è il tema di molti dibattiti di questi tempi . A questo riguardo è stato molto interessante l’esperimento proposto martedì all’UTE dal dr. Filippi, che in questo campo può vantare esperienze ad altissimo livello internazionale.
Il docente ci ha annunciato che avremmo visto un video dove due gruppi di ragazzi , indossanti magliette bianche o nere, si passano la palla. Noi dovevamo contare i passaggi fatti dai ragazzi in maglietta bianca.
Partito il video, ci siamo tutti concentrati sul conteggio che ci era stato richiesto e ognuno naturalmente è arrivato a un risultato diverso, ma il fatto è che alla fine ci è stato chiesto: – Chi ha notato il gorilla?- Siamo rimasti tutti allibiti: la sala era piena e dovevamo essere almeno un centinaio ….nessuno aveva visto niente del genere. Allora è ripartito il filmato e questa volta non avevamo altro obiettivo che verificare la verità delle immagini: ed ecco che a questo punto tutti abbiamo visto il gorilla passare in mezzo ai ragazzi e attraversare tutta la scena!!!! Come avevamo potuto non vedere un elemento tanto dissonante dal resto della scena? L’indicazione dataci dal docente prima della visione delle immagini aveva concentrato la nostra attenzione solo su una parte di esse ….
Credo che questo dimostri come si può indirizzare il modo di vedere le cose da parte di chi ha tra le mani i mezzi di comunicazione: possono convincerci di qualunque cosa se non riusciamo a mantenere il dovuto distacco e un po’ di senso critico.
Il lavoro è per l’uomo….
La lettura di questo articolo mette grande angoscia: come si può portare alla morte i propri giovani per il troppo lavoro? Come si può far lavorare una persona 15 ore al giorno? Come può un giovane avere il tempo per sè, per la propria vita, per le proprie relazioni se viene fatto lavorare con ritmi tanto forsennati?
Dobbiamo dire ai Giapponesi che cento anni fa qui da noi si lottava per avere le otto ore di lavoro e le prime ad ottenerle furono le mondine che cantavano ” se otto ore vi sembran poche….”. Il mondo sembra camminare all’indietro come i gamberi e cancella quelli che consideravamo diritti acquisiti per sempre.
Bisogna tenere sempre presente che non è l’uomo ad essere fatto per il lavoro, ma è il lavoro che deve essere per l’uomo (non ricordo bene chi l’ha detto, ma potrebbe essere Papa Francesco?), per dargli dignità e possibilità di realizzare le sue capacità per il bene di tutti.