Ciao, Anna!
Gandhi e la tolleranza.
C’è chi in questi giorni bui attribuisce alle religioni la causa dei tanti massacri, solo perchè i colpevoli si fanno saltare in aria gridando “Allah u akbar” (spero si scriva così). Poi si scopre che il presunto martire per la fede ha fino a pochi giorni prima infranto tutte le regole della sua religione. E’ chiaro quindi che la motivazione religiosa è solo un modo per dare un’etichetta più nobile a un atto di odio puro e semplice.
Quelli che vedono nelle religioni il peggiore dei mali dicono poi che sarebbe meglio cancellarle tutte o almeno proibirne il culto pubblico. …ma ci sarà sempre qualcosa per cui gli intolleranti vorranno scontrarsi con chi la pensa diversamente da loro: potrà essere il colore della pelle, il colore degli occhi, la fede politica, la squadra di calcio, il modo di cucinare l’amatriciana…. Ogni pretesto è buono per scannarsi a vicenda quando si ha la volontà di imporre il proprio punto di vista.
Perciò sarà bene che alleniamo noi stessi ed educhiamo i nostri figli alla tolleranza, al rispetto sempre e comunque di chicchessia, così come ammoniva Gandhi:
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
(Mahatma Gandhi)
Lettera di un musulmano ai musulmani.
Oggi un’altra lettera merita spazio e diffusione: è la lettera ai fratelli musulmani scritta da un musulmano di Francia. Ne riporto qui un breve passaggio:
………se vogliamo ……. dimostrare che l’Islam non è sgozzare un sacerdote, allora dobbiamo scendere in massa nelle piazze e unirci attorno a uno stesso messaggio: liberiamo l’Islam dalle grinfie di Daesh….
Queste sono le parole che vogliamo sentire ripetere ogni giorno dai più autorevoli rappresentanti dei musulmani. Nella lettera c’è anche l’invito a denunciare chi nelle comunità islamiche si è votato alla violenza e al terrorismo ed è ciò che ci si aspetta da chi intende continuare a vivere nei nostri paesi: qui non c’è posto per chi non condivide i valori che sono alla base della nostra convivenza civile.
Ricordando Faraaz….
Questa lettera merita di essere diffusa, sia per ricordare la figura eroica del ragazzo che a Dacca si è lasciato uccidere pur di non lasciare sole le sue amiche, sia perchè testimonia come ci siano mamme eroiche in ogni cultura…..
Il 1° luglio, nostro figlio Faraaz ci è stato brutalmente tolto da alcuni terroristi disumani. La sua decisione di rimanere e difendere le sue amiche, che gli erano così care, trascende tutti i confini di razza, religione o genere. Lui si era sempre sentito responsabile delle persone che lo circondavano, assumendosi il dovere di proteggere coloro che amava. Questi sono i valori che Faraaz si era imposto di rispettare, credendo per prima cosa e sopra ogni altra che una persona debba essere soprattutto un buon essere umano.
Pieno di questo spirito, vivendo ogni momento con un sorriso smagliante, ed esemplificando il meglio della gioventù, Faraaz era una perla di essere umano. Si occupava sempre degli altri, assicurandosi che le sue azioni rendessero felici le persone intorno. Era un brillantissimo studente della Goizueta Business School della Emory University, che aveva lasciato stupefatti per la sua bravura coloro per i quali aveva lavorato come stagista alla Transcom e alla Pepsico. Toccava i cuori di ogni persona con cui interagiva e aveva dimostrato di essere un leader nato in qualunque cosa facesse. Soprattutto è rimasto un uomo giusto fino all’ultimo suo respiro. Con un senso estremamente chiaro del bene e del male, ha tenuto fede a ciò che riteneva giusto con tutte le sue forze.
Nostro figlio, Faraaz, è stato d’esempio per il mondo, con il suo coraggio di rimanere forte davanti al male. La nostra eterna ammirazione per questo ragazzo nasce dal fatto che egli ci ha costretti a metterci in discussione, ci ha fatto pensare se avremmo il coraggio di decidere come lui, con la consapevolezza delle conseguenze.
NOI ti ringraziamo per essere stato un esempio da seguire per il mondo. Faraaz, tu hai sempre voluto rendermi una madre orgogliosa; oggi sono la madre più orgogliosa di questo mondo, grazie a te.
Hai colmato I nostri cuori con orgoglio e forza immensi; hai instillato in noi un coraggio di cui non conoscevamo neppure l’esistenza. Ci hai dato una ragione per trascorrere il resto della nostra vita lottando per ciò a cui ti sei opposto tu. Tu dicevi sempre che avresti mostrato al mondo di che pasta eri fatto. Ora voglio solo che tu sappiache l’hai mostrato oltre ogni nostra più vivida immaginazione.
Noi TUTTI ti amiamo IMMENSAMENTE, Faraaz.
Tua madre orgogliosa, che hai fatto sentire profondamente umile con il tuo atto di coraggio.
Simeen Hossain
Vorrei solo che lettere di questo tenore o dichiarazioni pubbliche di questo tenore da parte dei capi religiosi islamici riempissero i giornali di tutto il mondo ogni giorno. Vorrei inoltre che anche noi cristiani tributassimo il giusto onore a figure come Faraaz
Si può fare!!!
Ad avere pazienza e a ben cercare, si trovano anche le buone notizie: per la prima volta un aereo a energia solare ha compiuto il giro del mondo!!!! E’ vero che ci ha impiegato più di un anno , ma ce l’ha fatta! Del resto è da parecchio tempo che mandiamo sonde spaziali in giro per il Cosmo e viaggiano per anni alimentate solo da energia solare, ma nello spazio le condizioni ambientali sono diverse.
Questo aereo “solare” ha aperto una nuova strada e, coi dovuti miglioramenti, ci permetterà di viaggiare senza inquinare. Una bella notizia!!!
Un salto indietro di un secolo…
Questo articolo apparso su “La Stampa” ai primi di giugno, quando ancora il “fallito golpe” in Turchia era di là da venire, fa ben capire come Erdogan da tempo abbia operato per diventare il nuovo “sultano”. I cosiddetti “golpisti”probabilmente hanno solo cercato di prevenire e neutralizzare mosse tendenti ad accentrare ulteriormente il potere e ad eliminare gli oppositori.
Così si spiega il fallimento di un golpe, le cui contromisure erano da tempo predisposte e così si spiega anche come in così poco tempo Erdogan abbia potuto imprigionare tante migliaia di persone tra militari, magistrati , insegnanti e impiegati pubblici. Non sta paralizzando il suo paese?
Quello che addolora al vedere le foto dei prigionieri è il pensiero che nessuno interverrà a fermare lo scempio che si sta attuando in Turchia; ci saranno inviti alla moderazione e al rispetto dei diritti umani, ma nessuno vorrà inimicarsi il nuovo sultano.
Chissà se in Turchia vivono ancora dei testimoni del tempo in cui quel paese era sotto il potere degli Ottomani…..in questi giorni potrebbero rivivere “i bei tempi” della loro infanzia…..
Di nuovo il terrore….
Eravamo in campeggio sulla Costa Azzurra, precisamente a S. Rafael, ed era il 14 luglio. C’era gran folla nella zona e verso sera, quando le luci hanno cominciato a punteggiare l’orizzonte, nell’aria si diffondevano le melodie delle canzoni che provenivano dai centri abitati dei dintorni. Siamo andati un po’ in giro e ovunque ci fosse una piazza c’era gente che ballava per ricordare la presa della Bastiglia, l’inizio della Rivoluzione …..tutti erano molto impegnati a far festa al suono di una fisarmonica o di un disco per un evento molto sentito da tutti i Francesi.
Forse anche stasera a Nizza c’era la stessa aria di festa, la stessa voglia di stare insieme e di affermare il proprio orgoglio di appartenere a una stessa comunità nazionale e per questo i terroristi hanno scelto questo momento per falciare con un camion la folla in attesa dei fuochi d’artificio…..i bollettini continuano ad aggiornare il numero delle vittime: prima 30, poi 60, 70, ora 73….L’angoscia mi chiude la gola …e posso solo mormorare una preghiera.
Aggiornamento del 15/7/16 – ore 8 –
Purtroppo il numero dei morti continua a salire e ora siamo a 84, ma ci sono molti feriti gravi….Mi chiedo come possa essere sfuggito ai servizi segreti francesi , che pure erano in stato di allerta …..ma forse è quasi impossibile prevenire questi attacchi di lupi solitari invasati dall’odio. Per questo dobbiamo essere sempre più coordinati e più compatti a livello di stati europei. Il terrorismo non si batte se si procede in ordine sparso….ricordiamocelo!!!
A egregie cose….
A egregie cose il forte animo accendono
l’urne de’ forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta.
Queste parole che il Foscolo scrisse nella sua composizione “I sepolcri”, dicono qualche cosa che è e resterà sempre vera : ricordare quelli che ci hanno preceduto e che hanno lasciato questa terra è utile soprattutto a chi ancora sta percorrendo le strade del mondo. I morti non hanno certo nessun giovamento dall’avere una tomba con un nome scritto , per loro tutto questo non ha più significato, ma quel nome può aiutare noi a ricordare ciò che di buono e di grande ognuno può compiere per restare nel cuore di chi lo ha amato.
Per questo sono contenta che a Bernardo Provenzano vengano negate le esequie pubbliche e vorrei, come dice la sindaca di Corleone , che non venisse nemmeno seppellito nel suo paese, visto che a causa sua Corleone è nel mondo sinonimo di mafia, di stragi spietate. Chi ha scelto di diventare simbolo di morte e di sopraffazione non merita di essere ricordato. Può forse sperare nella pietà di Dio, ma non merita quella degli uomini.
Chi volesse rileggersi il testo integrale de “I Sepolcri” può cliccare QUI.