Sotto il cedro…

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Sotto il cedro oggi, primo giorno di primavera
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Sotto il cedro nel mese di novembre.

In questo strano inverno ormai finito, almeno secondo il calendario, le primule non hanno mai smesso di fiorire….. forse l’ inverno non è mai cominciato….

 

Stamattina ad EUPILIO.

barnabiti a EupilioStamattina nell’ incontro dell’ associazione “GRANIS” a Eupilio si è parlato dell’ enciclica “Laudato si’ ” , in particolare per quanto riguarda i capitoli 5 e 6.

Il relatore, don Walter Magnoni , ha preso spunto da un brano del vangelo che parla della cupidigia di chi ricerca l’ abbondanza, le ricchezze e perde il senso della precarietà dell’ esistenza. Solo la consapevolezza della nostra fragilità può indurci a vivere bene il presente.

-Riposati, bevi , mangia e divertiti – dice a se stesso a un certo punto colui che ha accumulato tanto grano nei magazzini, tanta ricchezza…..Non c’ è nulla di male nel riposare, bere, mangiare e divertirsi , ma se ci limitiamo a questo saremo inevitabilmente indotti a ripiegarci su noi stessi, perdendo la prospettiva del fare PER gli altri quello che pure è nelle nostre possibilità.

gigli di campoIl brano evangelico poi prosegue con il passo famoso che fa riferimento agli uccelli che non seminano e ai gigli che non tessono : Dio li nutre…Dio li riveste…   L’ invito alla contemplazione  e all’ascolto del creato è palese, ed è questo l’atteggiamento che ha caratterizzato il monachesimo di benedettini e francescani, che tanto hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni medioevali e rinascimentali con le loro invenzioni (mulini ad acqua e a vento, per esempio, o  monti di pietà e monti frumentari).

Nella nostra epoca è molto diffuso il consumismo compulsivo; il consumo è un modo per mettersi in relazione con gli altri, ma il suo eccesso vuole solo colmare il vuoto del cuore. Acquistare è sempre un fatto morale , oltre che economico e noi dobbiamo diventare consumatori intelligenti, consapevoli del potere che come consumatori abbiamo nei confronti delle multinazionali e del mercato in genere.

Di fronte ai problemi sociali è inutile e addirittura nocivo assumere l’atteggiamento di chi si lamenta e semina sfiducia, bisogna invece far gesti positivi e concreti nel proprio ambito sociale, bisogna fare rete per ingenerare processi di cambiamento, che richiedono però tempo. Bisogna imparare ad apprezzare le cose buone (il creato, le relazioni…) e imparare  a camminare lentamente e a riflettere sui limiti che la tecnica deve imporsi: non tutto ciò che è tecnicamente possibile  è sempre da realizzare.

Dopo l’intervallo è seguito un interessante dibattito sui punti più salienti esposti dal relatore; durante un intervento abbiamo saputo che si sta elaborando un progetto che riguarderebbe la valorizzazione della Villa Amalia di Erba: verrebbero coinvolti giovani, associazioni ed enti locali. Sarebbe un buon modo per mettere in pratica gli insegnamenti della “Laudato si’ ” : reagire allo scoraggiamento della crisi incombente con gesti pratici che, coinvolgendo tutte le risorse positive del territorio, mirino a realizzare il bene comune.

p.s. : Per la prima volta in un incontro culturale ho visto la partecipazione prevalente di uomini ….forse le donne erano a casa impegnate a preparare il pranzo domenicale….

Tanto rumore per nulla….

Ascoltando Radio 24 in cui veniva data la parola a un giudice dei minori, sono venuta a sapere che non c’è affatto bisogno di quel provvedimento che ha monopolizzato il dibattito politico per mesi e che è conosciuto come “Step child adoption”. Infatti la legge 149 permette al giudice di valutare caso per caso le richieste di adozione e non prevede nessun impedimento per assegnare un bambino a una coppia gay , se uno dei due partner ne è il genitore naturale.

Allora mi chiedo : perché tutto questo can can? Perché parlare di situazioni contro natura? Perché stracciarsi le vesti per la presunta mutilazione della legge votata dal senato?

Mi pare tutto talmente assurdo…..è solo per questioni di visibilità? Se un problema non esiste, perché insistere a lacerare l’ opinione pubblica invece di informarla in modo corretto? Perché disperdere tanto tempo e tante energie (e quindi soldi pubblici -i senatori e i deputati vengono pagati da noi) a parlare di un problema che non c’è? Siamo sicuri che il tempo dei nostri rappresentanti in Parlamento non potrebbe essere speso meglio?

E’ il caso di dire : tanto rumore per nulla….visto che sul riconoscimento delle coppie omosessuali c’era e c’è la maggioranza dei consensi.

Violenze sulle donne…ancora…

A Colonia accadono fatti inquietanti: la notte di Capodanno molti rifugiati di varia provenienza hanno molestato le donne che erano in piazza ad attendere l’ anno nuovo e ieri un ragazzo di 17 anni proveniente dall’ Afghanistan ha aggredito e stuprato una ragazza  che festeggiava il Carnevale.

E’ vero: accadono anche troppo spesso crimini violenti contro le donne e gli autori non sono solo stranieri , anzi….. per questo bisogna educare uomini e donne al rispetto reciproco, al riconoscimento dei diritti inviolabili di ogni persona e bisogna imporre a chi (uomini e donne!!!) vuol venire ad abitare nei nostri paesi , lo studio delle nostre Costituzioni di pari passo con lo studio della lingua del paese in cui vogliono stabilirsi.

Non dobbiamo lasciare che si creino dei ghetti in cui siano sospesi o ignorati i diritti che ci siamo conquistati nel corso dei secoli……perchè è in quei ghetti che il fanatismo e il terrorismo trovano la linfa che li nutre.

 

Accade a Erba: lunedì 18 gennaio.

Domani, dopo le due ad Arcellasco, prenderà il via l’ iniziativa rivolta agli adulti in cerca di momenti di socializzazione : potremo incontrarci presso i locali della chiesa parrocchiale appositamente predisposti per una festicciola inaugurale.

Alle 21 poi, in Prepositura , ci sarà una celebrazione per l’ apertura della settimana di preghiera per l’ unità dei Cristiani, con interventi di rappresentanti di comunità protestanti. Si è fatto molto cammino dal tempo in cui anche noi cristiani ci sgozzavamo sui campi di battaglia e anche da quando ci si guardava reciprocamente quasi con paura o disprezzo, ma è vero che la strada da fare è ancora lunga  prima che si possa realizzare l’ auspicio  evangelico “Ut unum sint”.

Abbasso la solitudine!!!

Abbasso la solitudine!

Erba è una piccola città, costituita dall’ unione di una serie di piccoli comuni preesistenti (mi pare di ricordare che ciò è avvenuto  circa un secolo fa). Col passare del tempo le varie “borgate” si sono allargate fino a congiungersi le une alle altre, tuttavia per certe persone, che non dispongono di mezzi privati di trasporto, è ancora difficile usufruire delle iniziative che si concentrano in centro città. Ho così segnalato più volte l’ assenza in quel di Arcellasco di punti di ritrovo per chi voglia sfuggire alla solitudine e alla noia di giornate solitarie sempre troppo lunghe.

Con l’ arrivo del nuovo parroco qualcosa è cambiato: già da tempo ha offerto il giardino della canonica come parco giochi per i bimbi più piccoli e per gli anziani che vogliono fare due passi e trovare una panchina su cui sedersi e scambiare quattro chiacchiere; c’ è un gruppo di giovani mamme molto attive che hanno ideato varie attività per intrattenere i loro piccoli; c’ è un Gruppo della Terza Età molto vivace ed efficiente;  si è costituito un Gruppo Culturale, intitolato a Lazzati , che organizza conferenze, visite a mostre, pellegrinaggi e che ora si sta impegnando per la realizzazione di un Punto di Incontro indirizzato ad anziani e non, ma specialmente a coloro che non amano frequentare bar o sale da ballo (della locale “associazione pensionati”).

fot_anzianiVi si potrà giocare a carte o dedicarsi a piccoli lavori ( di cucito, ricamo, a maglia o uncinetto) o  alla lettura dei libri offerti da chiunque voglia contribuire alla realizzazione dell’ impresa ; ma vi si potrà anche semplicemente scambiare quattro chiacchiere per spezzare la monotonia  di giornate sempre uguali.

Lunedì pomeriggio alle 14.30 (ora da confermare), ci sarà una festicciola per inaugurare il locale e la nuova attività : verrà offerto un semplice buffet a tutti quelli che vorranno partecipare.

Mi sembra che l’ iniziativa meriti  l’attenzione e la collaborazione di tutti, per contribuire ad alleviare la solitudine , di cui soffrono molti di questi tempi, nonostante le tecnologie pretendano di metterci in contatto col mondo intero.

 

 

Mare nostro.

Copio qui la poesia di Erri De luca che il prof. Porro ha letto alla ine dell’ultima lezione sulla “Metafora del naufragio”.

PREGHIERA LAICA.

mare nostro

«Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell’isola
e del mondo col tuo sale,
sia benedetto il tuo fondale,
accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte,
le loro reti tra le tue creature,
che tornano al mattino con la pesca
dei naufraghi salvati.

Mare nostro che non sei nei cieli,
all’alba sei colore del frumento
al tramonto dell’uva e di vendemmia.
ti abbiamo seminato di annegati più di
qualunque età delle tempeste.

Mare Nostro che non sei nei cieli,
tu sei più giusto della terraferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto.
Custodisci le vite, le visite,
come foglie sul viale,
fai da autunno per loro,
da carezza, abbraccio, bacio in fronte,
madre, padre prima di partire»

 

Non c’è rabbia verso il mare che inghiotte tante vittime, lui fa solo il suo mestiere; la responsabilità è altrove, nell’ insensatezza degli uomini.

Il mare accoglie e custodisce chi non è riuscito ad approdare alla salvezza.

 

UTE: metafora del naufragio – Sciiti e Sunniti.

Venerdì , 8 Gennaio 2016.

FILOSOFIA : La metafora del naufragio – Prof. Porro.

La metafora del naufragio ha percorso la storia del pensiero , dall’ antichità fino alle epoche più recenti. Lucrezio nel secondo capitolo del “De rerum natura” parla del saggio come di colui che dalla riva del mare guarda il naufragio della nave in alto mare e ne gioisce perchè non è su quella nave. Con questa metafora Lucrezio indica nei naufraghi coloro che si affannano a inseguire i falsi miti del potere, della ricchezza , del successo; il saggio invece sa guardare con distacco le tempeste dell’ esistenza, che rischiano di travolgere gli altri uomini.  Il saggio sa godere in serenità e tranquillità dei piccoli piaceri legati al soddisfacimento dei bisogni essenziali della vita. La vita stessa è un continuo naufragio in cui ognuno cerca di stare a galla; anche la nascita è un naufragio per approdare alla spiaggia dell’ esistenza.

Recentemente il filosofo Blumemberg ha ripreso  questa metafora , notando che una svolta decisiva a questo concetto si ha nel 1600 con Blaise Pascal, che afferma che nessuno può stare sulla riva: tutti siamo su quella nave e insieme rischiamo il naufragio (deriverà da questo pensatore il detto  “siamo tutti sulla stessa barca”?) . La terra stessa ci sfugge sotto i piedi (era appena stata formulata la rivoluzione copernicana) .

Il naufragio è un tema ripreso poi da altri filosofi più recenti e da tanti poeti e pittori, delle  cui opere il nostro docente ci ha fornito un piacevolissimo excursus.

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La lezione di Biologia, per indisponibilità della docente è stata sostituita da una interessantissima lezione su temi di attualità tenuta da Don Ivano, il quale ci ha fatto un breve commento sulla mostra di Giotto che si sta per concludere a Milano ed è passato poi alla spiegazione di quanto sta accadendo tra Sciiti e Sunniti nei paesi Arabi.

Maometto intendeva unire le tribù arabe da sempre divise, ma ancora oggi se si può individuare un’ etnia araba, difficilmente si può identificare una nazione araba.

Sciiti e Sunniti sono da sempre divisi e contrapposti. Gli Sciiti, presenti in Iran, hanno scuole teologiche e una gerarchia religiosa che detta le linee guida per l’ interpretazione del Corano e supervisiona anche le politiche del governo del paese. I Sunniti non hanno scuole per gli Imam e non hanno punti di riferimento per l’ interpretazione del Corano.

Gli Sciiti aspettano la venuta del Messia come gli Ebrei e nel Messia si manifesterà la sostanziale unione delle tre religioni monoteiste.

In Iran i cristiani possono vivere pacificamente e praticare la loro religione, cosa non certo possibile nell’ Arabia Saudita e negli altri paesi sunniti.

Solo sotto l’ Impero Ottomano si ebbe un’unità politica degli Arabi, ma dopo la sua caduta (Grande Guerra e trattato di Parigi) Francia e Inghilterra si insediarono in quei territori (ufficialmente in nome della Società delle Nazioni – oggi ONU) imponendo governi fantoccio.

In definitiva lo scontro odierno tra Iran e Arabia Saudita è di natura strategico-politica, non religiosa e ha come ultimo obiettivo l’ imposizione della propria egemonia sui paesi dell’ area (tutti grandi produttori di petrolio); è più facile però coinvolgere le popolazioni spiegando gli scontri con  motivazioni religiose , come accade da sempre.

L’ interesse  per l’ argomento ha indotto molti dei soci presenti alla lezione a chiedere gli appunti preparati dal nostro docente.