Invito a cena con …sorpresa!!

Ortigia, Piazza Duomo di sera. La magia delle luci mette in risalto la bellezza delle linee di un barocco raffinato e di una pietra che sembra essa stessa fonte di luce. E’ l’ultima sera in Sicilia e decidiamo di concederci una cena senza badare troppo alle spese.

Purtroppo non c’è posto all’aperto (davanti a tutti i ristoranti lunghe code di clienti in attesa) e accettiamo di cenare all’interno dove possiamo almeno godere il fresco dell’aria condizionata.

Tutto è molto buono e alla fine, mia figlia va alla cassa e ne ritorna strabiliata: non ci aspettavamo un conto così salato! Stavamo già accettando la cosa come un fastidioso corollario delle vacanze, quando uno dei nipoti guarda bene lo scontrino: per i 5 coperti 38,5 euro!!!!

Piglio decisa lo scontrino e vado dalla cassiera dicendo che deve esserci un errore.  Al che la ragazza fa finta di non sapere che eravamo solo in 5 e rifà il conto: è vero, si scusa, il costo esatto doveva essere 17,50 euro!!! E subito estrae da un borsellino la differenza che mi viene rimborsata.

Questo è stato un neo in una vacanza che ci ha visto abitare in un bellissimo appartamento provvisto di ogni comodità e anche del necessario per la spiaggetta libera e di tante cose per cucinare (Ad es. olio EVO, aceto balsamico, sale, tè) e per lavare.

Questa parte della Sicilia è veramente bellissima, solo sarebbe auspicabile un po’ più di cura per la pulizia di certi angoli che vedono la loro bellezza deturpata dall’incuria e dall’inciviltà di alcuni.

Tasse: storia, attualità, populismo.

Il ministro Salvini non compare tra i miei contatti e quindi non posso inviargli questo link.

Credo che gli sarebbe utile conoscere la storia dell’imposizione delle tasse. Non esistono documenti che attestino il periodo in cui si è cominciato a pensare che tutti i membri di una comunità erano tenuti a contribuire ad esempio alla difesa del territorio o alla manutenzione delle fortificazioni. Immagino fossero contributi in mano d’opera, perchè ancora non si era pensato a introdurre il denaro come elemento di scambio.  Certamente però appena si sono costituite le prime comunità, i primi villaggi, le prime città si è sentita l’esigenza di mettere in comune parte delle proprie risorse per sopperire alle necessità della collettività.

E’ quindi un segno di civiltà pagare le tasse, anche se nella storia  (come si evince dall’articolo linkato) spesso i potenti hanno abusato di questo strumento e ne hanno fatto un’occasione  di oppressione.

Sarebbe forse redditizia, di questi tempi ( in cui la barba è ritornata di gran moda), l’ introduzione della tassa sulla barba come avveniva in Russia ai tempi di Pietro il Grande; più complicato sarebbe ai giorni nostri l’applicazione della tassa sulla pipì, come ai Tempi dell’imperatore Vespasiano (tassa che gravava solo sui poveri che dovevano servirsi delle latrine pubbliche)…

La nostra Costituzione, fortunatamente, prevede una tassazione progressiva basata sui redditi e sulle proprietà individuali, in modo che tutti contribuiscano in base alle proprie possibilità. Ma c’è chi non può evadere le tasse, perchè il prelievo viene effettuato sullo stipendio e c’è chi invece può decidere di pagare o meno le tasse o di pagarne solo una parte, danneggiando tutta la comunità e in particolare i più poveri.

Fare un condono come quello proposto dal ministro Salvini è come sputare in faccia a chi le tasse le paga sempre e fino all’ultimo euro; non credo che la sua proposta  andrà in porto, ma intanto il ministro sta già facendo campagna elettorale e si pone come paladino di tutti quelli che vogliono continuare a fare i furbi. Questo è populismo bello e buono.

 

Le due bambine di Firenze.

Nella storia agghiacciante dello stupro di gruppo a Capodanno, in una casa bene di Fiorenze, mi lascia veramente costernata l’idea che le due dodicenni non abbiano detto nulla ai genitori rientrando a casa: hanno accettato l’accaduto come fosse una cosa irrilevante o si sono vergognate tanto da non poterne parlare? Spererei che la risposta sia nella seconda ipotesi, perchè sarebbe indice che le bambine hanno preso coscienza della gravità dei fatti di quella notte, ma da ciò che si evince dai giornali sembrerebbe che le due ragazzine, invitate a non dire la loro età, siano state convinte ad accettare quei rapporti sessuali con ragazzi di poco più grandi e che abbiano quindi considerato l’accaduto come parte della festa, così come una volta si faceva il trenino cantando e correndo intorno alla stanza, uno scherzo insomma …

Uno scherzo che rivela una mancanza di autostima impressionante da parte delle ragazze (pardon, bambine), che pur di sembrare “emancipate” si adattano a diventare oggetti da usa e getta … Se fossi nei panni dei loro genitori mi sentirei davvero schiacciata dalla responsabilità di non aver saputo far capire a quelle bambine che cosa preziosa e irripetibile esse siano.

Giovani ammirevoli.

In questi giorni, nel silenzio generale, si stanno svolgendo a Parigi i Campionati Mondiali Paralimpici, trasmessi su RaiSport.

Gli atleti sono ragazzi che la vita ha segnato in modo crudele, ma non si sono rassegnati e si impegnano al massimo delle loro possibilità per affermare la loro volontà di vivere e per riempire le loro giornate di emozioni positive. I risultati che ottengono sono frutto di allenamenti duri, di sacrifici, ma è grande la loro gioia quando riescono a dare il meglio di sé stessi

Credo che in tutte le famiglie in questi giorni i televisori dovrebbero essere sempre sintonizzati su questo evento:  sarebbe una lezione salutare per i giovani che, pur avendo avuto tutto dalla vita, sono vuoti dentro e cercano emozioni nella violenza, nella droga, nella ricerca del divertimento a qualunque costo.

Cosa manca …

UN’altra storia angosciante che coinvolge dei giovanissimi e delle bambine, ma questa volta non ha come sfondo un ambiente di emarginazione, di povertà, di disadattamento. No! e forse per questo è anche più agghiacciante.

Ragazzi normali, di famiglie per bene arrivano a stuprare due bambine per Capodanno a Firenze; e chi sta attorno si diverte e continua a filmare per poi condividere le immagini ed averne in cambio popolarità….

L’articolista si chiede cosa manchi a questi ragazzi che hanno tutto: io credo che manchi il senso del limite, la consapevolezza che se una cosa è materialmente realizzabile non è detto che sia consentito farla.  Manca il senso del limite che viene dal valore che diamo alla vita nostra e degli altri, che viene dal riconoscere che siamo creature che devono rendere conto del loro agire a un Creatore.

Tutto è consentito se il fine è il divertimento… come se il divertimento fosse lo scopo principale del nostro vivere e non la realizzazione del meglio di sè per contribuire a rendere migliore questo mondo.

In questa storia così deprimente, brilla un seme di speranza, che viene da quella mamma che, scoprendo il video sul telefono del figlio, denuncia tutto alla polizia. A lei deve andare il nostro grazie: anche suo figlio andrà nei guai, probabilmente, ma ne trarrà una lezione importante e imparerà che ci sono dei limiti che non vanno mai travalicati.

Bambini come arma di guerra…

Qualcuno pensa sia solo propaganda antirussa, ma non credo che Papa Francesco avrebbe mandato il card. Zuppi a Mosca a trattare questo problema se non sapesse che è un fatto accertato.

Mi riferisco ai bambini deportati dalle zone ucraine occupate in Russia, di cui si parla anche in questo video .

Che cosa orribile approfittare della propria forza, del proprio potere per imporre a dei poveri bambini un cambiamento di identità, convincendoli che i loro genitori sono morti o che non li vogliono più …

Mi pare che Zuppi abbia ottenuto dalla funzionaria russa, responsabile di questi ostaggi di guerra, l’impegno a restituire ai legittimi genitori che ne facciano richiesta i propri figli. Ma se davvero sono stati sottoposti a un così terribile lavaggio del cervello, cosa ne  sarà di quei bambini?

La guerra riesce a tirar fuori dagli uomini il peggio di sé e, come sempre , le vittime che vengono colpite più crudelmente sono i più inermi, i più innocenti …

 

Una nuova vita per un antico organo a canne.

La festa patronale di Arcellasco è alle porte e quest’anno c’è un motivo in più per fare festa: l’antico organo a canne, che per secoli ha accompagnato i riti religiosi della comunità, ritorna a nuova vita, grazie all’impegno corale dei parrocchiani e ai contributi della CEI, della Fondazione Comasca e del Comune di Erba.

Per la sua preziosità  questo strumento meritava di essere salvaguardato. anche per rispetto all’ingegnosità dei costruttori, che con mezzi non comparabili a quelli odierni sono riusciti a realizzare un organo così complesso da poter sostituire un’intera orchestra.

Per rendere omaggio agli antichi costruttori e agli attuali restauratori , la ditta Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto (No), stiamo allestendo una mostra imperniata sulla documentazione dell’opera di restauro e sulla storia di questo strumento che ha origini antichissime.

N.B. : Nel pomeriggio di domenica, 25 giugno, sarà possibile visitare per piccoli gruppi l’organo con la guida di un esperto.

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Martiri dell’emancipazione…

Un altro terribile femminicidio con l’aggravante della circostanza che la donna era incinta di sette mesi…

E’ difficile per certi uomini, abituati da sempre a pensarsi padroni della donna che hanno accanto, accettare la sua autodeterminazione, il suo diritto a decidere della propria vita e le donne che intendono farlo valere vanno incontro a molte difficoltà sia morali che economiche, ma il delitto non dovrebbe mai essere ipotizzato da nessuno.

L’orrore che suscita il ripetersi di questi crimini dovrebbe indurre la nostra società a dichiarare le vittime “martiri” della emancipazione femminile. Dovremmo istituire una giornata mondiale delle vittime di femminicidio e in quel giorno fare memoria di tutte le donne che sono cadute sotto la mano omicida di quelli che avrebbero dovuto amarle e custodirle.