Una vittoria per due.

premiazioneChe bella questa foto!!

Roglic, il campione sloveno di ciclismo,  ieri ha vinto il Giro d’Italia e sul palco della premiazione ha portato anche il figlioletto.

Anche il bambino vestiva la maglia rosa come il padre e ha ricevuto in dono un pupazzetto di peluche. Al momento degli applausi, entrambi hanno alzato le braccia con il loro trofeo in mano ed erano tutti e due raggianti: era commovente vedere l’intensità e l’orgoglio con cui il bambino partecipava alla vittoria del padre. Mi sono un po’ commossa… credo che nessuno dei due dimenticherà mai quel momento

Priorità è l’interesse politico?

In una situazione di estrema emergenza come quella che si è creata in Romagna, cosa imporrebbe il buon senso? Quale dovrebbe essere la priorità assoluta?

La risposta è semplice: il bene dei cittadini così provati da una calamità senza precedenti, senza tener conto degli interessi politici di parte. Il governo è intervenuto con un decreto per stanziare due miliardi per i primi interventi, ma chi è autorizzato a spendere questi soldi se non si nomina il commissario responsabile della ricostruzione e della bonifica dei territori?

La logica seguita in altre occasioni è quella di nominare subito il presidente della regione, che ha il vantaggio di conoscere i territori e la struttura organizzativa, ma questo non sta accadendo … Lega e Fratelli d’ Italia pensano che a Bonaccini e al suo partito ne deriverebbe troppa visibilità e quindi troppo consenso, perciò la nomina tarda a venire: la Romagna può attendere…con le case invase da acqua stagnante e putrida, con le strade ingombre di masserizie rese inservibili, con  rischi sanitari facilmente ipotizzabili.

Bonaccini  in questo frangente si mostra ancora una volta una persona perbene: ha avuto parole di plauso per gli interventi tempestivi del governo nei primi momenti, ha accolto la Meloni con grande cordialità e ora si dissocia dalle polemiche in corso per invitare tutti a tener presente soprattutto il bene della gente.

Io ammiro Bonaccini!

 

 

Gente di Romagna.

Eravamo nei primissimi anni ’60. Mia sorella mi  chiese (avevo 16 anni) di andare con lei al mare per aiutarla con la sua piccola Elisa di due anni. Aveva affittato un appartamento sulla riviera romagnola (forse Riccione). Quando fummo arrivate, capii a quale prezzo i nostri “padroni di casa” ci avevano dato la possibilità di vivere la nostra vacanza… Avevano svuotato l’appartamento in cui vivevano e avevano ammucchiato tutte le loro cose sotto una tettoia, dove cucinavano e mangiavano. Non ho capito però dove dormissero. Nonostante le condizioni difficili in cui passavano le loro giornate, non è mai mancato il loro saluto cordiale e il loro sorriso.

Era una famiglia di pescatori, gli uomini uscivano in mare e le donne contribuivano al bilancio familiare affrontando i disagi di una vita da “baraccati” per tutta la stagione estiva. E’ con questo spirito di sacrificio e di accoglienza che la Romagna ha saputo diventare una delle zone balneari più frequentate d’Europa, dove la cordialità, l’allegria, la creatività e il gusto della convivialità fanno la differenza.

E sarà questo antico spirito che aiuterà la gente di Romagna ad affrontare questa nuova devastante calamità, tuttavia abbiamo tutti il dovere di dimostrare concretamente la nostra solidarietà.

 

Vittime collaterali.

Ieri sera in seconda serata su Rai1, è andata in onda la terza puntata di “Vittime collaterali” condotta da Emma D’Aquino.

Cliccando sul link qui sopra avrete modo di avere informazioni esaurienti sul tema della trasmissione, tema che mi ha sempre molto interessato e coinvolto: il dramma delle giovani donne cresciute in Italia in famiglie di cultura diversa.

Sono ragazze che vivono in una specie di terra di nessuno: sono andate a scuola in Italia, hanno assorbito la nostra cultura, il nostro modo di vivere, ma in famiglia questa cultura viene osteggiata. Quelle che riescono a soffocare il loro desiderio di indipendenza e libertà, riescono a sopravvivere  costringendosi a sopportare una vita di subordinazione e di umiliazione. Quelle che rifiutano questa prospettiva  vanno incontro a lotte terribili all’interno della famiglia e della comunità e, nei casi più tragici (e la cronaca ne ha riportati parecchi), si arriva anche al “delitto d’onore”.

Per prevenire eventi delittuosi si dovrebbe puntare sull’informazione e sull’educazione, affidando questo compito alla scuola per le nuove generazioni e ai capi delle comunità straniere in Italia per gli adulti. Dovrebbero essere gli Imam ad assumersi la responsabilità di spiegare ai membri delle loro comunità le nostre leggi, il nostro diritto di famiglia, aggiornandoli anche su come si evolve la società nei loro paesi di origine: da sempre gli emigranti conservano nelle loro menti un quadro fossilizzato del modo di vivere del loro paese, mentre in realtà là tutto, come è giusto che sia, si evolve e si adegua alle innovazioni culturali, economiche, sociali.

Bisogna affrontare in fretta questo problema perché anche in questo momento tante donne e tante ragazze vivono situazioni terribili, con sofferenze che provocano ferite profonde nelle menti e nei cuori.

 

Brividi.

Mi si torce lo stomaco mentre ci penso, mi vengono i brividi, ma mi rendo conto di essere d’accordo con la Meloni!!!

L’utero in affitto, o, per dirlo meglio, la “maternità surrogata” mi fa orrore!!!

Far nascere un bambino nel ventre di una donna che accetta questa situazione dietro un compenso, togliere il neonato alla donna di cui ha sentito per nove mesi il battito del cuore, le sensazioni, positive e negative, e la  voce per essere dato a un’altra “mamma” (ma potrebbe essere un “mammo”) del tutto estranea mi pare una cosa talmente contro natura da far accapponare la pelle.

Spero vivamente che tutte le donne, indipendentemente dalle loro idee politiche, difendano la meraviglia della maternità, così come la natura ha predisposto in miliardi di anni di evoluzione.

Ancora sul 25 Aprile….

L’accusa è: la sinistra si è appropriata del 25 aprile!!! Ma possiamo chiederci il perché?

Non è che forse la destra non sentiva questo giorno come una festa, ma come una data tanto funesta da dover far finta che non si fosse mai verificata? Sappiamo che la Resistenza è stata combattuta da uomini e donne appartenenti a culture diverse, ma tutte con il desiderio di costruire una società democratica. Chi si è schierato contro la Resistenza, anche solo per fedeltà a un giuramento (estorto perché pronunciato in condizioni di sudditanza psicologica) ha ritenuto più importanti altri valori, diversi dalla democrazia.

Ora che tali condizionamenti non ci sono più, perché continuare a difendere scelte fuori dal tempo e dal contesto culturale in cui viviamo ora?

Se puoi   essere di destra  o di sinistra oggi, lo dobbiamo a chi ha scelto di stare dalla parte della libertà anche a costo di enormi sacrifici e a costo  della vita stessa.

Il mio amico Giorgio mi ha parlato del suo papà che è stato nei campi di lavoro in Germania e mi raccontato delle sue sofferenze, tali da non riuscire nemmeno a raccontarle ai suoi familiari: era troppo dolore riaprire quel cassetto dei ricordi e rievocare la fame, il freddo, la stanchezza, la paura…

Davanti a tutto questo gli interessi di partito non contano e non devono contare: ciò che conta è essere consapevoli del bene immenso che è la libertà e custodirlo ogni giorno, per rendere onore a chi l’ha pagata a un così caro prezzo.

Cerimonia della premiazione del concorso letterario per le scuole medie.

premiazione concorso 2023Quello di ieri è stato un pomeriggio memorabile: sette ragazzi delle medie hanno ricevuto il premio per la loro partecipazione al concorso indetto dall’UTE di Erba APS sul tema del rapporto con i nonni. Maestra di cerimonie è stata la nota scrittrice (poetessa, attrice) Rosanna Pirovano, alla presenza del Vicesindaco Sofia Grippo, dell’assessore alla cultura Anna Proserpio, della commissione valutatrice e del Presidente UTE, Umberto Filippi.

La lettura dei  racconti dei ragazzi ha suscitato nei presenti qualche risata divertita, ma anche tante lacrime di commozione vera.

1682193023136Sono state poi mirabili le esibizioni dei due musicisti, Matteo Fedeli (violinista) e Giacomo Corbetta (pianista), che ci hanno incantato per la loro bravura. Il momento più emozionante è stata la premiazione di una bambina proveniente dall’Honduras: i suoi nonni , per la prima volta in Italia, erano presenti in aula ed è stata sottolineata con molti applausi  la fortunata coincidenza del tutto casuale.

I ragazzi premiati hanno avuto un buono da 250 euro da spendere in libri e materiale didattico e questo sarà un bell’aiuto per le famiglie all’inizio del prossimo anno scolastico.

 

Domani festa in sala Isacchi: Premiazioni del concorso letterario.

Domani, in Sala Isacchi, avrà luogo una bellissima festa, che vedrà protagonisti i ragazzi delle medie di Erba, premiati per la loro partecipazione al concorso indetto dall’UTE: Scrivi e racconta una storia (sottotitolo: il rapporto con i nonni)

Come ho già avuto modo di dire, sono arrivati tanti componimenti (più di 120, se ben ricordo), tutti interessanti e coinvolgenti; alcuni rivelano anche una spiccata attitudine alla narrativa. Erano previsti all’inizio sei premi, ma, poi ,  siamo riusciti a trovare, in corso d’opera, un altro sponsor e quindi i ragazzi premiati saranno sette.

A consegnare i premi sarà la presidente della giuria, la poetessa, scrittrice e attrice, Rosanna Pirovano, molto conosciuta  non solo nel nostro territorio. A rendere più solenne, festosa e speciale questa giornata contribuirà la presenza del maestro Matteo Fedeli, violinista di chiara fama internazionale, accompagnato da un virtuoso del pianoforte, il maestro Giacomo Corbetta.

I ragazzi riceveranno un buono da spendere in libri e materiale didattico. Con questa iniziativa, la nostra associazione (UTE-Erba APS) vuole manifestare concretamente la sua vicinanza ai giovani, incoraggiando i più meritevoli.