Giovani tunisine e la jihad-niqah.

Parlerò  stasera di quelle ragazze tunisine appartenenti alle famiglie più povere, che vengono convinte dai capi religiosi a correre in soccorso dei fratelli che combattono in Siria contro Assad, ma l’ aiuto che si richiede loro non è di fare da infermiere e curare i feriti o di imbracciare il fucile; niente di tutto questo: devono sacrificare se stesse per  soddisfare le esigenze sessuali dei combattenti, che certo non pensano a sposarle.

Quando restano incinte, non rimane  loro che tornare sui propri passi, ma non ci sarà nessuno ad accoglierle , perchè le famiglie si vergognano di loro e  non accettano nè queste ragazze disonorate e nemmeno i loro bambini.  Per loro si apre una vita di stenti ai margini della società.
In tutta questa storia quello che colpisce è il cinismo di quei capi religiosi (???) e il totale disprezzo che dimostrano per le giovani donne , spingendole a distruggere la propria vita in nome dei diritti dei maschi ai quali tutto è dovuto.
 Mentre scrivo vengo assalita da un vivo senso di nausea..

Guelfi e Ghibellini sotto la Sfinge.

Colpo di Stato in Egitto

In piazza la folla esplode di giubilo alla notizia che l’ esercito ha destituito il premier egiziano: sarà davvero una buona notizia? Chi lo sa??!!

Quello che è certo è che questo è un altro segnale del grande disagio che attraversa i paesi mussulmani, combattuti tra integralismo ed esigenza di modernità e di laicità… Gli integralisti vorrebbero fermare i propri paesi in un eterno immutabile “medioevo” (con l’ inconscio o consapevole intento di impedire ogni rivendicazione di equità da parte di una buona metà della popolazione rappresentata dalle donne) , mentre i loro oppositori sentono il richiamo delle democrazie occidentali .

Sembra di ripercorrere le lotte medioevali di casa nostra  tra guelfi e ghibellini, dopo mille anni siamo ancor lì…

Famiglia cercasi…..

Una famiglia per ogni bambino…..

A Mariano Comense ci sono bambini che hanno una loro famiglia, ma questa  è temporaneamente impossibilitata a prendersene cura. Essi sono pertanto affidati alle cure di educatori, ma sentono il bisogno del calore che solo una famiglia serena può assicurare. Si cercano pertanto famiglie di buona volontà, capaci di aprirsi alla richiesta di affetto di questi bambini fino a quando  potranno ritornare con i propri genitori naturali.

Adottare un bambino è cosa ammirevole, ma lo è anche  prenderlo in affido senza pretendere di averne l’ esclusiva….

Europa sotto assedio.

Ai confini

Nell’ articolo di Repubblica linkato qui sopra si parla di una realtà che spesso tentiamo di ignorare: quella dei tanti disperati che si affollano alle frontiere dell’ Europa per sfuggire a una vita senza prospettive.  Si parla di pestaggi da parte della polizia marocchina  e spagnola nei confronti dei migranti, ma questo non è certo peggio dell’ ecatombe cui si assiste nelle acque del Mediterraneo o di ciò che accade nel Sinai, dove bande di predoni sequestrano coloro che arrivano dal sud e utilizzano per i trapianti di organo quelli che non possono pagare il riscatto.
Siamo veramente come un impero in decadenza assediato dagli affamati che sperano di poter partecipare alla divisione delle spoglie della grande malata , l’ Europa…
Invece di chiudere gli occhi e di pensare solo ai nostri guai, dovremmo anche pretendere che si ponga fine alla spogliazione dell’ Africa da parte delle multinazionali fomentatrici di guerre e da parte dei nuovi colonizzatori cinesi e non solo, ma soprattutto dovremmo convincerci che in un mondo divenuto sempre più piccolo non potrà più esserci pace senza giustizia: internet e le nuove tecnologie fanno conoscere a tutti le sperequazioni di cui buona parte del mondo è vittima e non si può pretendere che chi muore di fame stia serenamente a guardare quelli che si abbuffano dietro la porta accanto

I Brasiliani vogliono diventare cittadini .

Alla scuola di italiano per stranieri c’ era quest’ anno una bella ragazza brasiliana che si è sposata recentemente con un italiano.

Un giorno , facevamo conversazione e lei disse di essere scettica sulla possibilità del suo paese di ospitare i mondiali di calcio l’ anno prossimo, visto il ritardo con cui si stanno realizzando le costosissime opere previste. Nel suo modo di esprimersi era evidente che non era affatto d’ accordo che si spendessero tanti soldi per il calcio.
Il suo mi era parso un atteggiamento non significativo rispetto al sentire del paese, che ci viene sempre descritto come iperfanatico del calcio…..
Invece ecco qui cosa sta accadendo: in occasione della Confederation Cup in corso nel paese , la gente sta scendendo ripetutamente in piazza a protestare : perchè spendere tanti soldi per i mondiali di calcio quando ci sono urgenze ben più pressanti nel paese,  ad esempio scarsità di ospedali scuole e servizi in genere?
I Brasiliani allora non sono solo Carnevale e goleador , sono anche gente che pensa e che sa prendere posizione in modo energico e che rivendica il diritto di assurgere alla dignità di cittadini e non solo sudditi consumatori.
Qui da noi l’ acquisto di un calciatore può spostare i sondaggi elettorali (ricordate l’ acquisto di Balotelli  in tempo di elezioni?) …forse nulla è cambiato dal tempo in cui si governava a furia di “panem et circenses”, ma in Brasile non è così.

Mercoledì sera estivo a Erba.

Ieri sera Davide ed io siamo andati in centro a Erba: dovevamo festeggiare la consegna della pagella e la promozione ed era particolarmente gradita la coincidenza  con le feste del mercoledì sera in città.

Siamo arrivati molto presto , quando ancora non erano state allestite tutte le attrazioni della serata e questo ci ha consentito di gustarci il nostro gelato in perfetta tranquillità, senza fare code e comodamente seduti davanti al bar. Abbiamo poi fatto un giro sulla via principale e abbiamo visto una pregevole mostra di coperte patchwork e un’ esposizione di quadri sotto i portici. I vari gruppi musicali sparsi in diversi punti strategici, cominciavano appena ad esibirsi e noi stavamo già tornando: Davide si sentiva stanco. Poi abbiamo visto un enorme scivolo che aspettava di essere popolato e Davide si è improvvisamente accorto di essere pieno di energie.

Insieme a noi sono entrati altri bambini e tutti hanno assalito la grande struttura gonfiabile su cui si sono arrampicati con entusiasmo per poi lasciarsi andare a tuffi emozionanti. Per mezz’ ora Davide non ha avuto un attimo di sosta e alla fine era quasi paonazzo in viso e grondante di sudore, ma  era molto soddisfatto.

Ci sarebbero state molte cose interessanti da seguire , tra l’ altro anche una “relazione” sulla salute della donna tenuta da un medico dell’ Ospedale locale, ma noi eravamo già sulla strada del ritorno.

Portobello a Modena.

A Modena…per chi è in difficoltà

Mi sembra degna di menzione questa iniziativa , denominata Portobello, che prenderà il via fra una decina di giorni a Modena:un supermercato gestito da volontari in cui non si paga in danaro, ma con il lavoro. In questi tempi difficili iniziative come questa dovrebbero sorgere in ogni città .

Donne pakistane : quante Malala!!

Il paese in cui studiare è un crimine.

 

 

 

 

In Pakistan se sei donna e vuoi studiare rischi la vita. Le notizie di assalti a scuole femminili si ripetono periodicamente e ora un autobus   di studentesse  universitarie  è stato fatto oggetto di un attacco terroristico: una bomba esplosa a bordo ha ucciso 12 ragazze e ne ha ferito numerose altre, che sono state trasportate all’ ospedale .  Ma a questo punto anche l’ ospedale è stato attaccato e sono state necessarie ore di combattimenti per riportare la calma.

Quanta paura hanno i talebani delle donne? Quanta paura hanno dell’ istruzione? Sanno che istruire una donna vuol dire dare un’ accelerazione vertiginosa al miglioramento delle condizioni di vita all’ interno delle famiglie e nella collettività e questo può mettere a repentaglio lo strapotere arrogante e miope  dei talebani .

Ognuna delle ragazze coinvolte in questo ennesimo attentato è un’ altra Malala ((la studentessa quindicenne pakistana che si è sempre battuta per il diritto allo studio delle sue coetanee e che per questo ha subito un attentato).

Stando così le cose, sarebbe importantissimo che a Malala  fosse conferito il premio Nobel per la pace (ho anch’ io firmato questa proposta).

Credo che se questo accadesse, sarebbe il riconoscimento dell’ eroismo  di tutte le giovani donne che in quella parte del mondo rischiano la vita per affermare i loro più elementari diritti. Malala è ormai un simbolo , una bandiera che rappresenta tutte le donne che combattono contro il fanatismo di chi va incontro al futuro con la testa rivolta al Medioevo.