Operazione coste pulite.
Ero alla ricerca di una buona notizia e dopo lungo navigare sulla rete l’ ho trovata! Ed è anche una di quelle notizie che non fanno notizia, come capita per le cose buone che capitano più spesso di quanto non si pensi…Eccola:
Nessuno ne ha parlato, ma sulle coste italiane e di tutto il Mediterraneo, dove il maltempo ha concesso una tregua, migliaia di persone si sono date appuntamento per pulire coste e fondali marini.
L’ iniziativa è una delle tante promosse da Legambiente ogni anno: non sono clamorose, ma alla distanza sono efficaci, perchè inducono cambiamenti nei comportamenti della gente e nel modo di rapportarsi all’ ambiente.
Festa della Repubblica: conosciamo il nostro inno?
Solitamente del nostro inno nazionale si canta solo la prima strofa che è forse quella meno significativa; oggi perciò voglio postare qui il testo integrale scritto da Mameli .
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferrucci
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò
A parte il linguaggio che risente dei quasi due secoli che ci separano dal momento in cui l’ inno è stato scritto, mi pare invece ancora molto attuale l’ invito all’ unità: l’ individualismo, il campanilismo, la mancanza di un sentimento collettivo di appartenenza ad una stessa comunità nazionale sono ancora il nostro male peggiore, dal quale discende buona parte dei nostri guai.
Da notare poi come con pochi tratti il testo richiami tutta la nostra storia: dall’ Impero Romano, alle lotte medioevali e seguenti contro i vari invasori, fino alla dominazione austriaca. Per molto tempo si è considerato questo inno , solo una scelta provvisoria e per questo si sono più volte avanzate proposte per la sua sostituzione, ma tutto sommato a me pare che esprima bene i sentimenti che hanno reso possibile la nascita dello Stato unitario e poi, se ben suonato e ben cantato, non è poi così male nemmeno da ascoltare……. http://www.youtube.com/watch?v=2eiDUKF_y00 (cliccando qui si può ascoltarel’ inno di Mameli).
P.S. : le stranezze nell’ impaginazione di questo post sono del tutto indipendenti dalla mia volontà. :-)))
Contro l’ austerità…..per la gente.
A Francoforte:
Mamme contro la dislessia.
Donne in campo contro le carenze della scuola.
Tra il dire e il fare si sa…come dice il proverbio c’ è di mezzo il mare. Sulla carta sono scritte tante belle leggi per il diritto allo studio di tutti, per il sostegno a chi si trova in difficoltà, per assicurare a tutti percorsi scolastici che possano valorizzare le potenzialità di ognuno. In realtà però poi a dettare veramente legge sono i mezzi finanziari a disposizione e tutto viene demandato alla buona volontà degli insegnanti (quando questa buona volontà c’è) e allo spirito di servizio e di abnegazione delle famiglie , in modo particolare delle mamme.
E’ il caso delle due mamme di cui si parla al link riportato sopra: i loro figli sono dislessici, un disturbo non particolarmente tragico, ma che complica la vita scolastica .
Di fronte alla scarsità degli interventi statali ecco queste due donne rimboccarsi le maniche per organizzare eventi e interventi al fine di diffondere la conoscenza della dislessia e delle strategie che possono essere adottate proficuamente per agevolare il percorso scolastico dei ragazzi che presentano questa difficoltà.
Di questa storia mi piace il fatto che queste due donne non si limitano ad aiutare i propri figli, ma si prodigano per migliorare la capacità della scuola e del personale scolastico ad accogliere tutti i ragazzi un po’ meno fortunati : esse vivono una maternità “estesa”, che sa preoccuparsi dei figli di tutti.
Due madri.
Ti sembra il Caso?
Un’ amica ed ex collega che ho ritrovato all’ UTE, mi ha prestato il libro di Erri De Luca e Paolo Sassone “TI SEMBRA IL CASO?”
In una serie di lettere che i due autori si scambiano, lo scrittore pone dei quesiti allo scienziato , che, forte delle sue conoscenze, cerca di spiegare i misteri dell’ universo e della nostra biologia. Riporto qui alcuni passi.
Abbiamo un meccanismo biologico dentro di noi, un orologio, che segna il tempo molto meglio di una sveglia elettronica. E’ un orologio fatto di molecole che dettano quando si ha sonno, o fame, o voglia di correre. Ogni cellula del nostro corpo ha un orologio e siamo capaci di tenere tutte queste cellule in sincronia…..
Nessuno è solo al mondo. E’ vero e la nostra compagnia non è limitata agli altri uomini. La compagnia è quella di tutto ciò che vive, dei cicli circadiani o stagionali, dalle piante nelle foreste impenetrabili ai pesci nelle profondità degli oceani…..siamo parte del ritmo biologico del pianeta….
La luce ha effetti positivi che vanno al di là della sua immediata percezione….Paradossalmente tra le donne in Arabia Saudita, dove la luce del sole non manca, c’ è un’ incidenza di osteoporosi assai elevata perchè coprono tutto il corpo con il burqa. O ancora le donne di colore sono più soggette a osteoporosi perchè l’ alto livello di melanina nelle cellule dell’ epidermide non consente di immagazzinare in maniera efficace la luce del sole….
Sono solo brevi stralci e certo nemmeno i più significativi di un libro che affascina non con una trama di una storia a lieto fine , ma con le riflessioni di due persone che da punti di vista diversi e con sensibilità diverse discutono su temi che da sempre l’ umanità intera si pone senza riuscire a spiegare tutto con la scienza e da questo deriva il titolo: “Ti sembra il Caso?”
E man mano che la lettura procede sembra sempre più improbabile che tutto accada per un semplice caso, anche se risposte diverse non possono venire dalla scienza…
Pensando a don Gallo….
Ho linkato qui sopra un bell’ articolo che ricorda la figura del prete genovese , don Andrea Gallo, che oggi si è spento nella sua città.
Leggendo l’ articolo viene ancora una volta da chiedersi se il suo modo di intendere il cristianesimo, senza mezze misure, non sia l’ unico modo possibile per obbedire al comandamento che una sera Gesù affidò ai suoi Apostoli per noi: amatevi l’ un l’ altro come io vi ho amato.
E allora ci si sente quasi in colpa : posso io nella mia mediocrità chiamarmi cristiano?