Notizie dalla Palestina.

Le condizioni di vita nella Palestina   devono essere veramente penose, dato che qualcuno ha definito i territori occupati come “lager a cielo aperto”; ma a leggere alcuni articoli di questi giorni si scopre anche un’ altra terribile realtà: quella delle carceri israeliane dove molti palestinesi stanno facendo lo sciopero della fame o dove vengono rinchiusi anche ragazzi minorenni per aver lanciato pietre contro gli occupanti.

Accanto a queste notizie che non occupano certo le prime pagine dei nostri giornali, ne arriva un’ altra sempre dalla Palestina:.L’ ONU annulla la maratona di Gaza.
Da qualche  anno l’ ONU organizzava una maratona per raccogliere fondi da destinare agli abitanti dei territori occupati e anche quest’ anno tale iniziativa era stata programmata per i primi di aprile. Hamas però ha vietato alle donne di parteciparvi e l’ ONU ha giustamente annullato la manifestazione.
Se in Palestina tutti vivono male per il peso dell’ occupazione, le donne sono doppiamente oppresse: dagli Israeliani e dai loro stessi uomini

Donne : lavoratrici, casalinghe, managers.

Donne e lavoro.

Donne italiane nel mondo del lavoro: arriviamo al 50% delle donne occupate in un lavoro fuori casa. Oltre alla mancanza di occasioni occupazionali, a tenere le donne ai margini del mondo produttivo è anche , e forse soprattutto, la mancanza di servizi.

Chi può immaginare la fatica di mandare avanti una famiglia con bambini piccoli che non si sa a chi affidare? Chi può immaginare lo stress di chi è alla continua ricerca di una baby sitter che possa essere presente quando non puoi contare su nessuna scuola o su nessun asilo  oltre certi orari? E se poi abiti in un paesino in cui non funziona nè il servizio scuolabus , nè la mensa, nè il tempo pieno, tutto diventa estremamente complicato se non hai dei nonni in grado di fare da supporto costante.

E allora le donne rinunciano al lavoro, contribuendo ad impoverire la  propria famiglia ed il proprio paese.

E’ comunque sempre più diffusa in alcuni paesi la figura del casalingo: dietro una donna- manager , c’è spesso un marito che rinuncia al lavoro fuori casa e si sobbarca la fatica del ruolo di “mammo”.

 

Manovratori e sognatori.

Sogni pericolosi?

Il mestiere del  tecnico informatico dev’ essere un tantino alienante: star sempre a parlare con un computer e cercare di addomesticarlo alle più varie esigenze, deve suscitare una voglia smodata di crearsi una via di fuga attraverso la realizzazione di sogni ad occhi  aperti e non.

Mio figlio,  informatico, sogna di notte delle frasi musicali, dei ritornelli che poi diventano canzoni da suonare con gli amici e da incidere per divertimento, facendo solo un po’ inquietare ogni tanto la moglie per gli impegni  che questo hobby comporta.

C’ è invece un altro perito informatico  che fa sogni un po’ più pericolosi..: è Casaleggio, il manovratore occulto del M5s.  Nel link qui in alto si può leggere un articolo de “il sole 24ore”  che ne illustra la storia, ma non dice, come si legge da altre parti, che la sua società Webegg  si è dissolta , che controlla moltissimi siti internet, che ha soci  strani per uno che contesta, a parole, i poteri forti.

Ora intende paralizzare l’ Italia fino a quando non potrà governare da solo, per manovrarci tutti come in un terrificante video-game e questo sta facendo arrabbiare un’ intera nazione…..

Casaleggio, una volta hai detto che Grillo è come Gesù; tu che lo mandi a predicare il tuo verbo sulle strade del nostro povero paese , credi forse di essere dio? Datti una calmata, per favore……e sogna anche tu melodie da strimpellare con gli amici e sarà meglio per tutti.

Un Papa che se ne va.

Sullo schermo  del televisore da alcuni minuti appare la sagoma bianca dell’ elicottero che porta il Papa Benedetto (papa ancora per le prossime tre ore) a Castel Gandolfo, sede nella quale rimarrà per i prossimi due mesi, in attesa di rientrare nel monastero del Vaticano nel quale ha deciso di ritirarsi in preghiera.

Le campane  di tutta Roma continuano a riempire l’ aria coi loro rintocchi festosi per salutare il loro vescovo che se ne va. Nella piazza molta gente si è commossa seguendo sugli schermi i momenti della partenza, che è stata caratterizzata da un’ estrema semplicità, come del resto tutti i momenti pubblici che si son susseguiti dall’ 11 febbraio ad oggi.

Questo papato che sta per terminare in questo modo del tutto anomalo, è cominciato all’ insegna delle incomprensioni, delle difficoltà di comunicazione tra il papa, studioso  riservato, e i mezzi di comunicazione e quindi con la gente. A volte appariva  incauto nelle sue esternazioni, quasi come se non riuscisse a tener presente quanto poteva pesare ogni sua parola. Poi  sono venuti i momenti difficili, gli scandali, e il suo merito è stato quello di consentire che venissero a galla, dopo decenni in cui tutto era stato soffocato, in nome del prestigio della Chiesa, ma ignorando completamente le ragioni della giustizia.

Ora questo Papa sta salutando la gente che lo ha aspettato a Castel Gandolfo: l’ affetto che forse non era riuscito a suscitare durante il suo papato, lo sta suscitando ora, andandosene con umiltà, con semplicità, come se non si trattasse di un evento quasi unico nella storia della Chiesa, ma di una prassi normale-

Quello di Benedetto XVI è senz’ altro un atto  rivoluzionario, dirompente, la cui portata potremo misurare solo fra qualche tempo; ma già da ora possiamo pensare che abbia umanizzato il ruolo del papa, appesantito nel corso dei secoli da una zavorra di formalismi che l’ hanno portato molto lontano dalla semplicità di Pietro, il pescatore.

Il mio auspicio è che, dal ridimensionamento del ruolo e della figura del Pontefice, possa scaturire un avvicinamento tra le varie Chiese Cristiane e che si possa intravedere l’ obiettivo prefissato da Gesù nell’ Ultima Cena quando pregò  “UT UNUM SINT”.

 

 

 

Quello che Viola non dice….

Tutti zitti! Parla Viola : ascoltiamola….

Forse tutti avranno già letto la lettera di Viola a Beppe Grillo (cliccando sul link qua sopra è possibile rileggerla), è una lettera accorata e dai toni gentili  in cui  Viola, una ragazza di 24 anni , pare quasi supplicare Il leader per cui ha votato di accettare di collaborare col PD per fare le riforme.
E’ ben informata, al contrario di tanti  eletti :
– sa che Napolitano non può sciogliere le camere in questi ultimi mesi di mandato,
– sa che per formare un governo ci vuole una maggioranza che gli voti la fiducia (molti grillini non lo sapevano stamattina su Facebook),
– sa che senza questo accordo si può avere solo una riedizione del governo Monti (con o senza Monti premier)
_ sa che l’ ingovernabilità rischia di ricacciarci in un incubo senza fine.
– sa che sono molti i punti su cui sinisttra e M5s potrebbero trovare accordi utili per salvare questo paese e dargli una prospettiva di sviluppo , conditio sine qua non per dare speranza ai giovani.
La ragazza però NON SA o NON DICE, pur avendolo capito, che per Grillo accettare questa collaborazione vorrebbe dire la fine del suo ruolo di fustigatore della casta e del sistema: che senso avrebbe urlare DOPO? Potrebbe mai più riempire le piazze?

Diritto al voto: una conquista difficile.

Oggi è giorno di votazioni e ancora ampia parrebbe la fascia degli elettori assenteisti. Chissà se tanta gente rinuncerebbe ancora a votare se sapesse come si è giunti a ottenere il diritto al voto? Per questo mi sono rispolverata i miei ricordi di scuola (come studente prima e come insegnante poi) e ho preparato un brevissimo sunto, nel quale per brevità ho trascurato di inserire i momenti di lotta attraverso cui si giungeva a ottenere qualche modifica alle leggi vigenti:

1861 – Proclamazione del Regno d’ Italia- vige lo Statuto Albertino. 

Gli elettori, solo di sesso maschile, devono avere 25 anni, saper leggere e scrivere e avere un certo reddito. Gli eletti non avevano diritto ad alcun compenso (potevano vivere di rendita : erano tutti ricchi).

1876 – cade la Destra e va al governo la Sinistra con Depretis, che nel 1882 riconosce il diritto al voto a:

  • maschi 21 enni alfabetizzati  (avevano imparato a leggere e a scrivere, non aveva più peso il reddito).  L’ analfabetismo però era diffusissimo e pochi furono i vantaggi della nuova legge.

1912 – governo Giolitti.

  • una nuova legge consente di votare ai maschi 21enni, alfabetizzati ; ai maschi che avessero assolto il servizio militare di leva o che avessero compiuto i 30 anni , indipendentemente dal reddito o dall’ istruzione. La base elettorale si allargò molto  e potevano candidarsi anche i non abbienti, dato che agli eletti veniva riconosciuto un compenso.

1946 – Nasce la Repubblica italiana  e anche alle donne viene riconosciuto il diritto al voto (solo in quel momento il suffragio diventa effettivamente universale.

1975 – Votano i diciottenni (abbassamento della maggiore età).

Ho qui riassunto il post trovato su  “Albatros -www.siciliaviaggi.com”)

 

W Bennato!!

 

 

Celentano , predicatore televisivo per antonomasia , è diventato il gregario di un altro predicatore….e ha pure composto l’ inno del movimento dei grillini.

 

 

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Bennato è sceso in campo anche lui e ha diffuso una canzone intitolata “Al diavolo il grillo parlante” chiaramente diretta al nuovo imbonitore delle folle.

 

 

 

 

 

Celentano mi ha delusa profondamente……..W BENNATO!

Un buon esempio per i futuri parlamentari.

Emilia contro la criminalità

Una bella notizia in mezzo allo squallore del momento non è facile trovarla, ma con un po’ di buona volontà ci sono riuscita : il Consiglio regionale dell’ Emilia Romagna ha votato all’ unanimità una risoluzione contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel territorio regionale dichiarando nel contempo la propria solidarietà al giornalista Tizian ,  da tempo minacciato di morte a causa dei suoi articoli contro la criminalità organizzata.

Nell’ articolo si legge anche che la regione ha da tempo messo in atto degli interventi nella scuola per l’ educazione alla legalità e invita il Parlamento nazionale a moltiplicare gli sforzi per contrastare il dilagare delle cosche.

L’ unanimità con cui è stata votata la risoluzione può essere d’ esempio al futuro Parlamento: di fronte ai pericoli (criminalità o crisi ) che minacciano la convivenza civile  e le attività economiche non si devono fare miseri calcoli di bottega, ma si deve individuare la strategia migliore e perseguire  tutti insieme gli obiettivi.