Francesco I.

Cardinal Bergoglio: cosa si diceva di lui otto anni fa….

Ho trovato su Twitter la segnalazione  di questo articolo scritto otto anni fa da Cazzullo sul Corriere. Mi pare che ne venga fuori il retratto di un grande uomo sotto ogni aspetto: figlio di un ferroviere piemontese emigrato in Argentina, laureato in chimica entra in seminario a 22 anni. Ordinato sacerdote, fa una rapida carriera all’ interno dell’ ordine dei Gesuiti. Durante il periodo della dittatura si prodigo’ per salvare  molti preti e laici dalla crudele repressione da parte del regime   Militare

Spartano nello stile di vita, e’ stato sempre vicino ai poveri.

Gia’ molti cercano di trovare nella sua vita Angoli  oscuri su cui indagare, ma forse Papa Francesco I Sara’ proprio quello che aspettavamo: il nome che si e’ dato indica l’ intenzione di segnare una svolta , la stessa forse messa in atto da un povero frate di Assisi molti secoli fa e dimenticata da troppI  e da troppo tempo.

Fare rete sulla rete

W&W = With and Within

E’ una community di sole donne, quasi cinquantamila al momento.

Una community di donne creative ed in movimento, che non si danno per vinte: cosi’ si legge sulle pagine di W&W. Ogni mamma puo’ trovarvi un consiglio di altre mamme, ogni Donna in cerca di lavoro puo’ trovare  modo di pubblicizzare le proprie competenze  e Anche qualche Buona occasione; se poi sei una creativa  puoi propagandare il frutto del tuo ingegno  e magari trovare acquirenti o chi puo’ metterti in contatto con chi potrebbe essere interessata al tuo lavoro.

Ci sono poi molti gruppdi che si occupano di interessi specifici, ma c’ e’ anche modo di scambiare qualche chiacchiera in liberta’.

Io ho appena scoperto questo sito, ma mi pare molto interessante e puo’ realizzare un nuovo modo  per le donne di “fare rete” sfruttando le innumerevoli potenzialita’ della rete di internet.

La città felice.

Una notte ho sognato che parlavi – libro di G. Nicoletti

Da molti anni seguo alla radio la rubrica “Melog” di G. Nicoletti, ma solo da poco ho scoperto   quale dramma sia riuscito a tenere nascosto per tanto tempo dietro la  fine ironia e il disincanto con cui mette sotto la lente di ingrandimento fatti e problemi del mondo d’ oggi.

Il giornalista in questione è padre di un ragazzo autistico, di quelli per cui si può sognare che parlino solo in una notte felice. Ora ha scritto un libro sulla sua esperienza di genitore  e intende portare avanti un’ idea: creare a Roma una città per ragazzi autistici, dove essi possano trovare occasioni di incontro e stimoli per riempire il tempo delle loro giornate spesso troppo lunghe e vuote.

Stamattina Radio 24 ha dedicato a questa iniziativa un servizio all’ interno del notiziario e ha assicurato l’ appoggio della radio e del giornale cui è legata alla sua realizzazione.

Credo che comprerò il libro di Nicoletti e spero che lo facciano in tanti perchè la “Città felice dei ragazzi autistici” possa diventare realtà.

Siamo radioattivi anche noi?

Cinghiali al cesio.

Nel maggio 1986 , insegnavo in una classe quarta, che avrebbe dovuto partecipare a una settimana “verde” sulle montagne  vicine. Già l’ idea di stare 6 giorni fuori casa non mi sorrideva, poi arrivò la notizia del disastro di Chernobyl e della nuvola radioattiva che si era diretta proprio sul nord-ovest dell’Italia e questo mi indusse a opporre un netto rifiuto ad aderire all’ iniziativa promossa dal Comune: nessuno avrebbe potuto convincermi che non fosse pericoloso  portare dei bambini nei boschi battuti da piogge insistenti cariche di radioattività e alla fine tutti si convinsero che sarebbe stato meglio soprassedere.
In quei giorni molti si producevano in previsioni su ciò che sarebbe accaduto a distanza di tempo nei boschi dei dintorni, contaminati dal cesio 137 e quali danni sarebbero derivati alla popolazione. Si parlava di aumento della mortalità  a causa di tumori nel giro di qualche decennio.
Ora la notizia che nella Valsesia ci siano dei cinghiali radioattivi non è da sottovalutare; se i cinghiali sono radioattivi in quella zona, lo saranno anche altri animali delle altre valli del nord? E’ logico pensarlo. Saranno radioattivi anche i funghi o le castagne o le nocciole? Sarà da addebitare a questa situazione ambientale il calo drastico della fertilità delle giovani coppie? Sarà possibile disinquinare l’ ambiente? Con quali costi? E infine ci si può chiedere quanto siamo radioattivi tutti noi?
I sostenitori dell’ economicità dell’ energia nucleare, mettono in conto anche questi effetti collaterali o
fingono che non esistano?

Notizie dalla Palestina.

Le condizioni di vita nella Palestina   devono essere veramente penose, dato che qualcuno ha definito i territori occupati come “lager a cielo aperto”; ma a leggere alcuni articoli di questi giorni si scopre anche un’ altra terribile realtà: quella delle carceri israeliane dove molti palestinesi stanno facendo lo sciopero della fame o dove vengono rinchiusi anche ragazzi minorenni per aver lanciato pietre contro gli occupanti.

Accanto a queste notizie che non occupano certo le prime pagine dei nostri giornali, ne arriva un’ altra sempre dalla Palestina:.L’ ONU annulla la maratona di Gaza.
Da qualche  anno l’ ONU organizzava una maratona per raccogliere fondi da destinare agli abitanti dei territori occupati e anche quest’ anno tale iniziativa era stata programmata per i primi di aprile. Hamas però ha vietato alle donne di parteciparvi e l’ ONU ha giustamente annullato la manifestazione.
Se in Palestina tutti vivono male per il peso dell’ occupazione, le donne sono doppiamente oppresse: dagli Israeliani e dai loro stessi uomini

Donne : lavoratrici, casalinghe, managers.

Donne e lavoro.

Donne italiane nel mondo del lavoro: arriviamo al 50% delle donne occupate in un lavoro fuori casa. Oltre alla mancanza di occasioni occupazionali, a tenere le donne ai margini del mondo produttivo è anche , e forse soprattutto, la mancanza di servizi.

Chi può immaginare la fatica di mandare avanti una famiglia con bambini piccoli che non si sa a chi affidare? Chi può immaginare lo stress di chi è alla continua ricerca di una baby sitter che possa essere presente quando non puoi contare su nessuna scuola o su nessun asilo  oltre certi orari? E se poi abiti in un paesino in cui non funziona nè il servizio scuolabus , nè la mensa, nè il tempo pieno, tutto diventa estremamente complicato se non hai dei nonni in grado di fare da supporto costante.

E allora le donne rinunciano al lavoro, contribuendo ad impoverire la  propria famiglia ed il proprio paese.

E’ comunque sempre più diffusa in alcuni paesi la figura del casalingo: dietro una donna- manager , c’è spesso un marito che rinuncia al lavoro fuori casa e si sobbarca la fatica del ruolo di “mammo”.

 

Manovratori e sognatori.

Sogni pericolosi?

Il mestiere del  tecnico informatico dev’ essere un tantino alienante: star sempre a parlare con un computer e cercare di addomesticarlo alle più varie esigenze, deve suscitare una voglia smodata di crearsi una via di fuga attraverso la realizzazione di sogni ad occhi  aperti e non.

Mio figlio,  informatico, sogna di notte delle frasi musicali, dei ritornelli che poi diventano canzoni da suonare con gli amici e da incidere per divertimento, facendo solo un po’ inquietare ogni tanto la moglie per gli impegni  che questo hobby comporta.

C’ è invece un altro perito informatico  che fa sogni un po’ più pericolosi..: è Casaleggio, il manovratore occulto del M5s.  Nel link qui in alto si può leggere un articolo de “il sole 24ore”  che ne illustra la storia, ma non dice, come si legge da altre parti, che la sua società Webegg  si è dissolta , che controlla moltissimi siti internet, che ha soci  strani per uno che contesta, a parole, i poteri forti.

Ora intende paralizzare l’ Italia fino a quando non potrà governare da solo, per manovrarci tutti come in un terrificante video-game e questo sta facendo arrabbiare un’ intera nazione…..

Casaleggio, una volta hai detto che Grillo è come Gesù; tu che lo mandi a predicare il tuo verbo sulle strade del nostro povero paese , credi forse di essere dio? Datti una calmata, per favore……e sogna anche tu melodie da strimpellare con gli amici e sarà meglio per tutti.

Un Papa che se ne va.

Sullo schermo  del televisore da alcuni minuti appare la sagoma bianca dell’ elicottero che porta il Papa Benedetto (papa ancora per le prossime tre ore) a Castel Gandolfo, sede nella quale rimarrà per i prossimi due mesi, in attesa di rientrare nel monastero del Vaticano nel quale ha deciso di ritirarsi in preghiera.

Le campane  di tutta Roma continuano a riempire l’ aria coi loro rintocchi festosi per salutare il loro vescovo che se ne va. Nella piazza molta gente si è commossa seguendo sugli schermi i momenti della partenza, che è stata caratterizzata da un’ estrema semplicità, come del resto tutti i momenti pubblici che si son susseguiti dall’ 11 febbraio ad oggi.

Questo papato che sta per terminare in questo modo del tutto anomalo, è cominciato all’ insegna delle incomprensioni, delle difficoltà di comunicazione tra il papa, studioso  riservato, e i mezzi di comunicazione e quindi con la gente. A volte appariva  incauto nelle sue esternazioni, quasi come se non riuscisse a tener presente quanto poteva pesare ogni sua parola. Poi  sono venuti i momenti difficili, gli scandali, e il suo merito è stato quello di consentire che venissero a galla, dopo decenni in cui tutto era stato soffocato, in nome del prestigio della Chiesa, ma ignorando completamente le ragioni della giustizia.

Ora questo Papa sta salutando la gente che lo ha aspettato a Castel Gandolfo: l’ affetto che forse non era riuscito a suscitare durante il suo papato, lo sta suscitando ora, andandosene con umiltà, con semplicità, come se non si trattasse di un evento quasi unico nella storia della Chiesa, ma di una prassi normale-

Quello di Benedetto XVI è senz’ altro un atto  rivoluzionario, dirompente, la cui portata potremo misurare solo fra qualche tempo; ma già da ora possiamo pensare che abbia umanizzato il ruolo del papa, appesantito nel corso dei secoli da una zavorra di formalismi che l’ hanno portato molto lontano dalla semplicità di Pietro, il pescatore.

Il mio auspicio è che, dal ridimensionamento del ruolo e della figura del Pontefice, possa scaturire un avvicinamento tra le varie Chiese Cristiane e che si possa intravedere l’ obiettivo prefissato da Gesù nell’ Ultima Cena quando pregò  “UT UNUM SINT”.