Buon Anno!

Un nuovo anno è cominciato e in questo giorno si è soliti esprimere speranze, buoni propositi, auguri vicendevoli, sappiamo però in fondo al nostro cuore che la gran parte di tutto ciò resterà lettera morta, pio desiderio e nulla più, soprattutto in tempi come questi ….

Hanno già provveduto ad avvertirci che il 2013 sarà un anno duro, con più tasse da pagare e probabilmente disoccupazione in aumento, così possiamo prepararci spiritualmente e non farci trovare impreparati rischiando qualche malore.
Visto e considerato che non potremo sottrarci al nostro destino di contribuenti in un paese che rischia la bancarotta, regaliamoci ancora una volta qualche ora di illusione e auguriamoci BUON ANNO, come sempre; se poi il neonato 2013 ci porterà un po’ di salute e un po’ di serenità , questo basterà per farcelo definire,
nonostante tutto, un BUON ANNO.

Grazie, Rita!

Oggi si è spenta a Roma Rita Levi Montalcini a 103 anni.
Nella sua lunga vita ha avuto come interesse principale la scienza e la ricerca scientifica. Un premio Nobel ha sancito il valore dei suoi studi, che ha proseguito fino agli ultimi giorni della sua vita. Ha istituito una fondazione per assegnare borse di studio a giovani ricercatrici africane, che dovevano diventare il “lievito” del progresso nei loro paesi.
Nominata senatrice a vita nel 2001, ha seguito sempre con impegno la vita parlamentare dimostrando un alto senso civico.

Credo che ricorderemo sempre il suo sguardo sereno e il suo viso , che a me pareva bellissimo,nonostante o, per meglio dire, grazie alle sue rughe e ai suoi capelli candidi: era un viso da cui traspariva un’ anima consapevole di aver ben speso il tempo che aveva avuto a disposizione.

Come donna, sento di dover dire grazie a Rita Levi Montalcini perché ha onorato il nostro paese ed è stata e sarà un esempio da seguire per tante giovani donne d’ oggi.

Martiri cristiani… 105 mila vittime ignorate.

Martiri di ieri e di oggi.

Oggi si ricorda S. Stefano, il primo martire cristiano ; dopo di lui molti altri subirono la stessa sorte fino all’ editto di Milano da parte dell’ imperatore Costantino (a Milano sono state programmate molte manifestazioni per celebrare i 1700 anni da quell’ evento).
Sappiamo però che nella storia anche i cristiani sono diventati a loro volta persecutori verso chi professava altre religioni, contraddicendo con ciò il comandamento del Cristianesimo stesso : ” Ama il tuo Dio…..Amerai il prossimo tuo come te stesso.”.. Per non parlare poi dello scandalo delle guerre tra Cristiani, che hanno insanguinato le terre d’ Europa per secoli e secoli fino ad arrivare alle guerre mondiali.

Ora però tornano le persecuzioni dei Cristiani in molti paesi e sono 105.000 quelli che sono stati uccisi in quest’ anno.
Come sempre nella storia, la religione fornisce solo il pretesto per individuare un “nemico” cui addossare la colpa di ingiustizie, sperequazioni, prepotenze , che hanno radici in ben altri campi…. questo però non giustifica l’ indifferenza con cui qui da noi vengono accolte le notizie di eccidi sempre più frequenti…

Buon Natale 2012!

A tutti quelli che continuano a gratificarmi della loro attenzione per queste pagine, auguro con tutto il cuore
Buon Natale e Buon Anno !!!

P.S. ho scelto questa immagine perchè mi ricorda molto le vecchie cartoline di auguri che si usava inviare ad amici e parenti tanti anni fa….

Quando si tira la cinghia?

Solo chi non ha mai fatto un mutuo o comprato a rate un’ auto può credere alle parole di Berlusconi sul confronto tra la situazione che ha lasciato lui un anno fa e quella attuale.

Tutti sappiamo che è quando si comincia a pagare il debito che si comincia a tirare la cinghia….o no?

ONU: al bando le mutilazioni genitali femminili!!!

Onu bandisce le mutilazioni genitali femminili

E’ di ieri la notizia (passata in sordina qui da noi, distratti come siamo dalla politica nostrana) che l’ ONU ha messo al bando le mutilazioni genitali femminili e contemporaneamente ha invitato i Paesi, che ancora non lo hanno fatto, a legiferare in modo da stroncare questa antichissima e ferocissima pratica cui ancora molte bambine vengono sottoposte, con gravi conseguenze per la loro salute e per la loro vita affettiva.

Ce n’ è voluto di tempo! Non so quante volte anch’ io ho firmato gli appelli che periodicamente comparivano sulla rete. In questa battaglia, che ha visto impegnate molte donne africane coraggiose, l’ Italia si è distinta , grazie anche all’ opera instancabile di Emma Bonino che se ne è fatta paladina.

Certo la condanna dell’ ONU non impedirà che ancora altre bambine vengano sottoposte a questa tortura, ma è certo un passo importante e nessuno potrà più false motivazioni religiose : 193 paesi, anche quelli africani in cui la pratica è più diffusa, hanno riconosciuto che essa è solo un’ assurda tortura per mortificare e sottomettere le donne.

I lager italiani.

Prigioni dimenticate

Qui sopra ho linkato un articolo di LiberaInformazione che segnala una realtà che si vuole occultare: è una realtà scomoda, che costringerebbe porsi domande altrettanto scomode: è la realtà dei CIE , Centri di Identificazione ed Espulsione (sigla ipocrita che nasconde la realtà di veri lager nel nostro paese), dove vengono rinchiusi molti uomini e molte donne che hanno la sola colpa di aver inseguito la speranza di una vita più sicura e più degna di essere vissuta.

Se sono comprensibili le ragioni di chi intende controllare chi arriva qui da noi , non è però accettabile che chi non si trova in linea con le regole che ci siamo dati, venga privato della libertà per periodi anche molto lunghi e sia costretto a vivere in condizioni sub – umane .

Pannella in questi giorni sta facendo lo sciopero della fame e della sete per attirare l’ attenzione sulle condizioni di vita nelle nostre carceri, ma sarebbe bene che accomunasse nella sua protesta anche questi centri , di cui nessuno parla mai.

P.S. L’ articolo interessantissimo, che riporta le storie di alcuni internati, è pubblcato da “Libera” l’ associazione fondata da Don Ciotti, che sostiene le cooperative che coltivano i terreni sottratti alla mafia. I prodotti di queste cooperative sono in vendita nei negozi del Commercio Equo e Solidale come SHONGOTI, che qui a Erba si trova in Via Mazzini. Chi intendesse regalare qualche cestino con prodotti alimentari troverà in questo negozio prodotti portatori di solidarietà….

CCC: campagna abiti puliti.

Campagna Abiti Puliti

Le notizie delle tragedie di cui si parla in questo articolo, sono comparse sui nostri media, ma non hanno fatto tanto clamore: forse tutti noi abbiamo pensato che non ci riguardassero, come può interessarci la morte di 500 persone in Bangla Desh o in Pakistan? Se poi erano solo operaie (in gran parte) o operai di fabbriche tessili trasformatesi in forni crematori per l’ assoluta inosservanza di qualsiasi norma di sicurezza, cosa c’ entriamo noi?

Se leggiamo l’ articolo pubblicato da Unimondo , possiamo capire invece che la cosa ci riguarda eccome! Forse anche in questo momento indossiamo jeans o abiti cuciti da quelle donne morte laggiù, che hanno accettato un lavoro che non prevede nessuna tutela, nemmeno quella della propria vita, per pochi soldi.
A servirsi della loro mano d’ opera sono notissimi marchi della moda internazionale, che pagano un tozzo di pane chi cuce i loro prodotti rivenduti qui da noi a carissimo prezzo. La situazione è talmente “normale” a quelle latitudini, che i governi di Bangla Desh e Pakistan non si sono ancora mossi per accertare la responsabilità dei roghi e per emanare leggi che tutelino la sicurezza dei lavoratori.

La CCC (Clean Clothes Campaign = Campagna Abiti Puliti) si pone l’ obbiettivo di sensibilizzare l’ opinione pubblica mondiale e i governi dei paesi emergenti perchè si ponga fine a questo sfruttamento becero e perchè si pongano in atto provvedimenti atti a cancellare questa forma di moderna schiavitù, che non ha catene visibili.
Se molti sosterranno questa campagna potremo ottenere due obbiettivi importanti:
– comprare più tranquillamente i nostri abiti, senza pensare che grondino sangue;
– rendere meno conveniente per gli imprenditori delocalizzare le loro produzioni in cerca di guadagni fin troppo facili.