Si può fare sempre qualcosa….

Scuola in Aspromonte.

Ho ancora negli occhi le immagini di certe nostre scuole, che sarebbero più adatte a essere adibite a ripostigli più che a luoghi di educazione e istruzione. Ora sappiamo che questa situazione è in gran parte dovuta non a mancanza di finanziamenti , ma al cattivo uso che si fa del danaro pubblico e viene la tentazione di rassegnarsi, di dire “…non c’è niente da fare….”
Nell’articolo che si può leggere cliccando sul link qui sopra, si racconta invece una storia che riaccende la speranza. Una dirigente scolastica, nominata in una sede difficile come S. Luca in Aspromonte, scrive come è riuscita a rendere bella ed accogliente la sua scuola coinvolgendo tutte le risorse economiche ed umane che l’ ambiente poteva offrire e come da lì è potuta partire anche una nuova impostazione dell’ attività educativa rivolta ai ragazzi.
Questo fatto sta a testimoniare che anche nelle situazioni più difficili si può sempre fare qualcosa per migliorare l’ esistente; quello che ci vuole è un grande amore per la scuola e per i ragazzi, che ad essa chiedono di essere per loro una base di lancio verso un futuro dignitoso.

2 novembre di luce.

Oggi è stata una stupenda giornata d’ autunno: cielo limpido, magnifico sole, temperatura attorno ai 20 gradi a mezzogiorno…
Le montagne e i boschi qui attorno offrono spettacoli stupendi: certi alberi pare vogliano restituire al sole tutta la luce che gli hanno rubato durante l’ estate, tanto le loro foglie ingiallite risplendono sotto i suoi raggi.
Sul lago c’era tanta gente a godersi la bella giornata e anche il parco cittadino era pieno di bambini come in estate.

Solo passando accanto ai cimiteri,assediati dalle auto in sosta, potevi ricordarti che oggi è il giorno dei morti e ti veniva da pensare a tutti coloro che a poco a poco sono scomparsi intorno a te: persone che hanno accompagnato il tuo cammino per molti anni, per una vita intera o anche per molto meno tempo, ma ti hanno lasciato qualcosa di sé….

Solitamente la malinconia di questa ricorrenza trova sfondo adeguato nel tempo grigio e freddo dell’ inizio di novembre; quest’ anno no : forse i morti sanno che ci sono già tanti problemi a oscurare il nostro orizzonte e hanno voluto consolarci con una radiosa giornata di sole per farci sentire che la morte non cancella il bene che ci ha legato a loro.

Mafia in attesa

Mafia in attesaCredo che in questo articolo , Ingroia, il magistrato di Palermo, abbia ben spiegato il motivo dell’altissima astensione in Sicilia: la mafia non ha ancora avuto modo di stringere nuovi patti con chi può essere in grado di favorire i suoi affari e sta ad aspettare che il quadro si chiarisca.

Certo Crocetta, il nuovo governatore della Sicilia, può felicitarsi con se stesso per essere il primo presidente di centro sinistra della Regione e anche perchè è stato eletto nonostante si sia dichiarato gay.

In una regione in cui gli omosessuali , fino a poco tempo fa, venivano indicati al pubblico ludibrio (mi raccontava un siciliano anziano che i ragazzi li prendevano a sassate nella via) un risultato elettorale di questo genere segna senz’ altro una svolta nella mentalità della gente …..ma se la mafia sta alla finestra, prima o poi andrà alla carica e per il nuovo Presidente (o governatore) non sarà certo facile resistere alle sue bordate.

Toccherà ai Siciliani non lasciarlo solo ….e anche alle istituzioni democratiche del nostro paese.

Un appello a uomini e donne di buona volontà.

Ho già parlato qualche giorno fa della scuola di lingua italiana per stranieri che qui ad Erba trova ospitalità presso la Casa della Gioventù. Molti sono i giovani e le donne che trovano qui un aiuto validissimo per un migliore inserimento lavorativo. Ho anche già detto quante volontarie prestino il loro tempo per questa opera meritevole, ho però saputo che quest’ anno non si è ancora potuto avviare il corso “avanzato” per mancanza di personale.
I ragazzi del corso avanzato sanno già leggere e scrivere in italiano, ma hanno bisogno di qualcuno che li faccia esercitare nella conversazione, nella lettura dei giornali e di quanto può servire a consolidare le loro conoscenze linguistiche e per guidare queste attività non è indispensabile possedere titoli di studio specifici per l’ insegnamento.
Per questo inviterei uomini e donne di buona volontà che vivono a Erba e dintorni a farsi avanti: dedicare un po’ del proprio tempo agli altri fa bene alla società, ma fa bene prima di tutto a chi si mette in gioco e scopre un altro modo di sentirsi utile e partecipe delle trasformazioni che investono il mondo in cui viviamo.

Dai giornali locali…

Oggi due notizie spiccano sui giornali locali:
* Renzi , accoglienza trionfale in città;
* Como resterà capoluogo anche dopo il riordino delle province che la vedrà unita a Lecco e Varese.

Mi pare strano che un città come Como si riscopra all’ improvviso di sinistra (anche se oggi è effettivamente governata da una giunta di sinistra): non sarà forse che Renzi sembra più di destra? non sarà che voglia ripetere le mosse di Di Pietro, che , nato nel PD, se ne è poi staccato per fare un suo partito?

Curioso poi l’ andamento a fisarmonica delle province: è da pochi anni che la provincia di Lecco è stata scorporata da quella di Como e che abbiamo visto cambiare le cartine geografiche sui fascicoli di “Tuttocittà” e ora tutto viene cancellato.
Mi sembrano due notizie che , anche se in modo diverso, testimoniano le convulsioni e la confusione del momento che stiamo vivendo ….il mondo sta cambiando velocemente e non è sempre facile capire quale direzione prendere….

Che ti lamenti?

Modugno canta "la malarazza"
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti…
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti…
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti…
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti…

Un servo tempu fa rinta ‘na chiazza,
pregava Cristu in cruce e ci ricia:
“Cristu, lu me patrune mi strapazza,
mi tratta comu un cane pi la via,
si pigghia tuttu cu la so’ manazza,
mancu la vita mia rici ch’è mia…
Distruggila, Gesù, sta Malarazza!
Distruggila, Gesù, fallo pi mmia! Sì..fallo pi mmia!”
Al link qui in alto si può ascoltare tutta la canzone di Modugno, di cui qui sopra ho riportato solo la prima parte.
Mi pare molto appropriato rievocare questa canzone nel giorno in cui vengono pubblicati i risultati delle votazioni in Sicilia, dove più della metà dei Siciliani si è astenuta !!!!

In quella regione benedetta da Dio per le sue risorse naturali e devastata dagli uomini, le cose vanno molto male e i Siciliani che fanno? Non vanno nemmeno a votare!!! Ma saranno prontissimi a lamentarsi già da stasera !!!!

Io credo che chi non va a votare e non usa l’ unica arma ( “lu bastuni”) che la democrazia gli consente per far sentire la propria voce, perde il diritto di lamentarsi….. Siciliani, solo chi è contento dello status quo può permettersi il lusso di non andare a votare….perciò quando dovrete pagare ticket altissimi per potervi curare, quando vedrete i vostri figli scappare dalla propria casa in cerca di una speranza, non lamentatevi! Ne avete perso il diritto!

Sciopero della fame dei malati di SLA.

Sciopero di 70 malati di SLA.
Solo chi ha avuto in famiglia malati gravi, costretti per anni all’ immobilità e pertanto bisognosi di cure 24 ore su 24, può capire la disperazione dei 70 malati di SLA che si sono visti scippare i fondi a loro destinati con il provvedimento per la stabilità e che ora sono pronti alla protesta più estrema: lo sciopero della fame.

Una malattia che conduca alla tetraplegia, è senz’ altro una tragedia per chi è da essa colpito nel suo corpo, che viene ridotto a un ingombrante scafandro, ma è altrettanto distruttiva per tutta la famiglia su cui si abbatte tale sciagura. Di solito è una donna (madre, moglie, sorella) che accetta di lasciare che la propria vita venga totalmente assorbita dall’ assistenza all’ ammalato, ma questo non basta certo a sopperire a tutte le necessità di cura :ci vuole qualcuno che l’ aiuti nei momenti più cruciali e che le dia il cambio ogni tanto, ci vogliono macchinari costosi e medicinali e una famiglia rischia di scoppiare, sotto questo peso e questa pena.

I soldi in casi simili non possono certo far ritrovare la salute, ma possono consentire di trovare un aiuto infermieristico, possono rendere meno problematica la gestione del malato con appositi sussidi meccanici, possono fare la differenza tra disperazione e rassegnazione.

Questo governo riesce a trovare soldi per i cacciabombardieri, ma taglia i fondi per i disabili gravi e ciò non è ammissibile in un paese civile. Tutti dovremmo appoggiare la protesta dei malati di SLA e contribuire a far sentire il loro grido di dolore.

AGGIORNAMENTO: ricevo nei commenti di Luigi, carissimo amico blogger, una notizia che non riesco a copia-incollare qui e che quindi riassumo con parole mie.

Pare che il ministro Fornero si sia messo in contatto con il promotore della protesta e abbia assicurato l’ interessamento suo personale e degli altri ministri competenti per la risoluzione della vicenda; pertanto lo sciopero della fame è stato fortunatamente sospeso.
Speriamo che i ministri mantengano fede all’ impegno preso!!

Laura c’è !!!!

Laura c'è …alle primarie.

Laura Puppato è riuscita a presentare tutte le firme richieste dal PD per potersi candidare, perciò chi intende votare alle primarie, potrà indicare anche il suo nome. Cliccando sul link qui sopra si può leggere una bella lettera di Francesca Comencini inviata al movimento di “se non ora quando”, lettera che ogni donna può sottoscrivere.
Non era facile arrivare a superare tutti gli ostacoli che le nuove regole avevano innalzato sul cammino degli aspiranti alla candidatura e ci voleva coraggio a buttarsi nella mischia senza avere alle spalle un grosso apparato, ma la Puppato ha accettato il rischio e la sua determinazione è stata premiata.

Ugualmente l’ eventualità che possa vincere le primarie è oltremodo remota, ma il fatto che ci sia una donna in lizza mi pare renda giustizia all’ impegno di tante donne che si prodigano,non solo in famiglia ma anche nelle istituzioni, per mandare avanti questo paese malconcio.