Sciopero della fame dei malati di SLA.

Sciopero di 70 malati di SLA.
Solo chi ha avuto in famiglia malati gravi, costretti per anni all’ immobilità e pertanto bisognosi di cure 24 ore su 24, può capire la disperazione dei 70 malati di SLA che si sono visti scippare i fondi a loro destinati con il provvedimento per la stabilità e che ora sono pronti alla protesta più estrema: lo sciopero della fame.

Una malattia che conduca alla tetraplegia, è senz’ altro una tragedia per chi è da essa colpito nel suo corpo, che viene ridotto a un ingombrante scafandro, ma è altrettanto distruttiva per tutta la famiglia su cui si abbatte tale sciagura. Di solito è una donna (madre, moglie, sorella) che accetta di lasciare che la propria vita venga totalmente assorbita dall’ assistenza all’ ammalato, ma questo non basta certo a sopperire a tutte le necessità di cura :ci vuole qualcuno che l’ aiuti nei momenti più cruciali e che le dia il cambio ogni tanto, ci vogliono macchinari costosi e medicinali e una famiglia rischia di scoppiare, sotto questo peso e questa pena.

I soldi in casi simili non possono certo far ritrovare la salute, ma possono consentire di trovare un aiuto infermieristico, possono rendere meno problematica la gestione del malato con appositi sussidi meccanici, possono fare la differenza tra disperazione e rassegnazione.

Questo governo riesce a trovare soldi per i cacciabombardieri, ma taglia i fondi per i disabili gravi e ciò non è ammissibile in un paese civile. Tutti dovremmo appoggiare la protesta dei malati di SLA e contribuire a far sentire il loro grido di dolore.

AGGIORNAMENTO: ricevo nei commenti di Luigi, carissimo amico blogger, una notizia che non riesco a copia-incollare qui e che quindi riassumo con parole mie.

Pare che il ministro Fornero si sia messo in contatto con il promotore della protesta e abbia assicurato l’ interessamento suo personale e degli altri ministri competenti per la risoluzione della vicenda; pertanto lo sciopero della fame è stato fortunatamente sospeso.
Speriamo che i ministri mantengano fede all’ impegno preso!!

Laura c’è !!!!

Laura c'è …alle primarie.

Laura Puppato è riuscita a presentare tutte le firme richieste dal PD per potersi candidare, perciò chi intende votare alle primarie, potrà indicare anche il suo nome. Cliccando sul link qui sopra si può leggere una bella lettera di Francesca Comencini inviata al movimento di “se non ora quando”, lettera che ogni donna può sottoscrivere.
Non era facile arrivare a superare tutti gli ostacoli che le nuove regole avevano innalzato sul cammino degli aspiranti alla candidatura e ci voleva coraggio a buttarsi nella mischia senza avere alle spalle un grosso apparato, ma la Puppato ha accettato il rischio e la sua determinazione è stata premiata.

Ugualmente l’ eventualità che possa vincere le primarie è oltremodo remota, ma il fatto che ci sia una donna in lizza mi pare renda giustizia all’ impegno di tante donne che si prodigano,non solo in famiglia ma anche nelle istituzioni, per mandare avanti questo paese malconcio.

Uomini veri.

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Questa mattina due notizie hanno attirato particolarmente la mia attenzione: forse la notizia che Berlusconi non si ricandida e che ha indetto le primarie nel suo partito (che non c’è più)? Nooooo !!!

Sono due notizie diverse tra loro, ma legate da un comune denominatore: il conferimento della medaglia al valore a Carmela, la ragazza che è morta per difendere la sorella dal macho cavernicolo di turno, e quella che compare nell’ articolo linkato sopra: è iniziata una campagna contro la violenza sulle donne, per iniziativa di un gruppo di uomini…Era Ora!!!
Con tutto quello che sta succedendo, si sono avviate numerose campagne, ma sempre rivolte alle donne, le vittime, per incoraggiarle a ribellarsi e a trovare strategie di difesa, cosa certo lodevolissima, ma mai si era vista una reazione da parte della categoria “UOMINI VERI” per prendere le distanze da una mentalità machista propria di chi non è riuscito a crescere e a vedere nella donna una compagna con uguali diritti, ma solo una preda da possedere.

Mi pare un buon segnale che fa accendere un lume di speranza : forse la morte così assurda e atroce di una ragazzina di 17 anni, che non è fuggita davanti alla furia bestiale dell’ assassino, ma si è lanciata in difesa della sorella, ha scosso anche le coscienze di quella parte della società che fino ad ora aveva voltato la testa dall’ altra parte.

Tentativi di riorganizzazione….

Nel tentativo di riorganizzare la mia esistenza e di riempirla di un qualche senso, mi sto guardando attorno per trovare occasioni di impegno sociale ed ecco che appena ho messo il naso fuori dalla porta (metaforicamente) mi son piombate addosso tante possibilità di impiegare il mio tempo in tanti modi diversi , tutti molto stimolanti.

All’ UTE (Università Terza Età) deve essersi sparsa la voce che so accendere un computer ed ecco che mi hanno proposto di affiancare il tecnico che si occupa della registrazione audio-video delle lezioni (!!!!) : sono molto scettica circa le mie capacità di apprendimento in questo campo, ma umilmente cercherò di imparare , pur non potendo garantire risultati a breve termine.

Oggi invece sono andata alla Casa della Gioventù , su invito di una ex-insegnante che si dedica all’ insegnamento dell’ italiano agli stranieri. Ho scoperto così un mondo nuovo per me e forse sconosciuto ai più.
Tanti giovani, tante donne ( anche coi bambini nei passeggini)di nazionalità diverse sono arrivati , si sono iscritti ai corsi e si sono seduti sui banchi ansiosi di imparare quella lingua che permetterà loro di trovare un lavoro, di seguire i figli nei compiti, di muoversi con più tranquillità nell’ ambiente in cui vivono.

Anch’ io ero un po’ spaesata come loro, ma il lavoro è tanto che subito mi hanno assegnato il compito di gestire il gruppo dei nuovi iscritti per sottoporre loro un breve test mirante ad individuare il loro livello di comprensione della lingua.

Fortunatamente è venuta in mio soccorso una “collega” già esperta che ha preso in mano la situazione e ha cominciato a insegnare le prime parole utili per presentarsi. C’ erano un ragazzo e una ragazza pakistani, due fratelli indiani con la loro mamma e due ragazze del Togo.

E’ stato molto bello vedere con quanto impegno tutti seguivano la lezione e addirittura commovente, direi, vedere la mamma indiana un po’ smarrita affidarsi ai suggerimenti dei due figli.

Il gruppo che gestisce questa benemerita attività è composto solo da donne (almeno così mi è parso di capire) che dedicano una parte del loro tempo a costruire un ponte tra culture diverse per contribuire all’ integrazione dei “nuovi italiani” : ancora una volta mi vien da dire “W LE DONNE!!!”

Selay, costruttrice di pace.

Una coraggiosa giovane donna afghana.

Si chiama Selay, ha 28 anni, è afghana e si batte per i diritti delle donne e dei bambini nel suo paese.
Selay incontra le donne, insegna nelle case, fa un lavoro capillare per combattere tradizioni che risalgono alla notte dei tempi e che fanno delle donne e delle bambine quasi una merce di scambio tra famiglie, esseri di serie B cui è inutile riservare istruzione o anche cure sanitarie adeguate.

Nell’ articolo Selay paventa il momento in cui le forze occidentali lascieranno il paese in balia dei talebani … io credo però che se i paesi occidentali, pur ritirando le truppe militari, continueranno a sostenere le organizzazioni che ora supportano il lavoro di Selay e , spendendo infinitamente meno di ora, incentiveranno l’ istruzione e gli investimenti in attività finalizzate allo sviluppo economico , forse la situazione potrà evolvere in modo positivo e Selay sarà facilitata nella missione che si è eroicamente scelta fin da ragazzina.

Ora questa giovane donna, coraggiosa costruttrice di pace, si trova in Italia per reperire fondi e io le auguro un grande successo.

I gioielli non sono più i migliori amici delle donne.

minatori sudafricani in rivolta.

L’ articolo qui sopra è della fine di settembre, ma ho preferito segnalare questo rispetto ad alri più recenti, perchè vi è anche descritta un po’ la situazione in Sud Africa oggi.
Dopo la liberazione di Mandela 20 anni fa, forse tutti abbiamo dato per scontato che l’ apartheid fosse ormai solo un ricordo e che finalmente si fossero affermati i diritti di ogni individuo, senza distinzione tra neri e bianchi. In realtà però non è così: all’ apartheid per motivi di razza si è sostituita una apartheid di classe: solo una minoranza di neri ricchi ha potuto beneficiare della fine della segregazione razziale, ma i poveri restano comunque ai margini, vittime di sfruttamento cinico e disumano da parte di società straniere e sudafricane.

Da due mesi i minatori sono in rivolta e la risposta è stata dapprima una violenta e sanguinosa rappresaglia con 34 morti, poi sono seguiti i licenziamenti in massa….tanto nei paesi confinanti non manca certo la mano d’ opera a bassissimo costo. Il braccio di ferro continua e il governo spalleggia i padroni delle miniere, ordinando sempre nuovi arresti .

Donne, non chiedete più gioielli in oro, platino o diamanti….ditelo ai vostri mariti e fidanzati che gradirete altri doni a Natale, magari acquistati nei negozi del commercio Equo e Solidale. Potrete indossarli a cuor leggero, senza sentire l’ odore di sangue che trasuda da certi gioielli.

Scuola e storie dal mondo…

Storia di Malala
Storia di Yom
Nella settimana che sta per finire sono comparse sui giornali due storie che mi hanno colpito in modo particolare; si possono leggere cliccando sui link qui sopra .
Una quattordicenne pakistana è in fin di vita per aver affermato il diritto suo e dei suoi coetanei di andare a scuola perchè il futuro offra loro una prospettiva diversa da quella di imbracciare un fucile. Qualcuno ha ritenuto queste sue parole così rivoluzionarie e pericolose da decidere di sopprimerla.

La seconda viene dal SUd Sudan ed è la storia di Yom: 40 anni, abbandonata dal marito, si occupa da sola dei quattro figli e li mantiene coltivando un po’ di terra. Nonostante ciò ha cominciato a frequentare la scuola coi suoi due figli più piccoli: vuole imparare a leggere e a scrivere.

Malala e Yom hanno capito che l’ arma più potente contro la fame, la povertà, il fanatismo è l’ istruzione, che mette le persone in condizione di conoscere meglio i propri diritti e
i propri doveri e che le rende meno manipolabili.

Purtroppo qui da noi pare che invece la scuola sia sempre meno considerata: gli edifici scolastici cadono a pezzi, gli insegnanti sono sempre più insoddisfatti e sono sempre meno i fondi che vengono destinati all’ istruzione. Ieri in molte città italiane ci sono state numerose manifestazioni studentesche per esprimere il disagio dei lavoratori della scuola e i timori dei giovani circa le prospettive per il loro futuro più che mai incerto.
Credo che i ragazzi abbiano ragione a urlare per le strade e mi auguro che lo facciano fino a che non venga riconosciuto alla scuola il ruolo (e quindi l’ attenzione) che le compete.

Mai più complici.

Mai più complici.

Segnalo un avvenimento che vuole attirare l’ attenzione sui FEMMINICIDI di cui abbiamo notizia quasi quotidianamente sui giornali e sui media in genere.
Al link indicato sopra si può conoscere il programma della manifestazione che avrà luogo a Torino nei giorni 13 e 14 Ottobre.

Interverranno personlità di rilievo per dibattere sulle varie sfaccettature del problema. Non si può continuare a restare indifferenti di fronte a un fenomeno così terribile: prenderne coscienza e impegnarsi per poterlo arginare, ed infine eliminare, sarà il modo migliore per non sentirsi MAI PIU’ COMPLICI.