Donne domani.

ragazze-che-giocano-a-calcioUltimo giorno di catechismo: una preghiera, un ghiacciolo seduti all’ombra dei grandi alberi e poi …a giocare!!

Per la prima volta ho visto organizzare spontaneamente una partita di calcio: maschi contro femmine….e le bambine giocavano con convinzione, cercando di attaccare il portatore di palla, con movimenti semplici ed efficaci.

Queste bambine di 9/10 anni saranno domani donne più libere, forse, con meno sensi di inferiorità verso gli uomini, ma si spera anche senza desiderio di prevaricare….solo donne consapevoli della propria parità di diritti e di doveri, consapevoli del proprio valore e  della propria dignità.

Calcio….che passione!

wp_20170419_15_36_33_proTrascorrere un’intera giornata con un bambino di nove anni diventa impegnativo, se non lo si vuole lasciare sempre appiccicato ad Ipad o televisore, ma per fortuna il parco è qui vicino e, se ci andiamo con un pallone, il pomeriggio è risolto.

Capita infatti che, appena arrivati, Samu si metta a palleggiare da solo o cerchi di coinvolgermi tirandomi il pallone tra i piedi….ma poi non passano molti minuti senza che si avvicini qualche altro ragazzino desideroso di dare quattro calci.

L’erba è stranamente giallognola (forse è piovuto poco anche qui), ma ai due che hanno solo voglia di giocare non importa e, dopo essersi scambiati poche battute ecco che cominciano a ballare attorno alla palla che rimbalza attraverso l’immensità  del parco.

Io resto su una panchina, cercando di ripararmi alla meglio dall’aria gelida che ogni tanto si trasforma in vento; guardo la gente che passa: tante mamme giovanissime con bambini al seguito, turisti e intere scolaresche che si dirigono all’osservatorio astronomico, che si intravvede sullo sfondo.

I due calciatori  si producono in tutto il loro repertorio di tiri in porta, dribbling, rovesciate, palleggi e non si accorgono che il tempo passa, ma io ho le orecchie gelate e sarà meglio tornare a casa.

 

Troppa fantasia!

La vigilia di Pasqua eravamo tutti qua (dieci in tutto) e Davide (3 anni e nove mesi) era arrivato all’ ora di cena con una fame da lupi, così deve aver divorato troppo in fretta la sua cotoletta.

Al momento di prendere sonno deve averlo disturbato una certa difficoltà di digestione , tanto che dopo essersi rigirato a lungo deve aver avuto nel dormiveglia un brutto incubo che lo ha fatto alzare di colpo a sedere sul letto, mentre nascondendo la faccia nelle mani diceva  con voce disperatamente accorata : – Non riesco a combattere! – e scuoteva la testa .

Poco dopo si è rimesso a dormire, ma non trovando la posizione giusta nè il modo di rilassarsi, ripensando al suo incubo ha esclamato : Ho troppa fantasia !!!

Come dargli torto!!!

Una nuova teoria!!!

Ormai la teoria della relatività di Einstein è universalmente accettata e anche le teorie olistiche puntano tutto sulle relazioni….ma forse sta spuntando un nuovo astro della fisica che sta forgiando una nuova teoria…. e questo  astro nascente potrebbe essere Giovanni (tre anni), il mio nipotino.

-Vedi che bacione grosso ti ho dato? – gli ho chiesto stamattina dopo avergli stampato sulla testa un rumorosissimo bacio. Lui mi ha guardato per un attimo e mi ha chiesto: – Perchè? –

– Perchè ti voglio tanto bene – rispondo io. E lui ribatte: – Anche perchè sei una nonna grossa!!! (alludendo impietosamente ai chili di troppo che mi porto dietro).

Nonna grossa….bacio grosso…. Per Giovanni non è la relatività a regolare l’universo, ma la PROPORZIONALITA’!!!!

E’ questione di metodo….

bimbo-col-gelatoPer fare certe cose ci vuole orecchio, diceva Jannacci! E aveva ragione: ogni cosa va presa per il verso giusto e va affrontata con metodo, ma il metodo deriva dall’esperienza…..

Anche per mangiare un gelato bisogna  trovare il metodo giusto e lo dimostrano i miei nipoti.

Samuele, che non è molto goloso di dolci, va troppo lento, fa morsetti o leccatine poco incisivi e va a finire sempre che il gelato comincia a squagliarsi e a sgocciolare e c’è poi bisogno che qualche adulto caritatevole lo aiuti a finirlo….

Davide invece, che spesso  va a cercare nel freezer il suo gelatino per concludere in bellezza il suo pasto, ha messo a punto una tecnica molto efficace: prima mordicchia per benino lo strato di cioccolato ai lati, poi con sapienti colpetti di labbra e lingua in breve libera il gelato da tutta la sua deliziosa copertura, infine sbocconcella rapidamente tutto il resto fino a quando non gli resta in mano altro che lo stecco perfettamente ripulito da ogni traccia di dolce.

Per arrivare a questo livello di abilità, Davide si è impegnato molto e ha provato e riprovato senza cedimenti per infinite volte…..Certo!!! Senza sacrifici non si ottiene nulla!!!

Effetto primavera…

E dopo tanto tempo sono di nuovo in Emilia, dove la primavera è arrivata a colorare i lati delle strade con tanti cespugli bianchi, rosa e gialli in piena bambini-innamoratifioritura.

Ad accogliermi ho trovato Davide (dieci anni), che non vedeva l’ora di mettermi al corrente di una novità ….

– Sai nonna, c’è una bambina che mi piaceva già molto tempo fa, poi non mi è piaciuta più perchè mi trattava male, ma ora siamo fidanzati! – E nel dirmi questa cosa si vedeva che era molto contento….la primavera  fa sbocciare i fiori e anche i primi dolcissimi amori…

Pane azzimo ed erbe amare…

IMG-20170301-WA0002Siamo entrati nella stanza semibuia; i bambini si sono seduti al lungo tavolo apparecchiato . Le catechiste hanno acceso le candele ed è iniziata la rievocazione dell’ Ultima Cena di Gesù, secondo il rito ebraico: il pane azzimo, le erbe amare, l’agnello, il vino rosso (sostituito con succo di frutta), la frutta secca….Man mano veniva spiegato ogni momento della rievocazione  e il valore simbolico degli alimenti e dei gesti. La lettura del Vangelodi Luca ha concluso la breve cerimonia.

I bambini hanno partecipato con interesse e credo che non dimenticheranno questa esperienza che ha segnato il loro cammino verso la Prima Comunione.

Guardonismo gustativo.

Chi cucina al giorno d’oggi?

Forse solo qualche mamma che può permettersi di non lavorare fuori casa e qualche nonna volenterosa che la domenica invita figli e nipoti e dà saggio della sua esperienza culinaria acquisita nel tempo. I risultati sono evidenti : i miei nipoti preferiscono i fagiolini surgelati a quelli freschi o addirittura (e parlo di Samuele) chi ritiene che il pasto più paradisiaco sia quello a base di panini al prosciutto o al salame.  Non esistono cibi buoni in assoluto, ognuno di noi forgia il suo gusto nei primi anni di vita e resta legato a quei sapori che ha conosciuto per primi e che sono legati alle atmosfere della propria infanzia.

Questo stato di cose mi rende inspiegabile il dilagare dei programmi di gastronomia ovunque nel mondo: su qualunque canale e qualunque sia il tema del programma, c’è sempre il momento in cui il cuoco propone le sue prelibatezze più o meno elaborate.

Mi pare che si tratti di una forma di “guardonismo gustativo” (non so se esista questa parola, ma se non esiste la invento io ora). La gente, che non può permettersi di gustare cibi soddisfacenti nella vita reale, trova grande soddisfazione a vedere in TV chi cucina piatti prelibati, si fa venire l’acquolina in bocca….poi apre il frigorifero e mangia i piatti pronti comprati al supermercato, cucinati chissà quando con chissà quali ingredienti…..