Come Mary Poppins..

-Aspetta un attimo che guardo nella mia borsa magica…- dico a uno dei quaranta bambini di prima che si sono messi disciplinatamente a fare i loro compiti. Mi ha chiesto una matita e io frugo nel guazzabuglio tipico delle borse delle donne e ne estraggo una delle matite di cui mi sono provvista prima di partire da casa.

mary_poppins_thumb400x275 Dopo un po’ lo stesso bimbo mi mostra la punta di un pastello malinconicamente pendente e mi chiede un temperino;  io ripeto  : –  Aspetta, vediamo se lo trovo nella mia borsa magica…- ed ecco il temperino compare …. Il bimbo mi guarda un po’ meravigliato.  Io mi allontano e rispondo alla richiesta di aiuto di un altro bambino.

Di lì a poco il primo bimbo viene di nuovo e mi chiede nuovamente il temperino per appuntire un altro pastello e mentre cerco nella borsa magica , dice all’amichetto:- E’ proprio magica quella borsa , vengono fuori tante cose!!!!!-

Per un momento mi sono sentita  Mary Poppins…

Giornate così….

Mi sveglio , guardo dalla finestra e vedo cielo grigio e alberi strapazzati dal vento, mentre il cellulare dice che la temperatura là fuori è di 10°, proprio come quando ero qui a febbraio…..Accendo la TV  per cercare di capire qualche notizia e l’unica cosa che mi è chiara è l’immagine della faccia  di Cameron circondata dalle stelle della bandiera europea , che sventola amichevole….Il referendum sul Brexit si sta avvicinando  e gli Inglesi devono decidere se si sentono Europei o se si sentono di un ‘ altra parrocchia….Sento che continueranno a stare nell’UE, potrei scommteterci.

https://onedrive.live.com/redir?resid=C4E5805F228720D!4224&authkey=!AAPm8IW-_tlEKO0&v=3&ithint=photo%2cjpg

Qui invece bisogna decidere più semplicemente come riempire le giornate e abbiamo optato per costruire un aereo col lego. Su un tappeto , in cameretta, abbiamo lavorato per tre giorni, superando anche la difficoltà del solito pezzo mancante (un bastoncino sostituito da un pezzetto  di beccuccio per capelli)  e alla fine il risultato soddisfa il nipotino e anche la nonna , che cerca di non fare caso al mal di schiena che si è ringalluzzito con lo stare accovacciata sul pavimento.

 

 

La valigia è sempre a portata di mano….

WP_20160529_08_39_32_ProIeri ero a Rolo, dove abbiamo festeggiato la Prima Comunione di Davide. E’ stata una bella festa ,  anche se la pioggia ha interrotto la processione per le vie del paese. La chiesa era stracolma di gente e il coro ha reso ancor più festosa e intensa la bella cerimonia.  Ma è arrivata subito l’ora di ripartire .

Al ritorno ho avuto solo il tempo di fare di nuovo la valigia e di chiudere la casa perchè questa mattina dovevo prendere l’aereo per venire qui, a Londra dove mi trovo.

Londra e nuvoleC’era una gran folla ad Orio al Serio, ma i controlli di polizia si sono svolti velocemente come anche all’arrivo a Stansted,

Alla stazione dei pullman, dove tutto è cambiato, soffiava un forte vento gelido che mi ha fatto desiderare il calore della maglia lasciata in valigia, però fortunatamente l’attesa è stata molto breve.

La primavera che già in febbraio sembrava  volesse arrivare in anticipo, ha forse avuto un ripensamento e mi dicono che in realtà non sia mai cominciata davvero…

 

 

Prima della nanna….

A Giovanni piace molto guardare le foto del mio telefonino e rivedere i brevi filmati che ho girato , mentre lo osservavo giocare da solo o coi cuginetti.  Io faccio scorrere le immagini e lui riconosce i luoghi  e i momenti in cui la foto è stata scattata.

Ce n’è una però che lo  affascina in modo particolare: è la foto dell’ecografia , che mostra il suo fratellino ancora nel pancione della mamma. Mio figlio ha scattato quella foto nell’ambulatorio ginecologico e Giovanni era presente, perciò ricorda bene di aver visto una testina, un nasino, delle gambette e di aver sentito il battito  di un cuoricino.  Al vedere la foto in bianco e nero Giovanni si illumina e dice: -E’ il fratellino! E’ Gioele!!!-

Poi riprendiamo a scorrere le altre foto e di solito questa operazione si interrompe quando Giovanni chiude gli occhi vinto dal sonno.

 

Giocando con Giovanni…

mani di nonna e bimbaArrivo da Giovanni, che mi accoglie porgendomi le pantofole che indosso appena entrata in casa. Subito mi porta a giocare con il trenino, le macchinine, gli animaletti…poi a un certo punto mi dice: – Di’ butta canzone….-  Non capisco e gli dico di ripetere: – Nonna, dici brutta canzone brutta….-

Ci penso su e finalmente una lampadina si accende nel mio cervello : Giovanni si è ricordato di  una mia espressione  scherzosa, che rivolgo spesso e volentieri ai miei nipotini e allora gli dico : Brutto mascalzone farabutto!!!!….e Giovanni ride : ci siamo capiti!

Il piacere dell’onestà.

In casa si respira aria di cambiamento: bisogna vendere l’appartamento per trasferirsi altrove e ogni tanto arrivano i potenziali acquirenti a vedere se sia possibile concludere l’affare. La mamma allora si mette al lavoro per mettere in ordine e sistemare ogni cosa in modo da offrire l’immagine più accattivante possibile della casa.

Quando arrivano gli acquirenti  è normale mostrare loro le stanze  e magnificare l’ampiezza dei locali, la posizione dello stabile che sorge vicino alle stazioni dei mezzi pubblici…..ma Samuele (forse perchè non vuole lasciare quell’appartamento) ogni volta interviene smascherando difetti nascosti

  • E’ vero, questa casa è confortevole, meno che quando ci sono le perdite d’acqua dai piani superiori….- oppure -…… però c’è la ringhiera che necessita di una riparazione….- La mamma ha un bel fare occhiacci e segni di starsene zitto….Samuele non può sottrarsi al piacere dell’onestà….

Il peccato più grande.

Ho incontrato una mamma:  aveva il dolore dipinto in volto e nella voce.

Il suo bambino era stato umiliato, deriso da chi doveva invece sostenerlo ,

incoraggiarlo, dargli fiducia…..

 

Ho conosciuto  anche un bambino col cuore in frantumi.

Aveva chiesto amore e ne ha avuto solo disprezzo…

Il peccato più grande è far soffrire un bambino…

 

Piccoli in fuga.

bambini-migranti-generiche-496716.610x431Questo articolo , che ho trovato su “Avvenire”, fa venire un gran “magone”: bambini costretti a scappare dalla loro terra per non cadere nelle mani di una criminalità spietata, che li costringe a scegliere tra una vita da assassino e una da clandestino .

Questi bambini non avrebbero il diritto di essere considerati dei “rifugiati” e quindi di entrare in un paese in cui poter vivere serenamente la loro età? O perchè si tollera che in certi paesi la gente si trovi in balia della violenza più disumana?

L’articolo parla di bambini sud-americani, ma chissà quanti sono nelle stesse condizioni (anche se forse non sempre per gli stessi motivi) nei nostri centri di accoglienza o davanti ai muri di filo spinato sorti a protezione dei nostri privilegi…..

Uno dei bambini intervistati racconta che la madre stessa lo ha spinto a fuggire, accompagnandolo all’autobus dopo avergli dato tutto il denaro che ha potuto raccogliere, e lo ha salutato senza una lacrima, sapendo che forse non lo potrà più rivedere…..Credo che dopo la partenza dell’autobus quegli occhi abbiano continuato a piangere a lungo….