Due candeline per Giovanni!.

due anni tortaDue anni fa nascevi tu, Giovanni.

E’ stata una grande gioia per tutti noi che ti avevamo tanto atteso e continui ora a rallegrarci col tuo sorriso, la tua serenità, la tua voglia di cantare ….

Che la tua vita sia sempre buona e bella come lo è ora!

Poesia: Ma che colpa ho?

Un amico virtuale ha pubblicato un post provocatorio sul fenomeno della migrazione, nel quale afferma che i genitori che partono o lasciano partire i propri figli sui barconi sono da condannare perchè li espongono alla probabilità non remota di morire in mare  . E’ a lui che ho pensato quando ho letto questa poesia.

Ma che colpa ho?

Che colpa ho se il giorno della nostra partenza dal
cielo siamo stati mandati in posti diversi sulla terra,
Che colpa ho se il mio si chiama Africa.

Che colpa ho se il giorno del mio arrivo sono stato
ricevuto da un allevatore di bestiame anziché
da un ginecologo,
Che colpa ho se la mia sala parto si chiama
campo profugo.

Che colpa ho se i primi suoni che ho sentito nella vita erano quelli di bombe, mitra e fucili,
Che colpa ho se la prima parola che ho imparato
è stato ‘nemico’.

Che colpa ho se per dissetarmi devo fare dei buchi
nella terra per cercare qualche goccia d’acqua,
Che colpa ho se per sfamarmi devo aspettare il giorno
fortunato in cui qualche pannocchia e fagioli vengono lanciati da un aereo amico.

Che colpa ho se i miei giocattoli sono proiettili, bombe a mano e mine inesplose,
Che colpa ho se l’unica giostra che conosco si
chiama ‘bunker’
Che colpa ho se i miei amici inseparabili si chiamano dissenteria, malaria e colera. Gli amici che fanno di tutto per non lasciarmi solo neanche per un giorno.
Che colpa ho se la parola vaccino per me esiste solo
nelle favole.

Che colpa ho se mi hanno convinto che per vivere
qualcuno (il nemico) deve morire da qualche altra parte.
Che colpa ho se nonostante la mancanza di cibo
e d’acqua sono ‘cresciuto’ molto in fretta ugualmente, diventando un adulto solo a quattro anni.
Che colpa ho se io sono un bambino africano!!!

blessing sunday osuchukwu – tratto da “Le lacrime degli angeli”.

Ecco , Luigi, se la prospettiva per i propri figli è solo questa, io posso capire chi li trascina in un viaggio pieno di pericoli sì, ma in fondo al quale potrebbe esserci una possibilità di  vita non indegna di un essere umano.

Quando Elisa aspettava il fratellino…..

Quando Elisa era ancora una figlia unica (cioè fino ai quattro anni), aveva una gran voglia di un fratellino e lo diceva spesso ….
Poi ha saputo che il suo desiderio si sarebbe avverato ed è cominciata la sua lunga attesa …..
Un giorno era al parco con la mamma e si sono avvicinate due sorelline.
Elisa a un certo punto , mentre giocava con la più grandicella,  ha esclamato :
– Lo sai che anch’ io ho un fratellino? Solo che sta sempre nel pancione della mamma … io non so perchè ..!!

Un’ altra volta lei e la mamma stavano passeggiando con un’ amica di famiglia e le sue figliolette, che si davano la mano; Elisa allora ha appoggiato la mano sul pancione della mamma e ha camminato a lungo così, dando idealmente la mano al suo fratellino non ancora nato…

Ora Elisa ha sperimentato sulla sua pelle le gioie e i dolori dell’ essere sorella maggiore e, pur volendo un gran bene al fratellino Davide, che asseconda sempre fin troppo, se le chiedete :
– Non vorresti una sorellina o un altro fratellino? –
Vi sentirete rispondere :- No, grazie! Stiamo  bene così…-

(scritto nel 2009)

Signorinella.

E’ in bagno davanti allo specchio e io sulla porta la osservo mentre con l’aiuto della mamma cerca di nascondere con un po’ di cipria quell’accenno di acne che le fiorisce qua e là sulla fronte e sul mento.

E’ una delle prime uscite serali per Elisa (una sua amica festeggia il suo compleanno) ed è tutta agitata. Sembra che nulla possa andare bene: non certamente i capelli o il maglione , le scarpe nuove poi…!!!! L’ unica cosa di cui sembra essere sicura sono quegli orrendi jeans pieni di strappi ……

Intanto e’ arrivata l’ amica che è venuta a prenderla. Le due ragazzine si confidano l’un l’altra tutti i loro dubbi, ma si rassicurano a vicenda. Un’ ultima occhiata davanti allo specchio e poi se ne vanno con l’ auto della madre dell’amichetta……

Mio genero guarda la sua “bambina ” uscire  e gli si legge negli occhi l’ orgoglio perchè è proprio carina la nostra Elisa, ma poi  mi si rivolge e mi dice : – Ti ricordi quando era piccola così… sembra ieri….- e nella voce si sente un po’  di trepidazione….

Già il tempo è volato ed Elisa si sta facendo grande …

 

Davide e l’ amicizia.

Davide ha una accentuata miopia , che lo costringe a portare occhiali da vista molto costoi. L’ altro giorno a scuola , forse per un gioco un po’ più movimentato, un suo compagno di classe glieli ha fatti cadere e si sono rotti.

L’ insegnante , accortasi del guaio, ha chiesto a Davide chi ne fosse il colpevole . Davide allora ha risposto :

– Maestra,  io lo so chi è stato , ma non te lo dico, perchè  è un mio amico e non voglio che tu lo sgridi.-

Grande, Davide! Tu hai capito bene cos’è l’ amicizia!!!

Poesia : Ritorneranno…

Dedico a tutti coloro , che hanno camminato insieme a noi e che ora ci hanno lasciato , questa poesia  (che non conoscevo) di Giovanni Pascoli. E’ tratta da ” Diario Autunnale”

Che fanno là, presso la muta altana, / i crisantemi, i nostri fior, che fanno? / Oh stanno là con la beltà lor vana, / a capo chino, lagrimndo stanno.

Pensano che quest’ anno sei lontana, /  lagrimano che non ci sei quest’ anno. / Non torna più, mormora la campana……/ Ma le cincie: Sì! Sì! Ritorneranno!

 

 

 

Momento di festa.

A Rolo si festeggia la sagra di San Simone e, come tutti gli anni, Paolo e Paola ci sono andati portando con sè il piccolo Giovanni e anche Samuele che non si è lasciato sfuggire l’ occasione di riincontrare i cuginetti Davide ed Elisa.

Eccoli qui quasi tutti riuniti a casa di mia sorella Ilva. Anche se la foto è sfuocata, si vede bene che ritrae un bel momento di gioiosa gazzarra.