Bimbi in riva al lago.

In riva al lago , le folaghe silenziose scivolavano sull’ acqua , mentre una coppia di  anatre ispezionava accuratamente  i meandri del canneto; uno svasso solitario e guardingo osservava l’ orizzonte.

Sulla montagna, primule, margherite e viole vestivano a festa il sottobosco e due bimbi si arrampicarono su per il fianco del monte per ammirare quel tappeto fiorito, ma poi nello scendere scivolarono sul terreno impregnato dalla pioggia recente e il brivido del rischio li fece gridare festosamente : con la loro allegria rumorosa avevano spezzato la quiete sonnolenta del lago.

 

 

Il bimbo in riva al lago.

Il bimbo chino sull’ acqua del lago, osserva i girini :  sa che diverranno rane, se la  sorte sarà loro benigna..
Li insegue e li cattura con abilità, ma subito li rilascia: li sente piccoli e indifesi come lui.

Giocare col buio.

Il buio fa un po’ paura a tutti i bambini, ma si può trovare il  modo di non farlo sentire nemico. In un negozio di giocattoli di Greenwich avevo trovato , o meglio Samuele aveva adocchiato, delle paperelle minuscole fosforescenti. Ne avevo comprato una manciata da dividere tra i miei tre cuccioli e così anche Davide (6 anni)  ha avuto le sue.

Eccolo subito impegnato a cercare un angolo veramente buio per osservare meglio le ochette che diventavano via via più luminose e per potere creare mille effetti diversi. Ruotandole velocemente si creavano effetti di luce inaspettati: cerchi e onde di luce,  occhi di mostri invisibili , montagne luminose ed effimere. Davide ci ha giocato a lungo, divertendosi e ora metterà le ochette sul suo comodino: se si sveglierà durante la notte, potrà trovare accanto a sè due paperelle luminose che gli ricorderanno che col buio si può anche  giocare.

 

 

Adorabili cuccioli.

Davide va a fare Karate e l’ altro giorno l’ istruttore lo ha invitato a fare un esercizio, come tutti i suoi compagni. Davide però si è subito rifiutato , poi dopo qualche discussione ha eseguito i comandi.

L’ istruttore poi gli ha chiesto il perchè del suo comportamento e lui ha risposto:

– Perchè io non voglio fare del male ai bambini!!!!

Carissimo Davide! Ha pensato che quelle mosse potevano avere una sola finalità : imparare ad usare la forza contro qualcuno…….e a lui questo non piace.

Quanto potrebbero imparare da Davide i governanti del mondo! Infatti perchè fabbricare e comprare armi? Chi vuole la pace non ne dovrebbe avere bisogno…..

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Al telefono via skype Samuele viene a salutarmi, poi dice:

– Nonna , ti voglio bene!

-Oh, come sono contenta! Ti voglio bene anch’ io….- gli rispondo. E lui riprende:

– Ti voglio bene, perchè mi fai ridere…- E io mi commuovo un po’…

 

Vite a perdere…

L’ articolo che potete leggerequiracconta di una neonata gettata in un cassonetto e salvata da un passante che ha sentito casualmente il suo vagito.

Episodi come questo si ripetono tragicamente troppo spesso. Perchè non informare con continuità attraverso la TV e manifesti per le vie delle città che in Italia si può andare in ospedale a partorire in modo anonimo e lasciare che il neonato venga messo in stato di adottabilità? Perchè non far sapere che esistono case di accoglienza per mamme sole, le quali possono trovarvi un aiuto per affrontare le difficoltà della maternità e anche un aiuto per trovare un lavoro? Perchè non informare dove è possibile lasciare il neonato nella “ruota” in uso anticamente e ripristinata in varie città?

Mi è difficile immaginare a quale grado di disperazione sia necessario arrivare per decidere di gettare un bambino in un cassonetto, ma sono convinta che ogni madre ,adeguatamente informata, sceglierebbe con minore pena di consentire una chance di vita alla sua creatura ….

La FREDDAIA……

Se una caldaia fa bene il suo lavoro e scalda l’ appartamento, a ragione deve chiamarsi “caldaia”.
Ma se fa i capricci e al risveglio la casa è gelida e tutti battono i denti per il freddo, merita ancora quel nome?

Questo quesito deve essere stato rimuginato a lungo nella test di Davide, che alla fine ha concluso:
-Questa mattina non abbiamo una caldaia, ma una FREDDAIA!-

Son finite le feste.


Il sole tiepido e una brezza leggera fanno quasi pensare alla primavera. Nell’ orto passeri, pettirossi e merli si danno il turno a becchettare gli avanzi di cibo che lascio su alcuni mattoni ….qui in casa è tornato il silenzio dopo 20 giorni di caos, un silenzio interrotto soltanto dal ronzio del frigorifero e dal ticchettio dei tasti che sto pigiando sulla tastiera.
Elisa se ne è appena andata via con il suo papà: sarebbe dovuta tornare a casa il primo dell’ anno con Davide, ma lei ha voluto restare ancora qualche giorno e ne abbiamo approfittato per fare qualche esercitazione di matematica in aggiunta ai compiti assegnati per le vacanze: la matematica non è certo la sua materia preferita, anche perchè ha cambiato insegnante quasi ogni anno. Negli ultimi giorni si è messa anche ad aiutarmi in cucina ed era un piacere vederla darsi da fare.

In precedenza erano rimasti qui insieme Davide e Samuele, che si sono molto divertiti e hanno imparato a giocare con le racchette, a calcetto, alle pulci.
A tutti e tre è piaciuto molto visitare il presepe di Crevenna, una vera meraviglia sia per la ricostruzione in scala di paesaggi e ambienti, sia per l’ accuratezza dei meccanismi che azionano i personaggi e le riproduzioni delle macchine utensili nei vari ambienti di lavoro. Grande meraviglia ha destato anche quest’ anno la sorpresa finale del panettoncino minuscolo che arriva sulle acque del ruscello .
Ogni giorno dedicavamo qualche momento ai compiti: Ormai Davide sa leggere e scrivere , Samuele sa scrivere anche lui(anche brevi frasi), ma scrivere in inglese è cosa complicata: ogni parola va imparata a memoria e come si fa a spiegare che la stessa vocale può assumere i suoni più diversi ? La matematica invece è una vera passione per Sam , che si diverte a inventare conti anche abbastanza complessi per un bimbo di 5 anni.

La sera c’ era il momento della lettura di una storia e poi Davide voleva sentire la storia di “Cappuccetto Rosso” che raccontavamo insieme impersonando a turno i vari personaggi. Il momento più esilarante era per lui quando Cappuccetto Rosso, incontrando il lupo, si spaventava terribilmente, tanto da cominciar a balbettare e a storpiare le parole…..e dopo , detta una breve preghiera, bastavano pochi momenti per chiudere gli occhi e concedersi al sonno.

Ora, finite le feste, non resta che cominciare a riporre le decorazioni natalizie (tranne il presepe) e aspettare un’ altra occasione per ritrovarsi tutti insieme.

Save the Children in Congo.

Bambini da salvare

Nel Congo imperversa la guerra civile e molti sono quelli che per sfuggire ai massacri sono costretti a lasciare i loro villaggi per cercare scampo nella foresta o nei campi per rifugiati. In queste fughe di massa càpita spesso che i membri di una stessa famiglia restino separati senza sapere più nulla della sorte toccata ai congiunti. Se a restare soli sono i bambini, questi rischiano di andare incontro ad abusi di ogni genere e anche di venire reclutati forzatamente come soldati.
Per questo Save the Children opera principalmente per ricongiungere il maggior numero di bambini alla propria famiglia . Nell’ articolo, di cui sopra ho indicato il link, si possono leggere alcune storie a lieto fine, ma si legge anche che sono migliaia i bambini tuttora in pericolo.