Giocando nel parco.

Dopo le nostre mattinate passate a medicare orsetti infortunati , a spegnere incendi e a ritagliare forme strane, passiamo un po’ di tempo nel parco qui vicino; li’ Samuele si produce in corse folli sul suo piccolo monopattino …Ieri ha scoperto che sul tratto ghiaioso le sue frenate  producono un’ impronta e lui si diverte moltissimo a farle sempre piu’ lunghe….

Di solito ritorniamo con le tasche piene di sassi che poi lui utilizza in casa facendoli caricare e scaricare dai vari automezzi da lavoro di cui e’ provvista la sua scorta di giocattoli.  Ieri pero’ la pista e’ rimasta occupata per parecchio tempo da due scolaresche venute a godersi il sole durante la pausa pranzo: provenivano da un vicino college statale e in mezzo a tanti vispi visetti color cioccolato c’ erano solo pochissimi visi “pallidi”.

Mi son chiesta se cio’ sia dovuto alla politica di definanziamento delle scuole pubbliche operate da tempo in questo paese o se invece cio’ sia il risultato di una pacifica invasione qui in fase assai avanzata , invasione che ora preme alle nostre porte e che portera’ il mondo a essere forse in futuro popolato da un’ unica razza, come alle origini… un’ unica razza dalla pelle piu’ scura della nostra

Festa di Carnevale a Rolo.

Domenica c’ era finalmente il sole ed è stata annunciata anche in chiesa (dopo numerosi rinvii per il maltempo) la tradizioale sfilata dei carri, dedicata ai bambini che frequentano gli asili del paese e le scuole elementari.

Davide doveva indossare il costume da diavoletto, ma la parola diavoletto non gli andava molto a genio e allora lo ha ribattezzato “costume da pipistrello” per via di una stoffa nera sui fianchi che richiamava vagamente la forma delle ali di quel mammifero volante. Così vestito faceva le prove di volo tuffandosi sul divano di casa, con grande spasso di tutti.

“C’ è il sole, ma l’ aria è molto fredda” ha detto mamma Giovanna . ” il tuo vestito , Elisa , è molto leggero e quindi ti devi coprire bene sotto”.

Per ripararsi dal freddo, ha pensato il papà di Elisa, non c’ è niente di meglio del suo giubbotto imbottito…. e così dopo poco ecco arrivare in soggiorno la mia deliziosa nipotina che pareva impersonare la figlia bulimica dell’ uomo michelin : l’ abito da principessa era troppo stretto per coprire il giubbotto e la sua bella testolina pareva enormemente sproporzionata rispetto al busto esageratamente gonfio e lei desolata si lamentava:”Ma così sono troppo cicciona!!!” Per completare il disastro anche la cerniera  sulla schiena si è spaccata al primo tentativo di chiudere il vestitino. Mancavano pochi minuti all’ inizio della festa e così , dopo aver sostituito il giubbotto con una maglietta pesante, ho ricucito in fretta l’ apertura del vestitino con alcuni punti, mentre Elisa pazientemente attendeva di essere resa presentabile. Alla fine è riuscita a salire sul carro della scuola proprio mentre si stava mettendo in moto.

Quest’ anno in quel piccolo paese (4mila anime), i papà si sono dati da fare e hanno realizzato quattro bellissimi carri: il villaggio degli indiani, la nave pirata, il castello di cenerentola e il carro di Sponge Bob che sparava bolle di sapone e coriandoli.  Tutti i carri erano curatissimi nei particolari e testimoniavano l’ amore di quei giovani papà per i loro bambini e per la loro comunità. Tra le testoline che si affacciavano a lanciare schiuma e stelle filanti dai carri, spiccavano parecchie faccette dalla pelle olivastra: erano i bambini pakistani che partecipavano con gran divertimento alla festa, salutati dai parenti accorsi a fare ala al corteo.

Tre deliziosi monelli.

Ieri mattina, sono arrivati anche Elisa e Davide ( con i genitori naturalmente).

Elisa non pare aver risentito dell’ influenza , mentre Davide è apparso piuttosto magro e indebolito, forse perchè il malanno di stagione lo ha colpito in un momento di forte crescita: si è allungato di parecchio e i pantaloni sono tutti troppo corti. Elisa (8 anni) e Samuele (3 anni) da sempre si trovano benissimo insieme, perchè Elisa si diverte ad assecondarlo ; Davide (4 anni) invece sente istintivamente che Samuele mette a rischio la posizione di cocco piccolino cui è abituato e questo lo innervosisce. Per questo a volte si apparta e preferisce giocare da solo, allora però io cerco di mettermi vicino a lui e di stimolarlo a inserirsi nel gioco.  Per evitare discussioni e dispute Babbo Natale ha portato giochi il più possibile uguali, ma i due sono riusciti a litigare lo stesso.

Stamattina Samuele  continuava a salire e scendere le scale da solo con ai piedi solo le calzine, rischiando fortemente di scivolare, per questo la sua mamma stanca di ripetergli di smetterla lo ha sgridato e ha detto a Samuele che era un biricchino . Per rafforzare il concetto, ha invitato anche Davide a dire a Samuele la stessa cosa.

Davide non se lo è fatto ripetere due volte e ha detto ben chiaro :- Samuele, sei biricchino….- poi si è fermato un po’ e ha ripreso – sei anche uno sciocco e uno stupido..- e avrebbe continuato se la mamma di Samuele non gli avesse detto di non approfittare troppo della situazione.  :-)))

 A Davide non è parso vero di poter dare libero sfogo ai suoi sentimenti forzatamente repressi !!!

Sarah, Yara e le altre.

 

Due storie terribili hanno scosso l’ opinione pubblica ultimamente: quella di Sara Scazzi e quella di Yara Gambirasio. Nel primo caso le indagini tardavano a prendere il via: si facevano ipotesi di allontanamento volontario per sfuggire ad un ambiente ristretto e senza troppe opportunità. Per questo la madre ha scelto di esporsi davanti ai teleschermi per attirare l’ attenzione su quella che era per lei una scomparsa tutt’ altro che volontaria…Da qui i media si sono scatenati, anche incentivati dai parenti tra i quali si nascondevano i colpevoli. Ne è seguito un vero bailamme: in tutte le ore del giorno non si sentiva parlare in TV che del fatto di Avetrana e lo sciacallaggio è arrivato fino ad inventarsi le gite turistiche sui luoghi del delitto. Il fatto ha evidenziato il peggio della nostra società di oggi: quella che ne vien fuori con più dignità è la madre di Sara, che, una volta scoperta la verità sulla sorte della figlia, si è sottratta alle telecamere, dopo essersi detta certa di riincontrare la sua bambina , così come la sua religione (è Testimone di Geova)gliene dà certezza.

Per Yara, non si potevano fare troppe ipotesi: la sua vita semplice di ragazzina sportiva non offriva spunti per immaginare nulla. Per questo le ricerche sono partite subito e la famiglia ha potuto aspettare i risultati delle indagini chiusa nella sua casa, lontana da ogni occhio o microfono indiscreto, immersa nella preghiera.

Sono due storie tristissime, che riempiono di angoscia chi ha figli e nipoti piccoli che cominciano a muovere i primi passi in un mondo dove gli orchi si nascondono sotto le sembianze di  una cugina, di uno zio o di un conoscente che tutti i giorni saluti amichevolmente.

 Come mettere in guardia le nostre bambine e i nostri bambini da questi pericoli oscuri senza inculcare loro la paura che tarpa le ali , senza togliere loro la gioia di vivere?

Giornata mondiale dei diritti dei bambini

“Nel mondo 40 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale, 1,2 milioni all‟anno vengono trafficati per essere schiavizzati in lavori pesanti o avviati alla prostituzione e ben 275 milioni hanno assistito ad atti di violenza domestica, diventandone spesso a loro volta vittime. Non c‟è Paese che possa dirsi esente da tutto questo, nemmeno l‟Italia, dove fenomeni come la tratta di bambini, il lavoro minorile, la prostituzione, la violenza in famiglia e fuori dalle mura domestiche, nelle sue più svariate manifestazioni, dilagano”.http://www.terredeshommes.it/
E’ ancora una volta la “Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini” . Ancora una volta si dovrebbe elencare tutto ciò di cui un bambino ha bisogno per crescere sereno e sano , ma suonerebbe come un esercizio sterile ed ipocrita : meglio lasciar parlare i numeri terribili riportati da “Terre des hommes” e riflettere sull’ orrore che essi spalancano davanti ai nostro occhi

Riflessione…filosofica.

Qualche mattina fa, Davide , mentre stava uscendo di casa per andare all’ asilo, era stranamente assorto , come chi ha la mente occupata da pensieri profondi , poi quando finalmente questi pensieri si sono chiariti in un’ idea conclusiva, ha esclamato:

 – Sai, mamma? Io sono un bambino molto fortunato!!-

La mamma stupita gli ha chiesto come mai fosse arrivato a quella conclusione e lui serio serio ha risposto: – Perchè sono tanto buono!!! –

Samuele, tre anni fa…

Era il terzo giorno di ricovero all’ ospedale (a Londra). Le iniezioni per indurre le doglie avevano solo l’ effetto di produrre dolori lancinanti, ma nessuna utilità clinica. Da tre giorni continuava questa tortura. Intorno si succedevano a ritmo frenetico gli arrivi delle partorienti (per la maggioranza di colore) e le invocazioni ad Allah erano a volte appena sussurrate, a volte risuonavano nelle corsie come nenie laceranti.

Le ostetriche , molto prese, si dimenbticavano di controllare il battito di Samuele che non riusciva a nascere e verso sera mia figlia cominciò ad agitarsi : perchè nessuno badava a lei? Ci fu risposto che il protocollo prevedeva un certo numero di giorni di tentativi di induzione del parto naturale e che non c’ era niente altro da fare che aspettare….. c’ erano casi più urgenti…  Il panico ci prese e io mi sentivo molto impotente visto che non parlavo l’ inglese… A un certo punto mia figlia si arrabbiò davvero e trascinandosi col suo pancione andò dalla caporeparto (un’ orientale) e l’ affrontò con grinta, minacciando di ricorrere all’ avvocato se non fosse stata tenuta sotto controllo costante.

A quel punto venne il medico, che con fare conciliante spiegò come ormai fosse chiaro di dover ricorrere al parto cesareo, che però sarebbe stato consentito solo il giorno dopo…. ma mia figlia insistette perchè se era inevitabile, l’ intervento fosse fatto subito.

A questo punto , erano già le 11 di sera,mi sentii offrire una tazza di tè e prepararono la sala parto.

Un’ ora dopo, circa, tutto era finito: era nato un lunghissimo bebè che proprio per le sue dimensioni era rimasto incastrato nel bacino materno: la sua testa era decisamente schiacciata da una parte e aveva un’ anca lussata (penso per le contrazioni che aveva dovuto subire ), Al primo cambio compresi il problema all’ anca e ricordando gli insegnamenti di mia madre cominciai a sistemare pannolini e coperte in modo da costringere le gambette in posizione divaricata , quanto al resto, sapevo che i lineamenti si sarebbero armonizzati in breve tempo ed è così che tre anni fa è nato Samuele, un bambino stupendo, come gli altri miei due nipoti.

Tanti auguri , Samuele! Tanti auguri, Grazia!

P.S. devo ricordare di ringraziare Surjinder, l’ amico indiano di mia figlia, che è venuto nel cuore della notte all’ ospedale per riportarmi a casa, non prima di aver scattato foto ricordo a madre e figlio.