“GENDER PAY GAP” (citando “QUADERNI ERBESI 2024”)

In casa si stava discutendo di condizioni di lavoro e di paghe orarie e mia madre disse a un certo punto con orgoglio che il sig. Tirelli, il proprietario terriero presso cui andava a prestare la sua opera di stagionale, l’avrebbe pagata con una paga quasi “da uomo”.

La discriminazione tra i generi nella retribuzione dei lavoratori era un dato di fatto che la gente accettava tranquillamente: una donna non poteva certo valere quanto un uomo. Questo non valeva soltanto nelle aziende private, ma anche nell’amministrazione pubblica.

Leggo infatti da “Quaderni Erbesi 2024” nel saggio dedicato all’ “Istruzione nel Comune di Arcellasco nell’Ottocento e nel Novecento” scritto dalla professoressa Alberta Chiesa, quanto segue: “La legge Casati del 1859 stabiliva tra l’altro che i compensi delle maestre fossero di un terzo inferiori a quelli dei maestri”.

Purtroppo, la discriminazione persiste tutt’oggi e le donne continuano a combattere per la parità di retribuzione contro quello che oggi viene definito con un termine inglese “gender pay gap”

P:S: Nello stesso articolo della prof Chiesa, a proposito della sede della scuola femminile da istituire a Ponte Lambro (anno 1962 ) si riporta quanto scritto nel verbale di Giunta del Comune di Arcellasco: nell’aula riservata alle bambine sarebbero stati disposti solo due o tre banchi per quelle che dovevano scrivere e “quanto ai sedili per le fanciulle si lascerà che per questo primo anno ognuna porti con sé la propria sedia” !!! (proviamo a immaginare come fosse faticoso andare per esempio da Arcellasco e dalle sue frazioni fino a Ponte con sedia e cartella a tracolla….).

Oggi i nostri bambini non fanno più un passo a piedi e nonni e genitori si precipitano a portare le loro cartelle fino al cancello della scuola.

A S. Siro.

Non ero mai stata in uno stadio, ma domenica scorsa ho potuto colmare questa lacuna.

Ben 4 pullman sono partiti dal parcheggio della stazione di Erba diretti a San Siro per un incontro tra i ragazzi cresimandi e il nostro Arcivescovo. File interminabili di pullman erano parcheggiati nelle adiacenze dello stadio, mentre una marea di gente si era già accodata ai cancelli. Noi di Arcellasco seguivamo il parroco che portava un improvvisato cartello che faceva da riferimento al nostro gruppo.

Dopo il faticoso ingresso, mi ha impressionato la grandezza della struttura sportiva che tante volte avevo visto in TV; gli spalti si andavano riempiendo di una folla chiassosa di ragazzi e accompagnatori che coloravano con le loro pettorine, dei colori dell’arcobaleno, i vari settori. Un complesso musicale e molti volontari cercavano di intrattenere quelli che già avevano preso posto.

Alle quattro è stato annunciato l’arrivo dell’arcivescovo, che, accompagnato dai vicari episcopali delle sette zone della diocesi, ha fatto il giro dello stadio per salutare tutti i cresimandi.

Poi è seguito l’incontro: ragazzi e adulti hanno posto delle domande a Mons. Delpini, il quale ha risposto con la consueta profondità e saggezza, indicando ai ragazzi presenti la strada da percorrere per diventare testimoni di fede. E’ stato incredibilmente emozionante sentire migliaia (eravamo in 50mila) di voci cantare insieme, pregare insieme, promettere insieme di volersi impegnare in una vita in linea con gli insegnamenti del Cristianesimo, che deve essere gioiosa, solidale, fedele, generosa …

Spero che il ricordo di questo incontro rimanga a lungo nel cuore dei ragazzi presenti.

Starlink o non Starlink?

Questo è il problema: siamo sicuri che accettando la proposta di Musk non dovremo poi sottostare ai suoi dictat come sta accadendo all’Ucraina?

Chi non ha paura di Elon Musk? Troppo ricco, troppo potente, troppo poco affidabile, troppo pericoloso con quel suo sostegno alle frange più estremiste delle destre europee.

Chi si sentirebbe al sicuro dopo avergli affidato la sicurezza del nostro paese? Siamo all’inizio della Quaresima e mi viene spontaneo parafrasare la frase del Vangelo della domenica scorsa: Vade retro, Elon Musk!!!!

Dal “QUADERNO” Ricordando Budapest

Prendo dal “QUADERNO” pubblicato lo scorso autunno dall’UTE, questo stralcio tratto da un racconto di viaggio.

Budapest è divisa in due dal Danubio che scorre placidamente tra i palazzi con le sue acque, ora non più blu, percorse da barche e battelli; ed è proprio a bordo di uno di questi battelli che una sera abbiamo potuto attraversare la città, mentre nell’aria risuonavano le note del valzer di Strauss dedicate al grande fiume che scorreva sotto di noi. Intanto tutti rimanevamo incantati dalle luci che illuminavano i palazzi sulle rive e dai loro riflessi nelle acque che il battello solcava agitandone la superficie. Sembrava di vivere in una delle tante operette di inizio ‘900 ambientate nella Budapest scintillante dei tempi della “Bella Époque”.

Due lupi e un agnello.

Il lupo e l’agnello di Fedro 

Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?” 

L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”

“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.

“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.

“Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.

Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.

Oggi l’agnello di turno è l’Ucraina che si ritrova a fronteggiare due lupi e uno dei due (Trump) la accusa di aver voluto la guerra, ma chi ha invaso l’Ucraina andando contro il diritto internazionale? Purtroppo è sempre vero l’insegnamento della favola.

Esci dalla tua terra …

Si legge nella Bibbia che il Signore Dio disse ad Abramo:

«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
…”

A queste parole seguiva una promessa di grande prosperità e di un futuro glorioso. E Abramo partì.

Oggi, qualcuno, che si crede molto più in gamba del Signore della Bibbia, ripete lo stesso comando non a un capo-famiglia o a un capo-villaggio, ma a un popolo intero di più di due milioni di abitanti … e con quale prospettiva? Di diventare i “paria” in paesi confinanti che non li vogliono.

Non credo che i Palestinesi possano essere contenti di questa prospettiva… e Trump dovrebbe ritornare in sé e rendersi conto che ancora gli manca qualcosa per diventare onnipotente, onnisciente ed eterno … forse con i suoi soldi e con quelli dei suoi amici , crede che un giorno potrà riuscirci (non credo proprio!!)… ma alla fin dei conti anche lui è solo un uomo che sta vivendo l’ultima parte della sua vita…

Non so voi …

Non so voi, ma le vicende di questi giorni mi stanno turbando.

Un feroce torturatore, colpito da mandato di arresto internazionale, viene arrestato e poi rilasciato immediatamente. C’è chi fa notare che il mandato di arresto sia stato fatto scattare proprio nel momento in cui il ricercato varcava il confine italiano e non prima, quando se ne andava tranquillamente in giro per l’Europa…. ci sarà un motivo?

Non sarà stato un modo per mandare un segnale ai nostri governanti che le alte sfere della UE non gradiscono i rapporti preferenziali stabiliti con l’amministrazione Trump? E’ chiara l’ostilità di quest’ultima verso l’Europa unita ed è chiaro che sta attuando una vecchia politica: quella che i Romani definivano “Divide et impera” cioè metti zizzania tra i tuoi avversari e potrai dominarli facilmente. Quello che la Meloni ritiene un segno di apprezzamento personale è in realtà la mossa subdola di chi vuole eliminare dallo scenario mondiale un competitore, l’ Unione Europea, che, se avesse coscienza delle sue potenzialità tuttora inespresse, potrebbe giocare un ruolo determinante nella politica mondiale.

Io vedo in questi fatti (e temo di non sbagliare) un segno inequivocabile che l’UE si sta disgregando sempre più, che il sogno accarezzato da tanto tempo e per il quale si sono spese tante persone che sapevano leggere il futuro, sta miseramente affondando.