Nuovi arrivi in giardino.

salvia indica
salvia argentea

Ho già parlato del mio cedro pendulo, che ora ha più di 40 anni ed ha una chioma che ormai   copre buona parte dell’aiuola e tenta di allargarsi anche sul vialetto.  Dai cinguettii che si sentono la mattina presto, si può dedurre che tra i suoi rami ci sono dei nidi .

Canna indica
Canna indica

 

Sarà forse grazie alla presenza costante di uccellini, che ai piedi del cedro sono nate spontaneamente alcune piante ornamentali , che, per la loro disposizione, non sembrano nate a caso, ma piantate appositamente da un esperto giardiniere.

E’ così che ora sta fiorendo una bella canna d’India (la mia amica Daniela l’aveva riconosciuta), accanto a una salvia argentea

Osmanthus aquifolium
Osmanthus aquifolium

dalle foglie grandissime, e un osmanthus aquifolium.

Un grazie di cuore agli uccellini giardinieri.

Gentilezza: costa poco, ma vale tanto…

Dovevo prenotare una visita e stavo per varcare i cancelli dell’ospedale , quando, vedendo la gente che ne usciva, mi sono fermata di botto: avevano tutti la mascherina!! E io ho perso l’abitudine a portarne almeno una con me. Stavo già per tornare a casa, quando a una signora  che stava uscendo chiedo: – Ma è obbligatoria la maschera all’interno dell’ospedale?- E mi sento rispondere, come temevo, che sì è obbligatoria…

-Peccato! Dovrò andare a casa e ritornare..- dico desolata all’idea di rifare il viaggio sotto il sole che diventerà sempre più forte, vista l’ora. Ma la gentile sconosciuta, senza esitazione, estrae dalla sua borsa una mascherina indubbiamente nuova e me la offre con un sorriso. Poi subito si allontana inseguita dai miei ringraziamenti.

Indosso la mascherina e intanto penso che il mondo è pieno di gente gentile che sa ancora fare gesti semplici, che però rendono migliore l’esistenza degli altri , anche se solo per un momento e mi riprometto che, in giornata, dovrò fare anch’io un gesto di solidarietà, dato che non posso ricambiarlo a chi lo ha fatto a me.

Se ognuno di noi si impegnasse a fare una gentilezza per ogni gesto di solidarietà che riceve, se riuscissimo a farla diventare “circolare”,   potremmo cambiare il mondo e renderlo migliore.

P.S.: non ho potuto prenotare la visita medica, perché le agende sono piene fino alla fine dell’anno …riproverò a settembre, come mi ha suggerito l’impiegata allo sportello.

25 luglio: 80 anni fa.

Dopo quasi 21 anni al potere, il 25 luglio 1943 in Italia cadeva il governo fascista. La data – di cui quest’anno ricorre l’80esimo anniversario – è quella della riunione del Gran Consiglio del fascismo nella quale si decise la deposizione di Benito Mussolini, che aprì la strada alla nomina di Pietro Badoglio alla guida del Paese da parte del Re Vittorio Emanuele III.

Per chi avesse bisogno di rispolverare la memoria di quegli eventi, consiglio questo articolo.

Esattamente 80 anni fa finiva la parabola di Mussolini dittatore. Salito al potere in modo “democratico” (aveva ricevuto l’incarico di primo ministro dal re, come previsto dalla Costituzione di allora) venne destituito con una votazione in una seduta del Gran Consiglio, non documentata da nessun documento ufficiale, infatti non esistono verbali di quella seduta, ma solo ricostruzioni fatte dai vari protagonisti di quella lunga notte.

 

Sera in cortile.

Il sole, tramontando, si è portato via il caldo opprimente di questo  luglio infuocato.

Ora nelle ultime luci del giorno, una brezza leggera è scesa a ristorare uomini e ose: respiro a pieni polmoni e guardo fiori e alberi ondeggiare felici aspettando il fresco della notte che sta arrivando.

 

Tasse: storia, attualità, populismo.

Il ministro Salvini non compare tra i miei contatti e quindi non posso inviargli questo link.

Credo che gli sarebbe utile conoscere la storia dell’imposizione delle tasse. Non esistono documenti che attestino il periodo in cui si è cominciato a pensare che tutti i membri di una comunità erano tenuti a contribuire ad esempio alla difesa del territorio o alla manutenzione delle fortificazioni. Immagino fossero contributi in mano d’opera, perchè ancora non si era pensato a introdurre il denaro come elemento di scambio.  Certamente però appena si sono costituite le prime comunità, i primi villaggi, le prime città si è sentita l’esigenza di mettere in comune parte delle proprie risorse per sopperire alle necessità della collettività.

E’ quindi un segno di civiltà pagare le tasse, anche se nella storia  (come si evince dall’articolo linkato) spesso i potenti hanno abusato di questo strumento e ne hanno fatto un’occasione  di oppressione.

Sarebbe forse redditizia, di questi tempi ( in cui la barba è ritornata di gran moda), l’ introduzione della tassa sulla barba come avveniva in Russia ai tempi di Pietro il Grande; più complicato sarebbe ai giorni nostri l’applicazione della tassa sulla pipì, come ai Tempi dell’imperatore Vespasiano (tassa che gravava solo sui poveri che dovevano servirsi delle latrine pubbliche)…

La nostra Costituzione, fortunatamente, prevede una tassazione progressiva basata sui redditi e sulle proprietà individuali, in modo che tutti contribuiscano in base alle proprie possibilità. Ma c’è chi non può evadere le tasse, perchè il prelievo viene effettuato sullo stipendio e c’è chi invece può decidere di pagare o meno le tasse o di pagarne solo una parte, danneggiando tutta la comunità e in particolare i più poveri.

Fare un condono come quello proposto dal ministro Salvini è come sputare in faccia a chi le tasse le paga sempre e fino all’ultimo euro; non credo che la sua proposta  andrà in porto, ma intanto il ministro sta già facendo campagna elettorale e si pone come paladino di tutti quelli che vogliono continuare a fare i furbi. Questo è populismo bello e buono.

 

Le due bambine di Firenze.

Nella storia agghiacciante dello stupro di gruppo a Capodanno, in una casa bene di Fiorenze, mi lascia veramente costernata l’idea che le due dodicenni non abbiano detto nulla ai genitori rientrando a casa: hanno accettato l’accaduto come fosse una cosa irrilevante o si sono vergognate tanto da non poterne parlare? Spererei che la risposta sia nella seconda ipotesi, perchè sarebbe indice che le bambine hanno preso coscienza della gravità dei fatti di quella notte, ma da ciò che si evince dai giornali sembrerebbe che le due ragazzine, invitate a non dire la loro età, siano state convinte ad accettare quei rapporti sessuali con ragazzi di poco più grandi e che abbiano quindi considerato l’accaduto come parte della festa, così come una volta si faceva il trenino cantando e correndo intorno alla stanza, uno scherzo insomma …

Uno scherzo che rivela una mancanza di autostima impressionante da parte delle ragazze (pardon, bambine), che pur di sembrare “emancipate” si adattano a diventare oggetti da usa e getta … Se fossi nei panni dei loro genitori mi sentirei davvero schiacciata dalla responsabilità di non aver saputo far capire a quelle bambine che cosa preziosa e irripetibile esse siano.

Giovani ammirevoli.

In questi giorni, nel silenzio generale, si stanno svolgendo a Parigi i Campionati Mondiali Paralimpici, trasmessi su RaiSport.

Gli atleti sono ragazzi che la vita ha segnato in modo crudele, ma non si sono rassegnati e si impegnano al massimo delle loro possibilità per affermare la loro volontà di vivere e per riempire le loro giornate di emozioni positive. I risultati che ottengono sono frutto di allenamenti duri, di sacrifici, ma è grande la loro gioia quando riescono a dare il meglio di sé stessi

Credo che in tutte le famiglie in questi giorni i televisori dovrebbero essere sempre sintonizzati su questo evento:  sarebbe una lezione salutare per i giovani che, pur avendo avuto tutto dalla vita, sono vuoti dentro e cercano emozioni nella violenza, nella droga, nella ricerca del divertimento a qualunque costo.

Cosa manca …

UN’altra storia angosciante che coinvolge dei giovanissimi e delle bambine, ma questa volta non ha come sfondo un ambiente di emarginazione, di povertà, di disadattamento. No! e forse per questo è anche più agghiacciante.

Ragazzi normali, di famiglie per bene arrivano a stuprare due bambine per Capodanno a Firenze; e chi sta attorno si diverte e continua a filmare per poi condividere le immagini ed averne in cambio popolarità….

L’articolista si chiede cosa manchi a questi ragazzi che hanno tutto: io credo che manchi il senso del limite, la consapevolezza che se una cosa è materialmente realizzabile non è detto che sia consentito farla.  Manca il senso del limite che viene dal valore che diamo alla vita nostra e degli altri, che viene dal riconoscere che siamo creature che devono rendere conto del loro agire a un Creatore.

Tutto è consentito se il fine è il divertimento… come se il divertimento fosse lo scopo principale del nostro vivere e non la realizzazione del meglio di sè per contribuire a rendere migliore questo mondo.

In questa storia così deprimente, brilla un seme di speranza, che viene da quella mamma che, scoprendo il video sul telefono del figlio, denuncia tutto alla polizia. A lei deve andare il nostro grazie: anche suo figlio andrà nei guai, probabilmente, ma ne trarrà una lezione importante e imparerà che ci sono dei limiti che non vanno mai travalicati.