Terremoto: due mesi dopo.

20 maggio – 20 luglio: due mesi fa il terremoto.

Son passati due mesi da quando una notte in Emilia ho visto la stanza in cui dormivo fluttuare, ondeggiare a lungo, come se fosse costruita non sul terreno , ma sull’ acqua e da due mesi sono spariti i centri storici e i campanili di tanti paesi delle mie zone.

Come succede troppo spesso, all’ interesse dei primi giorni è seguito l’ oblio o quasi; oggi però ho trovato l’ articolo linkato sopra che racconta di un farmacista di Concordia che , in nome del figlio morto da poco, ha accolto nel suo vasto giardino migliaia di persone nei giorni in cui la terra continuava a tremare.

E’ un episodio che parla di una solidarietà vera, senza fini nascosti , solidarietà che induce a sperare nella rinascita di tutto ciò che il sisma ha cancellato.

Estate in città .

Ieri sera, dopo cena, sono andata con i nipotini (Elisa e Davide) e con gli zii P&P in centro a Erba, dove da alcuni anni nei mercoledì di giugno e luglio si svolge la manifestazione “Estate in città.
Davide era un po’ dubbioso sulla scelta di andare a piedi, ma poi la prospettiva di un buon gelato lo ha convinto,
Il centro di Erba era gremito di gente, forse perchè negli ultimi mercoledì i temporali avevano disturbato la manifestazione e impedito una partecipazione massiccia.
C’ erano gruppi musicali, il coro di canto popolare di Sormano, scuole di arti marziali e di ballo : le loro esibizioni attiravano i passanti. C’ era una bella aria di festa e molti erano i negozi aperti.
Ci siamo fermati a un bar affollatissimo per prendere il gelato, come promesso,poi siamo andati fino a Piazza Mercato. Lì si esibiva un ottimo gruppo musicale con una cantante veramente brava.
Ci siamo seduti su una panchina ad ascoltare; poco dopo Davide ed Elisa hanno cominciato a ballare insieme agli zii e si sono molto divertiti. Al ritorno, siamo passati davanti al gruppo che si stava esibendo e Paolo ha finalmente trovato il coraggio di salutarli (visto che sono suoi amici): prima si era vergognato perchè era vestito troppo elegante!!!! Roba da matti!

E’ stata una serata che i nipotini ricorderanno con piacere.

Gli incorreggibili – programma da boicottare.

In questi giorni i nipotini hanno preso possesso del telecomando e io vedo insieme a loro parecchi cartoni animati: alcuni gradevoli , altri invece orribili sia per la qualità dei disegni che per i contenuti.
Ma mi ha veramente sorpreso e disgustato un programma trasmesso su BOING alla sera. E’ intitolato “GLI INCORREGGIBILI” ed è una vera e propria telenovela che ha per protagonisti dei ragazzini di 8 – 10- 12 anni.
Il programma dura parecchio (non so dire quanto perchè dopo pochi minuti impongo il cambio di canale)e i discorsi sono sempre gli stessi :- Lo sai che mi piaci?
– Sì, ma io amo un altro, che però non si accorge di me..
– Perchè non vuoi baciarmi? – ecc. ecc.

Credo che un programma siffatto sia più nocivo di una proiezione pornografica. Stimola infatti bambini anche molto piccoli a sperimentare esperienze più grandi di loro e fa loro pensare che l’ unico interesse nella vita debba essere quello di piacere, di attirare simpatie, di provare emozioni che nemmeno si possono ancora comprendere.

E’ come un bombardamento per svuotare i cervelli dei piccoli che guardano questi programmi. Forse le mamme non hanno modo di controllare e selezionare i programmi che i loro figli devono vedere e spesso non sanno come mai le loro figlie o i loro figli pur così piccoli manifestino atteggiamenti sconcertanti.

Sarebbe bene protestare per bandire certi contenuti diseducativi e pretendere come consumatori una TV per ragazzi che ritorni a proporre programmi che istruiscano divertendo, che educhino ai buoni sentimenti e all’ apprezzamento di ciò che di positivo può esserci attorno a noi.

Estasi.

Samuele col cucchiaino in mano guarda il grosso vaso di nutella appena aperto: il suo viso si apre ad un sorriso estasiato a vedere tutta quella grazia di Dio , resta un attimo immobile, incantato ….e già ne pregusta la delizia.

Divorzi tra ultrasessantenni.

Raddoppiano le separazioni degli ultrasessantenni.

Che la famiglia sia in crisi da tempo è cosa nota ormai. Le cause sono molteplici e lascio a chi ne sa più di me il compito di parlarne.

La cosa che mi incuriosisce anche quest’ anno (visto che questi dati vengono pubblicati e aggiornati ogni anno) è il raddoppio negli ultimi anni delle separazioni dei sessantenni e più.
Sarà che una volta cresciuti i figli c’ è chi non vede l’ ora di uscire da un menage ormai logorato da piccoli rancori e dalle abitudini (o vizi) ritenuti non più sopportabili. Sarà che qualcuno (penso soprattutto gli uomini) crede di poter trovare una seconda giovinezza accanto a un partner più giovane… Sta di fatto che le separazioni consensuali sono raddoppiate.

Di solito in queste situazioni c’ è sempre uno dei due che tira un gran sospiro di sollievo e l’ altro che pensa al fallimento della propria vita.

Credo che chi si lascia prendere dall’ entusiamo per le nuove propsettive che gli si aprono davanti corra il rischio di andare incontro a precoci delusioni : certe atmosfere, certi incanti della giovinezza non sono più ripetibili e forse si scopre addirittura di essere stati usati come trampolino di lancio e nulla più.

Chi invece pensa che alla fine del matrimonio corrisponda la fine della propria vita può scoprire invece in sè risorse non sopettate e riprendere faticosamente, ma serenamente il suo cammino.

L’ incognita è cosa ne sarà di questi divorziati attempati quando la salute comincerà a vacillare e l’ armadietto dei medicinali non sarà più sufficiente a contenere le prescrizioni dei medici? Si ritroveranno irrimediabilmente e definitivamente soli ? Rimpiangeranno allora la scelta fatta qualche anno prima?

Per parte mia credo che superati i sessant’ anni sia meglio far tesoro di quanto si è costruito nel corso della vita e ci si possa dedicare fruttuosamente ad attività che appaghino le nostre esigenze di partecipazione alla vita sociale, senza inseguire chimere ingannatrici.

P.S. proprio un anno fa scrivevo sullo stesso tema:?p=2093

Insieme.

Da sabato sono riuniti qui tutti e tre i nipotini, con la conseguenza che la casa è sempre più un campo di battaglia e puoi trovare giocattoli che spuntano all’ improvviso proprio là dove non avresti mai immaginato.

I due piccoli, Samuele e Davide, hanno imparato tutti e due ad andare in bici senza rotelle e questa è per loro una grande conquista. Elisa di giorno appare serena, ma la sera si riaffacciano le paure dei giorni del terremoto.

Samuele ha appena parlato al telefono con la mamma e le ha detto che non vuol tornare a Londra sabato prossimo : è la seconda volta che rimane qui da solo, senza la mamma, e pare prenderci gusto.

E’ molto bello vederli stare insieme, divertirsi e nello stesso tempo aiutarsi a crescere vicendevolmente.

Chi suona il campanello?

Se vi suonano al campanello alle 9 e mezza di mattina nei giorni di sabato o di domenica, non potete sbagliare: sono certamente i testimoni di Geova, che si sono ricordati di voi.
E’ quello che è successo a me e mi son ritrovata nella cassetta delle lettere un volantino che reclamizza il loro annuale raduno.
Anni fa ho avuto occasione di essere ospitata in casa di una coppia di conoscenti, che seguivano questa religione e ho avuto modo di conoscerne qualche aspetto.
Il più singolare riguarda proprio la loro attività di propaganda: ogni seguace è obbligato a un certo numero di ore alla settimana di “predicazione” e in quella circostanza i miei ospiti avevano certo pensato che si stava presentando loro una ghiotta occasione per “evangelizzare” stando comodamente in casa propria senza essere costretti ad andare di porta in porta.

Ed ecco che quando la padrona di casa aveva finito di guardare la tivù (tutta sola nella stanza cui solo lei aveva accesso) venivo amabilmente intrattenuta sulle Scritture, con la chiara convinzione che avrei capitolato.

Ricordo (eravamo a Roma in giorni caldissimi di un’ estate di quasi vent’ anni fa) che una sera eravamo usciti e ci eravamo diretti a Frascati. Lì, mentre la gente attorno si mangiava la porchetta, io mi ritrovai seduta su una panchina , assediata dalla coppia, che continuava a dirmi come loro prendessero la Bibbia in senso letterale, senza farne delle interpretazioni che possono portare a forzature. E mentre dicevano questo snocciolavano citazioni di passi e versetti, accostandoli in modo da avvalorare certe loro tesi, ma io feci loro notare che stavano proprio dando un’ interpretazione soggettiva dei Testi e che se a quelle citazioni io ne avessi accostato altre di mia scelta, saremmo giunti a conclusioni del tutto opposte.

Da quella volta , quando sento suonare il campanello di buon’ ora la mattina del sabato o della domenica, cerco gentilmente, ma con fermezza, di troncare ogni tentativo di colloquio.