Oggi, all’ U.T.E. (Università Terza Età), è continuato il “viaggio” nella storia e nell’ arte dell’ Ungheria.
La prima lezione ha avuto come argomento la musica di Bela Bartok , un musicista geniale per le innovazioni che ha portato al modo di trattare gli strumenti e al modo stesso di fare musica. Durante l’ ascolto dei brani, sapientemente commentati dalla relatrice, la figlia di quest’ ultima, una bambina deliziosa di circa 7/8 anni , inventava passi di danza classica con una naturalezza e una grazia incantevoli: era una gioia vederla .
Nella seconda ora, la professoressa Chiesa ci ha raccontato la vita di due sante ungheresi : S. Elisabetta e S. Margherita, accomunate dal fatto di aver avuto una vita brevissima e di aver cercato la santità nella mortificazione corporale portata agli estremi.
Mi ha stupito ancora una volta riscontrare come in quel tempo, XIII secolo, la santità venisse intesa come ricerca della sofferenza fisica, fino alla auto-tortura, se così si può dire.
Ora mi pare giusto accettare le sofferenze che la vita ci riserva, ma mi pare grave ingratitudine verso il Creatore disprezzare e vilipendere il nostro corpo e la nostra salute che sono doni preziosi e che possono consentirci di fare tante cose buone per noi stessi e per gli altri.
A questo link è possibile ascoltare un brano di B. Bartok.
http://www.youtube.com/watch?v=p-CmqtmHx8g&feature=related