A Pescarenico.

Questo è Pescarenico, il piccolo borgo di pescatori di manzoniana memoria, che sorge sulla riva sinistra dell’ Adda , che in quel punto è appena uscito dal Lario (ramo di Lecco). Il lungolago è incantevole e le viuzze strettissime su cui si affacciano balconi fioriti e cortili minuscoli  hanno un sapore antico. Proprio nel punto che compare nell’ immagine Manzoni avrebbe ambientato la partenza di Lucia e il mirabile “Addio monti sorgenti dall’ acque, cime ineguali…. ”

Poco discosto sorge la chiesetta , annessa ad un antico convento :  lì lo scrittore ha ambientato la figura e gli episodi di Fra Cristoforo.  Questa chiesetta ha una particolarità: ha due campanili.  Oltre a quello che si vede nell’ immagine ce n’ è un altro a sezione triangolare , le cui campane davano ai pescatori del borgo il segnale della fine del loro turno di pesca nelle acque antistanti. Infatti , per dare a tutti la possibilità di trarre frutti dal proprio lavoro, i pescatori del luogo fissavano ad ognuno  il tempo in cui gli era consentita la pesca e al suono del campanile quelli che erano sulle barche rientravano per lasciare il loro posto ad altri compaesani.  

A pochi passi sorgono supermercati affollatissimi e strade di grande traffico, ma nelle silenziose e poco frequentate viuzze di Pescarenico pare che il tempo si sia fermato 4 secoli fa.

All’ oasi.

Ieri , le mie amiche M.E e F.  mi hanno fatto da guida alla vicina oasi di Baggero nel comune di Merone.

In passato lì si estraeva materiale per la vicina cementeria, poi, una volta cessata l’ attività estrattiva si è provveduto alla bonifica ambientale e il risultato è quello che si vede nella foto : due laghetti, frequentati da trote, cigni, oche selvatiche e anatre, immersi nel verde e in un silenzio sorprendente , vista la vicinanza con zone a traffico intenso. Il sottobosco tutto fiorito era una vera goduria per api e farfalle (incredibile, ma ho visto parecchie farfalle), un torrentello seminascosto nel verde scorreva tra due ripide rive rocciose e nel punto più alto dell’ oasi si godeva di una vista bellissima.

Abbiamo camminato per quasi due ore  conversando piacevolmente; credo che seguendo le mie due amiche conoscerò davvero questa Brianza ricca di angoli  stupendi.

Quante Penelopi di questi tempi….

E’ stata individuata una nuova sindrome che colpisce le donne sole e anziane:

“Spesso si tratta di donne rimaste vedove, sole, malate di nostalgia del tempo passato, che non guariscono mai dal loro dolore fisico perchè lo alimentano con il malessere psicologico. La sindrome di Penelope riguarda ormai una donna ultrasettantacinquenne su cinque e fa sì che queste anziane, una volta ricoverate per una patologia acuta, poi preferiscano restare in ospedale piuttosto che tornare alla solitudine della loro casa.” http://www.corriere.it/salute/11_aprile_10/sindrome-penelope-over-65_a595058c-6389-11e0-9ce6-e69a9a96cab4.shtml

Conosco qualche candidata a questa sindrome e penso che l’ antidoto, la prevenzione migliore sia crearsi degli interessi , che ti diano l’ opportunità di incontrare persone e di frequentare associazioni e circoli che abbiano in  questi interessi la loro ragion d’ essere.

Non è facile affrontare la solitudine dopo una vita passata ad accudire una famiglia ( a volte anche numerosa), ad occuparti di un marito e, dopo aver corso in affanno per anni per conciliare questi impegni con il lavoro fuori casa, trovarsi a poco a poco con la casa vuota e le giornate sempre troppo lunghe. Penso che sia più difficile ancora per chi sperimenta questa situazione in età già molto avanzata e quindi anche con le limitazioni che questo comporta: l’ indebolimento della vista e dell’ udito  portano quasi inevitabilmente con sè una comprensibile tendenza all’ isolamento .

In mancanza di una rete parentale , si dovrebbe creare proprio tra donne una rete di “mutuo soccorso” tale da offrire momenti di vita sociale e di coinvolgimento in attività di vario genere per non sentirsi  come “… una cosa lasciata in un angolo e dimenticata ” come diceva Ungaretti in una sua celebre poesia.

Al concerto.

http://www.conviviamusica.it/

A questo link c’ è il programma del concerto di musica sacra cui ho assistito questa sera: è stato eseguito da una corale femminile, CONVIVIA MUSICA, nata proprio qui nella frazione Arcellasco di Erba.  Sono rimasta stupefatta dal livello artistico delle  esecuzioni e da alcune voci veramente straordinarie. Non mi meraviglia che abbiano già partecipato con successo a manifestazioni nazionali e internazionali. Sono inoltre stati eseguiti dei brani per solo organo e altri sono stati cantati da un giovane baritono che ha incantato il pubblico presente.

E’ stato un concerto veramente piacevole.

Qui è possibile ascoltare una interpretazione della corale femminile “Convivia Musica” 

http://www.youtube.com/watch?v=OGib5eXJVg0

Accanimento terapeutico ?

Che senso ha eseguire interventi chirurgici altamente invasivi in malati in condizioni già molto precarie?

Per il chirurgo è forse un’ occasione per studiare le possibili reazioni positive o negative  del paziente , per la struttura ospedaliera è senz’ altro una fonte di guadagno perchè il SSN pagherà questo intervento chirurgico, ma per l’ ammalato è spesso solo un’ ulteriore sofferenza spesso inutile.

Parlo di un caso di mia conoscenza diretta: era una persona anziana, reduce da trent’ anni di sofferenze per un cuore danneggiato da un infarto e che da  15 anni  combatteva anche contro il cancro . Nel frattempo si era anemizzato e i reni davano segni di sofferenza. Nel corso di una indagine cardiologica gli viene riscontrato un tumore al polmone.

Subito viene consultato il chirurgo, che senza esitazioni propone l’ intervento : io timidamente chiedo se ne sia veramente il caso e faccio presente la situazione generale; il medico però mi risponde che tutto sommato il paziente è perfettamente in grado di sopportare l’ operazione e il malato , d’ altra parte, pensa: se mi operano vuol dire che c’ è una speranza di contrastare il male.

L’ intervento infatti viene superato brillantemente, ma ,subito dopo la dimissione dall’ ospedale, comincia un progressivo peggioramento  e il malato muore dopo pochi mesi. Senza intervento forse sarebbe vissuto più a lungo , io ne sono convinta…. 

Del mio stesso parere pare essere anche la magistratura  , anche se il caso è un po’ diverso… http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-04-08/omicidio-colposo-medico-opera-171612.shtml?uuid=Aa6lHJND

Ma non è estate …

Il display sul cruscotto segna 29° !!! 

 Se non vedessi le montagne, che si stanno appena riverdendo, cosparse dei caratteristici tocchi di colore ( sembrano ponpon : gialli, verdi, rosa, bianchi ; sono gli alberi in fiore che spiccano sul verde dell’ erba nuova), direi che è già estate…

Acque radioattive nell’ oceano… !!!

http://it.peacereporter.net/articolo/27779/Giappone%2C+un+fiume+radioattivo+sfocia+nel+mare

Leggendo questo articolo c’ è da farsi venire un gran mal di pancia : in Giappone stanno pensando di scaricare nell’ oceano 15.000 tonnellate  di acqua inquinata dalla radioattività, il che fa ipotizzare scenari angosciosi: quali effetti avrà tutto questo sulla vita degli animali marini? e quanto quell’ inquinamento influirà anche sui nostri mari?

Nell’ articolo si dice che si fa l’ ipotesi di introdurre queste acque in una specie di isola artificiale che può contenerne migliaia di tonnellate, ma poi dove verrà piazzata quest’ isola e per quanto tempo? I tempi di decadimento della radioattività  si misurano in migliaia di anni … può esistere una struttura metallica che duri per tanto tempo? E le tonnellate eccedenti andranno comunque in mare?

C’ è  da consolarsi pensando che qui da noi almeno un effetto positivo c’ è stato: l’ attuazione del programma nucleare del governo è stata rinviata a data da destinarsi.

P.S. stasera è giunta la notizia di un ‘altra scossa  fortissima di terremoto in Giappone: è veramente un momento terribile per quel popolo …

Di ritorno dall’ Emilia.

Sono ritornata qualche giorno nel mio paese d’ origine un piccolo centro dell’ Emilia. Fino a qualche tempo fa ad ogni mio rientro lo trovavo sempre un po’ più depresso: qualche saracinesca abbassata in più rispetto alla volta precedente, il mercatino del lunedì sempre più ridotto, le antiche fabbriche desolatamente in rovina.  Ultimamente ho notato invece un rifiorire di vitalità : la gente si adopera per organizzare manifestazioni  e per far funzionare , tramite il volontariato, servizi importanti per una piccola comunità (scuole materne , trasporti per anziani e malati).

Anche la Messa di una qualunque domenica richiama, come un tempo, tanti bambini e giovani sotto le insegne dello scoutismo ed è consolante vedere giovanotti grandi e grossi  in pantaloncini corti  che si danno da fare a organizzare i più piccoli e ad ammonire i più vivaci, mentre le loro voci si mescolano in canti gioiosi accompagnati dalla chitarra.

Ho riscoperto, una caratteristica della gente dell’ Emilia che la rende unica : un modo cordiale e gioviale di approcciare anche gli sconosciuti , che è difficile trovare altrove. Ad esempio prenotando al telefono una visita chirurgica, ho avuto modo di passare dieci minuti buoni di piacevole conversazione con l’ impiegata addetta al servizio, che ha trovato modo anche di scherzare e di farmi sorridere ; così la visita con il medico è stata meno anonima di quanto mi sarei potuta aspettare: anche lì non è mancato un tratto umano e cordiale impensabile qui  con un medico mai visto prima; da ultimo poi, trovandomi in difficoltà nel trovare parcheggio, mi stavo informando con una coppia di automobilisti, quando è passato un anziano in bicicletta che si è fermato spontaneamente e, capito il problema, mi ha indicato un parcheggio pubblico gratuito : solo conoscendo la zona lo si sarebbe potuto trovare.