Poesia: Giorno d’autunno (R. M. RILKE)

Signore: è tempo . Grande era l'arsura .
Deponi l'ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.
Fa' che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno' di tepore,
che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l'ultimo sapore.
Chi non ha casa adesso, non l'avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell'aria fluttuano le foglie.

La poesia inizia con una preghiera per chiedere a Dio che si ripeta la magia dell’autunno, che ferma il tempo sulle meridiane e fa maturare gli ultimi frutti;  prosegue poi  con un pensiero dolente per chi è solo (forse il poeta stesso): le notti  sempre più lunghe lo vedranno vegliare sui libri e scrivere pagine e pagine per riempire la sua solitudine. Avrà qualche volta anche il desiderio di camminare per le strade buie, accompagnato solo dal cadere delle foglie.

Quanto assomigliano,alle mie, le notti autunnali di Rilke!

Problemi di oggi.

Oggi due notizie mi fanno riflettere:

i ristoratori non trovano più manodopera;  Gualtieri pensa di impiegare i percettori di reddito di cittadinanza (RDC) per pulire Roma.

Se chi lavorava da anni nella ristorazione, come dipendente, ora non accetta più di ritornarci, avrà le sue buone ragioni, dato che non è così facile trovare lavoro.  I ristoratori  dicono che è colpa del reddito di cittadinanza e che chi lo percepisce non trova conveniente rinunciarvi per accettare la loro offerta di lavoro….. ma il RDC  prevede al massimo 700/800 euro al mese: a quanto ammontano gli stipendi offerti dai ristoratori? Forse se questi imprenditori riflettessero un po’ riuscirebbero a risolvere il loro problema offrendo retribuzioni più giuste e dignitose.

Quella di Gualtieri mi sembra un’ottima idea: chi percepisce il RDC deve rendersi disponibile per lavori utili alla comunità, ma credo che il problema dei rifiuti non stia solo nella raccolta, quanto nello smaltimento e se gli impianti resteranno quelli attuali, dove verrà allocato il materiale raccolto? Intanto formulo a Gualtieri i miei più sentiti auguri di buon lavoro, perchè possa riuscire nella “mission impossible” di dare a Roma un aspetto e un’amministrazione degna di una grande capitale europea.

Il dolore innocente…

La lezione di ieri di don Ivano, su Dostoevskij,  mi ha indotto a fare una riflessione: che cosa si intende per dolore innocente? Comunemente si intende la sofferenza dei bambini colpiti da malformazioni o malattie, congenite o subentrate nei primi anni di vita. Questo è il dolore che, credo, nessuno riesce a spiegare e anche Papa Francesco ha ammesso di non avere risposte quando un bambino gli ha fatto una domanda su questo tema.

Dostoevskij dice che il dolore innocente è quello che può dare un senso alla vita e alla speranza …. io non sarei d’accordo; anzi, se penso al dolore di tanti bambini vengo presa da sconforto e da un lacerante senso di impotenza e di inutilità.

Io penso invece che il senso di ogni esistenza sia nella solidarietà, nel sostegno reciproco, nell’ attenzione verso chi soffre attorno a noi, sia esso bambino, adulto o anziano. Forse tutto il dolore (quello non subito come conseguenza di propri comportamenti)  è dolore innocente….

Quand’ero piccola…

piazza di RoloQuand’ero piccola, sentivo a volte mio padre raccontare di essere andato nei paesi vicini con la sua bicicletta; allora parlava dello stradone di Reggiolo o di quello di Carpi e io, che non li conoscevo, me li figuravo nella mente come luoghi lontani e anche un po’ pericolosi.

Bisogna dire che a quel tempo ogni paese era una piccola comunità che poteva soddisfare tutte le proprie semplici esigenze entro i  confini del luogo di appartenenza.  In centro, un buon numero di negozietti offriva quanto poteva servire per ogni necessità che non fosse già soddisfatta attingendo all’orto, alla campagna, al pollaio….

Solo pochi possedevano un’automobile, ma erano anche rare le occasioni in cui si aveva bisogno di andare fuori paese.

Ora tutto è cambiato: in centro restano solo pochi esercizi commerciali e la gente con le auto raggiunge i supermercati e i negozi dei paesi vicini con grande facilità anche più volte al giorno. Ho come l’impressione che le persone si considerino ormai come appartenenti a un’unica grande comunità distribuita in più centri (sobborghi) abitati.

Aurora.

aurora a RoloL’aurora ha dipinto di rosa il cielo sulle case ancora addormentate. Comincia un nuovo giorno da riempire di cose belle e buone: il sorriso di quelli che amiamo, la bellezza delle cose intorno a noi, la compassione per chi soffre… e gratitudine a CHI ci dà la possibilità di vivere ancora una volta  tutto questo.

A quest’ ora, 78 anni fa…

rastrellamento nel ghettoA quest’ora, 78 anni fa, si era da poco concluso il rastrellamento nel ghetto di Roma ricostruito in questa pagina di Wikipedia.

A quest’ora, 78 anni fa, 1007 persone, per la maggior parte donne e bambini, si trovavano rinchiusi in una prigione provvisoria e improvvisata dopo essere stati strappati dalle proprie case in modo brutale e dopo aver pagato il riscatto in oro che era stato richiesto in cambio della loro libertà.

A quest’ora, i bambini (oltre 200) si stringevano alle loro mamme con le quali sarebbero morti poche ore dopo….

E’ tragicamente assurdo che, ancora oggi, dopo 78 anni di testimonianze dirette di quegli orrori, qualcuno possa irridere ai superstiti …come è avvenuto ieri a Bologna, dove è stata insultata Liliana Segre.

 

Che rivoluzione!!!

Papa Francesco continua a rinnovare la Chiesa cattolica e lo fa utilizzando un linguaggio nuovo, che non tutti accolgono con favore, ma che è l’unico possibile in questo nostro mondo di oggi.

Certo c’è un abisso tra questo linguaggio improntato al rispetto per le culture diverse dei popoli e il categorico “extra ecclesiam nulla salus” o la persecuzione di chi osava fare obiezioni al modo di porre il messaggio evangelico.

Gesù non ha mai messo etichette al suo messaggio e solo la pochezza umana ha potuto inventare insormontabili barriere fisiche e culturali tra le creature umane, tutte accomunate dallo stesso essere FIGLI dello stesso Creatore.

Amo Papa Francesco e spero che possa a lungo continuare la sua rivoluzionaria opera di rinnovamento.

Poesia: La morte è la curva della strada… (F. Pessoa)

La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.
E’ una metafora consolante: la vita è  una lunga strada che ad un certo punto fa una curva brusca e non si vede più quello che c’è al di là; chi muore ha superato quella curva, ma la strada continua, non finisce… E se stiamo ad ascoltare il nostro cuore, risentiremo i passi di chi ci ha lasciato. Nessuno si smarrisce, anzi ci ritroveremo tutti dove tutto è verità