Sicilia, terra splendida e…maltrattata.

Da molti anni non vado in Sicilia e sento forte il desiderio di tornarci. Mi mancano i paesaggi incantevoli, le sue città cariche di storia e di gloria, la sua frutta, i suoi dolci, le granite…..

Una cosa però ricordo con rabbia: si andava al mattino su una delle tante belle spiaggette libere a prendere il sole, ma bisognava prima fare la raccolta dei rifiuti lasciati il giorno prima dai bagnanti, poi finalmente potevi stendere il tuo telo.  Non vedevi l’ora di tuffarti in acqua: il mare era splendido…… ma una volta entrata  ti accorgevi che, nascosto tra gli scogli o camuffato da un tubo mezzo interrato nella sabbia (che finiva a qualche decina di metri dalla riva) proprio lì si apriva la bocca di uno scarico fognario e il piacere del bagno finiva subito.

Pensavo che le cose fossero migliorate, ma così non è.

Forse i Siciliani non amano abbastanza la loro splendida terra?

 

Per le coraggiose sorelle afghane

Le donne afghane non ci stanno!!!

Scendono in piazza a volto scoperto e chiedono che non siano cancellate le conquiste degli ultimi vent’anni. Quando si è assaporato il gusto di sentirsi rispettate nella propria dignità e nel  diritto alla propria individualità, non è possibile lasciarselo negare senza ribellarsi.

Gli uomini afghani (almeno quelli appartenenti all’esercito) hanno dato una ben meschina prova di sè e si sono arresi senza un minimo di resistenza, ma le donne scendono in piazza.

Sanno di rischiare punizioni severissime e forse la stessa vita, ma protestano a viso aperto, per se stesse e per le proprie figlie, che devono poter vivere la loro giovinezza andando a scuola e preparandosi a una vita dignitosa e non essere “vendute” come spose-bambine a pedofili senza scrupoli. Ma dove sono i loro mariti, i loro padri, i loro fratelli? Perchè non sfilano insieme alle loro donne?

Coraggio, sorelle! Il mondo  spera nella vostra determinazione per veder uscire il vostro paese dall’incubo in cui sta precipitando.

8 settembre 2021.

E’ un giorno importante!

Festeggiamo Samuele che compie 14 anni! Buona vita, Samuele! Ti accompagnerà sempre il calore dell’affetto di tutti noi che ti vogliamo bene.

Festeggiamo poi mia sorella, Sr, Giovanna Chiara, che 61 anni anni fa entrava in convento a Carpi, tra le suore Cappuccine. Ora è in Thailandia da 53 anni e il suo fisico risente delle fatiche di una vita spesa per il bene delle sue comunità monastiche. Fortunatamente è circondata da tanto affetto e , direi, venerazione da parte delle sue consorelle e questo ci dà la certezza che è e sarà sempre accudita nel migliore dei modi.

Auguri Vanna!

Grazie, ragazzi!

Alla fine di questa estate ricca di eventi sportivi, chi volesse fare un bilancio dovrebbe constatare quanto si siano fatti onore i giovani italiani  negli Europei di calcio e di pallavolo,  nel tennis, nelle Olimpiadi e nelle Paralimpiadi

In queste due ultime manifestazioni i nostri atleti hanno conquistato più  medaglie  di sempre. Abbiamo gioito davanti ai teleschermi in tanti momenti indimenticabili, ma soprattutto ci siamo commossi ad assistere alle imprese incredibili degli atleti che hanno partecipato alle Paralimpiadi. Che lezione di coraggio, di forza, di voglia di vivere nonostante le difficoltà!!

Dispiace che non sia stato dato loro tutto lo spazio e l’attenzione che avrebbero ben meritato, ma ugualmente credo che ogni volta che mi verrà in mente di lamentarmi o di piangermi addosso per qualche problema, mi torneranno alla mente le immagini di questi ragazzi, così meravigliosamente innamorati della vita, anche se la vita  li ha colpiti tanto duramente.

E’ un orgoglio per tutto il nostro paese aver conseguito risultati tanto prestigiosi, perchè dietro a ogni medaglia c’è l’impegno e la dedizione di tante persone, che dedicano le loro energie migliori allo sport e ai suoi valori, dandoci un motivo per sperare: un paese che ha  giovani tanto speciali può credere nel futuro.

 

Quanto ci costano i no-vax?

Questi No-Vax stanno veramente oltrepassando i limiti …. Fortunatamente ieri le loro minacce di boccare i trasporti ferroviari sono andate a finire in un nulla di fatto. Nei giorni scorsi hanno aggredito dei giornalisti e minacciato varie personalità.

I docenti no-vax pretenderebbero i tamponi gratis, ma abbiamo già la fortuna di avere i vaccini gratis, perchè si dovrebbero spendere soldi aggiuntivi per i tamponi di chi diffida della scienza? E che esempio danno ai nostri ragazzi gli insegnanti che presentano green-pass falsi?

Si spendono montagne di euro per curare i no-vax che contraggono il virus e finiscono in terapia intensiva (ogni paziente costa 1500 euro al giorno): sono soldi che avremmo risparmiato se tutti si fossero vaccinati. Qualcuno ha proposto di far pagare le degenze ospedaliere agli ammalati che hanno rifiutato il vaccino e io direi che la proposta va presa in considerazione.

Poesia: Nella nebbia (G. Pascoli).

la nebbiaOggi, 1° Settembre, è comparsa la nebbia, come a ricordarci che l’estate è finita e che comincia da oggi l’autunno meteorologico.

Il sole, di prima mattina, si intravvedeva appena, circondato da un alone dorato e tutto intorno le case, gli alberi  e ogni cosa erano immersi in una  lieve nuvola lattiginosa.

Molte poesie  sono ispirate alla nebbia, che sa creare atmosfere ovattate e magiche; tra di esse  ho scelto questa di Pascoli.

Nella nebbia
E guardai nella valle: era sparito
tutto! Sommerso! Era un gran mare piano
grigio, senz’onde, senza lidi, unito.
E c’era appena, qua e là, lo strano
vocio di gridi piccoli e selvaggi;
uccelli sparsi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenziosi eremitaggi.
E un cane uggiolava senza fine,
nè seppi donde, forse a certe peste
che sentii, né lontane né vicine. (G. Pascoli)

Forse il Pascoli osserva il panorama da un’altura e la nebbia sotto di lui forma quasi un mare grigio e immobile; il silenzio è interrotto dai brevi richiami degli uccelli, dal monotono uggiolare di un cane in un casolare lontano e dal rumore di  passi  provenientii  da chissà dove.

Dalla nebbia  più densa vicina al suolo, spuntano, come sospesi nell’aria, le cime dei faggi  e i  resti di casali cadenti .

 

Utopia.

Mentre si sta verificando la tragedia afghana, viene da porsi qualche domanda: Perchè non riusciamo a trovare vie diverse dalla guerra per risolvere  i  problemi? Non abbiamo capito che al giorno d’oggi non si può imporre ad altri popoli con la forza l’adozione di istituzioni e di sistemi organizzativi importati dall’esterno? Può reggere ancora la motivazione spesso ipocrita di imporre il rispetto dei diritti umani o di prevenire il terrorismo?

Tutte le tragiche avventure verificatesi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi si sono rivelate clamorosi fallimenti: questo non significa nulla?

E’ venuto il momento di pensare nuovi modi per risolvere i contrasti (come sosteneva Gino Strada), dando più potere alle organizzazioni internazionali (ONU in primis) e smettendo di investire in armamenti per dirottare quelle risorse verso la promozione dello sviluppo dei vari paesi, per potenziare l’istruzione e il rispetto dei diritti umani …. ma tutto questo è talmente ovvio che resterà allo stato di utopia…

Aggiornamento:

Un amico mi ha inviato via email questo commento che riporto qui ringraziandolo di vero cuore.

Diana,
ti ringrazio per le tue riflessioni scritte nel Diario.
Sei un’anima poetica che sa trasmettere le proposte per cercare la comprensione e le possibili strade da intraprendere per la “soluzione” dei problemi del nostro mondo.
“Utopia”? Può essere! Ma la costante ricerca di nuove vie può portare l’umanità, l’uomo, a soluzioni mai “pensate”. La strada della Storia è piena di “novità” che sanno di molto vecchio, perché il pensiero di oggi divenga realtà per il “presente” di altri uomini.
La goccia impiega molto tempo a scavare il sasso, proprio come il  pensiero di uno per divenire la coscienza di tanti.
Sperare, confidare che l’amore possa veramente essere la medicina del futuro…..

 

Tornare.

Ripercorrere le strade che mi hanno visto bambina, mi richiama alla mente visi e voci che non ritrovo più e mi sento estranea in un luogo che riconosco come casa mia.