E se domani, io non potessi …

E’ davvero preoccupante la notizia secondo la quale è stato danneggiato il 25% dei cavi delle telecomunicazioni che si trovano sui fondali del Mar Rosso .

Per ora sono state compromesse le comunicazioni in Medio Oriente, ma se questa tattica di guerra dovesse estendersi, trent’anni di progressi tecnologici sfumerebbero in un attimo.

Per me sarebbe tragico dover tornare alla telefonia tradizionale per comunicare con mia figlia a Londra o con mia sorella in Thailandia e non riesco a immaginare cosa questo vorrebbe dire per un’azienda.

Sarebbe per tutti, temo un tragico salto indietro e la rovina per molti…

Ho un’angosciante sensazione che si stia man mano scivolando tragicamente verso una situazione di guerra globale che nessuno dovrebbe nemmeno ipotizzare.

Truffa in rete!!!

  • Guarda che bell’abitino estivo!! Mo’ lo compro…- mi sono detta un paio di giorni fa e ho provveduto all’ordine con una sollecitudine che non riconosco tra le mie abitudini.

Poco dopo aver terminato l’operazione però mi è venuto un dubbio:- Come mai nell’ordine non compaiono i termini di consegna? – e ho cominciato a cercare sulla rete qualche notizia su quel “GIOIACOMBO” a cui avevo indirizzato il mio ordine e, con mia amara sorpresa, ho visto prima l’avvertimento del mio antivirus che mi diceva di desistere da quella ricerca e poi, in un momento successivo, cliccando su quel nome è comparso solo il mio ordine: devo essere l’unica persona al mondo che si è lasciata gabbare da quel fantomatico sito di vendite!!

Non fate come me: prima di fare un bonifico controllate bene a chi lo indirizzate!! Per fortuna ho pagato tramite Paypal e non dovrebbero poter risalire alla mia carta di credito e inoltre il danno che ne ho avuto è minimo. Credo che non farò più imprudenze di questo genere.

Il “capitano” rifletta … se ne è capace.

La Lega continua a perdere consensi e questo dovrebbe indurre il suo “capitano” (o ex-capitano?) a una seria riflessione, ma forse è chiedergli troppo.

Infatti ha mai riflettuto sul fatto che Navalny è stato avvelenato anni fa? Si è mai chiesto da chi sia stato avvelenato e per ordine di chi? Si è mai chiesto se in Russia ci sia stata un’inchiesta con successivo processo su quel crimine? Si è mai chiesto di quali crimini fosse colpevole Navalny per meritare il carcere duro in una casa di pena al circolo polare artico? E stando così le cose, come può dire che ci penseranno i giudici russi a stabilire la causa della morte di Navalny?

Se Salvini approva i metodi di Putin, spero che il consenso per il suo partito scenda ulteriormente più veloce della luce e credo non sia degno di occupare una posizione di governo nel nostro paese. Il parlamento dovrebbe sfiduciarlo.

 

Non si può vivere con il rancore …

“Non si può vivere con il rancore e l’odio dentro di sé, è come rimanere per sempre incatenati. Per un certo periodo l’ho fatto, ma mi rendevo conto che continuavo a portare quelle catene, che in qualche modo ero ancora imprigionata da quel pensiero, da quel tormento, da quella voglia di vendetta. No, non si può vivere così. E allora ho detto: “Dio , dammi la forza di perdonare” … (Il perdono) mi ha reso una persona libera, non più prigioniera di niente e di nessuno. Ho goduto della libertà vera.

Sono parole di Ines Figini, una donna internata nei lager tedeschi solo per aver pronunciato parole di solidarietà con i compagni di lavoro; non era ebrea e non era impegnata politicamente. La sua è stata una prigionia durissima, in cui ha sofferto il freddo, la fame, la paura, i maltrattamenti comuni a tutti coloro che hanno vissuto quella terribile esperienza. Ines è riuscita a tornare a casa e a riprendere a vivere proprio perché ha saputo perdonare. Non ha dimenticato, anzi ha testimoniato fino alla fine dei suoi giorni l’orrore dei campi di concentramento, ma lo ha fatto non per spirito di vendetta, ma perché nessuno dimentichi a cosa può portare il desiderio di sopraffazione.

La storia di Ines è raccontata in un libro: Tanto tu torni sempre” di G. Caldara e M. Colombo.

Povero John!

Ieri sera ho visto per un po’ la seconda serata del festival di Sanremo e tra le tante canzoni che non so valutare (al primo ascolto non capisco nulla) e gli intermezzi anche piacevoli, mi ha disturbato molto la performance di John Travolta.

Lui appariva evidentemente come proiettato in un evento di cui non sapeva nulla, rispondeva a monosillabi alle domande di Amadeus e guardava un po’ perplesso il pubblico dell’Ariston.

Ma quello che a me è apparso più triste è stato il momento del “ballo del qua qua”. Mentre lo vedevo imitare le mosse insulse di Fiorello, mettevo a confronto quelle immagini con quelle del Travolta che è entrato nella mitologia della cinematografia mondiale. Dov’erano quella gioia di vivere, quell’energia esplosiva , quei movimenti naturalmente sinuosi e agili che non ci stancavamo di ammirare?

Direi ad Amadeus e a chi ha organizzato quella partecipazione che, per rispetto dei personaggi invitati, non è bene costringerli a esibizioni così umilianti.

Mi è dispiaciuto vedere Travolta ridotto a giullare inconsapevole.

Giornata mondiale contro le MGF.

MGF= Mutilazioni Genitali Femminili.

Questo articolo ci ricorda che il 6 febbraio è la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, obbrobrio ancora praticato in molti paesi e anche in Italia, da parte di famiglie immigrate.

L’articolo mette in luce la vastità e la gravità del problema e informa sulle iniziative che si stanno attuando (soprattutto in Emilia) per arginare questa usanza crudele.

Essa mira a far sentire la donna come un prodotto imperfetto della natura e, come tale, deve accettare di assoggettarsi a umiliazione, dolore e a rischio di infezioni e di morte.

Quale condizionamento culturale e sociale può indurre delle madri a sottoporre le proprie figlie a una pratica tanto disumana? Mamme ribellatevi! Voi che avete conosciuto questa terribile esperienza, fate in modo che le vostre figlie non debbano subire la stessa sorte. Padri, l’usanza delle mutilazioni genitali è una barbarie che non ha diritto di esistere nel terzo millennio!! E’ un rito ancestrale e barbaro che non ha nulla a che vedere con la religione: Dio ha creato l’uomo e la donna e ha dato loro un corpo meraviglioso, perfetto, non è certo sua volontà che si offenda e si umili proprio quel corpo che è destinato a continuare nel tempo la Sua opera di creazione.

Letture: Todo modo (L. Sciascia).

Mi è capitato tra le mani “Todo modo” di Sciascia.

Le parole “todo modo ” sono in lingua spagnola e si riferiscono a una frase di S. Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei Gesuiti. Esse significano “con ogni mezzo”. “in ogni modo”.

Il protagonista è un pittore di una certa fama in cerca di un luogo un po’ fuori dal mondo in cui riposare e, quasi per caso, capita in una costruzione sorta dove una volta sorgeva un eremo e adibita ora ad albergo. E’ gestito da don Gaetano, un religioso di grande cultura, ma dalla personalità piuttosto ambigua. In quell’albergo isolato dal mondo, si ritrovano ogni anno politici di alto livello, banchieri e uomini di potere per alcuni giorni di esercizi spirituali.

Presto però l’atmosfera si intorbidisce e si intuisce che dietro la maschera di persona perbene di ognuno dei personaggi presenti si nasconde una verità diversa e inquietante. Ha così inizio una serie di omicidi  che gli inquirenti non riescono a risolvere.

Il tipo di atmosfera e l’ambientazione in un luogo pressoché inaccessibile, ricordano un po’ il giallo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”, ma è tuttavia evidente che  l’intenzione di Sciascia non è quella di intrattenere piacevolmente il lettore, ma vuole prendere di mira il mondo politico degli anni ’70 in Italia: quanti misteri irrisolti, quanta ipocrisia dietro ai modi educati e ai proclami di onestà di tanti uomini delle istituzioni! La sete di potere non si ferma né di fronte al ricatto né di fronte al delitto.

Il lettore viene coinvolto negli intrighi che vengono raccontati ed è portato a fare congetture e ipotesi, senza poter giungere a una conclusione e questo rende la lettura appassionante. Ho notato che nella costruzione delle frasi spesso lo scrittore tradisce la sua origine siciliana.

Nella nebbia.

Fa freddo in Emilia: la nebbia bassa e fitta fa luccicare l’asfalto, inumidisce ogni cosa e impedisce al sole di apparire.

Mi incappuccio ben bene e mi avvio per la strada quasi deserta in queste ore di un mattino di festa. Sto andando a riprendere la mia auto parcheggiata a lato della strada: la sera prima l’ho ricoperta con un telo antighiaccio e, quindi, giunta sul posto,  mi accingo a rimuoverlo.

Sulla pista ciclabile che corre lì accanto si sta avvicinando una ragazza in bicicletta; anche lei è ben coperta e un pesante basco di lana gialla e marrone le ricopre la testa. Man mano sento più distintamente la sua voce che canta una canzone di Ivan Graziani, che sta ascoltando con le cuffie. E’ una voce piacevole, ben intonata, limpida e istintivamente tralascio per un attimo ciò che sto facendo per ascoltare e rivolgo un sorriso a lei che sta passando davanti a me.

Lei si accorge del mio sguardo e, senza smettere di cantare, alza una mano e mi fa un saluto.

La nebbia c’è ancora, tutto è grigio e freddo, ma quella voce aggraziata e quel saluto mi riscaldano il cuore e mi rallegrano, come se fosse improvvisamente apparso un raggio di sole.