Oggi …. 100 anni fa.

Il 3 gennaio 1925 Mussolini pronunciò un discorso che, leggendolo oggi, fa venire i brividi. Avrebbe dovuto sancire, a rigor di logica, la fine di Mussolini e invece segnò l’inizio della sua dittatura in un mondo che doveva essere molto confuso, se aveva potuto vedere in un’ammissione di responsabilità per un omicidio (quello di Matteotti) una garanzia di affidabilità.

Ecco una parte di quel discorso che potrete rileggere integralmente QUI

 ” … Ebbene, io dichiaro qui al cospetto di questa assemblea ed al cospetto di tutto il popolo italiano che assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere, se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico, morale, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento fino ad oggi”

Ecco, io vorrei che oggi la nostra Presidente del Consiglio dei Ministri, ricordasse questo discorso, fatto esattamente cento anni fa, ed esprimesse con chiarezza una volta per tutte la sua valutazione politica e morale su quei fatti, che sono da addebitare a idee politiche di cui il suo partito è chiaramente erede.

Yasmine, salvata dalle acque come Mosè.

E’ una storia che pare richiamarne un’altra antichissima: quella di Mosè, salvato dalle acque del Nilo.

Ricordate? Il faraone aveva ordinato che tutti i figli maschi degli Ebrei fossero uccisi perché il popolo schiavo stava diventando troppo numeroso. Ma la madre di Mosè lo pose dentro a un cesto e lo affidò al Nilo e Mosè poté essere salvato e diventare il liberatore del suo popolo.

Nella storia linkata sopra si racconta non di un neonato maschio, ma di una bambina di 11 anni, salvata non dalle acque del Nilo, ma da quelle del Mediterraneo; al posto del cesto due salvagenti ricavati da gomme d’automobile; a salvarla non è stata la figlia del re, ma le braccia solidali dei volontari di una ONG.

Yasmine ha visto morire tante persone intorno a lei e solo una forza che sa di miracolo può averle consentito di resistere al freddo in acqua per tante ore, al buio, gridando per chiedere aiuto.

Avrà una famiglia a cui ricongiungersi? Troverà protezione adeguata nel nostro paese? Mi piace pensare che se si è salvata è perché è una bambina speciale con una missione speciale, che forse non sarà quella di salvare un popolo, ma certamente quella di farci vergognare, come europei, di non saper porre fine alle tragedie del mare …

P.S.: Ieri ho sentito che negli ultimi dieci anni sarebbero morte nel Mediterraneo almeno trentamila persone!!!

Festa delle Associazioni all’Excelsior.

Ieri sera è stato bello vedere premiare tanti giovani per il loro impegno scolastico o per i risultati sportivi conseguiti in campo regionale, nazionale o addirittura internazionale. Sono state premiate anche intere classi degli Istituti Scolastici cittadini per i progetti realizzati con l’aiuto dei loro docenti. Questa sfilata di ragazzi pieni di entusiasmo e con tanta voglia di fare mi ha riempito il cuore di speranza: il futuro non può fare paura se sarà nelle loro mani.

Sono state poi festeggiate anche le associazioni che si occupano di solidarietà e che quest’anno hanno compiuto un “anniversario” importante. Tra queste è stata premiata anche la nostra UTE che vanta trent’anni di attività a beneficio dei cittadini adulti del territorio erbese: ha ritirato il riconoscimento il nostro Presidente dr. Umberto Filippi.

Come ha ricordato il Sindaco Caprani, l’Italia è il paese con la più elevata presenza di associazioni di volontariato e forse è per questo che il nostro paese continua ad andare avanti senza troppi scossoni: il volontariato sopperisce molto spesso alla mancanza di servizi efficienti e alle carenze delle istituzioni ufficiali.

W il volontariato ! W i volontari!!!

Dimenticavo: a rallegrare lo spettacolo è intervenuto il coro Gospel dell’ass. NOI, VOI , LORO che ha eseguito con grande bravura brani noti e meno noti molto applauditi dal pubblico in sala.

Il momento in cui il dr. Ghislanzoni legge la motivazione e consegna al dr. Filippi il riconoscimento .

Erba non è una città per i giovani?

Quante volte sentiamo dire che i giovani d’oggi sono interessati solo al cellulare, che fanno fatica a stabilire relazioni sociali positive, che si disinteressano della vita reale che li circonda?

Forse anche questo è diventato un luogo comune o forse quanto detto sopra è vero per una parte dei nostri giovani; certamente non vale per tutti.

Un gruppo di giovani del nostro territorio da anni ha dato vita a un’ encomiabile associazione chiamata “LO SNODO” e si impegna in modo ammirevole, con costanza ed entusiasmo, per realizzare eventi e iniziative indirizzate ai coetanei.

Sarebbe logico aspettarsi che un’associazione di questo genere, che già ha fatto tanto per i giovani del territorio e che può fare ancora moltissimo, riscuotesse il plauso di tutti e in particolare dell’amministrazione comunale cittadina, invece (strano a dirsi) non è così: per l’evidente ostilità dell’amministrazione comunale infatti LO SNODO potrebbe essere sfrattato dai locali della stazione di Erba.

Se i cittadini erbesi accetteranno passivamente e con indifferenza l’eventuale allontanamento dei ragazzi dello SNODO, dimostreranno di non avere interesse per i propri figli e nipoti…

Poesia:Trovare la libertà (Wadia Samadi)

In questa poesia, l’autrice, che ora vive negli USA, dà voce all’ angoscia di una donna afghana: svegliarsi ogni mattina con quel pensiero fisso in testa che ti dice di scappare lontano e realizzare subito dopo che anche per quel giorno non sarà possibile; aspettare invano per anni che le cose cambino …

Ma alla fine della poesia si sente come un grido di ribellione: bisogna trovare il coraggio di riprendersi la propria vita e la propria libertà. Spero che tutte le donne (non solo in Afghanistan) possano vivere vedendo rispettato il proprio diritto ad essere libere

Mi sveglio ogni mattina progettando la mia fuga
Ma che ne sarà dei miei figli?
Chi mi crederà?
Chi mi darà una casa?
Passano gli anni e io sto ancora aspettando
Quando finirà tutto questo?

Il mio trucco non copre il mio viso livido
Il mio sorriso non nasconde il mio volto tirato.
Eppure, nessuno viene ad aiutarmi
Dicono: andrà meglio
Dicono: non parlarne
Dicono: questo era il mio destino
Dicono: una donna deve tollerare
I panni sporchi si lavano in famiglia, dicono.
Quando finirà tutto questo?

Ancora una volta, trascina il mio corpo sul pavimento.
Mi soffoca e io lo imploro di non uccidermi.
Ancora una volta, pretende il mio silenzio
Ancora una volta mi dice che non merito di vivere.

Ne ho avuto abbastanza
Non voglio tacere
Vivrò
Troverò la libertà
Tutto questo finirà oggi.

(trad. Libreriamo)

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Finding Freedom by Wadia Samadi

I wake up every morning scheming my escape
But what about my children?
Who will believe me?
Who will give me a home?
Years go by and I am still waiting
When will this end?

My makeup does not cover my bruised face
My smile does not hide my haggard visage
Yet, no one comes to help
They say: it will get better
They say: don’t talk about it
They say: this was my fate
They say: a woman must tolerate
Don’t air your dirty laundry, they say.
When will this end?

Once again, he drags my body to the floor
He chokes me and I beg him not to kill me
Once again, he demands my silence
Once again, he tells me I don’t deserve to live

I have had enough
I will not be silent
I will live
I will find freedom
This will end today.

La febbre del SSR

Credo che in molti abbiamo dovuto scontrarci con il disastro di questi tempi della sanità lombarda . Richiedi una visita o un esame e la risposta è spesso questa: non ci sono disponibilità.

L’altro giorno mi sono messa al telefono per prenotare una serie di visite per un’amica temporaneamente in difficoltà e, stranamente, quando chiamavo il numero 800 638 638 i tempi di attesa erano minimi, ma la risposta che ne ricevevo (non ci sono disponibilità) mi ha costretto a richiedere una visita privata. Ho fatto il numero previsto per questo servizio ospedaliero e una voce registrata mi ha comunicato con metallica cortesia che ero il 14° paziente in attesa di collegarmi col centro di prenotazione!!! Tempo di attesa? Almeno 30 minuti.

Chi oggi ha davvero bisogno di cure non si rivolge più al Servizio Sanitario Regionale (SSR), ma ricorre direttamente alle strutture private (Sigh!!!)

C’è un termometro più eloquente per dire che il SSR ha la febbre? Credo di no…. e se la febbre preludesse al coma irreversibile?

Certamente chi ha portato questo settore dell’amministrazione regionale al disastro non ha problemi a sborsare centinaia di euro a ogni piè sospinto … ma la gente comune e soprattutto gli anziani???

Quando la sete diventa un’arma di guerra.

Credo che tutti siamo convinti che Israele ha diritto di esistere, credo anche che Hamas usi scuole e ospedali come rifugi e magazzini per le armi, trasformando così i civili in scudi umani e penso che Israele abbia il diritto di difendersi, ma non abbia il diritto di sterminare un popolo … è questo però che sta accadendo: oltre ai bombardamenti che hanno causato 40mila morti, bisogna mettere in conto anche le altre misure mirate a rendere impossibile la vita nella striscia di Gaza. Tra queste credo sia crudele fermare gli approvvigionamenti di alimenti e farmaci e che sia addirittura disumano togliere l’acqua come si evince da questo articolo di OXFAM

SSN … esiste ancora?

Dopo aver passato due mattinate al telefono col call center del Servizio Sanitario Regionale per sentirmi proporre appuntamenti anche per il 2026(!!!!), ieri sono andata all’ospedale cittadino per prenotare di persona alcuni esami e visite per un’amica appena rientrata da un lungo ricovero. Per evitare attese troppo lunghe, ho deciso di andare all’accettazione alle 12: 30, orario che ritenevo meno affollato.

Sono arrivata all’accettazione alle 12:40 e, prendendo il biglietto al distributore dei numeri, mi è venuto un colpo: avevo 30 persone davanti a me nella sezione prenotazioni, senza contare quelle in attesa per le accettazioni e per i ricoveri. Mi sono detta:- Pazienza! Mettiamoci a sedere e aspettiamo … –

Con mia grande soddisfazione vedevo scorrere molto velocemente sullo schermo le chiamate ai vari sportelli e ho pensato: Meno male che il sistema è efficiente e funziona a dovere…-

Poi sullo schermo è apparso il mio numero, mi sono recata allo sportello e l’impiegata ha appena dato uno sguardo alle mie scartoffie, poi molto velocemente ha risposto per ogni richiesta- Non c’è posto ….Non c’è posto …. Non c’è posto …Mi dispiace! –

Allora ho capito che la velocità del servizio prenotazioni era causata dal disastro della sanità….

Alla mia amica non resterà che ricorrere a strutture private con un grande dispendio di soldi!!