Non si può vivere con il rancore …

“Non si può vivere con il rancore e l’odio dentro di sé, è come rimanere per sempre incatenati. Per un certo periodo l’ho fatto, ma mi rendevo conto che continuavo a portare quelle catene, che in qualche modo ero ancora imprigionata da quel pensiero, da quel tormento, da quella voglia di vendetta. No, non si può vivere così. E allora ho detto: “Dio , dammi la forza di perdonare” … (Il perdono) mi ha reso una persona libera, non più prigioniera di niente e di nessuno. Ho goduto della libertà vera.

Sono parole di Ines Figini, una donna internata nei lager tedeschi solo per aver pronunciato parole di solidarietà con i compagni di lavoro; non era ebrea e non era impegnata politicamente. La sua è stata una prigionia durissima, in cui ha sofferto il freddo, la fame, la paura, i maltrattamenti comuni a tutti coloro che hanno vissuto quella terribile esperienza. Ines è riuscita a tornare a casa e a riprendere a vivere proprio perché ha saputo perdonare. Non ha dimenticato, anzi ha testimoniato fino alla fine dei suoi giorni l’orrore dei campi di concentramento, ma lo ha fatto non per spirito di vendetta, ma perché nessuno dimentichi a cosa può portare il desiderio di sopraffazione.

La storia di Ines è raccontata in un libro: Tanto tu torni sempre” di G. Caldara e M. Colombo.

Giornata mondiale contro le MGF.

MGF= Mutilazioni Genitali Femminili.

Questo articolo ci ricorda che il 6 febbraio è la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, obbrobrio ancora praticato in molti paesi e anche in Italia, da parte di famiglie immigrate.

L’articolo mette in luce la vastità e la gravità del problema e informa sulle iniziative che si stanno attuando (soprattutto in Emilia) per arginare questa usanza crudele.

Essa mira a far sentire la donna come un prodotto imperfetto della natura e, come tale, deve accettare di assoggettarsi a umiliazione, dolore e a rischio di infezioni e di morte.

Quale condizionamento culturale e sociale può indurre delle madri a sottoporre le proprie figlie a una pratica tanto disumana? Mamme ribellatevi! Voi che avete conosciuto questa terribile esperienza, fate in modo che le vostre figlie non debbano subire la stessa sorte. Padri, l’usanza delle mutilazioni genitali è una barbarie che non ha diritto di esistere nel terzo millennio!! E’ un rito ancestrale e barbaro che non ha nulla a che vedere con la religione: Dio ha creato l’uomo e la donna e ha dato loro un corpo meraviglioso, perfetto, non è certo sua volontà che si offenda e si umili proprio quel corpo che è destinato a continuare nel tempo la Sua opera di creazione.

Il coraggio di Francesco.

Purtroppo non ho seguito l’intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco  andata in onda sul canale 9, ma ne ho letto il resoconto su “Avvenire” (che è uno dei pochi giornali che si possono leggere senza pagare) e mi ha colpito la  frase    con cui ha risposto alla domanda sulle benedizioni alle coppie gay: “C’è un prezzo di solitudine che devi pagare, a volte le decisioni non sono accettate” ma “la maggior parte delle volte non si accettano le decisioni perché non si conoscono”.

Non sono un’esperta di Vaticano, ma da quel che riesco a capire, Francesco sta facendo un lavoro immane per cambiare la Chiesa e farla diventare veramente “cattolica”, cioè universale, e veramente accogliente con tutti i suoi figli, come dev’essere una madre.

Ho notato, ad esempio, che nomina molti cardinali stranieri , per contrastare, penso, lo strapotere di quelli italiani ed europei, da secoli al timone della Chiesa. Ma oggi il mondo è cambiato e molti popoli si stanno affacciando per la prima volta alla ribalta del mondo: vogliono essere ascoltati e vogliono poter far sentire la loro voce… non credo che tutti ne siano contenti …

Per quanto riguarda poi la vergogna della pedofilia, credo che nessun altro Papa abbia fatto tanto come lui e con tanta determinazione.

Proprio di questi ultimi giorni è la decisione di concedere la benedizione alle coppie gay (che non va confusa col matrimonio) e anche questo sta provocando ripercussioni non sempre favorevoli, ma Francesco deve aver tenuto conto delle sofferenze che per secoli sono state inflitte a chi si sentiva “diverso” da quanto dichiarato all’anagrafe, negandogli anche il diritto di esistere e obbligandolo a nascondersi, a camuffarsi. L’amore sincero e disinteressato è  sempre da rispettare.

Francesco non ha , come i politici, l’assillo di dover essere rieletto, perciò decide con libertà e coraggio secondo ciò che gli ispira la carità cristiana, senza dover rendere conto a nessuno se non a se stesso e a Dio.

Tutto questo si paga con la solitudine, ma se ne ha in cambio la serenità che viene dalla coerenza con se stessi.

 

Caro Herpes Zoster, …

Caro Herpes Zoster,

so che ti annidi da qualche parte nel mio corpo e che stai lì in letargo da molti decenni e avendo constatato i danni e le sofferenze  che hai procurato a persone a me vicine, perdonami, ma avevo deciso di ricorrere alla vaccinazione: non volevo distruggerti, ma solo assicurarmi di renderti innocuo. Per questo mi sono rivolta al mio medico curante, che però aveva avuto solo poche dosi per i malati più fragili e quindi dovevo rivolgermi al centro vaccinazioni dell’ASL.

Ed eccomi al telefono:- Pronto? chiederei, se possibile, di  fare il vaccino contro il “fuoco di S. Antonio” (ho usato questa terminologia perchè temevo di usare a sproposito quella scientifica) –

  • Bene, signora! Come si chiama e quando è nata?- Chiede la signora al telefono. Io rispondo a queste domande e a quelle che seguono: no, non sono cardiopatica; no, non ho patologie autoimmuni, no, non ho patologie polmonari …  Dopo questo breve dialogo, la signora mi dice che non essendo nata tra il 1952 e il 1958 e non avendo patologie particolari (sono soltanto vecchia!!!) la Regione Lombardia non mi riconosce il diritto alla vaccinazione gratuita.

– Però – aggiunge la gentile impiegata – può fare la vaccinazione a pagamento!!!-

– Bene! – dico io – e quanto costa? –

– Ci vogliono due dosi a 197 euro l’una! -Io rimango basita e chiedo: – Ma perchè quelli del ’46 sono stati esclusi? –

– Non glielo so spiegare , signora, ma queste sono le disposizioni della Regione.-

Per questo, Herpes Zoster, ti prego resta tranquillo lì dove sei visto che sei caro, molto caro …

P.S. Ringrazio la mia regione che ritiene che quelli nati negli anni 40 non meritino più le sue attenzioni.

 

Discriminazione di genere.

Se seguite “Affari tuoi” condotto da Amadeus, avrete certamente notato che ha le borse sotto gli occhi, le zampe di gallina e rughe varie disseminate per il volto e, giustamente, le lascia vedere con naturalezza. Nessuno pensa che dovrebbe farsi un lifting. E’ bravo, è simpatico, sa mantenere alto l’interesse per il gioco (spesso crudele) che conduce e tanto basta a tutti quelli che lo seguono. Lo stesso si potrebbe dire per Fabio Fazio o per altri personaggi TV non più giovanissimi di sesso maschile.

Se invece parliamo di donne della TV ecco che compare quello strano alone che appiattisce il volto e gli toglie espressione o si vedono facce rese inespressive dal botulino o deformate dagli interventi di plastica facciale. Quando impareremo ad accettare l’idea che anche le dive  o le conduttrici televisive possono invecchiare e continuare ad essere ottime professioniste?

Questa è una discriminazione di genere che noi donne stesse contribuiamo a perpetrare.

Una bella storia di Natale.

Non so se sia per tutti così, ma questa notizia mi ha realmente commosso: Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, lo statista rapito e ucciso dalle brigate rosse, ha voluto incontrare gli assassini di suo padre e i loro fiancheggiatori.

Da questi incontri, ripetuti nel tempo, sono nate “amicizie difficili” come le definisce la stessa Agnese, ed è potuto scaturire il perdono liberatorio.

Sì, il perdono può aiutare a sciogliere il troppo dolore delle vittime e il peso insopportabile del rimorso dei carnefici . Il perdono può consentire alle une e agli altri di ricominciare una vita diversa, in cui non ci si deve continuare a sentire soltanto vittime di una crudeltà insensata e ci si può ritrovare in un ruolo diverso e più umano di quello del carnefice, ormai aborrito dentro la propria coscienza.

Credo che questa sia una bellissima storia di Natale, che dovrebbe avere molto più risalto nelle cronache dei nostri giorni, perché dal perdono può nascere la pace tra le persone e tra i popoli.

Tutti dobbiamo fare la nostra parte…

In questo articolo di Repubblica alcuni musicisti rispondono alle accuse di Cristiana Capotondi ai testi delle canzoni rap/trap., accuse che condivido pienamente: mi è bastato leggere il testo di una canzone di quel genere.

Per certi versi hanno però qualche ragione anche quelli che a tali accuse rispondono “non possiamo essere più colpevoli di certa cinematografia o di certa TV o di certi social…”. In effetti se certe cose accadono , credo che nessuno possa dirsi innocente, tutti abbiamo un po’ di responsabilità se la nostra società produce certi frutti avvelenati, se non altro perchè non facciamo nulla per migliorarla. Ed è proprio qui il punto , cari cantautori rap o trap (non ne conosco la differenza): se tutti siamo responsabili, anche voi lo siete e potete fare qualcosa per non offrire ai vostri giovani fan musica e testi che inneggiano alla violenza sulle donne. Poi la famiglia avrà la sua parte da svolgere, così come la scuola e la società tutta e nessuno può tirarsi fuori e dire “Io non c’entro”, nemmeno il mondo della  musica.

Preghiera.

Signore, non ti prego per Giulia, perchè ora lei sarà accanto a Te e non sentirà più né il terrore né il dolore dei suoi ultimi momenti di vita. Lei ora è in pace.

Ti prego invece per il suo papà e per sua sorella e per quelli che le hanno voluto bene: faranno fatica a stare senza di lei e saranno tormentati dal pensiero che forse avrebbero potuto capire meglio, consigliare prudenza…

Ti prego anche per i genitori del giovane omicida: l’angoscia più profonda sarà loro compagna per tanto tempo; quel figlio che era per loro il tesoro più prezioso è ora per tutti un mostro , ma continua ad essere loro figlio . Sarà difficile stargli vicino, ma se non ci riusciranno loro, chi potrà mai farlo?

Ti prego per tutti loro, Signore misericordioso. Amen