Lombardia Solidale.

Da tempo sostengo un’ associazione per l’ adozione a distanza e stamattina mi è arrivata questa mail, che volentieri pubblico qui per rispondere all’ invito di propagandare un evento importante per l’ associazione :

Carissimi volontari donatori di Italia Solidale in Lombardia,
siamo felici di informare tutti voi che MARTEDI’ 6 MARZO andremo in onda su Telelombardia alle ore 19,30 nel programma “Happy Hour”.
Cercheremo di testimoniare con la nostra esperienza concreta come, salvando un bambino, abbiamo non solo amato, ma anche finalmente iniziato ad amare noi stesse e grazie alla proposta culturale del Volontariato per lo Sviluppo di Vita e Missione …. abbiamo iniziato un serio cammino per uscire dai tanti mali e impegnarci nelle vera carità per noi e per gli altri.

Vi chiediamo di essere presenti lì con noi, cioè partecipare da casa invitando a seguire il programma vicini, amici, parenti, perchè questo movimento possa portare frutto!…..
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Grazie per il vostro animo che vuole vivere e far vivere.

Volontarie di Italia Solidale – Mondo Solidale in Lombardia Solidale
Silvia Andrian e Letizia Petriccione

L’ incredibile e dolorosissima storia di Anna Maria Scarfò.

E’ una storia tristissima di cui avevo già avuto notizia in passato, ma ripercorrerla e vederne gli sviluppi suscita una pena profondissima. E’ possibile che in qualche parte di questo paese possano succedere ancora storie così”?
Una ragazzina di 13 anni in un paese della Calabria, subisce uno stupro ad opera dei ragazzi-bene del paese. Chiede invano aiuto prima al parroco , poi quando la violenza potrebbe coinvolgere anche la sorellina si rivolge coraggiosamente ai carabinieri col solo risultato di sentirsi colpevolizzare : te la sei andata a cercare …. Anche molta gente del paese condanna lei e la sua famiglia e le minacce si susseguono… Finalmente una donna , un avvocato, assume le sue difese e si arriva al processo . Ora si sta celebrando il secondo grado di giudizio e forse la gente comincia a prendere coscienza dell’ ingiustizia di cui è stata vittima Anna Maria Scarfò (che ora vive in una località protetta per le minacce di morte ricevute) e molti semplici cittadini e associazioni si stanno schierando dalla sua parte…per questo la difesa degli imputati chiede di spostare il processo: temono il risveglio delle coscienze .

P.s. Spero che quel parroco che ha ascoltato con indifferenza la richiesta di aiuto di Anna Maria, sia da allora (son passati dieci anni)tormentato dai rimorsi e dalla vergogna e spero che possa trovare l’ occasione per schierarsi dalla parte della vittima e così riscattarsi.

Profumo nelle scuole.

Il ministro Profumo, ministro dell’ Istruzione e dell’ Università, ha cominciato da un po’ di tempo a visitare le scuole: so di sue visite a Brindisi, a Caserta e a Palermo, zone in cui la scuola sta soffrendo in modo particolarmente acuto. Questo testimonia un vero interesse per i problemi che studenti e professori vivono ogni giorno sulla loro pelle e si spera che l’ interesse parta dalla volontà vera di fare qualcosa di concreto per fermare il degrado .
A parole il ministro Profumo dice di voler continuare l’ azione avviata dalla Gelmini, ma spero invece che in realtà fermi lo smantellamento della scuola pubblica avviato dal precedente governo.
Leggevo proprio ieri uno studio sull’ abbandono scolastico : sono più di 400.000 ragazzi ogni anno che la scuola si lascia alle spalle e per i quali si aprirà solo un futuro di marginalità.
Se il ministro vuole veramente dare una svolta alla scuola pubblica deve dare più dignità agli edifici (in gran parte non a norma e non in sicurezza), deve incentivare gli insegnanti all’ autoaggiornamento e prevedere corsi di formazione , deve fare in modo che la scuola diventi un polo di aggregazione di tutte le risorse che il territorio può offrire per una migliore preparazione degli alunni e per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro.

In un anno (tale sembra il tempo a disposizione del governo attuale) non si possono fare molte cose, ma si può cominciare a segnare un cambio di rotta e di impostazione dei problemi, ridando priorità all’ istruzione PUBBLICA (e non a quella privata privilegiata dalla Gelmini).

Se così sarà potremo dire che si potrà forse respirare un Profumo di novità

Femminicidio in Italia.

femminicidio in Italia.

Lo sapevo che il triste fenomeno della violenza sulle donne è una piaga nella nostra società, ma sentir parlare da esponenti dell’ ONU di FEMMINICIDIO per definire la situazione italiana, mi ha fatto impressione.
Si tratta di violenza domestica, cioè una donna ogni tre giorni viene uccisa dal marito o dal partner o da un figlio o comunque da un familiare.
Molto spesso si arriva alla tragedia dopo lunghi periodi di violenze che le donne non denunciano forse perchè non possono pensare che le persone che amano di più possano arrivare a considerarle cose di proprietà delle quali si può disporre a piacimento fino all’ atto di estrema violenza che è l’ omicidio.
A parte qualche caso eclatante che si guadagna l’ attenzione (spesso morbosa) dei mezzi di informazione, la maggior parte dei casi viene presto dimenticata.

Credo che si possa fare qualcosa per migliorare questa situazione, sia a livello legislativo, sia a livello di informazione , sia livello di educazione e qui entriamo in campo noi donne: dobbiamo noi stesse educare i nostri figli maschi al rispetto della figura femminile e a riconoscere la pari dignità delle donne .

188 donne e la legge 188.

dimissioni in bianco

Credo che valga la pena di appoggiare e sottoscrivere questa petizione proprio in questo momento. E’ adesso che si sta trattando sui problemi del lavoro e forse è il caso di far sapere che oltre all’ articolo 18 esiste anche una normativa che consente ai datori di lavoro di commettere un abuso vergognoso: far firmare al lavoratore dimissioni in bianco al momento dell’ assunzione.
Era stata promulgata una legge che impediva questa pratica infame, ma Berlusconi l’ ha abrogata !!!
Un tempo questo abuso riguardava solo le donne , ora riguarda anche gli uomini in barba all’ articolo 18.
Firmare questa petizione vuol dire opporsi ad una delle più gravi ingiustizie che si perpetrano nel mondo del lavoro.
Cliccate sul link, leggete e firmate!

Insegnare , mestiere difficile…

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Riunione docenti di classi parallele (molti anni fa).
Io – Qualcuna di voi mi sa dare suggerimenti sulle strategie per aiutare i bambini X e Y a superare questa difficoltà ? Ho provato in tanti modi, preparando attività personalizzate, ma non ho ottenuto molto….
Collega – E perché ti poni tanti problemi? Io se la maggioranza della classe mi segue vado tranquilla; vuol dire che quel che sto facendo va bene. Se c’ è chi non segue per motivi suoi non è colpa mia….-
Questo dialogo si svolgeva tra maestre elementari, le quali a mio avviso hanno il preciso obbligo morale e deontologico di stimolare le potenzialità di ogni bambino, che ha il diritto nella scuola dell’ obbligo di non sentirsi emarginato già dai suoi primi passi nella scuola.

Nelle scuole superiori il discorso è notevolmente diverso: chi studia e s’ impegna va premiato, i fannulloni vanno giustamente puniti. Tuttavia se come si legge nell’ articolo, la maggioranza della classe risulta insufficiente credo che non sia solo colpa dei ragazzi che non si impegnano. Credo che ci sia un vizio nell’ impostazione della didattica : l’ insegnante ha testato in modo sufficiente il livello di preparazione della classe per stabilire da quali basi partire per programmare il proprio lavoro?
Se il docente non avrà fatto questa indagine preliminare, rischia di costruire sul nulla e di vedere vanificato il suo lavoro e di fare dei suoi alunni dei frustrati perenni.

La scuola italiana ha molti problemi, ma il primo da risolvere è la preparazione dei docenti: conoscere bene la propria materia non presuppone il fatto di saper insegnare : questo è un mestiere che si impara sul campo , ma bisogna avere la sensibilità e l’ umiltà di mettersi ogni giorno in discussione.

Ospedali nel caos? Non dappertutto.

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Ho avuto molte occasioni di frequentare il Pronto Soccorso di vari ospedali e se nei piccoli centri anni fa non mancavano episodi che mettevano a nudo manchevolezze dovute a scarsa professionalità del personale o a carenze organizzative, nel corso degli anni ho notato via via il miglioramento dei servizi.
Ricordo che una volta sono entrata in un grande ospedale , in un momento in cui l’ epidemia influenzale aveva affollato il reparto di primo intervento.
Ricordo che ne ho avuto un’ impressione di grande efficienza. I medici e gli infermieri presenti sapevano sempre cosa si dovesse fare in ogni momento e i numerosi ricoverati erano assistiti con competenza e tempestivià

Se a Roma gli ospedali più importanti fanno gridare allo scandalo per i disservizi da quarto mondo che vengono denunciati in questi giorni (grazie per questo all’ on. Ignazio Marino) non credo si tratti tanto di carenza di personale (la Polverini infatti dice di aver inviato personale aggiuntivo, che non è mai diventato operativo) ma di sciatteria e disorganizzazione di chi dovrebbe dare i giusti input perchè una struttura tanto importante e complessa possa funzionare al meglio.
Il Ministero annuncia altri controlli e spero che mantenga questa promessa perchè sarebbe anche ora che ognuno risponda personalmente delle proprie responsabilità . L’ Italia è una e se gli ospedali pubblici funzionano in buona parte del territorio devono poter funzionare ovunque: il diritto alla salute è uguale per tutti i cittadini.

Un Orso d’ oro che ci fa onore.

http://trovacinema.repubblica.it/film/cesare-deve-morire/411475
Andando a questo link, si può leggere la trama del film diretto dai fratelli Taviani “Cesare deve morire”, che ieri ha vinto il primo premio al festival del cinema di Berlino.

Dev’ essere un film oltremodo suggestivo: interpretato da detenuti di Rebibbia che vogliono mettere in scena il dramma shakespeariano dell’ uccisione di Cesare e che attraverso le parole della tragedia da rappresentare acquistano a poco a poco una nuova consapevolezza della propria dignità di uomini , che nemmeno il carcere può e deve cancellare.
Un riconoscimento tanto prestigioso al nostro cinema, con un lavoro di così grande impegno civile, può diventare un segno di rinascita del nostro paese: abbiamo tanti punti di forza su cui far leva; si tratta di individuarli e di metterli in evidenza, tralasciando quegli atteggiamenti di decadenza che ci hanno identificato negli ultimi tempi.