Tentare il suicidio per affermare un diritto.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/07/23/news/no_alle_nozze_combinate_tenta_di_uccidersi_con_lacido-19495935/?ref=HREC1-6

Un altro caso di negazione del diritto di autodeterminazione delle donne. Una sedicenne di origine pachistana tenta il suicidio bevendo dell’ acido per sottrarsi a un matrimonio combinato e imposto dai maschi di famiglia.

Chissà quanti casi  di soprusi di questo genere restano sconosciuti perchè non sfociano in tragedia, ma vengono subiti nel silenzio e nell’ umiliazione.

 Diventa sempre più necessario a mio avviso che i cittadini stranieri che vivono qui, vengano coinvolti in corsi di istruzione sui principi fondamentali della nostra Costituzione , in particolare per quanto riguarda i diritti delle donne e il diritto di famiglia .  Certe tradizioni (che non derivano dall’Islam) , certe usanze tribali non devono  trovare cittadinanza qui da noi nè devono essere tollerate in alcun modo :

Pace in bici.

Grazie a una segnalazione di UNIMONDO, sono arrivata a questo sito http://www.beati.org/component/content/article/110-commemorazione-di-hiroshima-nagasaki-pace-in-bici-2011?start=1  che sta organizzando , come da alcuni anni a questa parte, una manifestazione per commemorare le vittime di Hiroshima e Nagasaki, intitolata “Pace in bici” .  Si prevede dal 5 al 9 agosto un itinerario tra diverse città del Veneto con tappa finale ad Aviano dove sono tutt’ ora custodite alcune bombe termonucleari.

Credo che questa manifestazione sia quest’ anno, dopo Fukushima, ancora più attuale e opportuna, per tenere alta l’ attenzione su ciò che può accadere privilegiando gli investimenti sull’ energia nucleare, che le tecnologie attuali non sono ancora in grado di controllare.

Visto il tema di oggi, voglio qui copiare la parte finale di una bella poesia di Eugen Jebeleanu: PERDONO, HIROSHIMA.

……..

Voler piangere e non poter stringere fra le braccia
nemmeno un’urna, una tomba almeno.

Dove sono i tuoi bambini, Hiroshima? Forse
nell’oceano
d’argento indifferente.
Forse nel mausoleo infinito
del cielo.
O forse, proprio su questa terra
che io calpesto.
Ogni passo io lo traccio con timore.
Ogni pezzo di terra
nasconde una bara.
Mi sembra che la terra
da me calpestata gridi: – Mamma.

Ahi, aria di smalto, dammi le ali,
che io mi innalzi leggero
per non urtare col passo delle ferite,
che l’ala mia tagli l’aria, come d’angelo.
Ma sfavillando dalle migliaia di lesioni,
si avvicina Hiroshima a me,
si avvicina e si china piano
e mi fa segno:
vieni, amico                                 
e vedi ciò che è stato,
ciò che è.
E narra.

A proposito di testamento biologico…

Da diversi anni non avevo più visto l’ ultima zia ancora in vita : la zia T. , che sempre era stata vicina ai miei genitori nei periodi più difficili. Per questo approfittando di una mia breve permanenza in Emilia sono andata a trovarla.

Ha più di novant’ anni ormai ed è affetta da demenza senile.  Mia cugina la cura con amorevole dedizione da molto tempo.

Al primo colpo d’ occhio non riconoscevo più in lei il viso che ricordavo: troppo deformato dalla malattia; poi a poco a poco si è risvegliata dal torpore, che è il suo stato  abituale, ha accennato un sorriso, che le ha restituito i tratti conosciuti e ha pronunciato chiaramente un “ciao”. Grande è stata  la sorpresa  di mia cugina : a suo dire erano anni che non rispondeva al saluto di nessuno!!!

L’ ho vista bere con la cannuccia, mangiare con gusto una merendina di frutta, imboccata dalla figlia. Chiacchierando sulla difficoltà di accudire un paziente in quelle condizioni, mia cugina ribadiva la sua volontà di non affidare mai la sua mamma a nessuna struttura ospedaliera o assistenziale ed ha raccontato come una persona di sua conoscenza accudisca un genitore in stato vegetativo sottoposto da tempo a nutrizione forzata, mentre il suo corpo è devastato da numerose piaghe da decubito. A un certo punto è stata pronunciata questa frase: ” Stanno nutrendo a forza un cadavere!”

 Ho raccontato questo episodio perchè è stata approvata una legge sul testamento biologico, che impedisce di esprimere la volontà di non essere sottoposti a nutrizione forzata: ora , mentre penso che ogni vita sia preziosa e che per questo vada accudita e tutelata sempre (così come è stato fatto per i miei genitori e come si sta facendo per mia zia), mi pare anche che non si possa togliere a nessuno il diritto di morire, quando la natura ha deciso che “tutto è compiuto”.

 Non vorrei mai diventare un corpo morto cui viene impedito, da un sondino, di esalare l’ ultimo respiro.

Donne a Siena…

Ho ricevuto via e.mail un resoconto scritto (di cui trascrivo la parte finale) e fotografico del raduno di Siena organizzato dal movimento delle donne “SE NON ORA, QUANDO?”. 

….C’è molto desiderio di unirsi oltre le differenze. C’è bisogno di rete ma anche di apertura, perché tutte abbiamo bisogno di tutte, mentre cercano di metterci le une contro le altre. Devono esserci reti locali su problemi specifici, reti che si connettano tra loro e con noi nelle forme che liberamente sceglieranno. Una rete stabile, aperta, inclusiva. Ma servono anche incontri fisici, di corpi. Qui non nasce un partito. La nostra ambizione è un paese per donne, e per tutti. Vogliamo parlare anche ai partiti, tutti. Non siamo nemiche dei partiti”.

Serena Sapegno e Titti Di Salvo “Qui non nasce un movimento – ha sentenziato la Sapegno – ma si rilancia un movimento, la cui parola d’ordine è organizzazione territoriale. In un’Italia così divisa, qui a Siena le donne hanno dimostrato di essere un punto di unificazione e da qui parte una nuova forza per cambiare il Paese. Dobbiamo essere inclusive, non abbiamo bisogno di escludere nessuna. Si difende e mette barriere chi è debole, e noi siamo fortissime. Dobbiamo compilare un’agenda delle donne, un’agenda di lavoro che cambierà tutto il Paese”).

Il movimento avrà un comitato nazionale che avrà un ruolo di coordinatore per lasciare totale spazio ai 120 comitati che in questi mesi si sono formati nelle diverse città. La rete avrà ampi margini di manovra e soprattutto di trasversalità, sarà aperta a tutte le forze politiche che vorranno sposare le battaglie in difesa della dignità delle donne, sia di centrodestra che di centrosinistra. Il prossimo appuntamento sarà in autunno (stralcio dal resoconto inviatomi dall’ amica Sonia S)  

    

L’ appuntamento è per il prossimo autunno e si affaccia una gran voglia di esserci. Chissà…

Donne dimenticate…

http://www.famigliacristiana.it/chiesa/noi-donne-oggi/blog/noi-donne-oggi_180211083338/18-mesi-nei-cie-una-vergogna.aspx

Segnalo questo articolo che parla delle condizioni disumane in cui sono costrette a sopravvivere le donne immigrate clandestine nei Centri di identificazione  : nessuno ne parla e così il problema non esiste.

Per parte mia penso che sia una grande vergogna detenere (anche fino a diciotto mesi) in vere e proprie prigioni donne, che hanno già conosciuto le sofferenze più atroci, per la sola colpa di non avere documenti.

Amii Stewart canta per le donne africane.

Ho già parlato della campagna, cui ho aderito da tempo, per sostenere la candidatura al premio Nobel per le donne africane; ebbene da oggi questa campagna può vantare una fantastica testimonial : Amii Stewart.

La bravissima cantante ha scritto il testo di una canzone dal ritmo coinvolgente e la canta con la sua voce stupenda a questo link. http://www.youtube.com/watch?v=aD7bsiC-ue8&feature=related

 Pregherei tutti quelli che passano di qua di guardare il video molto bello e di lasciarsi conquistare dalla bella musica  per poi decidere che vale la pena di sottoscrivere la campagna intitolata : Noppav

Giornata del rifugiato.

http://www.avvenire.it/Cronaca/rapporto+rifugiati_201106201333343000000.htm

Quasi 44 milioni di persone nel mondo sono in fuga dalle loro terre martoriate dalla guerra.

Credo che noi abituati a una vita tranquilla, a svegliarci la mattina nel nostro letto, ad annoiarci davanti alla TV leccando un gelato, a chiedere al nostro frigorifero quanto può saziare il nostro appetito, credo che  noi, dicevo, non riusciamo nemmeno lontanamente a immaginare come sia la vita di un profugo.

Credo che siano ormai pochi qui da noi quelli che ricordano cosa significhi vivere sotto i bombardamenti, quando la morte è sempre in agguato ed è esperienza quotidiana , mentre la vita è un calvario continuo tra fame , malattie e violenze di ogni genere.

Forse solo per questo tolleriamo tranquillamente parole come quelle sentite ieri a Pontida , che trasudano indifferenza e ostilità.

Ma 60 anni fa anche l’ Italia ha firmato , il 20 giugno 1951, la Convenzione di Ginevra sui diritti dei rifugiati e ad essa lo Stato Italiano deve adeguare la propria accoglienza all’ umanità sofferente che si affaccia alle sue porte.

Fukushima giorno per giorno…

Dalle pagine dei giornali e dai titoli dei TG pare sia scomparsa ogni traccia dell’ incidente nucleare di Fukushima e la gente forse può pensare che tutto sia risolto , ma così non è.  Le news-letters che mi arrivano ogni giorno da Greenreport monitorano  costantemente la situazione e per avere un’ idea di come stiano le cose ricopio qui i titoli delle ultime notizie.

31/5 – Alti livelli di radioattività al reattore 2 e in mare. – Uomini e mucche contaminati.

1/6   – IAEA : a Fukushima 4 reattori a rischio fusione.

3/6   – Lotta contro il tempo per sistemare 100.000 tonnellate di acqua radioattiva.

6/6   -La centrale galleggia su 100.000 tonnellate di acqua radioattiva.  Il governo autorizzerà l’          incenerimento dei detriti radioattivi.

7/6    – Agenzia per la sicurezza nucleare riscontra radiazioni doppie rispetto alle stime del mese di aprile.   Il governo pensa a energie rinnovabili e risparmio energetico.

8/6    – La Tepco testa il sistema di depurazione delle acque.

9/6    – Stronzio-90 anche fuori dall’ area di esclusione della centrale nucleare.

10/6  -La Tepco riprova a smaltire l’ acqua radioattiva.   I bimbi di Fukushima con i dosimetri e il tè radioattivo.

Come si deduce già dai titoli la situazione è ben lungi dalla soluzione e chi volesse saperne di più può andare sul sito di Greenreport : http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=search_result