Un elenco in ordine alfabetico per il 2023.

Tra i tanti articoli di giornale che in questi giorni ci hanno sintetizzato gli avvenimenti più salienti del 2022 o fatto previsioni per il 2023, credo meriti attenzione questo articolo di AVVENIRE .

In ordine alfabetico riassume brevemente i tanti problemi irrisolti che il 2022 lascia dietro di sé e i possibili sviluppi di varie situazioni che riguardano tutti noi: l’intelligenza artificiale giunta a realizzazioni sempre più sorprendenti, la lotta delle donne per la conquista del diritto di esistere come esseri degni di rispetto, le guerra (o le guerre?), i giovani, il clima, l’energia pulita, la povertà, la vita senza dignità nelle carceri…

E’ un breve compendio che ci fa pensare e che stimola ognuno di noi a “tirarsi su le maniche”: c’è tanto da fare se vogliamo che l’umanità abbia un futuro e nessuno può fare finta di non saperlo, né tantomeno tirarsene fuori.

Poesia per le donne iraniane.

La poetessa Ella Grimaldi ha scritto questa poesia per le donne iraniane che lottano per cambiare la società in cui vivono e per avere riconosciuti i diritti che spettano ad ogni essere umano per il solo fatto di essere nato.

Nel fuoco che brucia le prigioni di stoffa
arde il coraggio delle donne dell’Iran.
Occhi nuovi salutano il sole
smarriti nell’orrore di una lunga notte.
Scoppiano sogni di libertà,
soffiano ancora i venti dell’amore
volano in alto i veli della rassegnazione
e mentre tagliano i capelli,
cantano la forza della sorellanza.
Nel grembo delle donne nasce la speranza
si nutre di eroismo, si immola, si colora,
e grida di dolore arrivano fino a Dio che oggi piange insieme a loro.
Ell@.

Cosa accadrà in Iran?

In Iran è stato giustiziato un giovane che ha partecipato alle proteste contro il regime e altre esecuzioni sono previste per i prossimi giorni. Ma le proteste di questi giorni non nascono dal nulla. QUI è possibile leggere un esaustivo articolo sull’argomento, scritto da  V. M. Moghadam, un’iraniana docente all’università di Boston. Io ne riporto le righe conclusive.

È difficile predire gli esiti delle proteste guidate dalle donne, proteste che mancano di leadership e strategia e che si scontrano con uno stato islamico ancora resistente che sicuramente contrasterebbe ogni intervento militare a guida estera. Ma quel che è certo è che il popolo iraniano, specialmente la sua vasta gioventù, non intende più accettare le leggi e le norme della Repubblica islamica. Quindi, anche se l’attuale protesta battesse in ritirata sotto la dura repressione, di sicuro riemergerebbe. Il livello d’istruzione, le tecnologie digitali, la diffusione globale dell’agenda Onu sui diritti delle donne e altri effetti transnazionali hanno dato slancio a nuove aspettative, aspirazioni e rivendicazioni. Nel frattempo, il mondo sta a guardare, aspettando di vedere cosa succede, e sperando in una nuova alba.

Le donne e gli uomini iraniani che vogliono cambiare le condizioni di vita del loro paese dovranno contare sulle proprie forze: gli interventi esterni messi in atto dai paesi occidentali hanno solo peggiorato le cose…. C’è solo da augurarsi che tutta la popolazione iraniana si unisca ai giovani e alle donne e possa spezzare le proprie catene.

25 novembre 2022

IN RICORDO DI REYHNAEH JABBARI – Maria Letizia Del Zompo

Hai preferito andartene spiegando le tue ali bianche

anziché sporcare la tua dignità,
svilire la tua bellezza,
rinnegare la tua libertà,
quella che nasce dal coraggio del Vero.
Pugnalasti per difenderti
e ti hanno impiccata
perché certe leggi sono fatte da uomini
che non sopportano donne consapevoli e fiere.
Eri colpevole di essere donna,
giovane, moderna, gentile, forte e bella.
Al processo non hai pianto,
non ti sei disperata,
non hai chiesto perdono.
Avresti potuto salvarti
rinnegando ciò che ti era successo.
Hai preferito morire e donare i tuoi occhi,
il tuo cuore, la tua pelle
a che non diventino polvere,
ma continuino a celebrare vita. ….
L’autrice di questa poesia ha voluto ricordare una donna iraniana impiccata per essersi difesa dal suo stupratore.
Nel mondo esistono paesi dove le donne non hanno diritti;
 dove se denunci uno stupro puoi essere fustigata (Qatar);
 dove le ragazze non possono andare a scuola;
 esistono paesi dove le donne non possono guidare l’auto o uscire da sole a fare la spesa…
Ma esiste anche un paese dove le donne possono uscire da sole, guidare la macchina, andare a scuola, fare carriera politica e occupare posti di prestigio e possono denunciare  le violenze subite, ma nonostante questo vengono uccise proprio da chi dovrebbe amarle e proteggerle.

Per le sorelle iraniane.

Elezioni, prime mosse del nuovo governo, migranti, crisi energetica, guerra hanno eclissato dai nostri giornali stampati e radiotelevisivi la lotta delle donne iraniane.

donne in iran

 

 

 

 

 

 

Sono ormai quasi due mesi che in Iran le donne (e ora anche molti uomini) scendono in piazza per protestare contro la discriminazione di cui sono oggetto: discriminazione ottusa e violenta, che ha già portato alla morte 200 donne che chiedono dignità , rispetto e libertà.

Le proteste sono cominciate per l’arresto di una giovane che con il velo non copriva tutti i suoi riccioli, per questo è stata picchiata in carcere fino a causarne la morte. Dopo di lei altre donne coraggiose hanno subito la stessa sorte e credo che noi che viviamo fortunatamente in paesi non certo perfetti, ma meno oppressivi dovremmo anche noi scendere in piazza ogni giorno perchè il mondo non dimentichi la loro lotta.

Mi sale dal cuore una preghiera: Signore Gesù, tu che hai onorato la tua Mamma terrena, che hai perdonato ed amato l’adultera, Maddalena e Marta, che hai compreso e consolato il dolore della vedova di Naim e della emorroissa, proteggi e dai forza alle nostre sorelle in Iran  e fa’ comprendere a chi governa quel paese che nessun Dio può mai condannare a una vita senza dignità le sue creature che da sempre custodiscono in sè la vita stessa.

UTE: La tomba di Tuthankamon – Cosa sapere delle Assicurazioni

La nostra amatissima docente Manuela Beretta ci ha raccontato oggi la prima parte di una storia molto interessante: la scoperta della tomba di Tutankhamon fatta dall’inglese Howard Carter.

Chi era Tutankhamon?  Suo padre, Amenofi IV, fu il faraone che volle cancellare tutte le antiche divinità per affermare il culto di Aton (il Sole). Ciò gli attirò l’odio della casta dei sacerdoti degli innumerevoli templi sparsi per l’Egitto e portò a una  crisi sociale ed economica molto pesante. Gli succedette Tutankhamon a soli 9 anni di età, che fu costretto a ripristinare i culti tradizionali. Il giovane regnò poco tempo e morì all’età di 19 anni.

Carter aveva ottenuto il finanziamento di una campagna di scavi nella Valle dei Re in Egitto alla ricerca della tomba proprio di Tutankhamon. La sepoltura dei Faraoni egiziani in un primo periodo veniva accolta nelle piramidi, ma poi gli inevitabili furti, indussero gli Egizi a camuffare gli ingressi delle tombe nell’angusta Valle dei Re. Dal 1907 al 1917, Carter preparò la spedizione archeologica, poi, una volta iniziati i lavori, per cinque anni non si ebbero risultati incoraggianti, ma proprio quando Carter stava per abbandonare l’impresa, nel novembre  del 1922 scoprì un gradino che doveva inequivocabilmente essere il primo di una scala …sospese i lavori in attesa del suo finanziatore.  Fu così che, dopo lungo lavoro tra enormi difficoltà,  fu raggiunta la prima stanza piena di una grande quantità di oggetti preziosi e solo nel febbraio del 1923 fu raggiunta la stanza del sarcofago che era contenuto in una serie di strutture lignee una interna all’altra.  A testimoniare la difficoltà affrontate dagli archeologi basti sapere che la mummia fu raggiunta solo nel 1925.

Aspettiamo con ansia la seconda parte di questa interessantissima lezione.

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Le Assicurazioni.

Il dr. Faccini ci ha oggi illustrato le attività e le finalità perseguite dalla società “Assicurazioni Generali” che lui oggi rappresenta in Sala Isacchi.

Essa ha assorbito numerose altre società che operavano nei più diversi ambiti economici: dalla casa, all’automobile, al risparmio, alla salute, all’agricoltura, alle pensioni….

E’ importante soprattutto affidarsi a un consulente molto esperto, che sappia ben individuare le nostre esigenze e le nostre disponibilità, consapevoli che certi rischi non vanno sottovalutati.

 

 

Forse non tutti sanno che…

Forse non tutti sanno che esiste anche qui a Erba l’associazione ANTEAS (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà), che si occupa di promuovere diverse attività  culturali e assistenziali, tra le quali è anche previsto un servizio di trasporto per per persone che abbiano bisogno di andare in ospedale o in altre strutture sanitarie per fare visite mediche, o cicli di cure.

Qui a Erba la sede è presso la CISL. Per poter usufruire del servizio trasporto, bisogna associarsi (10 euro annuali) e avvertire per tempo della data in cui se ne ha bisogno. E’ anche previsto un costo minimo in rapporto al chilometraggio.

Io non conoscevo questo servizio e penso che molti non lo conoscano.  Certamente si può ricorrere a figli e parenti in certe situazioni, , ma quando i tempi si allungano, dà serenità sapere che ci si può rivolgere ai benemeriti volontari dell’ANTEAS .

In fondo al mare.

E’ finita in fondo al mare. Voleva offrire al suo piccolo un’opportunità di vita dignitosa. Non sappiamo se fuggiva dalla povertà o dalla guerra, certo doveva aver pensato che doveva esserci un posto in cui crescere il suo bimbo senza l’orrore della violenza o senza i morsi della fame che attanaglia i visceri.

Ci vuole coraggio e una grande disperazione per lasciarsi alle spalle il proprio paese, i propri amici, la propria famiglia di origine, ma se con questo puoi evitare a tuo figlio gli stenti che tu stessa hai sofferto, il coraggio ti viene e accetti anche il rischio che un viaggio per mare su una barca fatiscente comporta: in fondo la morte non è il peggiore dei mali.

E quella donna di cui non sapremo forse mai il nome è salita su quella barca stringendo a sè il suo bambino e così li hanno trovati: stretti l’uno all’altra per sempre.