Il nostro 2 giugno.

Segnalo questo articolo, che oltre a dare ampio spazio alla storia della nascita della nostra repubblica, dà  un’ampia sintesi della storia di casa Savoia e infine dedica un ricordo a quella volta in cui le donne entravano in una cabina elettorale per la prima volta nel nostro paese.

2 giugno 1946In quel giorno fatidico c’ero anch’io nella cabina con mia madre….infatti sarei nata due giorni dopo. Era andata a votare a piedi, accompagnata da una vicina: doveva sentire che era troppo importante quel giorno per tutte le donne e per il nostro paese e lei non poteva certo mancare, anche se non deve essere stato uno scherzo farsi quella strada sotto il sole con quel pancione.

Mia madre non mi ha mai detto per chi ha votato quel giorno (anche perchè non credo di averglielo chiesto), ma credo che davanti a quella scheda le siano venuti in mente i giorni della guerra civile, l’8 settembre, le leggi fasciste…..e poi  abbia votato in modo da voltare pagina per sempre.

Precompilata: non è difficile….

Dall’anno scorso si può fare la dichiarazione dei redditi on line utilizzando il 730 precompilato.

730_precompilato-inpsL’anno scorso, un po’ intimorita dalla novità, ho accettato la dichiarazione come si presentava, perchè avevo poche spese da detrarre e me la sono  cavata con un clic.

Quest’anno invece ho constatato che i compilatori, per evitare rimborsi, avevano registrato solo una minima parte delle spese sanitarie, perciò ho deciso di tentare l’impresa:  modificare la dichiarazione inserendo tutto ciò che posso documentare.

Devo dire che ci ho messo un po’, perchè non riesco a liberarmi dall’abitudine di cliccare prima di aver letto per bene tutte le opzioni che la pagina che sto compilando, prevede , così son dovuta uscire e rientrare più volte dal sito “fiscoonline”, ma alla fine ce l’ho fatta e subito è uscito anche il calcolo di quanto potrò recuperare : sono appena 80 euro, ma sono soddisfatta  non tanto per il rimborso che mi sono guadagnata, quanto e soprattutto per  avercela fatta.

Poesia: Donna (Madre Teresa)

madre TeresaQuesta poesia di Madre Teresa di Calcutta ben si addice alle donne che anche oggi sono venute alla Sala Argento ed è a loro che la dedico …..

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.

Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…..
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

Sala argento.

Avevo già parlato dell’idea di invitare le signore del circondario a ritrovarsi il lunedì pomeriggio per stare in compagnia e fare delle cose suggerite via via dalle ricorrenze e dalle necessità.

L’idea è andata avanti grazie all’impegno della mia amica Bruna, che non si è scoraggiata di fronte alle difficoltà iniziali. Il luogo di incontro è stato chiamato “Sala Argento”.

WP_20160509_16_22_55_ProOggi eravamo un bel gruppetto e, sotto la guida di un’amica molto abile e creativa, ci siamo date all’allestimento di catene e fiori per addobbare il piazzale della chiesa per la festa patronale. Abbiamo diviso i compiti secondo i criteri del lavoro a catena e ci siamo date un bel da fare, ma intanto chiacchieravamo piacevolmente e forse ogni tanto eravamo un po’ troppo rumorose, perchè le amiche appassionatissime di burraco ci hanno zittito ripetutamente.

Bruna ed io ne abbiamo approfittato anche per cominciare a selezionare il materiale fotografico col quale vorremmo allestire una mostra e qui colgo l’occasione per invitare tutti gli Arcellaschesi (spero si possa dire) a ricercare, tra gli album dei ricordi, foto, poesie e scritti che testimonino la vita dei nostri avi in questa terra di Brianza e a portarli alla segreteria della parrocchia o a scannerizzarli e inviarli a questo indirizzo mail: arcellasco.mostre@gmail.com. Speriamo di poter raccogliere tante belle testimonianze.

Una rosa per tante mamme.

Al mio ritorno a casa ho trovato  queste belle rose fiorite in mia assenza. Le dedico a tutte le donne della mia famiglia che hanno avuto la fortuna e il coraggio di diventare madri e che non si sono mai arrese, nè si arrendono di fronte alle difficoltà, che inevitabilmente incontrano le mamme; e le dedico anche a quelle donne della famiglia, che non potendo diventare madri naturali, sono diventate madri dei figli degli altri, come mia sorella suora in Thailandia o come Laura, che ha fatto costruire una scuola in Rwanda per offrire una chance di riscatto sociale a tanti bambini.

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Il peccato più grande.

Ho incontrato una mamma:  aveva il dolore dipinto in volto e nella voce.

Il suo bambino era stato umiliato, deriso da chi doveva invece sostenerlo ,

incoraggiarlo, dargli fiducia…..

 

Ho conosciuto  anche un bambino col cuore in frantumi.

Aveva chiesto amore e ne ha avuto solo disprezzo…

Il peccato più grande è far soffrire un bambino…

 

Poesia: la cucitrice (G. Pascoli)

Oggi  il mio pensiero va anche alle tante donne che hanno passato la vita chine su vestiti da confezionare o su biancheria da ricamare, per contribuire al bilancio familiare, naturalmente senza trascurare tutte le altre faccende domestiche e  senza contare le ore …..un punto dopo l’altro…

LA CUCITRICE (G. Pascoli)

L’alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s’arrampicano stanche;
una stella le conduce.
La cucitrice quadroTorna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c’è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,rosa e oro,
e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.

Pensando a Fortuna…

Questa è una di quelle storie che non si vorrebbero  mai leggere sui giornali: farebbe morire di disgusto anche se fosse stata inventata per costruirci attorno un film degli orrori……Leggendo ho sentito subito una gran pena per la mamma di Fortuna (una bimba invece molto sfortunata): come non sentire pena profonda per una madre che piange la morte orribile della sua bimba di appena 6 anni per opera di un mostro? Poi ho letto che l’autopsia ha riscontrato sul corpo della piccola segni di reiterati atti di violenza…… reiterati…..E allora mi sono chiesta e mi chiedo: perchè quella mamma non ha capito nulla dell’incubo che stava vivendo la sua bambina? Fortuna non ha mai pianto di notte? Non ha mai mostrato segni di disagio quando veniva lasciata dalla vicina? Non ha notato, la madre, sul suo corpicino i segni della  violenza bestiale di cui veniva fatta oggetto? Può una bimba così piccola dissimulare  il suo dolore e il suo terrore così bene da nasconderlo anche ai suoi familiari?

Eppure Fortuna aveva paura, tanta paura…tanta paura da correre fin sul tetto di un palazzo di otto piani per sfuggire al suo carnefice, che lì l’ha raggiunta e spinta nel vuoto…. Non voglio esprimere giudizi avventati sulla mamma di Fortuna, ma mi angoscia il pensiero che una madre non senta il dolore che la sua creatura deve pur esprimere, almeno con lo sguardo….