Film: Carol.

Ieri sera ho visto il film “Carol” di cui potete trovare trama e recensione QUI.

Io ne ho molto apprezzato l’ambientazione, i costumi , la splendida recitazione delle due protagoniste e l’estrema delicatezza con cui il tema dell’omosessualità è stato trattato.

Un solo appunto: forse poteva essere un po’ più breve…alla fine (erano passate più di due ore) la mia amica ed io facevamo una gran fatica a tenere gli occhi aperti.

Film : Suffragette.

SuffragetteIn una Londra di inizio ‘900 alcune donne intraprendono una dura battaglia per vedersi riconosciuto il diritto di voto. Sono di diversa estrazione sociale : la moglie del politico, la moglie di un farmacista, alcune lavandaie. Queste ultime conducono una vita durissima in ambienti estremamente malsani , tra i soprusi dei datori di lavoro. In particolare c’è Maud , giovane mamma 24enne, che lavora alla lavanderia da quando aveva sette anni. Si trova quasi per caso a far parte delle suffragette, poi via via  le violenze e i soprusi della polizia, l’ostilità dei conoscenti, la perdita della famiglia , la rendono sempre più convinta della bontà della causa per cui lei e le sue compagne si stanno battendo. Alla fine  la  sua compagna di lotta, Emily Davison, morirà travolta da un cavallo nel tentativo di attaccare un manifesto a un cavallo in gara a Epsom : quell’azione dimostrativa, finita tragicamente, pensata per attirare l’attenzione del mondo sulle rivendicazioni delle suffragette, volutamente ignorate dalla stampa, susciterà grande scalpore e da lì a pochi anni il Parlamento del Regno unito riconoscerà alle donne il diritto di voto.

Particolarmente indovinata , a mio avviso, è la ricostruzione della Londra di cento anni fa ed altrettanto apprezzabile la recitazione delle protagoniste, tra cui appare per pochi momenti anche Merryl Streep. Nel film si sottolinea come le donne dei ceti più elevati possano combattere senza compromettere troppo la loro esistenza, mentre le popolane mettono in gioco il loro lavoro, la loro onorabilità, il loro stesso diritto ad allevare i propri figli.

Mi è parso un bel film, che ha il merito di rievocare con fedeltà alla verità storica un pezzo di storia poco conosciuto.

A mia madre.

Prosegue il recupero di post da ELDAS. (festa della mamma 2010)

Nel giorno della festa della mamma, mio figlio mi ha portato una rosa. Mi ha fatto molto piacere. Vorrei anch’ io poter offrire una rosa a mia madre, ma non è possibile. Per questo le dedico un pensiero:

Il treno mi portava a rivederti per l’ uiltima volta.

Pensavo alle sofferenze

che alla fine avevano segnato

il tuo volto e il tuo corpo.

e l’ angoscia si scioglieva in un brivido freddo.

Poi ti ho rivisto : eri bella e serena

come da tempo non eri più.

La morte non ti aveva sorpresa;

l’ avevi attesa, invocata e infine abbracciata.

Mi manca la tua voce che chiamava il mio nome

con la dolcezza severa che era solo tua.

Per le vie di Erba.

3993_comune-di-erba-(9)L’abitudine all’uso dell’auto in città fa sì che percorriamo sempre le stesse vie e che abbiamo una conoscenza del tutto parziale e incompleta anche dei luoghi in cui abitiamo da sempre.

L’altro giorno con Samuele dovevo andare a ritirare una borsa di pelle che mia figlia aveva portato per farla riparare da un artigiano del luogo: qui c’è ancora chi si occupa di queste cose. Ho parcheggiato l’auto appena giunta nella zona in cui doveva trovarsi il laboratorio (e che credevo di conoscere), poi a piedi abbiamo cominciato a percorrere le stradine che si aprono ai lati della via principale: viuzze strette, case venute su come per caso in tempi in cui non si parlava ancora di piano regolatore…..Era facilissimo anche perdere il senso di orientamento visto che non c’erano punti di riferimento e le strade seguivano traiettorie chiaramente non programmate con razionalità.

Abbiamo girato un po’ senza cavare un ragno dal buco, poi abbiamo cominciato a chiedere informazioni, ma nessuno sembrava conoscere la via che cercavamo.

A un certo punto però si è fermata un’auto che occupava tutta la sede stradale della viuzza e ne è scesa una signora.

Ho chiesto a lei dove si trovasse la via che stavo cercando e finalmente mi son sentita rispondere con gentilezza e con chiarezza: dovevo tornare sui miei passi ….

Mentre ci stavamo incamminando di buona lena verso la nostra meta, Samuele mi ha chiesto: – Tu la sapevi?- Questa domanda mi ha un po’ disorientato : cosa avrei saputo?  e ho chiesto al nipotino di spiegarsi meglio , ma lui ha ripetuto: – Tu la sapevi già prima quella signora?-

A questo punto i miei lunghi anni (infruttuosi!!!!) di studio della lingua inglese mi sono venuti in soccorso e ho intuito che il bambino come al solito aveva pensato in inglese e tradotto il suo pensiero in italiano, solo che non aveva tenuto presente che dove per lui basta il verbo “Know” , a noi servono due verbi diversi e ben distinti : sapere e conoscere…. Samuele mi aveva chiesto se conoscevo già quella signora, perchè era stata molto gentile, come se fossimo vecchie conoscenze.

Dev’ essergli capitato di rado di incontrare per le strade di Londra estranei con atteggiamenti amichevoli….

Verità per Giulio.

verità-giulio-regeniDopo aver visto il proprio figlio ucciso tra torture e sofferenze inaudite , penso che una mamma non avrebbe altro pensiero se non quello di nascondersi a piangere il suo dolore, ma alla mamma di Giulio Regeni non è concesso nemmeno questo. Ieri al Senato in una conferenza stampa, con ciglio asciutto e voce ferma, ha chiesto di nuovo con forza la verità sulla morte di suo figlio. Insieme a lei il marito che con la stessa pacatezza ha parlato delle cose in cui credeva il giovane Giulio.

Io penso che nessuno avrebbe dovuto permettere a un giovane , da solo, di esporsi al rischio di sfidare il sistema di potere che governa l’ Egitto, indagando sui soprusi che in quel paese vengono quotidianamente perpetrati, tuttavia credo che la ricerca di verità sulla morte di questo giovane sia un dovere per tutti noi, non solo nei suoi riguardi e nei riguardi della sua eroica famiglia, ma anche nei riguardi di quei cittadini egiziani che si trovano esposti a quotidiani soprusi , in balia di un regime feroce.

VERITA’ PER GIULIO REGENI deve essere il grido da ripetere ogni giorno su tutti i media fino ad ottenere una ricostruzione credibile e onesta: la famiglia di Giulio se lo merita.

 

In ricordo di una donna coraggiosa…

Berta-Caceres-770x470-300x225La notizia della sua uccisione ha occupato le prime pagine solo per qualche momento, forse perchè era solo una donna o forse perchè lottava per l’ ambiente e per il rispetto dei diritti delle popolazioni indigene , che forse contano troppo poco nello scenario politico-economico mondiale.

Lei, Berta Cacères, era stata oggetto di reiterate minacce, ma nessuna scorta le era stata assegnata dal suo governo. Ufficialmente risulta uccisa nel corso di una rapina, ma quali rapinatori sparano a bruciapelo vittime immerse nel sonno ?

Rendiamo omaggio a questa donna coraggiosa, madre di 4 figli, che per preparare loro un mondo migliore non ha esitato a esporsi fino donare la propria vita.

Kimia.

KimiaIeri sera sono stata solo davanti alla TV, niente computer, niente libri o altro, e facevo zapping tra RAI1 con la partita incredibile tra Inter e Juventus, RAI4 che trasmetteva la replica di una puntata dell’ ispettore Coliandro e ogni tanto davo un rapido sguardo The Voice su RAI2.

E proprio qui tra la Carrà e gli altri mi è capitato di ascoltare Kimia, una ragazza persiana, che , dopo aver cantato una canzone della sua terra , ha parlato di quanto sia triste la vita delle donne nel suo paese e  mentre parlava si è tolta il velo. Ora lei vive a Bologna ed è incinta ed è felice di poter finalmente cantare liberamente, cosa a lei proibita nel suo paese di origine. E’ stato un momento di grande emozione per me e credo per tutti coloro che hanno assistito alla sua testimonianza.

Spero che il coraggio di Kimia dia forza a tutte le donne che sono sottoposte a discriminazione ed emarginazione in ogni paese, ma spero anche che il nostro paese sia in grado di tutelarla dalle ritorsioni dei fanatici religiosi che esistono anche qui da noi e che potrebbero vedere in lei un minaccioso esempio di rivendicazione di diritti negati da sempre.

Tecnologia vs. etica.

Ci siamo tanto indignate per le condizioni di subalternità della donna nella famiglia e nella società , ci siamo tanto battute, noi donne, all’interno dei partiti e delle istituzioni per farci riconoscere diritti e dignità di cittadine a pieno titolo e non di serie B, e ora ci dicono che possiamo accettare che donne , generalmente oppresse dalla povertà, vengano ridotte a incubatrici a pagamento !!!!

Non sempre ciò che la tecnologia consente di fare, è eticamente accettabile….

E’ eticamente accettabile usare la bomba atomica o le armi batteriologiche? Così a mio avviso non può essere eticamente accettabile che una donna diventi una macchina da riproduzione e che un bimbo sia un prodotto di strani procedimenti di laboratorio, di strane commistioni di materiale biologico…